Giovedì 30 gennaio 2020, alle ore 18.00, nel Salone Borromini della Biblioteca Vallicelliana si inaugura la mostra Desacration dedicata al più recente lavoro di James P Graham che si focalizza con estrema attenzione sulle distruzioni di paesaggi e culture antichi, luoghi che sono stati culla e origine della Civiltà. L’esposizione fa parte del progetto OPERA 00│20 a cura di Paola Paesano.
“Il filo conduttore principale all’interno del mio lavoro – dichiara Graham – è sempre stato il fascino dell’origine, della manifestazione e dell’effetto dell’energia fisica e metafisica reale o immaginata. Il progetto Desacration è il primo che esamina l’estremità caricata negativamente di questo spettro usando una tecnica che oscilla tra la cartografia tradizionale e l’oggetto scultoreo tridimensionale. L’argomento è triste, focalizzato sul Medio Oriente, dove si stanno verificando gravi danni al nostro ambiente naturale attraverso il saccheggio delle materie prime e dei conflitti e la distruzione della nostra storia più antica ha luogo davanti ai nostri occhi! Questo progetto non può essere abbastanza rapido. Lo stato attuale del mondo oggi si trova su una scogliera che sovrasta un abisso sfaccettato. Le generazioni future devono affrontare una moltitudine di potenziali catastrofi: collasso ambientale, sovrappopolazione, disordini dalla migrazione di massa, collasso economico e guerra nucleare. Dal momento che il futuro sembra così decisamente desolante, ci stiamo persino ponendo le domande giuste? Una soluzione può essere trovata nel potere creativo dell’umanità per superare, guarire e continuare il percorso che ogni individuo affronta nella propria vita. Se ci sono soluzioni, noi artisti occupiamo un ruolo e una responsabilità per ispirare e indurre le persone a pensare e agire in modo diverso, a muoversi per il bene comune … per evolversi.”.
James P Graham, nato a Windsor il 21 giugno del 1961, vive e lavora tra Londra e l’Italia. All’inizio della sua carriera si è occupato di cinema e fotografia per importanti produzioni pubblicitarie. Nei primi anni Duemila decide di dare espressione alla sua vena artistica che lo ha sempre accompagnato e inizia a realizzare i primi lavori e le prime mostre. La critica si accorge di lui soprattutto dopo la realizzazione di Iddu, la sua opera più rappresentativa, con la quale approda anche alla Busan Biennale (Corea del Sud) nel 2010. Vista la sua formazione tradizionale nel campo fotografico e cinematografico, Graham ama in modo particolare la combinazione di processi analogici e tecnologia altamente sofisticata. Negli ultimi anni i suoi lavori hanno viaggiato molto: dalla Grecia all’Australia, fino all’Inghilterra.
La sua prima mostra personale in Italia ha avuto luogo nel 2015. Il titolo “Calling for the Infinite Sphere” si riferisce a una serie di sculture che utilizzano l’antenna parabolica, un moderno oggetto quotidiano e lo trasforma da ricettivo a portale riflessivo. Il titolo fa riferimento a una famosa citazione attribuita all’antico filosofo, sacerdote e alchimista egiziano Hermes Trismegistus. ” Dio è una sfera infinita, il cui centro è ovunque e la circonferenza da nessuna parte” . Il suo ultimo progetto si concentra sull’energia negativa generata dai danni ambientali e dai conflitti in Medio Oriente. ‘Desecration’ (2018) è una serie di lavori su carta che oscillano tra 2D e 3D, usando penna, acquerello, carta ritagliata e plastica.
Biblioteca Vallicelliana
Via della Chiesa Nuova, 18, 00186 Roma RM
Desacration di James P Graham
dal 30 gennaio al 28 febbraio 2020
orari visita:
lunedì, martedì, venerdì 10.30-13.30; mercoledì 15.00-18.00; giovedì 11.00-14.00;15.00-18.00