venerdì 7 aprile 2023

Giulia Apice e Veronica Neri | Cielo e Terra sono margini

Cosmo Trastevere, Cielo e Terra sono margini, installation view, ph. Giorgio Benni


Termina il 7 aprile 2023 da COSMO Trastevere la mostra Cielo e Terra sono margini a cura di Mattia Biagetti con opere di Giulia Apice e Veronica Neri.

Fluidità e materia, terra ed acqua instaurano un dialogo fatto di assonanze e contrasti, testimoniando come da un contesto biografico simile possano ramificarsi ricerche tanto distanti. In Neri le forze “invisibili” del tempo, l’usura e il deperimento diventano strumenti attraverso cui modificare la materia, approdando ad un concetto di opera che si apre alle infinitesimali quanto inesorabili possibilità di cambiamento. La ritualità, ovvero il complesso di comportamenti abituali, ripetuti e codificati, diventa parte integrante di entrambe le ricerche, costituendo un punto di tangenza. Se in Neri l’atto della riesumazione e la raccolta dei fiori sono premesse necessarie affinché l’opera sia ricettacolo di significanze, anche in Apice viene messa in atto una gestualità preparatoria e alfabetizzata. La ricerca di Apice descrive una dimensione pittorica fluida dai confini labili e difficilmente circoscrivibili, in cui ogni “oggetto” si compenetra ad un altro, accumunando la pittura alla vita, ovvero, come una condizione “in divenire”, mai del tutto disvelata e ai margini.


Cosmo Trastevere, Cielo e Terra sono margini, installation view, ph. Giorgio Benni

Un’abnegazione congetturale. Tra principio ed epilogo
testo critico a cura di Laura Catini

La Terra si fa ventre primigenio fecondato dal germe pluvioso del Firmamento. Esseri si levano dal loro insorgere per trapassarvi al finire, di poi germogliare. Rinascita richiama Thanatos nel vaso della trasmutazione. Nel solco di un abisso, lambire la sorgente e il suo docile sfiorire. Spina di un cardo, o suo stelo, non preme. È deposito di un corpo informe che trae la sua eco da una rimembranza del passato. 

La terra è cenere. Si disgrega come vuoto da un’edificazione del presente che vive la stratificazione del suo essere in una dimensione recondita di impiego. Il ciglio si colma del pieno rinvenuto nella materia della terra. Una lastra disposta obliquamente è simulacro dell’esistenza stessa. Trascrizione, estinzione, riempimento e abbandono segnano atti rituali che derivano principio ed epilogo nel contatto riesumato con l’ardore trasformativo e denso della Terra. Si è tracce di una caduta nel tempo come abdicazione dall’eternità. Cháos si instilla nel fulcro congetturale che lega bene e male. Veronica Neri. La mia vita è esitazione prima della nascita.

Agli antipodi, e con moto ascensionale e continuo, ibridamente, le opere di Giulia Apice, si fondono nella direzionalità di un sibilo confinante. Essere, forma e corpo si disperdono nel molteplice. Il volubile fluire dell’io non sveste una sua stasi. Nel Cielo, l’infinito assimila la materia dell’essenza. Acqua, atmosfera mutevole, distinta da una identità ricercata tra un taglio nel grembo e le infinite accumulazioni del nostro tempo. Obaketra trapasso e soffio vitale. Campiture o atomi si dissolvono in una loro estensione infinitesimale a-formale, caratterizzandosi nel colore della loro forma enucleata. Il corpo riveste la possibilità d’azione del supporto su cui è collocato. L’esterno vede nello sguardo una profondità dalla quale non riemergere. Mentre le membra ammettono la labilità di confine di un visibile-invisibile deformante. 

Un percorso curato da Mattia Biagetti, negli spazi evocativi di Cosmo.


CIELO E TERRA SONO MARGINI
Giulia Apice, Veronica Neri
a cura di Mattia Biagetti
Fino al 7 aprile 2023
Orari d’ apertura: martedì – domenica, ore 17.00 – 21.00

Cosmo Trastevere
Piazza di Sant’Apollonia, 13 00153 Roma
Ingresso gratuito

Contatti
Tel: +39 338 278 4638
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