sabato 29 aprile 2023

A Bologna i “Corpi. Sospesi & Imperfetti” di Serafina Figliuzzi ed Emanuele Giannelli


Quando sono i corpi ad unire e a fare da trait d’union nonostante le differenze di genere.

La mostra di Serafina Figliuzzi ed Emanuele Giannelli, “Corpi. Sospesi & Imperfetti” in apertura dal 2 maggio, presso la Basilica di Santo Stefano a Bologna, è impaginata secondo lo schema dello scardinamento di regole e schemi prestabiliti. 

È il corpo il tema, in una delle sue infinite varianti e accezioni storiche. Il corpo che racchiude il significato cristiano di tempio divino, e il corpo sociale nella sostanziale differenza tra quello femminile e quello maschile.

Se i “sospesi” di Giannelli, le sculture maschili si liberano nello spazio, pur sostanziandosi in forma di embrioni, nelle foto di Figliuzzi, il corpo femminile, i suoi “Imperfetti” maturano la pluridimensionalità della loro natura. Non sono corpi decisi dalla storia o dal costume ma dalla donna e fotografa Figliuzzi, nata a Catanzaro ma di casa a Venezia, mentre, i corpi di Giannelli, romano d’origine, solo apparentemente più slegati, flettendosi in muscolature più radicali, stanno dentro alla forma classica della scultura.

Sono quindi due processi e modi d’intendere l’arte e la propria fisicità completamente differenti, quelli tra Figliuzzi e Giannelli, eppure entrambi rispondono alla stessa domanda cruciale: cosa significa essere donna o uomo? Come possiamo definirci ben oltre la storia, il significato religioso e soprattutto al di là della natura biologica?

La riflessione artistica che nasce dalla mostra bolognese apre alla riflessione filosofica e antropologica, e fa da apripista verso un’indagine più approfondita sul corpo, anche nella sua accezione di voce. Non a caso, il performer Lorenzo Zuffi si accorda con le vibrazioni della sua voce alla musicalità dei corpi fisicamente intesi di Giannelli e Figliuzzi.

La Redazione


dal comunicato stampa:
Dio si è incarnato, si è fatto uomo. È così che è diventato Cristo, con un corpo, una forma, il sangue che scorre tra le vene. Da spirito si è fatto carne per fare l’esperienza umana attraverso la Passione e tornare di nuovo spirito nella sua natura divina.

Passione, forma, corpo, questo il nucleo concettuale della mostra “Corpi. Sospesi & Imperfetti”di Serafina Figliuzzi ed Emanuele Giannelli nel Complesso delle Sette Chiese, la Basilica di Santo Stefano a Bologna.

Un luogo di culto pagano che nei secoli ha cambiato volto e che, in origine e nelle intenzioni del suo fondatore, San Petronio, il patrono della città di Bologna, era stato rimodellato per evocare i luoghi della passione di Cristo. Oggi la natura divina della Basilica di Santo Stefano - che diventa il set delle opere fotografiche, “corpi imperfetti” di Serafina Figliuzzi, nonché delle opere scultoree di Emanuele Giannelli, “corpi sospesi” - si è fatta di nuovo corpo, carne, forma. L’assunto da cui origina il progetto espositivo è la domanda su cosa sia corpo. È un’entità soltanto ancorata alla sua dimensione terrena, o invece, si esprime nell’aspetto spirituale?

Nella ricerca poetica di Serafina Figliuzzi cosa è il corpo di una donna? Quanti fogli/volti/display ha? Il corpo, secondo la natura biologica, cambia nel tempo, e pertanto non può essere definito una volta per tutte. Quanti corpi abbiamo, dunque, e come esprimerli? Nel lavoro di Figliuzzi “il corpo agisce fotograficamente in uno spazio vuoto, stretto, solitario e, attraverso un atto performativo di clausura e ritorno alle origini, si fa luogo e spazio insieme, trova modalità in una prossemica della distanza/vicinanza agli altri esseri senzienti e in un contesto di presenza/assenza sociale e personale, come veicolo di ricerca e autoanalisi per andare contemporaneamente verso l’altro da sé”.

Quanto al corpo maschile nella poetica di Giannelli, come si libra nello spazio? Qual è il suo peso specifico nell’istanza di gravitàche i suoi “sospesi” esprimono? Corpi sospesi che gravitano, galleggiano nello spazio. Muscolature che cercano di rispondere alla precarietà della vita contemporanea. Il gruppo scultoreo “i sospesi” sono 4 figure a grandezza naturale che dal senso di caducità dell’esistenza si spingono fino alla dimensione spirituale: un concetto esistenziale questo, che accompagna da tempo immemore il sentiero della vita.

La mostra “Corpi, Sospesi & Imperfetti” così tesse a doppio filo un discorso sul corpo nella sua differenziazione di genere, nell’evocazione della libertàfemminilerispetto al maschile. Un tema questo che ripercorre una lunga tradizione nell’ambito non solo artistico e che si riallaccia a questioni fondamentali nel nostro tempo. 


Il vernissage del 2 maggio alle 19,00 sarà accompagnato da una pièce teatrale dell’attore Lorenzo Zuffi

La performance è un’esperienza multisensoriale che mette in scena elementi sacri e profani e realizza una sorta di santuario moderno, con un gioco di luci e ombre che sottolinea la plasticità dei corpi sospesi e imperfetti. Un rito collettivo che culmina in sinergia tra attori e astanti.

Il finissage del 14 maggio sarà impreziosito dal Coro “Ensamble Coelacanthus”.
Partner è l’ANT Bologna con una raccolta fondi a loro interamente devoluta.


INFO
“Corpi. Sospesi & Imperfetti”
02 -14 maggio 2023
Basilica di Santo Stefano, Bologna

Fotografa, Serafina Figliuzzi
Scultore, Emanuele Giannelli
Performer, Lorenzo Zuffi

Ufficio stampa Artpressagency di Anna de Fazio Siciliano:
e-mail annasicilianodefazio@gmail.com– mob. 349.1505237