giovedì 6 aprile 2017

Alfabeta 1979-1988. Prove d'artista nella collezione della Galleria Civica di Modena

Luca Patella, Dem&Duch Dis-Enameled!, 1986, collage, 377 x 260 mm, Collezione Galleria civica di Modena


Inaugurata il 25 marzo 2017 nelle Sale superiori di Palazzo Santa Margherita la mostra Alfabeta 1979-1988. Prove d'artista nella collezione della Galleria Civica di Modena.

L'esposizione, realizzata anche grazie alla collaborazione di Fondazione Mudima, Milano, è dedicata alle 66 Prove d'artista realizzate da 49 autori per la storica rivista di informazione culturale "Alfabeta" tra il 1983 e il 1988.

Il nucleo di opere su carta (composto da disegni, collage, grafiche e fotografie), tra i primi ad entrare a far parte della collezione della Galleria Civica di Modena sul finire degli anni Ottanta, in seguito alla chiusura del mensile, si presenta come un prezioso e raro spaccato di quello che è stato un fenomeno culturale importante, mosso dallo spirito della neoavanguardia.

Pubblicata a Milano dal 1979 al 1988, su iniziativa del comitato di redazione composto da Nanni Balestrini, Maria Corti, Gino Di Maggio, Umberto Eco, Francesco Leonetti, Antonio Porta, Pier Aldo Rovatti, Gianni Sassi, Mario Spinella e Paolo Volponi, "Alfabeta" era l'espressione di un gruppo di intellettuali diversi per formazione e interessi personali, accomunati dall'attiva partecipazione al discorso culturale, sociale e politico degli anni Sessanta e Settanta, e successivamente uniti nella riflessione sul come poter svolgere il proprio ruolo nella società "ideologicamente confusa" dei primi anni Ottanta.

La prove d'artista iniziano a comparire sul mensile a partire dal numero 44, del gennaio 1983, con un disegno di Fausto Melotti. Gli oltre sessanta interventi artistici successivi costituiranno via via una vera e propria rubrica, affidata al lavoro di artisti, scrittori e poeti, anche molto diversi tra loro per generazione (autori storici, nati a partire dall’inizio del Novecento, fino ai più giovani nati negli anni Cinquanta), per stile (dall'Arte povera all'Informale, dalla Op-art alla poesia visiva) e linguaggio: artisti differenti votati alla scultura, all'installazione, al disegno, alla grafica o al design come Enrico Baj, Alighiero Boetti, Eugenio Carmi, Emilio Isgrò, Ugo La Pietra, Alessandro Mendini, Claudio Olivieri, Concetto Pozzati, Toti Scialoja, William Xerra, tra gli altri, insieme a esponenti del Gruppo 63 come Luigi Malerba o Gianfranco Baruchello.

In mostra, oltre ai disegni pubblicati, saranno esposte anche le Prove inedite, insieme a video-testimonianze di alcuni dei protagonisti di quel momento e a numeri della rivista consultabili in formato digitale.

I 66 lavori acquisiti dalla Galleria Civica nel 1989, grazie al sostegno del CME Consorzio Modenese Edili ora CME Consorzio Imprenditori Edili Soc. Coop., fanno parte della Raccolta del disegno avviata nel 1988 da Flaminio Gualdoni, allora direttore dell'Istituto. Un patrimonio che, tra acquisizioni e comodati, conta oggi oltre 4000 fogli di autori contemporanei a testimonianza della cultura disegnativa italiana del XX secolo.



In mostra opere di:

Rina Aprile, Enrico Baj, Paolo Baratella, Gianfranco Baruchello, Alighiero Boetti, Anna Valeria Borsari, Eugenio Carmi, Giovanni Carta, Tommaso Cascella, Loriana Castano, Pietro Coletta, Giovanni D'Agostino, Dadamaino, Sergio Dangelo, Piero Del Giudice, Lucio Del Pezzo, Beppe Devalle, Piero Dorazio, Gillo Dorfles, Pablo Echaurren, Omar Galliani, Piero Gilardi, Gianpaolo Guerini, Emilio Isgrò, Ugo La Pietra, Alberto Magnaghi, Luigi Malerba, Enzo Mari, Giuliano Mauri, Fausto Melotti, Alessandro Mendini, Aldo Mondino, Claudio Olivieri, Giulio Paolini, Gianfranco Pardi, Goffredo Parise, Claudio Parmiggiani, Luca Patella, Concetto Pozzati, Carlo Ramous, Liberio Reggiani, Marco Nereo Rotelli, Toti Scialoja, Loreno Sguanci, Giuseppe Spagnulo, Aldo Spoldi, Emilio Tadini, Grazia Varisco, William Xerra.



Accompagna la mostra un catalogo edito da Fondazione Mudima, con testo di Francesca Mora e una testimonianza di Flaminio Gualdoni, oltre alla riproduzione delle opere esposte in mostra.


mostra Alfabeta 1979-1988. Prove d'artista nella collezione della Galleria Civica di Modena
a cura di Francesca Mora
sede Palazzo Santa Margherita (Sale superiori), corso Canalgrande 103, Modena
periodo 26 marzo – 7 maggio 2017
inaugurazione 25 marzo ore 18.00
preview stampa 23 marzo ore 11.00
organizzazione e produzione Galleria Civica di Modena, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena
in collaborazione con Fondazione Mudima
orari mercoledì-venerdì 10.30-13.00 e 16.00-19.30; sabato, domenica e festivi 10.30-19.30. Lunedì e martedì chiuso.


ingresso gratuito

ufficio stampa Pomilio Blumm
Irene Guzman tel. +39 349 1250956, email irene.guzman@comune.modena.it
informazioni Galleria Civica di Modena, corso Canalgrande 103, 41121 Modena
tel. +39 059 2032911/2032940 - fax +39 059 2032932

Museo Associato AMACI


Carlo Battisti. LUX

Autodidatta, a 12 anni ha lasciato la scuola e ha cominciato a dipingere e lavorare, facendo per vivere vari mestieri ma senza mai smettere di fare e frequentare arte.

Dalle opere più concettuali come “Le Nubi” del 1975 a Firenze, a quelle di più denso contenuto manuale, come “La Biblioteca di Babele”, Battisti è affascinato dal minimalismo degli artisti giapponesi ed americani tanto da usare l’espressione “Minimalismo Barocco” per descrivere il suo lavoro.

Se il riferimento alla Poesia Visiva è in molteplici casi d’obbligo, anche per la lunga e mai interrotta frequentazione del genere (mostre con Sarenco, Miccini, Chiari, Albani, Verdi etc.), la densa materialità di molte delle sue opere le discosta dai parametri classici dell’esperienza verbovisuale.

A queste esperienze si ricollegano i lavori presenti alla Fondazione Pascali, caratterizzati dall’uso della “parola” che quì riflette su sè stessa, in una sorta di metalinguaggio.

Showcase | Museo Nuova Era
presenta Carlo Battisti

Inaugurazione
sabato 8 aprile 2017, ore 19.00
Fondazione Pino Pascali - Museo di Arte Contemporanea

La mostra rimarrà aperta
fino al 7 maggio 2017

Info & Contatti
museonuovaera@alice.it

I Disabitanti

I Disabitanti
Gal Weinstein, Patrizia Giambi e Patrizia Dal Re
Preview 28 marzo 2017 ore 18.30
29 marzo - 20 maggio 2017

La Galleria Riccardo Crespi e Opifici Dal Re presentano I disabitanti, una mostra concepita al confine tra arte e design a partire da un gruppo di opere che, per caratteristiche formali potrebbero facilmente essere attribuite all’area del domestico, dell’abitare.
Le opere degli artisti suggeriscono tutte una connessione con corrispettivi oggetti del quotidiano, ma le porte di Patrizia Giambi e Patrizia Dal Re, così come la cucina sgretolata di Gal Weinstein, rivelano, a un’analisi ravvicinata, una ben altra vocazione che tradisce una spinta al dis-abitare piuttosto che all’abitare: porte che non riparano, né isolano, una cucina in cui non si può cucinare, un separé che non protegge la privacy, invece di invitare ad una rassicurante idea di focolare domestico, una volta uscite dallo studio dell’artista, le opere palesano la loro inadeguatezza ad essere agite, mostrando così la sostanziale separazione tra i significati sottesi nella creazione di un’opera e la sua effettiva fruizione.

Gal Weinstein è nato a Ramat Gan nel 1970. Vive e lavora a Tel Aviv. Quest’anno rappresenterà Israele alla 57. Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, dopo essere stato esposto in numerose mostre personali in musei e gallerie in tutto il mondo, e aver partecipato a importanti manifestazioni sia in Israele che all'estero, tra cui la 25. Biennale di San Paolo, l’8. Biennale di Mercosul e la 4. Biennale di Salonicco.
Patrizia Giambi è nata a Lugo, Ravenna, e vive e lavora a Forlì. Ha collaborato sin dal 1985 con Maurizio Cattelan, col quale ha operato nel gruppo artistico spontaneo Palazzo del Diavolo. Dopo una intensa attività espositiva americana dal 1991 al 1997, è rientrata in Europa esponendo in differenti istituzioni e gallerie in Italia e in Europa.
Opifici Dal Re raccoglie l’eredità della casa editrice Essegi di Ravenna e nasce dalla volontà di Patrizia Dal Redi svolgere un ruolo attivo nella creazione e produzione d’arte.



RICCARDO CRESPI
lunedì - sabato
11 -13 | 15 - 19.30Via Mellerio, 1
20123 Milano
Telefono:+39 02 8907 2491 +39 02 3656 1618
FAX:+39 02 9287 8247
Skype: galleria.crespi

martedì 4 aprile 2017

DERIVE

La galleria Opere Scelte inaugura, mercoledi 5 aprile alle ore 18.30 in via Matteo Pescatore 11/D, la mostra DERIVE, con i lavori di Andrea Fiorino, Federico Luger, Silvia Margaria, Irene Pittatore e Maya Quattropani.

L’esposizione propone delle derive presentate, in questa occasione, come dei modi operandi che si distaccano dalla logica precostruita e prendono movimento dal flusso che li circonda, lasciandosi guidare da esso.
Cinque diversi punti di vista, dall’esplorazione urbana a quella della mente, dalla mera visione del reale, all’intervento e alla trasformazione radicale dell’ambiente.
La linea comune di ricerca è la capacità degli artisti di cogliere gli elementi naturali e di inseguirli lungo il loro percorso, etnografico, fantastico e politico, restituendo un caleidoscopico mondo che vorticosamente conduce all’interno delle loro produzioni.
In mostra si susseguono esplorazioni del territorio, dell’ambiente fisico e mentale, attraverso le derive, strumenti per analizzare i luoghi, la società e il proprio inconscio. Lo spettatore a sua volta sarà risucchiato nel viaggio dell’artista per sperimentare la deriva, ma sarà lui a scegliere se vivere un’esperienza di empatia con l’opera, oppure se fermarsi ad osservarla.

Attraverso un universo fantastico, dove gli elementi naturali e umani si mescolano, regalandoci immagini oniriche e impregnate di una spensierata melanconia, Andrea Fiorino compie viaggi interiori, intimi e personalissimi. In questa ultima serie di opere lavora con il bianco e nero, accentuando la dimensione poetica della sua narrazione.
Federico Luger parte dalla manipolazione e ricostruzione delle immagini di un testo di architettura, regalatogli da un amico architetto, Paolo Minervi, su una serie di castelli spagnoli. L’artista ne restituisce un viaggio immaginario compiuto attraverso la Spagna da André Cadere, artista concettuale molto stimato da Luger. Il paesaggio architettonico, modificato dalla pittura e dall’aggiunta di immagini provenienti dal catalogo di una mostra di Cadere, appunto, porta alla deriva attraverso un viaggio immaginario che l’artista compie per un altro artista.
Silvia Margaria dà vita a un viaggio nel tempo e nello spazio, facendo perdere la cognizione del reale. Raccoglie oggetti e immagini che sovrappone preservandone la memoria che essi racchiudono. Il processo di somma e sottrazione le permette di ottenere una connessione continua tra il passato e il presente, rendendo i suoi lavori sempre in grado di dialogare con il contemporaneo.
Irene Pittatore racconta lo sviluppo di un Osservatorio sul quartiere operaio Pogolotti di l’Avana, dove pratiche di cooperazione e promozione turistica si mescolano con pratiche artistiche, nel raccontare l’esito di un complesso percorso migratorio avvenuto negli ultimi cento anni, in un quartiere caratterizzato da una forte identità culturale afro-caraibica.
Il lavoro di Maya Quattropani è una raccolta di 21 fotografie Polaroid prodotte in una perfomance individuale di 21 ore consecutive, attraverso cui rivela una visione del tutto personale dei curiosi ready-made creati da numerosi artisti che si sono avvicendati negli spazi della Flux Factory di New York City, aprendo nuove possibilità interpretative sulla loro natura nomade e mutevole.

La mostra è visitabile fino al 3 maggio 2017

GALLERIA OPERE SCELTE
via Matteo Pescatore 11/d – 10124 Torino
T. +39 011 5823026 - Cell. +39 349 3509087
E-mail: info@operescelte.com Web: www.operescelte.com
F: Opere Scelte

LIUBA. Guardando Oltre


LIUBA, Jericho in Bremen, 2011-2017, fotografia da performance urbana interattiva


La Galleria Marconi di Cupra Marittima domenica 9 aprile alle 18.00 presenta Guardando oltre personale di LIUBA, mostra che si avvale del contributo critico di Valentina Falcioni. La mostra è organizzata da Galleria Marconi e Marche Centro d’Arte.

LIUBA alla Galleria Marconi, oltre alla personale Guardando oltre, presenta una nuova performance collettiva partecipativa urbana, intitolata "Tiresia Marittima", al quale il pubblico è invitato a partecipare. Alle ore 18 c'è la performance partecipativa, alle ore 19 l'inaugurazione della mostra. A coloro che parteciperanno alla performance verrà rilasciato un attestato di partecipazione autografato dall'artista.

La personale di LIUBA è il quarto appuntamento della rassegna Di versi diversi?, che accompagnerà la Galleria Marconi durante la stagione espositiva 2016/2017. La Galleria Marconi si trova in c.so Vittorio Emanuele II n°70 a Cupra Marittima. La mostra potrà essere visitata fino al 6 maggio 2017 con i seguenti orari: lunedì – sabato 16.30 - 19.30.

“Ad occhi chiusi - Tu sei cieco, ma io sono sordo e muto
Le opere e il percorso sapientemente tracciato da LIUBA hanno lasciato riaffiorare le parole che il poeta e filosofo libanese Kahlil Gibran stese nel 1926 in Sabbia e spuma: “Tu sei cieco, ma io sono sordo e muto; sicché, prendiamoci per mano e comprendiamoci tra noi”. In un passato remoto la cecità era il segno distintivo di una persona dotata di vista interiore, era un dono sacro che convertiva l’uomo in veggente, era e lo è tuttora un attributo dell’anziano, illuminato detentore di saggezza. Senza interferenze visive si tende ad acuire gli altri sensi, ma soprattutto si è capaci di leggere e parafrasare i sospiri, le pause, i silenzi, le vibrazioni della voce, le impercettibili tensioni muscolari. Nel buio si è in grado di scremare gli ornamenti della comunicazione verbale e di percepire la verità occulta, la voce del subconscio, l’essenza delle circonlocuzioni. Quelli che comunemente denominiamo normodotati, spesso guardano, ma non vedono. Pertanto, senza una reale presa di coscienza, le loro orecchie sono sorde ai messaggi reconditi che l’altro emana, non ne percepiscono la trama più sottile e di conseguenza le labbra diventano incapaci di parlarne con cognizione di causa. Ecco, LIUBA sarà un bastone telescopico lungo un’escursione tesa alla scoperta della cecità spirituale, fisica e socio-culturale per sciogliere confini tracciati da un analfabetismo empatico”. (Valentina Falcioni)

La mostra è un percorso che include una riflessione sulla cecità, sia fisica che mentale, si collega anche al tema dei rifugiati e del 'non vedere' l'altro da sé e la sua umanità. A questo proposito LIUBA spiega: "Ho scelto di lavorare sull’idea di cecità, sia fisica che mentale, concepita sia come disagio reale dei non vedenti, ma anche come metafora della cecità e superficialità che permea il nostro mondo contemporaneo, dove fra social media, fretta e contatti fugaci, non riusciamo piu a ‘vedere’ in profondità, diventando, in un certo qual modo, ciechi. Ciechi al senso della vita, ciechi alle piccole cose, ciechi ai bisogni degli altri. Il tema della cecità, disabilità reale e metafora più ampia che ingloba la nostra non-percezione del reale, lo collego, per evidenti ragioni, alla problematica della migrazione dei rifugiati, persone che lasciano la loro terra per problemi molto gravi, che spesso sono ‘visti’ in maniera stereotipata o addirittura strumentalizzati a fini politici, con la conseguenza che molte persone ‘non vedono’ la loro storia umana e la comune appartenenza che abbiamo con queste persone."

“Cambiamo prospettiva sulle cose, cerchiamo di ritrovare un senso alle parole diverso da quello che normalmente diamo loro, arricchire lo sguardo, il senso, il tempo. Con i molti anni di attività che ho alle spalle, ho imparato che c’è sempre qualcosa da imparare, ecco vorrei che Di versi diversi? fosse la possibilità che ci si offre di riuscire a vedere le cose da un’altra direzione. Il verso è una prospettiva, è il percorso che facciamo e che dobbiamo avere la possibilità di modificare. La nostra società è fatta di versi diversi che si incrociano e che permettono agli uomini di progredire. Cosa c’entra l’arte in tutto questo? Tutto: l’arte è ricerca, amore, linguaggio, ma soprattutto è un percorso che non può fermarsi all’apparenza, al comodo, allo scontato, proprio perché guarda all’anima dell’uomo. E verso poi è anche poesia e questo vorrà dir pur qualcosa…” (Franco Marconi)


scheda tecnica/technical card
Guardando oltre
artista/artist LIUBA
testo critico/art critic by Valentina Falcioni

uffficio stampa/press agent by Dario Ciferri
fotografia/photography by Catia Panciera
allestimenti/preparation by Pasquale Fanelli

dal 9 aprile al 6 maggio
from 9th April to 7th May
orario: lunedì-sabato dalle 16 alle 19.30
opening time: Mon-Sat 4 to 7.30 p.m.

La mostra termina il 6 maggio 2017

Con il supporto di Ostello degli Artisti: http://www.appartamenti-cupramarittima.com/

Info
Galleria Marconi di Franco Marconi
C.so Vittorio Emanuele, 70
63064 Cupra Marittima (AP)
tel 0735778703

e-mail galleriamarconi@vodafone.it

lunedì 3 aprile 2017

Liliana Ebalginelli. L'arte dell'invisibile


Il suo cammino è partito dalla scrittura, dalla poesia visiva. Il passaggio all’immagine è avvenuto in seguito, abbastanza recentemente. La sua è una vera e propria esigenza espressiva, che si sviluppa sempre e comunque dalla scrittura, quando è autrice di libri d’artista ma anche quando crea immagini.

Le sue opere che non narrano e men che meno descrivono, hanno radici profonde, in alcuni casi nella classicità. Ebalginelli vuole condurci, attraverso immagini apparentemente semplici, agli archetipi dell’esistenza. Una ricerca che parte dalla sua dimensione personale per giungere all’universale in senso filosofico.

La sua fotografia evoca, rimanda, è mezzo che deve essere superato, proprio nel suo limite strumentale, per giungere oltre, è mossa, sfuocata, volutamente illeggibile, proprio perché non vuole essere indice della realtà.

Attraverso immagini poco definite, possiamo arrivare a ciò che è nascosto, il desiderio è quello di giungere all’essenza dei fenomeni: punto di arrivo complesso, meta agognata, utopia dello sguardo e del pensiero. (Angela Madesani)

Nota biografica
Liliana Ebalginelli è nata a Schio (VI) e vive a Milano. 
Opera nel campo della poesia visuale e sonora/performativa. 
Con Ferruccio Cajani ha fondato nel 2001 la lilianaebalginelli Editrice (specializzata in visual e-book e CD di poesia sonora, attiva fino al 2005) e la rivista sperimentale bilingue online Ulu-Late (www.ulu-late.com)che dirige e a cui ha a lungo collaborato Arrigo Lora Totino.

Libri visuali: L (Archivi del ‘900, 1999) Voyage (coautore F.Cajani, lilianaebalginelli Editrice, 2001) L/Amami ( Archivi del ‘900, 2007) 
Manes (libro d’artista, 2010) L’Immateriale (Lucini Libri, 2013) Wholly (Lucini Libri, 2015) L’Arte dell’Invisibile (libro d’artista con G. Lucini, 2016) Le rane o dell’Italia (libro d’artista, 2016). 

Mostre personali: Esplodità con P.Brunati Urani, F.Cajani e A.Lora Totino (Museo della Carale, Ivrea 2010) Vado là e nulla può guidarmi con A.Oberto e L.Pescador (Museo della Carale, Ivrea 2011) L’Immateriale (Galleria Derbylius, Milano 2014), Poesia carta inchiostri (Galleria Milano, Milano 2015). 


Liliana Ebalginelli per Museo Nuova Era
Vernissage con la presenza dell'autrice
sabato 1 aprile ore 18.00

Periodo espositivo: dal 1 aprile al 6 maggio 2017
Liliana Ebalginelli per Museo Nuova Era
Vernissage con la presenza dell'autrice
sabato 1 aprile ore 18.00

C/O Museo Nuova Era
Strada dei Gesuiti 13
70122 Bari

Info & Contatti

domenica 2 aprile 2017

ATTORNO A TIZIANO. L’annuncio e la luce verso il Contemporaneo. Garofalo, Canova, Fontana, Flavin


Corto Circuito. Dialogo tra i secoli
ATTORNO A TIZIANO.
L’annuncio e la luce verso il Contemporaneo. Garofalo,Canova, Fontana, Flavin
Mestre 14 Aprile – 2 Luglio 2017

Dopo il successo della mostra dedicata a Gustav Klimt e alla sua Giuditta II la rassegna Cortocircuito porta a Mestre due giganti dell’arte italiana, Tiziano e Fontana, messi tra loro in dialogo sul tema dell’Annunciazione, soggetto di grande interesse non solo nella storia dell’iconografia antica ma anche per la sua concettualizzazione contemporanea. L’annuncio inteso come chiamata, illuminazione, ispirazione è al centro di questo nuovo progetto che intende proporre ai visitatori la possibilità di familiarizzare con alcuni capolavori appartenenti alle collezioni d’arte dei musei di Venezia ma anche a una delle più prestigiose e antiche istituzioni lagunari, la Scuola Grande di San Rocco, qui presente con la magnifica Annunciazione di Tiziano. Capolavori di tutti i tempi verranno esposti all’interno di un contesto documentario di alto profilo scientifico ma anche multimediale, in stretto rapporto tra loro, attraverso dialoghi tra passato e presente, ma soprattutto cortocircuiti visivi ed emozionali per educare lo spettatore a considerare come l’arte contemporanea non sia altro che la più recente evoluzione formale e contenutistica di concetti, idee, temi che vengono dal passato. Il valore di un capolavoro è infatti tale se riesce, pur attraverso la metamorfosi dello stile, a perpetuare il suo messaggio attraverso i secoli. L’arte, la vera arte, è sempre stata e ancora oggi è la metafora del nostro tempo, e dunque, come scrive Marshall McLuhan, “l’artista è sempre impegnato a scrivere una minuziosa storia del futuro perché è la sola persona consapevole del presente”.

Progetto di allestimento: Pier Luigi Pizzi A cura di Luca Massimo Barbero e Gabriella Belli
 In collaborazione con la Scuola Grande di San Rocco in Venezia

 #MUVEcortocircuito

#attornoaTIZIANO

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