“Cortili Aperti all’Arte”
Visioni
Possibili del Contemporaneo
Tanto vale l'arte quanto il concetto della vita che l'ispira.
Arturo Graf
L’immagine cui l’arte da voce celebra da sempre l’enigma
della visibilità. Nell’immagine l’artista, l’unico ad aver diritto di guardare
tutte le cose senza alcun obbligo di valutarle, ricerca la visibilità
attraverso il superamento del paradigma soggetto – oggetto: il soggetto,
abdicando a sé e ponendosi nella posizione di chi guarda l’opera, da cui a sua
volta è guardato, entra in comunicazione con l’opera stessa. Si produce dunque
un chiasmo tra quest’ultima e chi vede. L’opera d’arte cerca di dare forma al
mondo sensibile rendendolo manifesto nel visibile della forma artistica. Cosi
si propongono come tramite che permette al suo creatore di poter dialogare con
esso: le forme mute del mondo parlano attraverso l’artista grazie alla forma
che riconosce loro. In quest’ottica il collettivo d’arte visiva, selezionato e
accolto nello storico scrigno cittadino di P.zza Cattedrale a Bitonto, sfida la
difficoltà di ricercare l’unicità stilistica di ogni autore in collezione e
affida alla comunicazione visiva il proprio messaggio di contemporaneità
artistica. Ogni singolo lavoro è dunque spazio creativo, da abitare e praticare
idealmente, dal quale ricavare informazioni compositive ed estetiche
d’interessante suggestione. Quel che rimane della memoria del tempo antropico e
del silenzio è dunque la riflessione che apre la mostra facendosi anche
pretesto e metafora per interrogare ed esaminare il valore educativo della
diversità nell’arte del nostro tempo.
Saggiando temi come, la Metafisica del Silenzio di F. Carbone
– Filo d’Arianna e guida alla visione del tutto – l’Ambiente e la
Sperimentazione concettuale nell’opera di M. Nardi, il realismo esistenziale e
onirico nella fotografia di L. Gatti, il paesaggio animista nella pittura di L.
Basile e D. Scarongella, la materia e astrazione delle composizioni di A.
Laurelli e di P. Guastamecchia, la poetica MADI nella scultura di F. Cortese,
il simbolismo di P. Sciancalepore e la valorizzazione di antiche pratiche
coloristiche dei lavori di G. De Sario, l’esperienza estetica che le opere
inducono a fare è un viaggio percettivo nella dialettica narrativa della forma e nell’estetica del
silenzio. Dalle diverse suggestioni fin qui rintracciate, cominciano a
chiarirsi alcuni nuovi orizzonti espressivi – non tradizionali – e si determinano
alcuni nuovi livelli di lettura semiotica dell’oggetto artistico proposto dal
collettivo. In conseguenza di ciò, vorremmo dire che due sono le visioni
possibili entro le quali questa mostra di Bitonto, a mio umile parere, si
muove.
Per visionare il catalogo della mostra "CORTILI APERTI ALL'ARTE", cliccare sul seguente link: https://www.flipsnack.com/.../catalogo.../full-view.html
La prima visione nuova, davvero seducente, è che il
collettivo di cortili aperti all’arte valorizza i linguaggi creativi del nostro
tempo mettendoli in dialogo tra loro intrecciando così l’arte alla vita di chi
abita lo spazio cittadino, diffondendo così “ il culto della bellezza”.
Ricucire e reinventare il connubio arte- pubblico nello spazio urbano
contemporaneo è una necessità insopprimibile per chi si impegna nel migliorare
la città e la qualità della vita di ognuno di noi.
La seconda è legata all’estetica del silenzio e la dialettica della forma che partendo dallo studio delle opere di Francesco Carbone fil rouge del mio intervento. Questa declinazione interpretativa dei lavori in collezione riguarda l'apprezzamento estroverso e introverso di questi due elementi espressivi, considerando come il silenzio possa essere un'opera d'arte silenziosa, e la forma sia un modo di esprimere emozioni, pensieri, senza parole.
Merleau Ponty,
nella sua “fenomenologia della percezione” sosteneva che nell’azione pittorica e
artistica le cose nascono dal silenzio in cui sono poste, conferendo visibilità
all’invisibile.
Lui ci parla anche dell'esistenza di “fili di silenzio nel
tessuto del linguaggio”. Il silenzio compositivo, dunque, valorizza il non
verbale e affida ad altri sensi e codici espressivi la percezione delle cose
del mondo, il messaggio tra le righe… la parola non detta è rappresentata per
mezzo della forma. La vera sfida dell’arte contemporanea è dunque riprodurre il
silenzio, eliminando “l’ensemble di caos” e rumori del mondo moderno. Ecco che
gli autori in collezione guidano il nostro sguardo verso nuove visioni che
avvicinano all’arte contemporanea e al primato della percezione come di appartenenza a luoghi e sensazioni. Le loro immagini diventano pausa riflessiva,
ritaglio interno di comunicazione con le sue forme e i suoi colori, le sue
silenziose simbologie. Molte correnti pittoriche del ‘900 sono immerse nel
silenzio: la pittura metafisica di Giorgio De Chirico che sostituisce i corpi
con i manichini, le nature morte di Carlo Carrà, il surrealismo di René
Magritte. Un silenzio fatto di estraneità dell’artista rispetto alla realtà,
non un mezzo per rappresentarla come è avvenuto nel corso dei secoli e nelle
varie correnti pittoriche: pensiamo al realismo di Caravaggio e della scuola
napoletana, alla pittura del grande colorista,
Bitontino, Carlo Rosa maestro del
600 e del lirismo realista del pittore Francesco Speranza che predilige la
tempera, elaborata alla maniera antica, a cui conferisce la corposità e la
brillantezza dell'olio. Ogni suo quadro vibra per quei toni morbidi e caldi,
sovente impreziositi da dosatissime velature, che derivano dalla fusione del
colore meridionale con l'atmosfera silenziosa e mistica lombarda. Gli artisti
di cortili aperti sembrano abbiano interpretato nelle proprie opere proposte il
concetto di Silenzio… un argomento profondo e pieno di significati cui spesso è
difficile dare una definizione. Premessa la complessità e l’importanza di
questo concetto, dall’antichità a oggi esso è stato oggetto d’indagini
filosofiche e teologiche. Questo grande interesse testimonia il legame
esistente tra il silenzio e il mondo, l’uomo, il linguaggio, l’arte. Anche se
sembra strano associare alla creatività artistica un concetto come quello di
silenzio, non è così. L’arte vive di silenzi. Il silenzio è presente nella
poesia, nei vuoti delle creazioni artistiche, nei momenti di concentrazione. Il
silenzio ha per l’uomo una moltitudine di valenze. E’ innanzitutto una
dimensione in cui cercar rifugio dalla realtà esterna. Il silenzio aiuta a
pensare, a concentrarsi, a ritrovare se stessi e ad ascoltarsi. Il silenzio è
l’assenza di rumore, è il cosmo, è il vuoto o il pieno, micro o macro pensiero,
il silenzio è arte dell’ascolto e della libera comprensione di ogni
espressività creativa. Ogni tavolozza, linea, ogni curva, ogni superficie
racconta una storia. La forma è l'anima dell'arte, il suo corpo visibile. In
conclusione:
se è vero che nella
forma e nel silenzio risieda il concetto stesso dell’opera è anche vero che
entrambi gli elementi abbiano la capacità di far emergere quello che Federico
Ferrari chiama l’ invisto, capacità che richiede un «impulso critico meditativo
e sovversivo ». Per far apparire l’invisto, il critico deve essere «un sovvertitore
dei cliché, degli stereotipi fossilizzati della contemporaneità». La sua
kritiké téchne dev’essere una cesura e non deve mai diventare «un’ideologia
assiologica». Questi suoi pensieri confermano la potenza dialettica del
silenzio e della forma artistica che vive d’ispirazione, comunica con la nostra
intelligenza emotiva, ricerca nuove espressività e comunica senza parole,;
trascende la realtà e offre una dimensione suggestiva della nostra esperienza del mondo sensibile attraverso l’arte visiva del nostro
tempo.
Rosanna Mele
Duemila25
CORTILI APERTI ALL’ARTE
Torna l'appuntamento
con le bellezze storiche di Bitonto Cortili Aperti, due giorni imperdibili per
ammirare Bitonto nei suoi luoghi più affascinanti.
L’Associazione SANCTI NICOLAI
CONVIVIUM In occasione dell’ XI edizione di “Bitonto Cortili Aperti”-
manifestazione sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica con il
patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, voluta
e organizzata a fine maggio
dall’Associazione Dimore Storiche Italiane . I cortili delle più’
importanti dimore storiche di tutta
Italia sono aperti e visitabili -
che si svolgerà nei giorni 24 e
25 maggio 2025, organizza la mostra d’arte contemporanea CORTILI APERTI ALLARTE
ALL’ARTE dal 22 al 29 maggio 2025 presso la sede
dell’Associazione SANCTI NICOLAI CONVIVIUM Piazza
Cattedrale, 35 Bitonto (BA).
Vernissage:
giovedì 22 maggio 2025 alle ore
18.30
Presenta
ROSANNA MELE Storico dell’Arte
Espongono: LUIGI BASILE, FRANCO CARBONE, FRANCO CORTESE, GIUSEPPE DE SARIO , LETIZIA GATTI, PASQUALE GUASTAMACCHIA, ANTONIO LAURELLI, MASSIMO NARDI, DOMENICO SCARONGELLA,PAOLO SCIANCALEPORE.
La mostra sarà visitabile tutti
i giorni dal 22 al 29 maggio 2025 dalle ore 18,00 alle ore 20,30.