Mattia Cleri Polidori, “Le Città Invisibili #30”, 2024, Silicone, pigmenti, magneti, cm 90x100, ph. Luigi Ieluzzo
Il 10 aprile, alle ore 18, in via Placido Zurla, 23, inaugura l’open studio SEI. ANTOLOGIA DEL SUFFICIENTE dell’Artist Run Space romano Rione Placido, con i lavori dei sei artisti fondatori Eleonora Bona, Alice Colacione, Tiziano Conte, Denise Montresor, Mattia Cleri Polidori e Paolo Vitale, e con la curatela e il testo critico di Laura Catini.
Rione Placido nasce nel 2022, nel quartiere del Pigneto, precipalmente negli spazi di un ex deposito dolciario, rinnovati dalla volontà dei suoi fondatori, il cui incontro e legame si sono manifestati durante il percorso di formazione accademica, in rispondenza alle loro dettagliate esigenze artistiche miranti a una ricerca estetica che, seppur singolare, fosse in grado di promuovere la contaminazione di idee e motore di sperimentazione continuativa e condivisibile. Il nome dell’Artist Run Space, infatti, indaga il legame con la storia di Roma, anzitutto nell’accezione di “rione”, scavando in quella suddivisione amministrativa della città che, durante i secoli, ha impresso l’identità caratterizzante dei quartieri romani, della loro vita comunitaria, con le conseguenti cultura e tradizione. Il rione assume così la significazione di punto di ritrovo e di scambio esperienziale, in cui esplorare quei prolungamenti di complessità che i lavori emanano nella realtà immediatamente circostante, effettuando un trasporto che erra dalla memoria alla stratificazione, attraverso procedimenti come l’attrazione dell’inconscio collettivo e individuale.
L’Artist Run Space dichiara: “… La contaminazione è vitale nella pratica estetica, la purezza invece è stagnante, conduce al suprematismo […]. È premura degli artisti di Rione Placido estendere questa pratica al di fuori delle proprie mura, al fine di resistere a tali pericolose ricorsività. Il Rione vuole diventare un crogiolo ipogeo da cui si sviluppi un rizoma di relazioni che raggiunga tutti gli operatori sulle molteplici frontiere della ricerca estetica contemporanea, per contribuire a formare un insieme che sia più della somma delle parti”. Risulta tempestivo, in tal senso, denominare l’open studio con il termine “ANTOLOGIA” che, nella sua espressione derivante dal greco “raccolta o scelta di fiori” rievoca la volontà di voler creare un insieme che sia raccolta della diversità delle parti. Non sfugge, inoltre, il contenuto di primo capitolo di una serie di esposizioni che scandiscono il tempo presente da quello futuro e dal futuro dell’arte stessa.
Come afferma la curatrice nel testo: “L’antologia del sufficiente è, dunque, florilegio dei SEI. Ad affiancare il termine “ANTOLOGIA” è la specificazione del sufficiente che si dirama nelle sue fondamenta fino a recuperare il pensiero schopenhaueriano di “Ragion sufficiente” (esplicitato nel trattato di laurea del filosofo tedesco Über die vierfache Wurzel des Satzes vom zureichenden Grunde, conseguita all’Università si Jena, nel 1813), come modo, in cui l’intelletto comprende il mondo, attraverso una radice quadrupla che immette, in sé, la casualità, lo spazio e il tempo, l’esistenza astratta e la motivazione”.
Tuttavia, il termine che apre il sipario dello spazio ricopre altri tre valori. In primis quello storico, poi il racconto dei diversi membri e anime del collettivo e, non in ultimo, la ricerca costante e incentrata su più livelli. L’etimo della ricerca, quello di ragion sufficiente, in tutte le sue forme, è il solo principio, il solo portatore di ogni e qualunque necessità. Tra le quattro forme di principio di ragione, vi è una quadruplice necessità. Sicuramente la quarta, la necessità morale, è da esaminare in quanto virtù, con cui ogni persona o animale, dopo che il motivo si è presentato, “deve” compiere l’azione che sola è conforme al suo carattere innato e immutabile.
L’esporsi del fare artistico non riflette solo la cultura di una società ma acquisisce lo snodo esistenziale di espressione della natura più intrinseca dell’artista e del suo diritto di esistenza.
L’Open studio seguirà visite su appuntamento ogni giovedì dalle ore 16.00 alle ore 19.00
da giovedì 10 aprile fino a domenica 18 maggio.
SEI. ANTOLOGIA DEL SUFFICIENTE
RIONE PLACIDO
ELEONORA BONA, ALICE COLACIONE, TIZIANO CONTE, DENISE MONTRESOR, MATTIA CLERI POLIDORI, PAOLO VITALE
OPEN STUDIO A CURA E CON TESTO CRITICO DI LAURA CATINI
Rione Placido
Via Placido Zurla 23 - Roma
Tel: +39 338 3786482
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