venerdì 6 dicembre 2024

Anna Rosati | Archivio Sentimentale


Spazio Lavì! City presenta, venerdì 6 dicembre 2024, a Bologna la mostra Archivio Sentimentale di Anna Rosati a cura di Azzurra Immediato.

Esiste una dimensione in cui imago mentis ed imago veritatis paiono fondersi, stratificarsi, inabissarsi nell’universo onirico per riemergere in altra forma, in altra sostanza. È questa la dimensione che Anna Rosati indaga, in quel che ha definito il proprio Archivio Sentimentale, laddove soggiacciono memoria frammista a sogni, ricordi che hanno, ora, forma di desiderio.

Cos’è, davvero, un archivio sentimentale? Come nasce? Come si scopre ed attraversa? Tramite il dischiudersi di una silenziosa esplorazione, in cui l’immagine fotografica si propone quale abbecedario e guida di scoperta, sguardo che conduce alla trasposizione di una memoria soggettiva in un giaciglio mnemonico che accoglie ed abbraccia, scardinando i limiti personali per farsi legame condiviso. Un percorso che Spazio Lavì! City , scrigno custode di arte, propone non come mero incontro con un progetto fotografico, ma un dialogo poetico tra il visibile e l’invisibile, tra la memoria e l’effimero. La Rosati, partendo dalle sue amate terre marchigiane, luogo natio di suo padre e che, da anni, sta ricostruendo secondo una trama fotografica, crea un tessuto narrativo intriso di suggestioni che si snodano tra il passato e il presente, tra la concretezza del paesaggio e la sua evanescente trasfigurazione. Le opere, che si fanno architettura site specific per la galleria, non si limitano a rappresentare una realtà fenomenica; diventano frammenti di un diario visivo che trascende il tempo lineare per immergersi in una dimensione ciclica, fluida, simile a quella del sogno.

Qui, la fotografia si fa scrittura del tempo, un atto di archiviazione che non ha la pretesa di fissare ciò che è stato, ma piuttosto di evocarlo, lasciando si dissolva e riaffiori, come un ricordo che si rivela per poi sfuggire. Sussistono, come nella memoria onirica, elementi che fungono da allegoriche metafore – si tratta di nuvole e paesaggi campestri, di oggetti di un lontano quotidiano, di scorci rubati all’oblio – da cui si intravvedono e percepiscono mutevolezza e fragilità del ricordo. Ogni opera in mostra, quasi fosse parte di un capitolo più ampio, sospende il tempo, catturando un fluttuare istante tra terra e cielo, in un limbo visivo e concettuale ove il reale si missa con l’immaginato. Tale tensione tra presenza e assenza, apparizione e sparizione, narra del cuore pulsante dell’intera ricerca.
Archivio Sentimentale, pertanto, non è solo una ragionata raccolta di fotografie, bensì uno spazio sensoriale dove gemma un racconto articolato tra fenomenologie altre, ogni immagine è stanza di memoria, luogo dove i ricordi si stratificano e dialogano, senza mai giungere a una sintesi definitiva. L’archiviazione proposta dalla Rosati, difatti, non è ordinata né sistematica; rispecchia il caos, la non linearità e l’intimità del vissuto umano. Se il nodo primigenio è naturalmente la dimensione autobiografica, essa si declina tuttavia in forme universali, aprendosi a spazi di risonanza emotiva tipici della sua ‘scrittura visiva’, diaristica e intima, in una altalenante e costante tensione tra il desiderio di ricordare e la necessità di lasciar andare. In tal senso, Archivio Sentimentale è una novella Wunderkammer, un atto di resistenza contro l’oblio. È altresì il tentativo di catturare la fuggevolezza dell’esistenza attraverso un linguaggio che sfida le convenzioni della rappresentazione fotografica. Mediante una grammatica composita e caratterizzata da tonalità sbiadite, immagini che sembrano consunte dal tempo, l’artista evoca la precarietà della nostra connessione con il passato. Ogni opera funge da traccia, indizio che suggerisce più di quanto non riveli, invitando l’astante a terminare il racconto con la propria esperienza e immaginazione. Il dialogo, poi, con Spazio Lavì! innesca l’origine di un allestimento peculiare, contribuendo a creare una sospesa atmosfera, ove il paesaggio interiore dell’artista si intreccia con quello della galleria, dando vita ad una trama di relazioni fluide e imprevedibili. Con Archivio Sentimentale, Anna Rosati invita a riflettere su come il tempo e la memoria plasmino la nostra percezione della realtà. La mostra non offre risposte definitive, ma apre spazi di interrogazione poetica, lasciando emergere la bellezza dell’indefinito, la potenza del non detto. È un percorso che richiede attenzione, lentezza, un’apertura sensibile al potere evocativo delle immagini. Ed è così che l’atto di archiviazione della Rosati compie una vivificazione del passato, sul filo delle nostre fragili esistenze.

Lavì!City
Bologna, via Sant'Apollonia, 19a
Anna Rosati | Archivio Sentimentale
a cura di Azzurra Immediato
dal 6 al 21 dicembre 2024

Inaugurazione venerdì 6 dicembre 2024 ore 17,30
orario: dal lunedì al sabato dalle 17,30 alle 19,30
Catalogo della mostra in galleria