lunedì 14 dicembre 2020

CHUNG EUN-MO


La Galleria Alessandra Bonomo è lieta di presentare la personale dell'artista coreana Chung Eun Mo. Saranno presenti 14 tele, tra cui lavori del 2020, realizzati nel suo nuovo studio a Milano.

La pittura di Chung Eun Mo entra in dialogo con l'arte classica, con la pittura e l'architettura italiana dal Rinascimento. È interessata alla distribuzione planare dei colori, al loro rapporto e alle tensioni istituite da quadrati, rettangoli e forme curve. L'artista parte dalla sagoma e dalle dimensioni della tela per preordinare e bilanciare gli elementi che andranno a coesistere all'interno del quadro: i limiti dell'immagine diventano così "margini attivi" e linee-matrici d'origine spaziale. 

L'artista coreana concepisce una struttura compositiva ambivalente: gioca sull'equilibrio tra un sistema combinato di piani schiacciati e la tridimensionalità delle forme geometriche che tendono ad orientarsi diagonalmente, a premere fuori dal confine, non solo del dipinto ma della parete stessa. 

Il colore è applicato in modo che il fruitore possa riconoscere e percepirne la qualità tattile. 

Helmut Friedel, direttore del Lenbachhaus, scrive che il tocco finale dato dalla scelta dei colori di Chung Eun Mo ricorda la tecnica parietale romana dell'encausto. Fra i lavori in mostra, si contraddistinguono diversi formati realizzati ad olio su lino: quadrangolare, rettangolare, a mezzaluna. Le tre "lunette" rimandano ai frontoni stondati delle chiese tramite gli incastri geometrici e le forme globulari sospese al loro interno. Le tele rettangolari spingono su una maggiore dinamicità: l'occhio si trova dinanzi ad aperture e impedimenti, rapito in ambienti poliedrici e mobili.

La galleria sarà aperta solo su appuntamento, dal 18 dicembre fino alla fine dell’anno e riaprirà al pubblico dal 7 gennaio 2021. 


Bio
“In qualche modo, le tele di Chung, che evocano immediatamente costruzioni abitabili, hanno allo stesso tempo qualcosa di certe più semplici strutture che costituiscono i mobili d’arredamento. Di conseguenza, proprio come Erik Satie sognava “una musica dell’arredamento”, forse Chung l’ha svelata in modo inaspettato e intrigante. Sebbene vi sia anche una punta di humor in entrambi i casi, ciò che è presente è soprattutto la solenne proclamazione secondo cui l’arte possieda un compito ineludibile, urgentissimo e imperativo: quello di rendere abitabile il mondo.” 
Ángela González


Chung Eun-Mo, è un’artista coreana che vive e lavora fra l’Umbria e Milano. Nata a Seoul, si è trasferita a New York nel 1964 dove ha studiato presso il Pratt Institute e ottenuto un master in Fine Arts. Dagli anni '80 vive a Roma, viaggiando spesso in Irlanda e in tutta Europa. Nel 2009 si stabilisce a Torre Orsina, piccolo borgo umbro sulle colline vicino Terni. La sua è una pittura molto rigorosa che si ispira ai modi astratto-geometrici che hanno visto l’esplosione del Suprematismo russo all’inizio del secolo scorso. Allo stesso modo di Malevic, ma anche di pittori come Josef Albers, è infatti affascinata dalle regole matematiche, dalle armonie cromatiche e da come la luce crea degli effetti cangianti sulle forme geometriche. Ha avuto una fervente attività espositiva tra New York, Roma, Monaco, Dublino e Seoul. Significativo il suo intervento site-specific ad IMMA Irish Museum of Modern Art di Dublino nel 2003. I suoi lavori sono presenti in collezioni pubbliche e private. Le sue mostre più recenti risalgono al 2018 presso Villa Flor, S-Chanf in Svizzera e al 2017, “1+1+1 Bijoy Jain, George Sowden, Chung Eun Mo”, ASSAB ONE, Milano.

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