martedì 25 agosto 2020

Biennale Gherdëina 7 - A breath? A name? The ways of worldmaking

Marzia Migliora, Senza titolo #4, from the series Fil de seida, 2016

La settima edizione della Biennale Gherdëina, la mostra internazionale di arte contemporanea nello spazio pubblico di Ortisei in Val Gardena, visitabile fino al 20 ottobre 2020.

Il team della Biennale e il curatore Adam Budak lavorano all‘edizione 2020 della Biennale già da un anno: l’inaugurazione era infatti originariamente prevista per il 26 giugno. Tuttavia, visto il momento di crisi e lo stop obbligato dovuto al Coronavirus, l‘intero progetto è stato messo in pausa in prossimità dell‘apertura e rinviato a data da destinarsi. 

Ora l’associazione, l’intero team e il curatore hanno deciso che il progetto avrà luogo quest‘estate, a dispetto delle difficili condizioni e dei massicci cambiamenti sociali e tematici, adattandolo alle condizioni attuali.

Gli organizzatori sono convinti che, soprattutto in questo periodo di incertezza, aspettative e cambiamenti, l‘arte possa e debba dare un importante contributo sociale. Organizzando la settima edizione della Biennale Gherdëina si vuole mandare un segnale positivo e di speranza, ribadendo il ruolo chiave che l‘arte contemporanea svolge in una cultura in continua evoluzione. 

Questa edizione della Biennale Gherdëina porta il titolo – a breath? a name? – the ways of worldmaking (“– un respiro? un nome? modi di fare il mondo”), e vede una significativa svolta poetica nei confronti delle esigenze vitali fondamentali dell’interazione umana, quali l’atto del respirare e la volontà di dare un nome agli oggetti.

Così, la creazione di nuovi mondi viene esaminata nei bisogni più importanti degli esseri umani, integrati in un ambiente naturale e in un contesto sociale.

Torna alla guida curatoriale Adam Budak (Praga), che dopo le due precedenti edizioni della Biennale Gherdëina – “From Here to Eternity” (2016) e “Writing the Mountains” (2018) – conclude quest’anno la serie di progetti ambiziosi che hanno conferito rilevanza internazionale all’intera manifestazione negli ultimi anni.

Nell’edizione 2020, le aree tematiche affrontate – il significato del patrimonio culturale, la ricerca del posizionamento strategico nella storia, l’importanza del concetto di comunità, l’onnipresenza della natura e della sua “industria” – verranno contestualizzate in un quadro socio-politico che non trascurerà gli aspetti più poetici, spirituali ed esistenziali. Come nelle edizioni precedenti, un ruolo importante sarà rivestito dalla complessità della lingua ladina e si tornerà a occuparsi della continuità e della persistenza delle tradizioni – tenendo sempre conto della necessità di reinterpretarle, metterle in discussione e potenzialmente trasformarle.

Focus della Biennale di quest’anno saranno dunque il significato e la consapevolezza della rilevanza socio-politica nel processo di creazione del mondo, il fattore dinamico all’interno di questo processo, ma anche la resilienza che cultura e natura garantiscono. Si tratta di un processo di emancipazione che tiene conto in modo responsabile e lungimirante dell’unicità storica del luogo, che qui si è sviluppato in una visione matura e coraggiosa del futuro. 

Tre i capitoli sulla sociologia dell’incontro e la strategia della pluralità che costituiranno il nucleo originario della realizzazione di nuovi mondi: ecology of others – sul rilancio della relazionalità (secondo la riflessione di Philippe Descola in merito al legame natura-cultura); in praise of hands – sull’arte del tatto (questo capitolo è fortemente ispirato al sogno di Henri Focillon sull’autonomia dell’arte rispetto ai materiali, alle tecniche e ai segni); e infine the cloud of possibles – sulla diffusione dell’entusiasmo e sul potere della differenziazione (facendo riferimento a quello che Maurizio Lazzarato definisce “il passaggio da un rapporto capitale-lavoro a uno capitale-vita”).

Responsabilità e umiltà sono gli approcci che uniscono tutti e tre i capitoli, nel tentativo di padroneggiare le più grandi sfide del processo attivo di “worldmaking”, con capacità di reazione e attenzione.

La Biennale Gherdëina 7 consiste in una mostra principale nello spazio pubblico di Ortisei in Val Gardena e dei paesi circostanti, in uno spazio espositivo nella sala Luis Trenker nel centro di Ortisei, appositamente adattato per la Biennale, nonché in una serie di eventi collaterali che saranno messi a disposizione anche online in streaming.

Ringraziamo tutti i colleghi, artisti, collaboratori, partner e sponsor per la loro disponibilità a sostenere con grande entusiasmo questo progetto in questo momento particolare.

La Biennale Gherdëina è organizzata dall‘associazione Zënza Sëida. Il progetto è sostenuto e finanziato dalla Regione Autonoma Trentino-Alto Adige, dalla Provincia Autonoma di Bolzano, dai Comuni della Val Gardena, dall‘Associazione Turistica della Val Gardena, dalla Fondazione Cassa di Risparmio dell‘Alto Adige, da aziende private e dagli Amici della Biennale. 

La Biennale Gherdëina è parte della BIENNIAL FOUNDATION.

Artisti invitati alla settima edizione della Biennale Gherdëina:

Agnieszka Brzeżanska (POL), Brave New Alps (ITA), Carlos Bunga (PRT), Pavel Büchler (CZE/UK), Josef Dabernig(AUT), Aron Demetz (ITA), Habima Fuchs (CZE), Henrik Håkansson (SWE), Petrit Halilaj e Alvaro Urbano (RKS – ES), Ingrid Hora (ITA), Paolo Icaro (ITA), Hans Josephsohn (CH), Lang/Baumann (CH), Tonico Lemos Auad (BRA), Kris Lemsalu (EST), Sharon Lockhart (USA), Myfanwy MacLeod (CAN), Antje Majewski con Pawel Althamer (POL), Alioune Diouf (SN), Cecilia Edefalk (SWE), Pawel Freisler (SWE), Gregor Prugger (ITA / GER), Marcello Maloberti (ITA), Franz Josef Noflaner (ITA), Paulina Ołowska (POL), Pakui Hardware (LIT), Maria Papadimitriou (GR), Nicolas Party (CH), Stefan Rinck (GER), Hermann Josef Runggaldier (ITA), Marinella Senatore (ITA), Paloma Varga Weisz (GER).



BIENNALE GHERDËINA 7
– a breath? a name? – the ways of worldmaking
08.08.2020 – 20.10.2020
Biennale Gherdëina (Zënza Sëida VFG | Pontives 8 | IT-39046 Ortisei, BZ)