martedì 19 marzo 2019

Milena Rossignoli. Limiti di curvatura


Il limite di curvatura è l’istante prima della rottura, una tensione in bilico tra il massimo potenziale e la lacerazione, fisica ed emotiva. Il processo di Milena Rossignoli è fortemente legato all’intuizione, come atto di resistenza ai filtri della logica durante l’apprendimento. Indaga la dilatazione e la contrazione dello spazio attraverso il rapporto con la luce, il vuoto e la sua stessa presenza nell’ambiente.

Dopo aver costruito una relazione personale con il luogo ne porta via delle tracce utilizzando la tecnica dello strappo su pavimenti, pareti o finestre, dando vita a tele dalle geometrie instabili in cui è impresso il pattern della superficie.  Ogni calco è uno strato di pelle in cemento, un frammento di territorio che contiene il dna dell’intero organismo. Un archivio di impronte digitali di stanze anonime, piani bidimensionali che possono essere scomposti e assemblati altrove in un inconsapevole tentativo di ricostruire un nido. La cifra installativa di Milena ricerca l’altezza, la sospensione e il non finito, come simboli di un cerchio concettuale che non può mai chiudersi. La forma quindi anticipa e diventa l’esperienza, un catalogo di variazioni di identità in cui cambiando l’ordine dei fattori il risultato non è mai lo stesso. Non solo tela e cemento, ma carte traslucide, legno e materiali da costruzione sono spinti all’estremo delle loro potenzialità di torsione e piegamento attraverso il vapore, il tempo, l’usura e la gravità. Svincolati dalla loro funzione originale diventano la base di un linguaggio compositivo privo di regole prefissate, che parla allo spettatore nel suo essere qui e ora, variando significato e significante a seconda delle condizioni ambientali. Un paradosso linguistico dovuto alla necessità di instaurare un legame intimo e paraverbale tra il contenitore fisico ed il contenuto umano. Le stoffe ed i materiali sono dei moduli universali, pesanti come un saio, fragili o diafani, che si trasformano di volta in volta in sculture o installazioni, in un decostruttivismo architettonico estremo e incapace per scelta di arrivare ad una forma fissa e definitiva. Una sintesi che si spinge fino al simbolismo arcaico, in cui l’inconscio e l’istinto sono le unità di misura dello spazio. In Limiti di curvatura i tre ambienti della galleria saranno un percorso verso l’alto, un processo di resistenza all’aria. Nel primo una curva diafana modificherà l’architettura interna attraverso la luce. Nella seconda sala grosse tele – in origine pavimenti – si alzeranno dal suolo inarcandosi, in opposizione alla gravità. Infine l’altezza: “Resistenza I”: una struttura ispirata agli aquiloni del periodo Edo, considerati oggetti sacri e punto di contatto fra Terra e Cosmo. Nella cultura giapponese la forma stessa del Tako esprime un concetto, la mano dell’uomo lo guida attraverso il vento, unica forza in grado di governare tutti gli altri elementi. In questa costruzione, la potenza estetica del filo impercettibile che congiunge le due estremità è forse la sintesi più forte della ricerca di Milena Rossignoli. 
Le sue opere sono luoghi di passaggio in cui l’accettazione dell’incompiutezza è la vera forza evolutiva.

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EN


The limit of curvature is the instant prior to the breakage; pure tension suspended between maximum potential and immediate tear, both physical and emotional. The creative process of Milena Rossignoli heavily relies on intuition, as an act of resistance to the logical filters generated by knowledge. An investigation on the contraction and expansion of physical space in relation to light, vacuum and her own presence in the setting.

After building a relationship with the place, Milena tears away traces of it from the floor, walls or windows giving life to geometrically instable canvases showing the imprinted pattern of the architectural surface. Each cast is a concrete layer of skin, like a fragment of land containing the entire DNA of the organism.  A fingerprint database of anonymous rooms, two-dimensional plans which can be broken down and re assembled in an unconscious attempt to rebuild a primordial nest. 
The artistic language of Milena focuses on height, suspension and incompleteness as symbols of a conceptual circumference that can never be closed.  So the form precedes everything and becomes the experience, a catalogue of identity variations in which the result is never the same when changing the arrangement of factors. Not only canvas and concrete but translucent papers, wood and building materials are pushed to their bending and torsional limits using steam, time, wear and gravity. Free from their original function, they become the basis of a compositional language with no rules. Talking to the viewer, here and now, they change significance and significant according to external conditions.
A linguistic paradox caused by the will to establish an intimate and nonverbal connection between the physical container and the human content. Fabric and material are like universal modules, heavy as habits, fragile and diaphanous, that turn into sculptures or curtains in an extreme, architectonic deconstructivism; unable, by choice, to reach its final shape.  An aesthetic synthesis pushed to an archaic symbolism in which instinct and subconscious are the unit of measurement for space.  In the show Limiti di curvatura the three rooms of the gallery will create an upward path, in resistance to the atmosphere. In the first one a pale curve will change the architecture playing with the light. In the second, big canvases – which used to be floors – will raise arching their frames in opposition to gravity. Just to arrive to Resistenza I: a structure inspired by Edo-period kites, considered the sacred link between the Earth and the Cosmos. 
In the Japanese culture the form itself of the Tako is a concept and the hand of man drives it through the wind, the only force able to overcome all the other elements. In this construction, the aesthetic value of the imperceptible rope that links its two ends is perhaps the highest synthesis of Milena Rossignoli’s research.
Her artworks are transitory places in balance between lightness and tension in which the acceptance of incompleteness is the real evolutionary force.


Milena Rossignoli
Limiti di curvatura
23 marzo - 25 maggio 2019
opening 23 marzo h 18:30

White Noise Gallery
via della Seggiola 9, 00186 Rome, Italy