lunedì 13 novembre 2017

Romina Bassu. Campionario analogico


L’indagine pittorica dell’artista prende le mosse da un’attenta ricerca di foto d’archivio, ritagli di vecchi rotocalchi e locandine del cinema classico: questo materiale rappresenta un piccolo campionario di immagini dal quale la pittrice prende in prestito atmosfere e suggestioni.
La mostra, composta da una decina di opere su tela e su carta appositamente realizzate per questa prima personale dell’artista nella galleria torinese, concentra la sua attenzione sulla figura femminile. Le protagoniste dei dipinti appaiono statiche, quasi prive di vita, probabilmente sacrificate al loro apparire. La scelta di collocare i personaggi che popolano i quadri dell’artista in un passato recente – gli anni Cinquanta, con i suoi immediati riferimenti iconografici e culturali – consente di far emergere una concezione dei ruoli sociali e di genere più rigida e pervasiva, trasportando così la scena su una dimensione atemporale e le figure in archetipi, al contempo lontani temporalmente, ma, dal punto di vista dei messaggi che essi veicolano, estremamente contemporanei allo spettatore.
La riflessione dell’artista ruota attorno al concetto di oggettivazione del corpo femminile, che avrebbe nello sguardo maschile l’azione principale di tale oggettivazione. Il volto dipinto – coperto da una maschera di colore che cancella i connotati e con essi l’individualità della persona –, che ritorna in quasi tutte le opere in mostra, sottolinea questo meccanismo: nel momento in cui l’essere si limita all’apparenza, il corpo viene sostituito da un prodotto universale e disincarnato, che non contempla il riconoscimento del valore soggettivo.
«Un individuo privato dei suoi connotati e dei suoi caratteri distintivi – spiega l’artista – si confonde in un’anonima istantanea e si trasforma in un personaggio simbolico. L’anonimato è un carattere importante nella mia indagine; fornisce la possibilità di sovrapporre l’identità collettiva a quella individuale, ritrovando inevitabilmente nei volti e nelle persone ritratte qualcosa che ci appartiene attivando un processo di agnizione e immedesimazione».

La mostra fa parte del circuito di eventi del progetto di COLLA, la piattaforma delle gallerie torinesi, e del programma di eventi della manifestazione ContemporaryArt del comune di Torino.

Romina Bassu nasce nel 1982 a Roma, dove vive e lavora. Ha studiato all’Accademia delle Belle Arti di Roma e alla Facultad de Bellas Artes de Sevilla. Ha esposto in numerose mostre in Italia e all’estero. Tra le ultime partecipazioni si segnalano: Residenza Artistica Bocs Art Cosenza 2017, Young & Forever Young, Galleria Anna Marra Contemporanea, Roma; Where Are We Now, Burning Giraffe Art Gallery, Torino; Art for art’s sake Guidi, Kühlhaus di Kreuzberg, Berlino; Premio Combat 2017; Museo Civico G. Fattori ex Granai di Villa Mimbelli | Museo di Storia Naturale di Livorno; Promises – solo show, Galleria Marcolini, Forlì; Social utopia / Studi aperti, XII edizione, Ameno; Isoipse /progetto di COLLA, Galleria Moitre, Torino; Carte Blanche, Galerie Olivier Nouvellet, Parigi; Artefiera 2016, Bologna; Group psychology (and the analysis of the ego), Galleria Marcolini, Forlì; Book Art Project, Fondazione Pastificio Cerere, Roma; Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee 2015, Villa Brandolini, Treviso; ArtVerona 2015; Mnemosyne – solo show, Meb arte studio, Novara.

ROMINA BASSU
Campionario analogico
Luogo: Burning Giraffe Art Gallery – Via Eusebio Bava, 8/a, Torino
Periodo mostra: dal 26 ottobre al 2 dicembre 2017
Orario di apertura: martedì-sabato, 14:30-19:30 (mattina su appuntamento)
Contatti: www.bugartgallery.cominfo@bugartgallery.com – t. 0115832745