Opere di Antonio Tamburro Mimmo Paladino Mimmo Centonze Corrado Delfini
La mostra “Segno – Gesto – Colore” mette insieme quattro artisti diversi tra loro per stile e soggetti pittorici ma accomunati da tre elementi fondamentali: il caratteristico uso del segno, del gesto pittorico e del colore. Nei dipinti di Antonio Tamburro l'elemento principale è il colore che emerge dalle tele in modo dirompente e armonico, attraverso l'uso di ampie pennellate e della spatola. Le scene realiste dei suoi dipinti sono costruite mediante segni pittorici riconoscibili che rafigurano la vita quotidiana: metropoli attraversate da folle di ombrelli, caffè frequentati da figure solitarie, spiagge affollate da figure femminili. Tutti i dipinti di Antonio Tamburro sono caratterizzati da una sorprendente energia e dinamismo resi sia dal gesto fluido delle pennellate, sia dai segni veloci dei pastelli ad olio che sovrapponendosi al colore lasciano alcuni particolari del disegno non finiti, quasi astratti. Nel dipinto Fermata del Taxi (120x150 cm) acrilico e olio su tela, l'atmosfera è creata dalle varie tonalità dei grigi e dalla luce che si riflette nella pioggia, interrotte come in una sinfonia musicale dalle accese note cromatiche degli ombrelli rossi, blu e dal giallo del taxi in lontananza, mentre in primo piano, con il volto nascosto dall'ombra emerge una figura femminile vestita in bianco, in attesa del taxi.
Nelle opere di Mimmo Paladino, le incisioni dalla serie Mathematica, emerge il disegno geometrico che scompone le forme in segni precisi e netti, risaltati dalle diverse tonalità cromatiche. In queste incisioni è ricorrente l'elemento dell'uomo manichino, un archimede moderno circondato dalla monotonia e dalla ripetità degli oggetti: coni, cilindri, quadrati, sfere. Ricorrono anche i simboli alchemici e sacri come la coppa, il triangolo, le mani, la croce.
Nei dipinti di Mimmo Centonze, della serie dei Capannoni (70x100 cm) oli e alchidici su tela e carta, il gesto dinamico delle pennellate è risaltato dalla brillantezza e dalla pastosità dei colori. Le sue opere raffigurano una realtà in continua trasformazione e in perenne movimento. Attraverso un vortice di segni l'artista sembra volersi disfare delle forme reali e uscire dal magma della materia cromatica, per arrivare all'essenzialità del gesto pittorico che dal figurativo tende all' astratto. Un potente fascio di luce emerge dalle porte dei Capannoni propagando l'intero spazio di energia vitale, come un eruzione vulcanica, creando un forte senso di vastità dello spazio.
Nei dipinti astratti di Corrado Delfini (tecnica mista su tela e faesite) i colori brillanti e la gestualità delle pennellate creano un effetto di osmosi che porta lo spettatore ad immaginare nuove forme dietro la trama pittorica dei suoi dipinti, in un susseguirsi di richiami simbolici inaspettati. Il suo stile è vicino all'espressionismo astratto, le sgocciolature del colore ricordano la tecnica del dripping, mentre alcuni riferimenti al graffitismo parietale ci riportano all'attualità del nostro tempo, attraverso un cammino immaginario proiettato verso il futuro.
Dal 9 giugno al 10 luglio 2017
6° Senso Art Gallery
Via Margutta, 43
00187 – Roma
(0039) 3497075469 info@sestosensoartgallery.com www.sestosensoartgallery.net
Biografie
Antonio Tamburro
Nato nel 1948 ad Isernia, frequenta dapprima l’Accademia di Belle Arti a Napoli, per poi completare gli studi a Roma, dove inizia ad esporre i propri lavori in alcune prestigiose gallerie. Nel 1972 ha luogo la sua prima personale presso il Palazzo Comunale di Perugia, con tele in cui emerge un richiamo alle origini, un forte e violento cromatismo di stampo espressionista. Nel corso degli anni Settanta comincia ad interessarsi alle tematiche sociali, specialmente all’abbandono ed alla solitudine dei malati psichici, su ispirazione di reportages realistici. Nel 1984 partecipa alla collettiva Itinerari, ricerca e misteri nell’arte ed al Gianicolo Centro d’Arte, insieme a Burri, De Gregorio, Rambaldi ed altri. Ben inserito nell’ambiente culturale ed artistico, viene scelto dal fotografo Pino Settani per la raccolta La memoria, le Immagini, dedicata a personalità del cinema e della cultura. Il successo di pubblico e di critica trova conferma nell’intensa attività espositiva, in Italia e all’estero, nonché nell’ampia bibliografia a lui dedicata. Nel suo percorso, l’artista diviene sempre più duttile e poliedrico. Nel 2006 ha inizio il sodalizio con il mondo dello sport, consolidatosi di anno in anno grazie ad importanti commissioni e ad inviti ad esporre in occasione di celebri manifestazioni sportive. Nel 2008 gli è stato commissionato il ritratto di Papa Benedetto XVI che oggi è esposto presso la libreria paolina in San Pietro a Roma. Nel 2009 viene inaugurata a Roma, a Palazzo Venezia, la sua prima antologica, Il senso del tempo, con una rassegna di opere dagli anni Ottanta ai giorni nostri. Nel 2012 ha tenuto la mostra pubblica “ColorAzione” insieme al grande designer, scultore e architetto internazionale Gaetano Pesce, al Centro Altinate San Gaetano di Padova. Nel 2012 in occasione delle XXX Olimpiadi dei Giochi estivi di Londra ha esposto alla mostra “Tradition and Innovation – Italian Olympic Spirit” presso Casa Italia CONI, al Queen Elisabeth II Conference Centre Westminster di Londra. Fra i numerosi riconoscimenti a lui attribuiti, a coronamento di una notevole carriera artistica, Tamburro riceve nel 2005 la “Vela d’argento della critica” al Premio Marina di Ravenna.
Mimmo Paladino È tra i principali esponenti della Transavanguardia, movimento fondato da Achille Bonito Oliva nel 1980 che individua un ritorno alla pittura, dopo le varie correnti concettuali sviluppatesi negli anni settanta. Ha realizzato opere d’intonazione arcaica, accentuate dall’uso di simboli greco-romani, etruschi e paleo-cristiani e di tecniche antiche come l’encausto e il mosaico. Nel 1970 esordisce con collages ispirati a temi mitologici; l’adozione della pittura a olio del 1978 coincide con un ciclo di tele polimateriche, dove la figurazione astratta si abbina a oggetti trovati. Nel 1978 è a New York dove tiene, nell’anno successivo, due mostre personali. Influenzato dall’arte primitiva e tribale, dai primi anni ‘80 ha anche realizzato sculture, figure totemiche in bronzo, legno o calcare, e numerose installazioni. Nel 1980 partecipa alla sua prima Biennale di Venezia. Nel 1985 la Lenbachhaus di Monaco di Baviera organizza la sua prima mostra retrospettiva in uno spazio pubblico. Nel 1988 è invitato con una sala personale alla Biennale di Venezia. Nel 1991 partecipa a una grande mostra a Praga per l’inaugurazione del Castello Reale. Nel 1994 è il primo artista contemporaneo italiano a tenere una mostra in Cina, alla Galleria Nazionale delle Belle Arti di Pechino. Nel 1995 Napoli gli dedica una grande rassegna in tre spazi pubblici prestigiosi. Nel 1999 a Londra si organizza una grande mostra dove viene esposto il grande ciclo dei Dormienti. Nello stesso anno la Royal Academy di Londra lo insignisce del titolo di Membro Onorario. Nel 2008 gli viene affidata la realizzazione di 4 teloni a copertura delle impalcature dei lavori di restauro della torre campanaria del Duomo di Modena. Vanno inoltre segnalate mostre al Kunstmuseum di Basilea, alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna e alla Royal Academy di Londra. Le sue opere sono collocate in permanenza in alcuni dei principali musei internazionali tra cui il Metropolitan Museum of Art di New York.
Mimmo Centonze Nato a Matera il 10 giugno 1979, a soli 14 anni comincia a riprodurre con notevole rigore alcune opere dei grandi maestri del passato e, curioso di carpirne i segreti tecnici e teorici, si immerge nello studio dei più autorevoli Trattati di Pittura e nell’osservazione diretta delle opere nei più importanti Musei a Roma, Firenze, Venezia, ma anche a Londra, Parigi, Amsterdam e New York. Nel 2000 si iscrive all’Università degli Studi di Bologna e frequenta il DAMS, Corso di Laurea in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo. Si dedica inoltre all’incisione calcografica e all’approfondimento del disegno e della pittura “dal vero”, soprattutto dello studio della figura umana, sviluppando anche un forte interesse per il ritratto. Le sue opere sono state esposte nei seguenti musei ed istituzioni pubbliche: al Palazzo delle Esposizioni di Roma, alla Biennale di Venezia e alla Fondazione Cini di Venezia, all'Expo, al Museo della Permanente e al PAC - Padiglione di Arte Contemporanea di Milano, al Palazzo Reale e alla Fondazione Sandretto di Torino, al Festival dei Due Mondi di Spoleto, al Palazzo della Ragione di Mantova, al Museo Palazzo Lanfranchi e al Museo della Follia di Matera, al Museo di Arte Contemporanea di Lissone, al Museo Centrale Montemartini di Roma, al Museo della Mafia di Salemi, al MUMI - Museo Michetti di Francavilla al Mare. Nel 2009 la prima mostra personale “Mimmo Centonze. Lo spazio e il nulla”, ideata e curata da Vittorio Sgarbi con testi di Oliviero Toscani e Marco Vallora negli spazi della Galleria Il Mappamondo di Milano. Nel 2010 gli viene assegnato il “Premio Speciale Fondazione Roma”, importante riconoscimento che viene attribuito ad un artista particolarmente significativo a giudizio insindacabile della Fondazione Roma e del suo Presidente, il Prof. Emmanuele F.M. Emanuele. Nel 2010 realizza il celebre ritratto del boss mafioso Totò Riina, conservato nel Museo della Mafia di Salemi in Sicilia e inaugurato nel maggio dello stesso anno dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Nel 2011 espone alla LIV Edizione della Biennale di Venezia nel Museo della Mafia all’interno del Padiglione Italia dell’Arsenale a Venezia. Nel 2012 il Palazzo delle Esposizioni di Roma dedica una rigorosa esposizione monografica all’artista, al quale viene reso così l’onore di essere il più giovane artista, sia dell’attuale che della passata generazione, ad inaugurare una personale nella prestigiosa sede romana. Nel 2013 a Matera la personale “Capannoni nel capannone”, promossa dalla Soprintendenza per i Beni Storici ed Artistici in collaborazione con l’Università degli Studi della Basilicata che istituisce un modulo di Arte Contemporanea dedicato allo studio delle opere e dell’attività dell’artista. Nel 2015 espone a Venezia presso la Fondazione Cini all'interno del progetto artistico globale di Luciano Benetton “Imago Mundi: Mappa dell'arte nuova” che raccoglie le opere di artisti provenienti dai cinque continenti, e all'Expo di Milano nella mostra “Il Tesoro d'Italia”, selezionato da Vittorio Sgarbi tra i migliori artisti dal Trecento ai giorni nostri. Nel 2016 a Dubai la mostra personale “Mimmo Centonze. Large format”, negli spazi della Galleria d'Arte Contemporanea Artissima Art Gallery, a New York presso il Pratt Institute, una delle più prestigiose Università al mondo per le Arti, l'Architettura e il Design e a Lincang in Cina presso il Dianxi Science and Technology Normal University in occasione del progetto artistico globale L'Arte dell'Umanità, che raccoglie quattordici collezioni di dipinti provenienti da altrettanti Paesi del globo in rappresentanza di tutti i continenti.
Corrado Delfini
Nato a Roma nel 1971, dove vive e lavora, dopo aver frequentato l’Accademia delle Belle Arti di Roma e poi la Scuola Libera del Nudo, oltre a dedicarsi instancabilmente alla sua personale attività di pittore, avvia una serie di importanti collaborazioni che lo vedono parte attiva nella fondazione del movimento “La Farandola” permettendogli di entrare in contatto diretto con gli artisti di Palazzo Castelli luogo culturale frequentato dai maestri che hanno arricchito l’arte italiana del Novecento , tra
Tamburi, Vespignani, Ziveri, Bruno Canova, Lino Tardia, Ennio Calabria, Franco Ferrari.
Nel 2016 espone alla BIAS - Biennale Internazionale Arte Contemporanea Sacra delle
di Palermo, espone alla 1°Mostra D’Arte Internazionale di selezione Biennale di Roma
Tivoli presso le Scuderie Estensi ed espone al Tattoo Forever collettiva "Vanitas vanitatum" Macro Testaccio La Pelanda Roma a cura di Ilaria Bandini. Nel 2015 Simmetrie Industriali, opera realizzata a quattromani con Sergio Angeli entra a far parte nella collezione permanente del Maama Roma. Insieme all'artista Sergio Angeli lavora al progetto “La materia dell'assenza” curato da Lorenzo Canova e che consiste in una serie di mostre bi-personali itineranti in diversi musei italiani, il Museo Civico Umberto Mastroianni di Marino, l'Aratro di Campobasso e l'Ex Gil di Roma. Per lo stesso progetto viene pubblicato un catalogo edito da Rubbettino e curato da Lorenzo Canova. Nel 2012 è finalista al Premio Internazionale di Arte Contemporanea “Primal Energy” presso la storica Polveriera Guzman di Grosseto a cura di Alessandra Barberini. Nel 2009 si occupa, inoltre, di scenografia e partecipa con l’Accademia delle Belle Arti di Roma al progetto allestimento scenografico per il belletto “Minotauro”, Teatro Libero AID, Roma / Allestimento scenografico per il balletto “Mythos”, Teatro Italia, Roma.