Juno Calypso, in mostra per la prima volta in Italia allo Studio Giangaleazzo Visconti di Milano le opere dell’artista londinese.
Sarcasmo e ironia per affrontare i pregiudizi legati alla donna contemporanea, ambientazioni surreali tra cui un motel americano per coppie in crisi e una villa-bunker a Las Vegas. Autoritratti fotografici dall’estetica apparentemente pink e caramellosa, ma dall’approccio critico, sospesi tra noia, narcisismo e black humor.
La giovane fotografa nata e cresciuta a Londra Juno Calypso, nome cult per gli amanti di un’estetica pop pink che richiama gli anni ’60 e ‘80, nota a livello internazionale soprattutto per le tre serie Joyce, TheHoneymoone What to do with a Million Years, debutta per la prima volta in Italia con una mostra allo Studio Giangaleazzo Visconti di Milano in corso Monforte 23. Un lavoro tutto da scoprire, quello di questa artista giovane ma già affermata, capace di calamitare un significativo seguito sia online attraverso i suoi canali social, sia di persona per precedenti esibizioni e performance all’estero a New York, in Sud Corea, Messico, Canada e Cina.
Quelli di Juno Calypso - vincitrice tra gli altri del prestigioso Photography Awards 2016, il premio di fotogiornalismo più ambito al mondo indetto dal British Journal of Photography - sono scatti gentili e intensi che appassioneranno i visitatori catapultandoli in realtà ironiche e stranianti. Una selezione di immagini selezionate dalle tre serie citate, a partire dall’alter-ego dell’artista, Joyce, personaggio immaginario che raffigura una casalinga sola e repressa in ambientazioni insolite e surreali. Una donna alla ricerca spasmodica della perfezione attraverso l'uso di trattamenti di bellezza e dispositivi per il miglioramento del corpo.
Solitudine della protagonista degli scatti e carattere surreale delle ambientazioni anche per la serie TheHoneymoondel 2015, per cui l'artista si è chiusa per una settimana in una camera demodé di un motel americano per coppie in crisi con la sua valigia piena di parrucche e lingerie. Joyce ha quindi posato in vasche da bagno rosa a forma di cuore e nuda di fronte a specchi multipli mettendo in atto rituali che altrimenti si svolgerebbero in questi spazi con due persone, mostrandoci l’aspettativa di seduzione delusa e un’atmosfera di estrema malinconia.
Infine saranno presenti opere dal suo ultimo progetto del 2018 What to do with a Million Years. Questa volta la scelta del set cade su Las Vegas, dove ancora oggi si trova un vero e proprio bunker costruito nel pieno del terrore nucleare alla fine degli anni '60. Una villa sotterranea creata da un ricco imprenditore di cosmetici, progettata per essere vissuta quotidianamente. Il bunker è dotato di ogni comfort, piscina, bagno idromassaggio, stanza per gli ospiti, sala da ballo, e un giardino in cui fare il barbecue. "Una via di mezzo tra una tomba e un mausoleo, dove tutto è silenzioso e immobile. Una sorta di capsula del tempo." dice l’artista. A rendere tutto più misterioso è stato per Juno scoprire che l'attuale proprietà del bunker è di una società interessata alla crionica, la scienza che iberna i corpi in azoto liquido.
Le opere di Juno Calypso sono state pubblicate da numerose testate internazionali tra cui: Vogue Italia, TIME, The Guardian, Paper, i-D, Dazed & Confused, The Sunday Times, The Independent and VICE.
juno calypso
dal 24 ottobre 2018 al 11 gennaio 2019
Corso Monforte 23, Milano - tel. 02/795251 -info@studiovisconti.net
orari galleria: dal lunedì al giovedì, dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 18.30
venerdì dalle 10 alle 15
Press Office: Giulia Rossi - + 39 338 2166003 - giuliarossipress@gmail.com