Man Ray, Nudo, positivo del 1981, da negativo del 1930-1934 ca., solarizzazione, Galleria nazionale d'arte moderna, Roma
La seduzione del corpo femminile nell’arte del 900
a cura di Barbara Tomassi
La Galleria nazionale d’arte
moderna presenta una rassegna dal titolo La seduzione del corpo femminile nell’arte
del 900 (oppure: Seduzione e femminilità nell’arte del 900), che comprende una selezione di circa
130 opere, provenienti dalle collezioni della Galleria.
Il percorso si articola in cinque
sezioni dedicate a particolari aspetti della seduzione esercitata dal corpo
femminile così come molti artisti, spesso diversissimi tra loro, l’hanno
interpretata, convergendo verso una prospettiva “deformante” che ne
esprime la forza travolgente e per certi
aspetti eversiva. Si innesta qui la provocatoria lettura che della seduzione ha
offerto il sociologo francese Jean Baudrillard, secondo il quale essa non
appartiene alla sfera della natura, ma a quella dell’artificio ed insieme a
quella del segno e del rituale.
La prima sezione, dal titolo “le belle apparenze”, presenta opere in
cui il nudo femminile, quantunque esaltato da linee morbide e sinuose, e da
pose languide e accoglienti, proprie della rappresentazione “classica” del
tema, viene ormai già declinato nel linguaggio inquieto delle avanguardie, in
fuga da norme e convenzioni, alla ricerca semmai di trasgressione e
provocazione, che in Modigliani ,
autore di raffigurazioni femminili tra
le più sensuali e, appunto, seducenti, e
nelle modelle fotografate in pose provocanti
da Man Ray trovano esiti dirompenti.
La seconda sezione, intitolata “seduzione/sedizione”, introduce alla
eclissi del corpo, alla progressiva
destrutturazione, nell’arte, della figura.
Nelle opere , tra gli altri, di Gino Severini, Giuseppe Capogrossi,
Carlo Carrà, Renato Guttuso, Manzù, Victor Brauner, Eric Heckel, Joan Mirò,
Enrico Prampolini, il genere artistico del nudo femminile viene riformulato
secondo logiche diverse dal naturalismo. Ora l’arte ha come fine la continua
sperimentazione che persegue servendosi del geometrismo, del monumentalismo,
del dinamismo e della scomposizione cubista. Gli autori di area surrealista,
ben presenti nella rassegna grazie al fondo donato al museo da Arturo Schwarz
nel 1998, offrono spesso un’immagine fortemente deformata della sessualità
femminile. Infatti, la leggibilità della realtà è intaccata dall’interferenza
dell’inconscio, conducendo all’autodistruzione ed alla cancellazione del corpo
così come tradizionalmente l’arte l’aveva raffigurato, sino alla sua deformazione
ai limiti del mostruoso.
La terza, dedicata all’“oggetto del desiderio”, attesta come la
seduzione assuma le forme di particolari anatomici sessuali, ma anche di
oggetti-feticcio. Si parte dalla rappresentazione di parti anatomiche
femminili, spesso decontestualizzate, per giungere agli oggetti comuni investiti di implicazioni erotiche: dalla bambola di Hans Bellmer, alla donna-scarpa di
Salvador Dalì , all’Objet mobile di Max Ernst.
La sezione “la bella e la bestia” allude all’incontro, e alla sovrapposizione
dell’elemento umano con quello animale, o comunque non umano. E’ una confusione
che ha sempre attratto e spaventato, e che nel gioco della seduzione esercitata
dal nudo femminile, offre molteplici approdi: dall’inconscio e dall’automatismo di Surrealisti come Breton
e Masson al simbolismo di Picasso.
“La bella addormentata”, infine, è il titolo dell’ultima sezione,
che allude all’attrazione esercitata dal corpo femminile abbandonato nel sonno,
fra vulnerabilità e passività. Il tema, trattato sin dall’antichità, raggiunge in
molte delle opere qui presentate un effetto straniante, come nei nudi trattati
con linearità arcaizzante da Modigliani o nelle ninfe dormienti di Giorgio De
Chirico.
FLAVIO DE MARCO
STELLA
a cura di Angelandreina Rorro e
Adriana Polveroni
Galleria
nazionale d’arte moderna
5 giugno – 5
ottobre 2014
Conferenza
stampa mercoledì 4 giugno ore 12.00
Inaugurazione
mercoledì 4 giugno ore 18.30
Dopo
le tappe di Berlino ed Amsterdam, l’ultimo progetto di Flavio De Marco, Stella, a cui l’artista lavora dal 2011,
mercoledì 4 giugno approda a Roma, alla Galleria nazionale d’arte moderna e
contemporanea, con una mostra che raccoglie quarantaquattro dipinti, trentasei
disegni e un libro. Stella è un’isola immaginaria nel cuore dell’Egeo,
costruita come un collage di differenti tipologie di paesaggio (deserto,
montagne, litorale mediterraneo). E’ un laboratorio di immagini, un software
della pittura, un inventario di informazioni a cui l’artista attinge,
combinando e componendo sulla tela con differenti tecniche a partire da
cartoline, pubblicità o dipinti di paesaggio dalla tradizione della storia
dell'arte, panoramiche reali. Il progetto, di cui fa parte integrante il libro
omonimo, scritto e illustrato dall’artista, pubblicato da Danilo Montanari
Editore, è una non convenzionale guida di/al viaggio, un ritratto dell’isola
(struttura geologica, la popolazione locale e storia) che si conclude con
approfondimenti sul processo di creazione di un paesaggio, istituendosi perciò
come luogo privilegiato per la riflessione sull’arte.
In
occasione della mostra romana, sarà pubblicato un catalogo specifico, edito da
Maretti Editore, contenente
testi di Maria Vittoria Marini Clarelli, Adriana Polveroni, Angelandreina
Rorro, Federico Ferrari e Valerio Adami.
Flavio de Marco nasce a Lecce
nel 1975. Si forma a Bologna. Vive e lavora a Berlino.
La sua ricerca pittorica inizia a metà degli anni Novanta. Dal 1999 inizia la
sua riflessione sull’esperienza del paesaggio in
pittura ed in particolare sullo schermo del computer come possibile
orizzonte di un’esperienza odierna del paesaggio. Le schermate del sistema
operativo dei vari software informatici diventano il modello privilegiato di
queste opere realizzate ad acrilico su tela. I “paesaggi” di Flavio de Marco
aprono ad un’indagine sullo spazio pittorico come rappresentazione di una nuova
visione prospettica basata non più sulla fisicità del reale, come nella teoria
mimetica di Leon Battista Alberti, ma come finestra su un mondo proiettivo,
quello piatto e ravvicinato dello schermo.
Espone in
numerose mostre personali in Italia e all’estero, tra le altre Künstlerhaus
Bethanien a Berlino, Frankendael Foundation di Amsterdam, Estorick Collection
of Modern Italian Art di Londra, Collezione Maramotti a Reggio Emilia, Pac
- Palazzo Massari di Ferrara, Galleria d’Arte Moderna a Bologna; e in
altrettante collettive, tra le quali Schauwerk di Sindelfingen,
Stadtgalerie di Kiel, Maison Particulière a Bruxelles, 54 Biennale di
Venezia, Summerfield Gallery a Cheltenham, Vienna Biennale 08,
Bonhams di Londra, American Academy di Roma.
pubblica:
Massimo Nardi
Galleria nazionale d’arte moderna
Viale delle Belle Arti, 131 - Roma
Laura Campanelli
Ufficio Stampa Gnam
Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea di Roma
Viale delle Belle Arti, 131
tel. 06-32298328
cell. 349-5113067
pubblica:
Massimo Nardi