27 OTTOBRE 2013 ore 19,00 PRESSO
IL PRESTIGIOSO MUSEO DEL VETRO DI MURANO VENEZIA
La Sibilla Regina di Gerusalemme
che dimora presso il Museo del Vetro spazio del faro di Rosa Didonna
OUT-BIENNALE PAD.APOLIDE SLAM
POETRY - SLAM POESIA 1° EVENTO DI POESIA E LETTERATURA PER LA RINASCITA DEL
VETRO MILLENARIO DI MURANO.
Un' arte che tocca il suo apice
tra il XV e il XIX secolo per poi giungere ai giorni nostri. Si rifà
direttamente a quella già florida di origine romana e bizantina. A dimostrarlo
le fornaci con frammenti di vetro e tessere di mosaico rinvenute a Torcello in
un contesto archeologico risalente al 600-650 d.C.grazie alla Bolla d' oro del
1082 dell' Imperatore Alessio I stabiliva che l'elezione dell'Imperatore fosse
demandata ad un'assemblea di sette membri, quattro laici e tre ecclesiastici,
senza alcuna interferenza papale, e con diritto dell'Eletto di essere
incoronato indipendentemente dalla posizione della Chiesa di Roma .Le perle di
vetro veneziane assumono una vera e propria funzione di moneta magica, Venezia
diventa la capitale mondiale della produzione e della diffusione di questi
preziosi.
L' uso di queste decorazioni
misteriose a protezione delle persona affonda le sue radici in una tradizione
molto antica, che risale al secondo millenio a.C. in Mesopotamia per poi
arrivare fino ai giorni nostri .
Dietro questa eterea bellezza,
però, c'è il duro lavoro di chi modella il vetro in forme, dimensioni e oggetti
utilizzando varie tecniche, ottenendo colori ,incisioni, satinature e quant'
altro possa essere realizzato.
I maestri vetrai di Murano erano
insigniti di un titolo nobiliare e iscritti nel Libro d' Oro delle famiglie
patrizie veneziane. Si narra che nel museo dimorava una bambina detta Sibilla
regina di Gerusalemme che nei suoi primi anni di vita fu affidata alle cure
della prozia Ivetta di Betania, badessa del convento di San Lazzaro che fu il
centro storico di Venezia.Qui Sibilla fu iniziata allo studio delle Scritture e
delle tradizioni della Chiesa cristiana.
Fu combinato un vantaggioso
matrimonio per la principessa ancora bambina.Pretendente alla mano di Sibilla
fu Stefano I di Sancerre, un giovane nobiluomo dalle ottime credenziali, che
decise di raggiungere l'Oriente per concludere l'accordo col re Amalrico. Ma
appena giunto a Gerusalemme, per ragioni sconosciute, l'uomo cambiò idea e se
ne tornò in Francia.
lasciando Sibilla in attesa di un
figlio. Nato nel 1178,
la principessa continuò a
rappresentare un capitale ambitissimo per schiere di nobili di tutto il
mondo.La mano di Sibilla restò libera da impegni matrimoniali fino al 1180
Nella Pasqua del 1180 Sibilla si
unì in matrimonio
con Guido di Lusignano candidato
ideale in quanto vassallo del re Enrico II d'Inghilterra, il quale, oltre ad
essere cugino di Sibilla, era anche in debito col papa per la promessa di un
pellegrinaggio di penitenza in Terrasanta.
Sibilla diede alla luce due
figlie, nel frattempo,fu incoronata e consacrata unica regina di Gerusalemme e
a sua volta incoronò re il suo sposo Guido di Lusingano con grande stupore di
tutti.
Ma chi è la Sibilla Regina di
Gerusalemme che dimora presso il Museo del Vetro di Rosa Didonna?
Sibilla,faro di luce,
donna,amante dell’arte, strega, madre non solo nello spirito ma anche
nell’animo si dona senza sosta, creatura nuova splendente nella sua pala
d’altare .Sibilla non conosce tristezza, ella vive e muore per amore. Sibilla
paga sulla propria pelle “Arte- la mia seconda pelle”, è il suo messaggio. La
società distrugge non perdona, sola ed indifesa vaga per il mondo condannata al
silenzioso canto che si sprigiona da lei come una sorgente spirituale, timida e
malata non le resta solo che l’amore del suo essere melodia. persegue l’arte,
beatitudine, delizia, godimento, ebbrezza, ardore, carnalità, appagamento di
unicità e particolarità ,l’artista Rosa Didonna ,contro corrente con coraggio,
affronta le avversità muta la storia della Regina di Gerusalemme muovendosi a
modo di bacchetta magica, eseguendo il rito della trasformazione, oro, luce,
fuoco, metamorfosi, alchimie, passaggio dalla finzione della vita ingrata, alla
luce di una dea che conduce sulla retta via con il segno, il gesto e l’azione.
L’artista crea un suo secondo io, mette in palcoscenico la performance“Arte -
la mia seconda pelle” la Sibilla Regina di Gerusalemme che dimora presso il
Museo del Vetro con l’ausilio di un fluido da se stessa creato, composizione
che rappresenta lo svecchiamento del mondo dell’arte nella nostra società
odierna. Il suo corpo è supporto di una “opera vivente” e la pelle tela pronta
ad ospitare pennelli e colori. L’arte è la muta che indossa affinché tutti
possano intervenire nell’opera strappandole le scorie e attraverso le sue vene
il sangue scorre dalle ferite apparentemente procurate, offrono il sacrificio
all’intero mondo divenendo sorgente di grazia universale.
Essa è considerata un enigma da
dipanare, sperimentatrice, all’avanguardia, consacrata “Sacerdotessa
nell’arte”, ripercorrendo le tappe dell’iniziazione all’arte con una condizione
di veggente, strabico, diverso, altro...
E, come oggi i linguaggi
dell’arte vivono una stagione di sconfinamenti e contaminazioni, la sua arte
traccia una mappa del non-limite.