MATERA – IL FUTURO (I love my ghost)
Di Vincenzo Lo Sasso
A cura di Sabrina Delliturri
Incubatore di iniziative e di imprese creative gestito da Sviluppo Basilicata - via San Nicola del Sole – zona Civita - Sassi n.13-14 – MATERA
Venerdì 6 settembre 2013
Ore 18:30
INTERVIENE:
Salvatore Adduce – Sindaco di Matera
Raffaele Ricciuti – Amministratore unico di Sviluppo Basilicata
Sabrina Delliturri – Curatore della mostra
Una rottura negli schemi del classicismo non è, di certo, un tema
nuovo. L’innovazione, e più propriamente l’avanguardia, è uno squarcio, è
un taglio allegorico del passato per rivisitarlo e per poterlo guardare
e riguardare con occhi nuovi. MATERA – IL FUTURO (I love my ghost) è
proprio questo, è un solco ideale, e allo stesso tempo reale, che la
novità traccia nel bel consueto.
Crogiuolo di popoli e teatro di
immigrazioni e battaglie civili, Matera è tutt’oggi un simbolo delle
città che tengono alla cultura e alla tradizione; ciò rende la scelta
non casuale e poco consueta: l’esposizione si impone al fruitore
introdotta da un parallelepipedo di quattro metri che mostra, attraverso
venti opere pittoriche triangolari e rettangolari, uno spaccato di
cielo disposto su materia riflettente, un’opera che spiazza
l'osservatore e lo inserisce gradualmente in un viaggio iniziatico senza
precedenti; seguono un serie di istallazioni fotografiche stampate su
metallo, distribuite tra gli spazi petrini del borgo materano.
L'installazione, forma artistica a più piani rappresentativa tanto di
caleidoscopiche soluzioni quanto di molteplici interpretazioni, risiede
nella scelta del luogo e dei materiali e permette all'utente di
stabilire arbitrariamente lettura e angolatura soggettiva. Tutto ciò
concede alle opere di intrattenere un rapporto dialettico con lo spazio,
perché le loro forme variano a seconda della situazione in cui si
insidiano. In questo caso specifico si può parlare propriamente di Arte
nell’Arte, di sovrapposizioni concettuali che assumono un volto
d’insieme più che mai voluto dall’artista stesso, la mescolanza di
linguaggi concede una dilatazione e al contempo una contrazione degli
spazi all’interno di un discorso unico tra sito e opera, scena e sfondo.
È inevitabile costatare all’interno dell’allestimento la volontà
di Vincenzo Lo Sasso tutta volta al contemporaneo, sottolineata dalla
forma artistica, dall’utilizzo del materiale e dalla modalità di
composizione, ma, l’obiettivo finitorio della mostra si estranea dal
mezzo: le schegge di cielo si allacciano ai simboli e alle sagome
spettrali, ad un qualcosa di semivisibile e di peripercettibile, ma
certo non di tangibile. Il risultato è acronologico, è eterno e
circolare, e questa eternità dei soggetti riconsacra il luogo ad una
nuova arte momentanea e, ormai, infinita. Uno sguardo all’affascinante e
sconosciuto futuro, l’unico punto a cui non si può guardare ma al quale
si aspira, il domani del mondo.
La mostra è quindi il risultato di
svariati vissuti emozionali, intensi e profondi, dovuti al rapportarsi
tra l’essere umano, simbolo del limite e del finito per eccellenza, e
l’infinità racchiusa, l’infinito limitato ed enigmatico, che pone l’uomo
stesso di fronte ad uno sconcerto agonico e perenne. Un parallelepipedo
introduce due pseudo-percorsi che mostrano questo ideologico e duplice
senso, un senso che però sfugge alla percezione ragionata e si ricompone
in una realizzazione sempre diversa.
Trattasi della tensione al
futuro, che qui è filtrata dall’occhio del fruitore, un occhio avido di
emozioni. “Disgraziato l’animo ansioso del futuro” cita Lucio Anneo
Seneca nelle sue epistole all’amico Lucilio, eppure l’uomo è il simbolo
della disgrazia, perché è sua la sofferenza ed è la caratteristica che
meglio lo allontana dall’animale. Ironico, il futuro di Seneca siamo
noi.
Sabrina Delliturri
In occasione dell’ inaugurazione della mostra Matera - il futuro (I love my ghost) gli artisti Miguel Gomez e Nilde Mastrosimone de Troyli con la collaboarzione dei danzatori, Giada Petroni, Gianni Notarnicola della Junior dance company, Lucia Angelelli e del Maestro Luigi Morleo per le musiche, eseguiranno la performance “Naked time “ . I due artisti , rappresenteranno con il linguaggio del corpo, strumento proprio del performer , il tempo . Questo implica due temi importanti cari alla scienza ,storia, filosofia, , arte: il tempo :– spazio -fisico – meccanico e il tempo: del io - essere. Con la teoria della relatività, A. Einstein, ha fornito al mondo una nuova visione dell’universo attraverso la prospettiva di uno spazio – tempo inscindibile. Il tempo viene a sussistere come vera e propria dimensione fisica, in quanto viaggiamo nello spazio ma lo facciamo anche spostandoci nel tempo. Questa teoria ha notevolmente influenzato la scienza e l’arte figurativa del 900 con il Cubismo, Surrealismo, Futurismo dove si scompongono gli spazi, modificano le dimensioni, rappresentando gli attimi del movimento con assoluta innovazione. La rappresentazione performativa, di Miguel Gomez e Nilde Mastrosimone De Troyli, si snoderà fra le strade dei sassi di Matera, luoghi antichi che dimostrano la presenza del tempo, un passato presente, il presente del presente e il presente del futuro (cit.da Sant'Agostino). Verrà rappresentato un tempo meccanico, all'apparenza, ma in realtà autocosciente, e un tempo dell'io, dell'uomo cosciente e soggettivo.Il “tempo” costituisce la misura del valore che ha la nostra esistenza. Tuttavia, il “tempo”, quantunque possa apparire astratto e cerebrale, quasi incomprensibile per certi versi, non può essere banalizzato, rischieremmo di banalizzare la nostra stessa esistenza, il che vuol dire rischiare di vivere inconsciamente, ciecamente, vanamente, banalmente.
La performance partirà alle 16.30
circa da via Domenico Ridola, seguirà per piazza Giovanni Pascoli, via
casanuovo, via Bruno Buozzi fino a via Madonna delle Virtù 131, dove
darà vita ad azioni danzanti con Giada Petroni, Gianni Notarnicola e
Lucia angelelli, integrate con le opere/installazioni di Vincenzo Lo
Sasso.
L’evento è ospitato da Sviluppo Basilicata che
sostiene la candidatura della città di Matera a Capitale Europea della
Cultura 2019 ed è patrocinata dal comune di Matera.Si ringrazia il
circolo culturale La Scaletta e la Fondazione Zètema che collaborano
all’organizzazione dell’iniziativa.
La mostra sarà visitabile fino al 15 settembre 2013.
INFO:
Sviluppo Basilicata
0971- 50661
Segnala:
Amalia di Lanno