Cicàdidi, la cadenza della vita, 2024, acciaio satinato, taglio e saldatura laser
La galleria 10&zerouno di Venezia presenta Canto alla durata, personale di Giuliana Storino, artista premiata nel 2024 al We Art Open Worldwide di No Title Gallery & CREA Cantieri del Contemporaneo.
La mostra si sviluppa come un viaggio in tre atti e in questa tappa veneziana affronta il tema della durata: la resistenza, la memoria e la trasformazione. Il titolo riprende l’omonimo poemetto di Peter Handke e diventa chiave di lettura per opere inedite che intrecciano biografia e riflessione sul fare arte e sulle dimensioni dell’esistere.
Il progetto è il frutto di oltre due anni di lavoro e ricerca, durante i quali l’artista ha intrecciato la memoria personale – quella di figlia di un macellaio – con la memoria dello spazio che oggi ospita l’esposizione: l’ex macelleria della galleria 10&zerouno.
Al centro del percorso si trovano lavori emblematici come Cicàdidi, installazione scultorea accompagnata da una traccia sonora che diffonde il canto delle cicale nella cella frigorifera, e la nuova versione di Cavalletto a dondolo, scultura oscillante in acciaio specchiante che unisce simbolicamente il mestiere dell’artista e quello paterno di macellaio. Accanto a queste opere, le carte bifronti trasformano il segno in soglia: superfici che si aprono e si richiudono, in cui le sagome del cavalletto e di Cicàdidi emergono in positivo e negativo, restituendo un’esperienza percettiva ambivalente di presenza e assenza.
In mostra anche l’opera Sogni d’acciaio (2025), dove un ricordo d’infanzia – il fragile foglio argentato usato per incartare le carni – diventa lastra incisa, trasformandosi in segno universale della forza poetica dell’arte. Con un linguaggio che attraversa scultura, installazione, suono e carta, Giuliana Storino esplora il tempo come condizione di fragilità e resistenza.
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Giuliana Storino (1986 Manduria TA) vive a Milano e lavora ovunque.
È docente di Anatomia artistica e tecniche extramediali all’Accademia di Belle Arti di Brera.
La sua ricerca adotta un approccio interdisciplinare che dall’esplorazione del mondo naturale si estende a tematiche esistenziali esplorando le relazioni tra corpo e spazio, natura e tecnologia. Affronta il tema dell’equilibrio, la resistenza, la memoria e la trasformazione. Intreccia la sua biografia alla riflessione sul fare arte e sulle dimensioni dell’esistere, con un linguaggio che permea l’uso del disegno, la scultura, il suono, la fotografia, la scrittura e l’installazione.
Giuliana Storino esplora il tempo come condizione dell’esistenza contestualizzando l’esperienza umana nel tempo geologico, nel cambiamento cosmico e nella trasformazione. Nella sua profonda e stratificata ricerca indaga le relazioni tra fragilità e temporalità, visibilità e invisibilità, attingendo alla molteplicità di linguaggi, e alla collaborazione istituzionale e con le aziende. Nel 2025, il suo lavoro è stato selezionato e premiato per rappresentare l’Italia all’Harbin International Ice and Snow Sculpture Festival. Le sono stati conferiti due premi prestigiosi assegnati dalla giuria tecnica e popolare. Storino ha esposto a livello internazionale.
Le sue opere si trovano nelle Collezioni di numerose istituzioni, Fondazioni pubbliche e private, in Italia e all’estero tra le quali: Qingdao Sculpture Art Museum in Cina; Istanbul Galleria comunale di Küçükçekmece; Accademia Nazionale di pittura e incisione a Yinchuan in Cina; Osservatorio Astronomico Merate- INAF; Fondazione OELLE Mediterraneo Antico ETS. Ha esposto in spazi istituzionali e indipendenti in Italia e all’estero, partecipando a programmi di residenza artistica e progetti sperimentali. Tra gli riconoscimenti recenti: ha vinto il Premio Crea Cantieri(2024) Venezia-Land Art. E’ stata presentata alla Quadriennale di Roma, in occasione di Panorama Studio visit (2023) a cura di Lorenzo Madaro.
CANTO ALLA DURATA
Giuliana Storino
con un testo critico di Mara Predicatori
Dal 18 ottobre al 20 dicembre, 2025
Opening sabato 18 ottobre, 18 – 20
10 & zero uno, Castello 1830, via Garibaldi, Venezia