Vincenzo Agnetti, Ritratto di Dio, 1970, feltro bianco con scritta incisa dipinta di argento, 150 x 110 cm, ph. Roberto Marossi, courtesy Fondazione Agnetti, Milano
BUILDING presenta dal 27 ottobre 2022 al 28 gennaio 2023 la mostra Il Numinoso a cura di Giorgio Verzotti, un progetto espositivo che indaga il senso del sacro nell’arte contemporanea.
Attraverso una selezione di opere realizzate dagli anni Sessanta a oggi, l’esposizione crea un dialogo tra più di venti artisti italiani, da importanti nomi del Novecento fino alle tendenze più recenti: Vincenzo Agnetti, Stefano Arienti, Ferruccio Ascari, Francesca Banchelli, Bizhan Bassiri, Alighiero Boetti, Gianni Caravaggio, Gino De Dominicis, Amalia Del Ponte, Chiara Dynys, Lucio Fontana, Gaspare, Francesco Gennari, Arianna Giorgi, Alberto Guidato, Jannis Kounellis, Maria Lai, Sergio Limonta, Marco Andrea Magni, Piero Manzoni, Simone Pellegrini, Michelangelo Pistoletto, Remo Salvadori, Nicola Samorì, Ettore Spalletti e Grazia Toderi.
Riunendo pittura, scultura, fotografia, arte tessile, disegni e installazioni, la mostra si sviluppa lungo i tre piani espositivi di BUILDING e presso la Basilica di San Celso, dove dal 9 novembre al 22 dicembre alcune opere interagiscono con i suggestivi ambienti di un luogo sacro. Parallelamente, presso la Galleria Moshe Tabibnia sarà presentata la mostra Sacro concreto dedicata al tema del sacro nei tessili antichi, accompagnata da un testo critico di Marco Meneguzzo. Il termine numinoso, da cui prende il titolo la mostra, si desume dal saggio di Rudolf Otto "Il sacro" (1917), in cui l’autore lo definisce come una presenza extra-razionale, invisibile, potente al punto da incutere terrore e a un tempo da affascinare. Questa ambiguità essenziale è caratteristica del sacro, il quale si manifesta attraverso il numinoso a un soggetto che, secondo Jung, ne viene invariabilmente dominato. Da qui le pratiche religiose, nate fin dai tempi più remoti per "disciplinare" il numinoso, per rendere meno terrifico il sacro, per sublimarlo e controllarlo attraverso i riti delle liturgie.
Il numinoso può dunque essere interpretato come una soglia che consente al soggetto di contemplarlo senza essere annientato dalla sua potenza: possiamo leggere l'opera d'arte come un dispositivo che, similmente all'apparato delle liturgie, "sublima" e "domina" il sacro, familiarizza con esso potendolo pensare, visto che non lo può rendere oggetto dell'esperienza?
Il confronto con l'assoluto, l'apertura al pensiero dell'altrove, dell'Altro, connatura molta creazione artistica contemporanea, o almeno consente di porre l’argomento in questi termini: questione della trascendenza, che anche la visione laica del mondo accetta assumendola come limite della razionalità e della conoscenza scientifica. Sentimento del tempo, desiderio utopico di fermare il suo trascorrere irrimediabile, di battere Chronos e vincere la morte. Paura e desiderio insieme che il terrifico del sacro faccia ancora irruzione nella nostra esistenza regolata e ne scardini le regole. Tutte queste e altre istanze sono presenti nella selezione di artisti e opere che la mostra Il Numinoso propone, non certo per dare delle riposte a simili vertiginosi interrogativi, se mai per riproporli in modo nuovo, alla luce delle intuizioni degli artisti, e per inaugurare un auspicabile nuovo dibattito. Da Fontana e Manzoni a Pistoletto, De Dominicis e Spalletti fino alle tendenze più recenti, Il Numinoso vuole essere anche, e forse soprattutto, un omaggio all'arte italiana, dal secondo dopoguerra ad oggi.
Gli artisti
Vincenzo Agnetti (1926-1981), Stefano Arienti (1961), Ferruccio Ascari (1949), Francesca Banchelli (1981), Bizhan Bassiri (1954), Alighiero Boetti (1940-1994), Gianni Caravaggio (1968), Gino De Dominicis (1947-1998), Amalia Del Ponte (1936), Chiara Dynys (1958), Lucio Fontana (1899-1968), Gaspare (1983), Francesco Gennari (1973), Arianna Giorgi (1965), Alberto Guidato (1972), Jannis Kounellis (1936-2017), Maria Lai (1919-2013), Sergio Limonta (1972), Marco Andrea Magni (1975), Piero Manzoni (1933-1963), Simone Pellegrini (1972), Michelangelo Pistoletto (1933), Remo Salvadori (1947), Nicola Samorì (1977), Ettore Spalletti (1940-2019) e Grazia Toderi (1963).
Il curatore
Giorgio Verzotti è critico d’arte e curatore indipendente, è stato curatore presso il Castello di Rivoli e il MART di Rovereto e direttore di Artefiera a Bologna. Ha curato mostre di artisti come Carla Accardi, Vincenzo Agnetti, Carol Rama, Enzo Cucchi, Marlene Dumas, Wim Delvoye, Chiara Dynys, Douglas Gordon, Runa Islam, Mimmo Jodice, Bertrand Lavier, Shirin Neshat, Giulio Paolini, Giuseppe Penone, Haim Steinbach, Armando Testa, Wolfgang Tillmans, Niele Toroni, Grazia Varisco, Luca Vitone e molte mostre collettive. Ha scritto libri su Terry Atkinson, Umberto Boccioni, Claudio Guarino, Imi Knoebel, Mario Merz, Gabriele Picco. Vive fra Milano, la campagna di Novara e la Valle d’Itria.
INFORMAZIONI
Il Numinoso
La tensione al sacro nell'arte italiana. Ipotesi contemporanee.
a cura di Giorgio Verzotti
27 ottobre 2022 - 28 gennaio 2023
BUILDING
via Monte di Pietà 23, Milano
martedì - sabato, 10 - 19
9 novembre 2022 - 22 dicembre 2022
Basilica di San Celso
Corso Italia 37, Milano
martedì - sabato, 11 - 19
Contatti BUILDING
+ 39 02 89094995
www.building-gallery.com
Follow on
www.instagram.com/building.gallery
www.facebook.com/building.gallery
www.twitter.com/BuildingGallery
www.vimeo.com/user91292191
www.youtube.com/channel/UCMzTXxErDai7S_ECykrxtyA
Ufficio stampa
ddlArts | T +39 02 8905.2365
Alessandra de Antonellis | E-mail: alessandra.deantonellis@ddlstudio.net |
T +39 339 3637.388
Elisa Fusi | E-mail: elisa.fusi@ddlstudio.net | T +39 347 8086.566
Maria Carla Forina | E-mail: mariacarla.forina@ddlstudio.net | T +39 334 8385.350