Aura-bianca, 2019 Multistrato, tela, abete, acrilico, acciaiofoglia, oro cm200x150x25
A seguito del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, sono state chiuse molte attività a rischio assembramenti, tra questi anche i musei, le gallerie, i centri per l’arte contemporanea, i cinema, i teatri, e sono state annullate tutte le iniziative culturali in programma.
L’economia del paese e la nostra cultura vivono così un momento fortemente drammatico.
Come affermava Joseph Beuys: «se l’umanità fallisce, la natura avrà una vendetta terribile, una vendetta terribilissima che sarà l’espressione dell’intelligenza della natura e un tentativo di riportare gli esseri umani al lume della ragione attraverso lo strumento della violenza».
Dopo i due segnali, quello del 2008 e quello del 2016, iniziati già nel 2006, in seguito alla crisi del subprime innescata, tra il 2007 ed il 2013, dagli Stati Uniti d’America con la grande recessione mondiale e del mercato immobiliare, l’arte e la cultura italiana, prima che europea, aveva perso l’occasione di cambiare il suo destino miserabile e subalterno, causando il crollo finanziario del 2018. E con l’arrivo di sua maestà“Coronavirus”, il terzo avvertimento in meno di venti anni, la scossa prodotta investe non solo l’economia come la prima, non solo i rapporti tra Stati come la seconda, ma oltre all’economia e agli Stati si aggiungono direttamente le persone, e ciascuno di noi.
L’arte è lo sguardo al futuro. L’arte serve, ora più di prima.
L’arte, nella sua apparente scontatezza, ha sempre cercato di cambiare il futuro, non si è mai limita a fare ipotesi o a pre-vedere un/il futuro.
La modernità del mondo, è stato anche il senso più profondo delle Avanguardie storiche.
L’arte ai tempi del Coronavirus c’è e vuole farsi sentire.
Spesso, è dai momenti più difficili che arrivano le idee migliori e talvolta rivoluzionarie.
Tamonto, 2018 Multistrato, cotone, abete, acrilico, alluminio, foglia oro cm 275x40x8
Ed è proprio nei giorni della pandemia, che il mondo della cultura e dell’arte non fa altro che lanciare iniziative virtuali. L’arte, diventa anche l’arte del sapersi arrangiare pur rimanendo a casa, divenendo metafora del mondo che stiamo vivendo. La voglia di continuare a godersi l’arte, vedere che vengono create nuove opere, continua ad esserci nonostante il timore di uscire di casa.
Il mondo della cultura contemporanea, si è adeguato reagendo in massa.
L’arte, come è abituata a fare più o meno da sempre, ha vissuto quest’emergenza aprendosi a tutte le forme di espressione consentite dal momento. Negli ultimi mesi i musei, le gallerie, i centri per l’arte contemporanea, le riviste da tutte le parti del mondo, hanno prodotto un’ingente quantità di materiali virtuali attraverso social e siti, dando vita ad un vero e proprio spazio virtuale all’interno del quale è possibile mostrare le loro esposizioni in programma, spesso, con risultati, in molti casi, particolarmente interessanti. Ed in questo contesto nell’era del Coronavirus, che anche “Sineresi”, rivista d’arte e cultura ideata e fondata nel 2015 dall’artista Giovanni Cafarelli e dalla scrittrice e critica d’arte Anna R. G. Rivelli, intende dare concretamente un suo contributo al mondo dell’arte e della cultura, inaugurando uno spazio dedicato alle mostre virtuali, e contribuendo a non interrompere l’offerta culturale mondiale tanto duramente messa in crisi dal lockdown e, contemporaneamente, continuando la propria mission di proposta del bello.
Il manifesto programmatico della rivista “Sineresi”, è sintetizzato nel suo sottotitolo “il diritto di essere eretici”, che, riprendendo una frase pronunciata da Gaetano Salvemini, nel famoso discorso parigino del 1935 sulla difesa della cultura, intende sottolineare la necessità di difendere l’arte e la cultura da qualsiasi pensiero dominante e la volontà di improntare le proprie scelte di selezione e promozione a criteri valoriali autentici, del tutto svincolati da leggi e logiche di mercato.
“Sineresi”, entra in gioco fornendo alla mondo dell’arte un interessante e selezionato programma di mostre virtuali che vede protagonisti artisti nazionali ed internazionali, che negli ultimi anni hanno dato al mondo dell’arte contemporaneo un loro importante contributo culturale.
Fra le mostre virtuali promosse ed organizzate dalla rivista “Sineresi”, vede in programma anche con la mostra personale Aura bianca, della nota artista Lucia Rotundo.
Inaugurata lo scorso 17 giugno, rimarrà visitabile in permanenza sul sito della rivista “Sineresi”.
In mostra circa 40 immagini di opere realizzate dall’artista unitamente a stralci critici a firma del Prof. Paolo Balmas, del Prof. Carmelo Cipriani e della Prof.ssa Vittoria Coen.
Un viaggio tra storia e mitologia, quello proposto dall’artista Lucia Rotundo, un invito, in un momento così difficile, a farci riflettere su un’identità che sembra essersi persa. Il candore del bianco che emerge dalle superfici delle opere, la luce (a volte naturale, altre volte artificiale) evoca riflessi, rifrazioni, ombre, riverberi, sovrapposizioni e stratificazioni che vibrano nel loro incontro come messaggio di speranza, “Aura bianca” per una nuova rinascita.
Lucia Rotundo, si esprime con un linguaggio minimale e concettuale al tempo stesso, attraverso segni e simboli iconici ed aniconici. L’artista conduce un affascinante e misterioso viaggio senza fine, un intreccio tra identità, memoria, storia, mito, antropologia,spaziano tra luoghi ravvicinati e distanti di conoscenza e memoria del sapere, luoghi vissuti e concreti, luoghi remoti e d’astrazione nell’immaginario.
Il Corona virus ha riscritto l’agenda del mondo dell’arte.
Nient’altro oltre la Cultura può fare la Rinascita!
Viaggio tra storia, mito e identità, 2018 Multistrato, tela, pietra, PVC, rame, ottone, metacrillato, piume, foglia oro
Installazione 15 elementi cm 30x30 cad. cm 100x 135x10
Lucia Rotundo, Aura bianca. L’arte ai tempi del Coronavirus, una finestra da tenere aperta.
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