mercoledì 27 gennaio 2016

Un luogo neutro di Franco Sortini



Dopo le emblematiche immagini di Giorgio Ciardo, al Centro della Fotografia - Galleria FIAF approda la mostra "Un luogo neutro" di Franco Sortini.

Lo sguardo di un altro fotografo su alcuni scorci della nostra città. Il suo approccio fotografico è di impronta "Fontaniana", allievo di Franco Fontana, come lui cerca di "rendere visibile, l'invisibile"

Franco Sortini è nato nel 1958.
Si è interessato di grafica e pittura da giovanissimo, per poi dedicarsi alla fotografia.
Agli inizi degli anni ’80, non soddisfatto della fotografia in bianco e nero, che non riusciva ad esprimere completamente la sua creatività, sotto la guida di Franco Fontana passa alla fotografia a colori. Dal 1982 ha prodotto numerosi lavori fotografici. Le ricerche sulla figura e il movimento hanno portato al primo importante “Frammenti di Memoria” di cui Denis Curti scrive: “…non ci sono formule prese in prestito. Soltanto una grande energia che spinge avanti i sussulti che, privi di apparente interesse, poi restano sulla carta per un tempo mai sperato. Con questo suo lavoro Franco
ha salvato le emozioni delle cose leggere, togliendo il peso delle cose intorno”. “Frammenti di memoria” è stato presentato nel 1990 ad Arles, ed esposto in numerose gallerie ed eventi. Nel 1995, con i lavori degli amici Fulvio de Pellegrin e Adriano Eccel, “Frammenti di memoria” viene esposto in Spagna nella rassegna itinerante “Molteplice”, ricevendo un ampio consenso. La nota rivista spagnola “La Fotografia Actual” gli dedica
un redazionale. Alcune immagini sono selezionate da Jean Claude Lemagny per la collezione della Biblioteca Nazionale di Parigi. Negli anni a seguire modifica la sua visione interessandosi principalmente al paesaggio urbano.
La sua ricerca si incentra sulla città vuota, inseguendo il concetto della “città ideale”, un luogo dove poter trovare ordine nel caos. “Il lavoro di Franco Sortini nasce negli spazi ed è scritto anche con il grande formato di cui necessita per risolvere la struttura prospettica, l’impianto visivo di cui ogni foto è dotata, anzi su cui nasce.
Impianto classico, in cui prevale una prospettiva centrale che delinea il profilo di una fabbrica, degli edifici, ma in senso più esteso quello di un’architettura. Il suo lavoro infatti è proprio su questo genere fortemente urbano dove il rigore e l’ordine costruttivo viene risolto con un colore desaturato. Colore che poi ricompare con delle connotazioni, quasi delle citazioni, che giustificano una poetica tipica dell’autore stesso”. (Luigi Erba).
Contemporaneamente alla fotografia creativa sviluppa la fotografia commerciale, e nel 1986 apre uno studio di fotografia industriale, collaborando con agenzie di pubblicità e comunicazione, ed offrendo i propri servizi alla clientela corporate. Le sue fotografie sono state esposte in moltissime
mostre, e pubblicate da note riviste del settore, e sono presenti in importanti collezioni private e pubbliche, tra le quali quelle della Bibliotheque Nationale de Paris, dell’Archivio AFOCO di Cordoba, della Galleria Civica di Modena, del Dipartimento di Storia dell’Arte Contemporanea dell’Università di Siena, del Museo dello Sbarco di Salerno.
Fotografo professionista dal 1986, dal 1990 è membro effettivo dell’Associazione Nazionale Fotografi Professionisti.
attualmente vive e lavora a Salerno.

Vernissage venerdi 19 febbraio alle ore 19.30
La mostra poi potrà essere visitata presso il Centro della Fotografia in via Plinio a Taranto
sabato 20 e domenica 21 dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 18.00 alle 20.00


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