La mostra di Termini e' frutto di un'esplorazione interiore, a partire dallo spazio fisico della galleria, che diventa un cantiere dove accumulare elementi residui, scorie. Il ritorno alla delicata rappresentazione figurativa con l'acquerello e' la scelta di Stephen Nelson per il project wall.
Giovanni Termini
Grado di tensione
A cura di Agata Polizzi
Guardare attraverso qualcosa e spesso non vedere nulla, ritrovarsi esposti senza essere visti, restare isolati, forse ignorati, ritrovarsi a inseguire un ritmo che impone strategie di autodeterminazione delle proprie strategie sociali e culturali, Giovanni Termini s’interroga sulla possibilità di ripensare ad uno spazio intimo e nascosto, interiore, spesso invisibile, luogo di sperimentazione in cui ciascuno prova a reinventare i contesti, se occorre, per creare una realtà altra, forse un’alternativa.
“Grado di tensione” ridefinisce questa esplorazione essenzialmente interiore, a partire dallo spazio fisico della galleria palermitana di Francesco Pantaleone; qui lo spazio diventa elemento costruttivo, un cantiere dove accumulare elementi residui, scorie, un ordine addossato a sé stesso, proprio lì a sbarrare lo sguardo, interruzione massiva che rende il tutto partecipe dello stravolgimento.
Specularmente allo sbarramento c’è una declinazione di aperture che filtrano luce aprendosi al mondo esterno e specchiandosi in infiniti sé. Termini rimanda all’utopia di George Orwell che in 1984 descrive la sede fantastica del Ministero della Verità, priva di finestre eppure capace di essere l’assoluto centro di un potere distorto.
Termini si spinge persino a sottrarre dallo spazio alcuni elementi murari, li reintegra in Strappo, ridefinendo perimetri e tracciando nuovi confini, interferisce con la distribuzione ed esposizione, ogni cosa partecipa della tensione energetica, ne è funzionale. Restringere lo spazio significa moltiplicarlo con nuovi punti di vista, nuovi percorsi, significa dare suggerimenti per cambiare direzione.
Una scelta stilistica densa, grumosa piena di asperità ma al contempo rigorosa, tutto il lavoro è un attrattore potente che non manca di suscitare sensazioni, opera composita che resta all’interno ma che è anche in contatto con ciò che sta fuori, con ciò che accade intorno in un interessante dialogo con la città, con i rumori e con la vitalità convulsa e caotica, con l’asprezza dei vicoli, con la poesia della decadenza qua e là presente nell’architettura.
Da questo sguardo esce fuori dal coro la serie Vedute, stralci accennati di una città ancora non redenta, periferia del Bel Paese in cui l’abbandono diventa talora sistematico e persino perversamente affascinante. Immagini sbiadite in cui il segno marcatamente grafico ripropone un rigore formale percepito in tutto il progetto espositivo, una sorte di fil rouge nella ricerca di Termini, attenzione costante per il senso del limite, che comporta rimettersi continuamente in discussione, un modo di stare alle cose sempre in bilico, capace di resistere ai colpi assestati dall’incertezza di un tempo in cui può accadere di dover cambiare passo con una velocità supersonica e spiazzante.
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dal 10 ott. al 7 nov. 2015
Francesco Pantaleone arte Contemporanea Project Wall
Stephen Nelson
Skin falls apart
Il ritorno alla delicata rappresentazione figurativa della tecnica dell’acquerello scelta di Stephen Nelson per il project wall stride con la forza d’immagini solo apparentemente eteree, solo un’attenta osservazione rivela poco dopo, nell’ossimoro sotteso, il brutale decadimento dei corpi e che il “viaggiatore” scopre nella sua discesa alle catacombe cittadine, figure quasi astratte ingentilite grazie alla vaga bellezza del colore tenue, svanita rappresentazione di qualcosa che non è più…
Opening 10 Ottobre h. 18:30
Francesco Pantaleone arte Contemporanea
via Vittorio Emanuele 303 (Palazzo Di Napoli - Quattro Canti) 90133, Palermo
La galleria è aperta dal martedì al venerdì dalle 10:30 alle 19:30
Sabato dalle 10:30 alle 18:30
Domenica e lunedì chiusi
Giovanni Termini / Stephen Nelson
dal 10/10/2015 al 5/12/2015
pubblica:
amalia di Lanno
art promoter - blogger