Dopo il
grande successo alla Pinacothèque de Paris e al Palazzo Reale di Milano, la
mostra “Modigliani, Soutine e gli artisti maledetti. La collezione Netter”,
a cura di Marc Restellini, giunge a Roma. Per la prima volta si possono ammirare
i capolavori appartenenti alla ricca collezione di Jonas Netter (1867 –
1946), acuto riconoscitore di talenti. La mostra presenta oltre 120 opere di
straordinaria bellezza oltre a Modigliani, anche Soutine, Utrillo,
Suzanne Valadon, Kisling e altri artisti che vissero e dipinsero
a Montparnasse agli inizi del Novecento durante i cosiddetti “anni folli”, in
cui il noto quartiere parigino divenne centro culturale di avanguardia e luogo
di incontro di artisti e intellettuali. In questo turbine di cambiamenti e
trasformazioni, Jonas Netter ricoprì indubbiamente un ruolo fondamentale.
Di
Modigliani Netter ammirò l’originalità del genio creativo, amò profondamente i
suoi volti femminili stilizzati su lunghi colli affusolati
Il percorso
espositivo mette a confronto i capolavori acquistati nell’arco della sua vita
dal collezionista , che, affascinato dall’arte e dalla pittura, diventò un
amateur illuminato, grazie all’incontro col mercante d’arte e poeta polacco
Léopold Zborowski, che gli suggerì opere di artisti non famosi ma che Netter,
che di mestiere faceva il rappresentante, poteva permettersi di acquistare.
Grazie a lui
Netter entrò in contatto con questi grandi artisti, la cui produzione lo
affascinò e lo spinse a comprare dal mercante molti dei loro lavori.Di tutti i
pittori con cui venne in contatto, il collezionista alsaziano rimase
maggiormente colpito dall’arte del giovane livornese e fu tra i primi ad
acquistare le sue opere. Di Modigliani Netter ammirò l’originalità del genio
creativo, amò profondamente i suoi volti femminili stilizzati su lunghi colli
affusolati, come Elvire con colletto bianco (Elvire con collettino) del
1918 e Fanciulla in abito giallo (Ritratto di giovane donna con collettino)
del 1917, entrambi esposti insieme a Ritratto di Zborowski (1916) e Ritratto
di Soutine, questo realizzato nel 1916 dopo l’incontro tra i due artisti
che strinsero una solida amicizia, al punto che fu proprio Modigliani a
presentare Soutine a Netter. Di quest’ultimo sono esposti in mostra oltre venti
olii, tra cui Uomo con cappello, Scalinata rossa a Cagnes e La pazza.
Allo stesso
modo Netter scoprì i quadri del “periodo bianco” di Utrillo, soprattutto
vedute, tra le quali Piazza della chiesa a Montmagny, Chiesa di
periferia e Rue Muller a Montmartre, tutte esposte in mostra. Netter
decise di proteggere questo eterno fanciullo disincantato innamorato della
madre, Suzanne Valadon, valente e originale pittrice, anche lei presente in
mostra, con opere come Ketty nuda mentre si stiracchia e Chiesa di
Neyron. Non si deve dimenticare, infine, che anche se oggi consideriamo
queste opere capolavori assoluti dell’arte, non era assolutamente così per i
contemporanei di Netter, che dunque ebbe un’ intuizione artistica ancor più
rivoluzionaria.
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