Santi Medici
tra Arte
e
Medicina
tra Arte
e
Medicina
a cura di
Vito Caiati
dal 1 al 24 novembre 2013
Sede espositiva
Galleria Civica di Arte Contemporanea,
Torrione Angioino, Bitonto
(Ba)
dal martedi al venerdi ore 17,30-20,30
Sabato e festivi ore 17,30-21,00
Promosso da
Fondazione “Opera Santi Medici Cosma e Damiano – Bitonto – Onlus”,
Accademia di Belle Arti di Bari
Organizzazione
Associazione “Geo Arte” – Bari
Coordinamento artistico
Magda Milano
Patrocini
Comune di Bitonto, Parco delle Arti di Bitonto, FAI - delegazione di
Bari
Vernissage
Venerdì 1 novembre 2013 ore 17,30
Artisti
DARIO AGRIMI, FABIO BONANNI, PINO CAPUTI,
DARIO CARMENTANO, PIERLUCA CETERA, ANTONIO CICCHELLI, GUIDO CORAZZIARI e PINO
MALERBA, DANIELA CORBASCIO, GUILLERMINA
DE GENNARO, PATRIZIA D’ORAZIO, PIERO DI TERLIZZI, RAFFAELE FIORELLA, GIUSEPPE
FIORIELLO, ANTONINO FOTI, GIULIO GIANCASPRO, GAETANO GRILLO, BEPPE LABIANCA,
NICOLA LIBERATORE, GIUSEPPE LISI, ORONZO LIUZZI, PAOLO LUNANOVA, GIANNA
MAGGIULLI, NICOLA MARIA MARTINO, MAURO ANTONIO MEZZINA, MAGDA MILANO, EZIA
MITOLO, MONTICELLI & PAGONE, MASSIMO QUARTA, RAFFAELE QUIDA, PIPPO PATRUNO,
LINO SIVILLI, FRANCESCA SPERANZA, ANNAMARIA SUPPA, BEPPE SYLOS LABINI, TARSHITO
Studenti dell’Accademia
GIULIA BARONE, VALERIA CALDARA, CRISA
(CRISTINA MANGINI – ELISA ZAMBETTA), MONICA CASALINO, ANNALAURA CUSCITO, ANNA
DE FRANCESCO, ERIKA DE NICOLO, VINCENZO DE SARIO, MARCO FABIANO, CHIARA GATTO,
DAVIDE MANGIONE, ANTONIO PASQUALE PRIMA, PIERFEDERICA VERDEGIGLIO, GIUSEPPE
VOLPE
Coordinamento degli studenti
Fabio Bonanni
Comunicato stampa
Santi Medici: Santi, medici e artisti.
di Vito Caiati
Perché dedicare una poderosa collettiva d’arte contemporanea a due
personalità vissute alla fine dell’impero romano - prima medici, santi e
guaritori nei villaggi dell’antica Cilicia (oggi Turchia), poi condannati a
morte per mano dello spietato Governatore Lisia?
Si narra che il martirio dei Santi Medici Cosma e Damiano fu efferato e
cruento: la loro esemplare filantropia echeggia in un culto senza tempo che
giunge imponente fino ai giorni nostri.
Cosma e Damiano coniugano icasticamente la nobile quintessenza
Ippocratica della medicina, l’umile cifra della santità con una dualità che si
scioglie nell’unicum. Ci ipnotizzano questi due Santi: si presentano in due, assieme e all’unisono; sono
medici ma non esercitano la medicina schiavi di un narcisismo freddo e
accademico, scandito dagli obliqui interessi dell’odierna farmacrazia. Non
chiedono, né accettano compensi di alcun tipo per le cure che offrono. Non
concorrono tra loro ma cooperano per il bene del paziente.
Questi due Santi ci ricordano
che il grande malato di questo nostro secolo è l’immaginazione: quasi da
eretici, immaginano un inedito rapporto tra medico e paziente. Un rapporto
transitivo e partecipato per cui il medico, lungi dall’essere autoritario,
accoglie la malattia del proprio paziente
come lo zampillo sulfureo di un tellurico disagio interiore: ascoltano
l’inconscia voce della sua anima più profonda, rimasta fino a quel momento
dimenticata. La malattia diventa un prezioso ponte tra il corpo e l’anima
intesa come identità peculiare del malato che non prova senso di colpa per le
sofferenze patite; non è costretto a sentirsi “naturalmente” patologico, ma
anzi dà energia alla sua immaginazione, che è il luogo della sua guarigione.
Così egli può riacquistare il senso limpido
del suo valore, grazie ad
un mentore che fa discendere in lui il suo potenziale creativo, rendendolo consapevole
della sua vocazione, rendendolo consapevole del suo Essere.
Cosma e Damiano sanno bene che il vero medico guarisce attraverso se
stesso e il livello di guarigione
conquistato per sé. Solo il medico che ha imparato a comprendere la propria
divinità interiore è in grado di riconoscere l’anima inascoltata del malato: se
un medico non è se stesso, può guarire meccanicamente il sintomo, ma non
guarisce l’uomo.
Santi e Artisti. L’arte vuol dire soggettività, originalità,
corrispondenza al proprio Essere, godimento di sé, intimità con il proprio cosmo
interiore: questa rassegna è un
inno alla loro assoluta originalità di essere medici, sfidare luoghi comuni e
condizionamenti esterni omologanti ed imprigionanti. Solo il medico che riesce
a farsi artista cioè ad emanciparsi dal principio di autorità, custodito dalla
cosiddetta scienza, può vedere oltre la malattia il malato, oltre il sintomo
l’uomo: non un uomo astratto ma proprio quell’uomo. E’ ovvia la contiguità dei
Santi Medici con l’arte. L’arte che è guardare il mondo ed accorgersi di
vederlo per la prima volta, in maniera nuova, personale, autentica. Come i
Santi Medici che hanno trasceso la medicina sublimandola nell’arte: ecco
svelata la sacra formula della loro santità.
“Ogni persona è un genio. Ma se
giudichi un pesce dalla sua capacità di arrampicarsi su un albero, passerà
tutta la sua vita pensando di esser stupido.”
(Albert Einstein)
Ingresso libero
Info: 3388697544, magdamilanoba@gmail.com
Nicolò Marino Ceci – Ufficio Stampa “Geo Arte”
Info:
3479933527, nikmc@libero.it
ricevo e pubblico:
Massimo Nardi