Titolo: ACCIDENTS FROM THE GREENHOUSE
Artista: RUTH VAN BEEK
A
cura di: Selva Barni e Francesco Zanot
Inaugurazione:
sabato 4 maggio 2013 ore 18.00
Date:
4 maggio - 29 giugno 2013
Sede:
METRONOM | viale G. Amendola 142 | Modena
www.metronom.it
; info@metronom.it
Orari:
martedì - sabato: 15,00 - 19,00 e su appuntamento
Greenhouse è uno dei
nomi con cui Ruth van Beek chiama il proprio archivio, nel quale conserva
immagini fotografiche di diverso tipo e su supporti variabili, dagli album di
famiglia alle diapositive, fino ai ritagli di giornale, a partire da cui
realizza le proprie opere.
Ruth van Beek usa le
fotografie come se fossero oggetti, i suoi lavori si compongono con uno stile che
ricorda banali e quotidiane operazioni di “taglia e incolla” aprendosi però a
soggetti e risultati sempre diversi.
Accostando immagini a
grandezza naturale con elementi simili, van Beek opera in modo tale che forme, grandezza
e colore collaborino per dare una apparenza di veridicità a qualcosa che in
realtà non è mai esistito. Si creano quindi incidenti aerei, strani oggetti, o
composizioni floreali, che grazie a una accurata costruzione formale riescono a
offrire una immagine di realtà e di credibilità.
Fatto di oggetti
senza peso né sostanza, animali senza testa, incidenti senza giustificazione,
l'universo di Ruth van Beek appare immediatamente impossibile, al di là delle
regole che governano la realtà in cui abitiamo dandoci sicurezza. Tuttavia, il
materiale che dà forma a queste opere, esclusivamente fotografico, si riferisce
necessariamente al nostro mondo, registrandone la superficie con esattezza, ma
sono sufficienti poche pieghe della carta e qualche combinazione inusuale per
rendere sostanzialmente irriconoscibile ciò che, invece, conosciamo. E' così
che Ruth van Beek innesca un cortocircuito fra descrizione e interpretazione, trasparenza
e opacità, schierandosi fra gli artisti che definiamo come visionari.
Inserita nella
tradizione di coloro che utilizzano materiale preesistente per la realizzazione
dei propri lavori, Ruth van Beek continua a produrre fotografie. Le sue opere,
infatti, fanno leva esattamente sui meccanismi di fiducia e individuazione
della verità che definiscono il nostro rapporto con le immagini fotografiche.
Il fatto poi che non faccia uso di una macchina fotografica costituisce
contemporaneamente un adeguamento alla contemporaneità (dopo quasi 180 anni di
storia e l'avvento di Internet sono ormai miliardi le immagini
fotografiche
disponibili all'interno degli archivi tradizionali e digitali) e un gesto
politico che rimanda alla logica del riciclo (perché realizzare una nuova
immagine quando ne esistono già moltissime?). Ci dimostra così che una
fotografia si può fare anche senza guardare attraverso l'obiettivo.
Nata nel 1977 in
Olanda e diplomatasi nel 2002 alla Gerrit Rietveld Academy di Amsterdam, in
questa occasione Ruth van Beek presenta per la prima volta il suo lavoro in
Italia in una mostra personale. Ruth van Beek ha
esposto in mostre personali presso: Lost Property, Amsterdam; AMC, Amsterdam;
C3 Gallery, Amsterdam (2012); Galerie 37, Spaarnestad, Haarlem (2011); Okay
Mountain, Austin Texas, U.S.A; Suze May Sho,Arnhem (2010); FOAM_ 3h, Amsterdam
(2008). I suoi lavori hanno preso parte a mostre collettive in diversi spazi
pubblici e gallerie: Gallery LhGWR, DenHaag; Good Press Gallery, Glasgow
(2012); Galery Koal, Berlin; Season Gallery, Seattle (2011); New York Photo
Festival, Amsterdam Centrum voor Fotografie, Van Zoetendaal Gallery, Amsterdam
(2010); Moser Performing Arts Center, Chicago U.S.A (2008).
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Segnala:
Amalia di Lanno