13 maggio ore 18,30 libreria Mondadori Multicenter - Piazza
del Duomo 1 Milano
PERCHÉ
Le
sfide di una donna oltre l’arte
di
Lucrezia De Domizio Durini
Formato
cm 14 x 21
Pagine 320
Editore
Mondadori
In
libreria 7
maggio 2013
Prezzo € 15,00
“La
creatività non è un sistema da contemplare,
ma è la
legittimazione di un impegno del vivere.”
Joseph
Beuys
“L’Arte
del Terzo Millennio ha necessità di un cambiamento di rotta a 360°.
La
conoscenza profonda di una specifica disciplina traslata nella creatività
artistica è il solo linguaggio concreto e possibile dell’arte del Terzo
Millennio.
L’artista
oggi deve essere a servizio della società.”
LDD
E’ un
romanzo appassionante quello che scorre nelle pagine di PERCHÈ Le sfide di
una donna oltre l’arte, edito da Mondadori. Un racconto autobiografico che
ripercorre la storia artistica, politica e sociale degli ultimi quarant’anni,
svelandone protagonisti, incontri ed episodi inediti attraverso gli occhi di Lucrezia
De Domizio Durini, poliedrica operatrice culturale e mecenate, da anni
impegnata in prima persona nella cultura a livello internazionale e testimone
privilegiata di una straordinaria epoca artistica che ha visto la nascita della
Transavanguardia, dell’Arte Povera e Concettuale.
Una vita
vissuta per e nell’arte, con una visione sempre coraggiosa e indipendente, un
approccio rivolto al confronto e alla ricerca, nell’unione imprescindibile fra
estetica ed etica: sono questi i cardini che contraddistinguono il racconto di
Lucrezia De Domizio Durini, attraverso le esperienze e i momenti che hanno
segnato la sua vita e con essa, uno dei periodi più fervidi per la storia dell’arte
contemporanea. Sullo sfondo della sua abitazione parigina da cui guarda
un’Italia che purtroppo non ama più come prima, o della Piantagione Paradise
del borgo antico di Bolognano, dove per anni ha condiviso arte e pensieri
insieme al marito Buby e al grande maestro
tedesco Joseph Beuys, si sussegue un flusso di descrizioni e scorci di vita che
ritraggono, anche nella loro quotidianità e umanità, grandi artisti – fra cui,
per citarne alcuni, Marco Bagnoli, Alighiero Boetti, Pierpaolo Calzolari, Mario
Ceroli, Sandro Chia, Francesco Clemente, Gino De Dominicis, Luciano Fabro,
Jannis Kounellis, Mario e Marisa Merz, Luigi Ontani, Giulio Paolini,
Michelangelo Pistoletto, Vitantonio Russo, Ettore Spalletti, – ma anche noti
critici e curatori – fra cui Achille Bonito Olivia, Germano Celant, Bruno Corà,
Vittorio Sgarbi, Italo Tomassoni. In un’affascinante conversation piece,
Lucrezia De Domizio Durini ci parla della Biennale di Venezia, di Documenta di
Kassel, di musei come il Guggenheim di New York, la Kunsthaus di Zurigo, il
Mart di Rovereto, di galleristi, di protagonisti del mondo dello spettacolo e
musicale come Lina Wertmüller, John Cage, Giorgio Gaslini, Emanuel Pimenta...
“Attraverso
un’arte che tocca e risveglia concretamente i valori di tutti gli uomini della
terra, ho trovato la mia giusta strada, ed è stato facile liberarmi dal
conformismo. Ho vissuto una vita intensa nell’arte, un impegno che non si
rappresenta solo nello specifico, ma ha sempre tentato una risposta alle
esigenze morali”.
Nelle
pagine di Perché, il racconto autobiografico delle affascinanti vicende
umane di Lucrezia De Domizio Durini prende così forma in un flusso di coscienza
razionale ed emozionale al tempo stesso, senza soluzione di continuità tra
passato, presente e futuro. Una filosofia che sfugge alle ideologie politiche,
alle fedi religiose, agli orientamenti culturali, ma che crede fermamente nel coraggio
delle proprie idee e azioni, nell’integrità nel perseguirle e nella generosità
nel condividerle con gli altri, a partire da coloro che sono stati e sono
tutt’oggi i riferimenti che l’hanno accompagnata negli anni con la medesima
filosofia di vita: Buby Durini (il marito, prematuramente scomparso), Joseph
Beuys (l’artista), Harald Szeemann e Pierre Restany (i critici).
“Il
coraggio ritengo sia l’elemento basilare in un essere umano, probabilmente
perché sono una donna coraggiosa e la mia vita personale e di lavoro ne è, in
modo inconfutabile, testimone.”
Nel
libro Lucrezia De Domizio Durini si definisce collezionista di rapporti
umani e la sua vita ne è l’esempio. Al centro di tutto vi è l’etica nei
rapporti e quindi il valore fondamentale dell’amicizia e della conoscenza di se
stessi, importante nella quotidianità quanto nell’arte. Emerge con forza la
convinzione che, per comprendere l’opera, sia necessario prima di tutto
conoscere l’artista nella sua autenticità. L’arte, dunque, deve avere
soprattutto una funzione sociale, “deve portare a riflettere e non più a
soddisfare l’occhio”, deve aspirare a un cambiamento.
Per
questo Perché rappresenta il coraggio di un sogno vissuto in maniera radicale
e rivoluzionaria. Un sogno che ha dovuto fare i conti con delusioni,
dolori e sofferenze, ma che ha permesso a Lucrezia De Domizio Durini di
coltivare quello che definisce “l’eros dell’arte e la sua seducente
capacità di saper ricordare e donare ai posteri le verità vissute
appassionatamente”. Il romanzo di una vita diviene così, al tempo stesso, un j’accuse
ricco di episodi e spunti critici sulle carenze del sistema culturale e
politico italiano, troppo spesso incapace di valorizzare e sostenere il
patrimonio impareggiabile di arte e talenti che il nostro Paese può vantare. Ma
anche un’intensa riflessione sull’esistenza, l’arte, la scienza, il destino,
l’amore e la morte. Uno stimolo per riflettere sui grandi valori e sui
sentimenti che animano le scelte, spesso difficili, della nostra vita e dei
suoi tanti Perché.
Scritto
con uno stile diretto ed empatico, il libro è rivolto non solo agli addetti ai
lavori ma a un pubblico ampio, che può facilmente avvicinarsi, appassionarsi,
come in un romanzo, a un mondo spesso sognato, ma sconosciuto, per comprenderne
le “trame”, anche le più nascoste, i giochi e i “doppi giochi”, e vivere così,
da protagonista, lo star system della cultura e dell’arte.
BIOGRAFIA
Personaggio atipico del sistema dell’Arte
Contemporanea, Lucrezia De Domizio Durini opera da oltre quarant’anni nel campo
della cultura internazionale. Negli anni settanta ha collaborato con i più
importanti artisti dell’Arte povera e del Concettuale italiano. Operatrice
culturale, giornalista, editrice, collezionista, scrittrice e mecenate, il suo
nome è particolarmente legato a Joseph Beuys. Con il Maestro tedesco, in
diretta collaborazione, ha svolto un intenso e importante lavoro nella celebre
operazione Difesa della Natura. È famosa nel mondo dell’arte internazionale per
le Donazioni di opere d’arte in prestigiosi musei, tra cui il Guggenheim di New
York, la Fondazione Mitterrand di Parigi e la Kunsthaus di Zurigo,
indimenticabile la regale opera Olivestone di Joseph Beuys e l’intero
corpo della sua collezione privata Natura della Natura. Curatrice di
mostre in musei internazionali, Presidente della Free International University
italiana, membro onorario della Kunsthaus di Zurigo, nel 1993 è stata insignita
da Jack Lang dell’Onorificenza di Cavaliere dell’Ordine delle Arti e della
Letteratura e nel 2001 dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi del titolo di
Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
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