Vulcano.
Il cuore di questa esposizione e' il portfolio 'Vulcanus. Atlas'
(incisioni, litografia e matite colorate) realizzato nel 2010 dal
pittore e scrittore di origine russa. A questo fanno da cornice 20
dipinti di grandi dimensioni realizzati dai primi anni '80 ad oggi e 20
opere grafiche dai cicli 'Wasteland. Atlas' e 'Metropolis. Atlas'.
comunicato stampa
----english below
a cura di Alexandr Borovsky e Cristina Barbano
Dal 26 ottobre 2012 la Fondazione Stelline di Milano, in collaborazione con il Museo di Stato Russo di San Pietroburgo, presenta per la prima volta in Italia in maniera completa ed esaustiva l’opera di Maxim Kantor, pittore e scrittore di origine russa.
Il cuore dell’esposizione, a cura di Alexandr Borovsky e Cristina Barbano, è il portfolio Vulcanus. Atlas realizzato nel 2010, a cui fanno da cornice un nucleo di venti dipinti rappresentavi dell’intera attività pittorica di Kantor (1980-2012).
L’opera di Maxim Kantor è conosciuta in Italia, dove l’artista ha esposto in tre precedenti occasioni. Nel 1988 presso Studio Marconi Milano, all’interno della mostra collettiva “Artisti Sovietici Contemporanei”; nel 1997 alla XLVII Biennale di Venezia, con la mostra “Criminal Chronicle”, a cui fu completamente dedicato il Padiglione Russo e nel 2005 alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia.
Tuttavia le numerose mostre tenute dall’artista a partire dalla fine degli anni Ottanta in diverse città in Europa e negli Stati Uniti, oltre a quelle italiane appena citate, sono sempre state dedicate a un particolare periodo del suo lavoro o ad una singola serie grafica.
Questa mostra, che occuperà entrambe le Gallery della Fondazione Stelline, si differenzia invece dalle precedenti in quanto accosta al portfolio Vulcanus, realizzato nel 2010, un nucleo di venti dipinti, alcuni di grandi dimensioni, rappresentativi dell’intera attività pittorica di Kantor (1980-2012).
Maxim Kantor (Mosca 1957) è pittore, incisore e scrittore russo contemporaneo, figlio dell’intellettuale e filosofo Karl Kantor, scomparso nel 2008, con il quale ha sempre avuto un profondo rapporto di vicinanza, di scambio, di confronto. La sua produzione artistica si divide in tre periodi principali.
IL PERIODO ROSSO (Periodo Sovietico, 1980-fine anni Novanta). Dipinti che rappresentano case, prigioni, lager, ospedali, metropolitane, ma anche e soprattutto uomini che, pur oppressi da un regime disumanizzante, conservano “umanità” nel senso più ampio e più profondo del termine. I colori preferiti sono il giallo, il rosso e l’arancione. Lo stile di quegli anni è definito di “resistenza” ed è spesso brutale. L'eroe più ricorrente è il padre ed il simbolo più importante Giobbe. Sono presenti in mostra opere significative di questo primo periodo, come Stato (1991) e La mia famiglia (1996 – 1997).
IL NUOVO IMPERO (Fine anni Novanta – 2008). La caduta del comunismo, alla fine degli anni Ottanta, rappresenta per Kantor la possibilità di viaggiare per il mondo, di abitare in altre città come Berlino, Londra, Parigi.
Inizia un'epoca di grandi speranze, caratterizzata anche dalla perdita di orientamento. La Russia crolla, ma anche l'Europa attraversa una profonda crisi. L’opera riassuntiva di questi dieci anni è il portfolio di litografie Metropolis, del 2001-2003, ma anche quadri intensi come La Torre rossa (2005) e Requiem per un terrorista (2003-2004), che si possono ammirare in mostra.
ATLANDIDE (Dal 2008 a oggi). Negli ultimi anni la consapevolezza della fine di un certo “ciclo storico”, non solo in Russia, è diventata evidente. Il mondo è entrato in una crisi profonda, non solo politica, ma anche intellettuale.
Il compendio del lavoro di questo periodo si ritrova nell'ultimo portfolio grafico Vulcanus (esposto integralmente in mostra), dove Kantor si ritrae nella prima incisione con il titolo Autoritratto tra Lenin e Putin (2010). In esso Kantor con segno mirabile, acuto e con ironia sferzante ripropone la storia del XX secolo fino ai nostri giorni, con particolare attenzione agli eventi legati alla Rivoluzione Russa e alla Prima Guerra Mondiale. I soggetti delle sue incisioni sono i protagonisti della storia, da Lenin, a Stalin, a Trotsky da Churchill a Roosvelt, e gli intellettuali da Tolstoy a Cecov, a Majakovskij, all’Achmatova. L’artista critica i personaggi famosi della storia con implacabile severità e mostra compassione per le vittime: la gente comune. La sua critica non è solo nei confronti dei fantasmi del comunismo, ma anche degli spaventapasseri del capitalismo. In mostra, tra le opere recenti, anche Ritratto di Marx (2011) e Sala d'aspetto (2011-2012).
Ogni periodo ha una propria geografia. Per il Periodo Rosso è Mosca. Per il periodo del Nuovo Impero sono le città in cui ha viaggiato, Berlino, Londra, Parigi ecc. Negli ultimi anni Kantor passa sempre più tempo in un'isola vicino alla costa della Francia, l'Ile de Ré. L’immagine centrale nelle sue opere pittoriche è Atlantide che si inabissa nell'oceano, come racconta Platone.
La mostra, alla Fondazione Stelline dopo la tappa al Museo di Stato di San Pietroburgo, è accompagnata da un ricco catalogo (Palace Edition; pagg. 192; 30,5x30 cm), con prefazione di Camillo Fornasieri, un saggio introduttivo di Eric Hobsbawm e testi dei curatori Alexandr Borovsky e Cristina Barbano, degli autori Vittorio Hosle, Ulrike Göschenen, Alexander Zinoviev e dell’artista. Le immagini a colori illustrano il nucleo principale della produzione pittorica di Kantor e le opere della serie Vulcanus.
L’esposizione è promossa e organizzata dalla Fondazione Stelline in collaborazione con il Museo di Stato Russo di San Pietroburgo, il supporto della Fondazione Russa Actual Realism Collection e con il patrocinio della Regione Lombardia, della Provincia di Milano e del Comune di Milano.
Maxim Kantor (Mosca, 1957), pittore, incisore e scrittore russo, è il figlio dell’intellettuale e filosofo Karl Kantor, con il quale ha sempre avuto un profondo rapporto di vicinanza, scambio, confronto. Sue opere sono esposte al British Museum di Londra, allo Städel Museum di Francoforte, alla Galleria Tretjakov di Mosca, alla South Australia Gallery di Adelaide e in numerosi altri musei. Autore di cinque opere letterarie, alcune in corso di traduzione in italiano e inglese, di diverse pièce teatrali e di tre raccolte di saggi, l’artista collabora costantemente con il giornale inglese online “Open Democracy”, col mensile parigino “Le Monde Diplomatique”, e con i giornali moscoviti “Novaya Gazeta”, “Rossiiskaja Gazeta” ed “Expert”. Kantor è membro del Senior Council del St. Antony College, del Wolfson College, del Pembroke College dell’Università di Oxford. Vive tra l’Île de Ré (Francia), Oxford, Berlino e Mosca.
Maxim Kantor ha presentato la serie Vulcanus. Atlas lo scorso anno a Berlino alla Galerie Nierendorf; recentemente al Musée du Montparnasse di Parigi (6 aprile – 6 maggio 2012), all’Ashmolean Museum of Art and Archaeology di Oxford (in occasione della Conferenza Internazionale sul tema “Come rispondere alla crisi globale” da lui promossa con il sostegno della Cattedra di Politica Mondiale dell’Università di Oxford, 12-13 maggio 2012), e al Museo di Stato di San Pietroburgo (20 giugno – 23 luglio 2012).
Settembre, 2012
Per tutta la durata della mostra, ogni giovedì alle 18,30, visite guidate gratuite per adulti a cura di Ad Artem.
Per informazioni sull’artista www.maximkantor.com
Immagine: Maxim Kantor,Stato, 1991, 230x320 cm, Olio su tela, Collezione privata
Servizi didattici
PLAY ART a cura di AD ARTEM
T. +39 026597728 / info@adartem.it / www.adartem.it
Ufficio stampa mostra: Studio Pozzi - Alessandra Pozzi T. +39 0276003912 Cell +39 338 5965789 pozzicomunicazione@gmail.com
Ufficio stampa Fondazione Stelline: CLP Relazioni Pubbliche T. +39 0236755700 press1@clponline.it
Fondazione Stelline: Alessandra Klimciuk T. +39 02.45462437 press@stelline.it
Vernice stampa: giovedì 25 ottobre dalle 12 alle 14.30. Saranno presenti i curatori e l’artista
Inaugurazione: giovedì 25 ottobre ore 18.30
----english
From 26 October 2012, the Stelline Foundation of Milan, in partnership with the Russian Museum of St. Petersburg, will exhibit for the first time in Italy an important selection of the works of the Russian painter and writer Maxim Kantor.
The core of the exhibition curated by Alexandr Borovsky and Cristina Barbano is the Vulcanus. Atlas portfolio, realised in 2010, which is accompanied by a group of twenty paintings representative of Kantor's entire painting oeuvre (1980-2012).
The work of Maxim Kantor is already known in Italy, where the artist has exhibited on three previous occasions. In 1988 at Studio Marconi in Milan, in the context of the group show Contemporary Soviet Artists, in 1997 at the XLVII Venice Biennale with the exhibition Criminal Chronicle to which the Russian pavilion was entirely devoted, and in 2005 at the Fondazione Querini Stampalia in Venice.
However, the numerous exhibitions held by the artist from the late 1980s in various cities in Europe and the United States, as well as the Italian shows already mentioned, have always been devoted to a particular period in his career or to a single series of graphic works.
This exhibition, which will occupy both floors of the Fondazione Stelline's Gallery, is instead different in that it flanks the portfolio Vulcanus, realised in 2010, with a group of 20 paintings, some of them very large, representative of Kantor’s entire painting oeuvre (1980-2012).
Maxim Kantor (Moscow, 1957) is a Russian contemporary painter, engraver and writer, son of the intellectual and philosopher Karl Kantor, who passed away in 2008, with whom he always enjoyed a profoundly close relationship of exchange and dialogue. His artistic production may be divided into three main periods.
THE RED PERIOD (Soviet Period, 1980-late 1990s). Paintings representing houses, prisons, camps, hospitals and underground railways, but also and above all men who, while oppressed by a dehumanising regime, retain “humanity” in the broadest and most profound sense of the term. His favourite colours are yellow, red and orange. The style of those years is defined as one of “resistance” and is often brutal. The most frequently recurring hero is his father, the most important symbol that of Job. The exhibition features important works from this first period such as State (1991) and My Family (1996-97).
THE NEW EMPIRE (Late 1990s-2008). The fall of communism in the late 1980s represented for Kantor an opportunity to travel the world, to live in other cities such as Berlin, London and Paris.
This was the beginning of an era of high hopes, but also one characterised by a loss of orientation. Russia crumbled, but Europe too was suffering a profound crisis. The work summarizing these 10 years is the portfolio of lithographs Metropolis, from 2001-2003, but also intense paintings such as Red Tower (2005) and Requiem for a Terrorist (2003-2004) both on show in the exhibition.
ATLANTIS (from 2008 to the present). In recent years an awareness of the end of a certain “historical cycle”, not only in Russia, has become evident. The world has entered a deep political and intellectual crisis.
A digest of the work from this period is to be found in the last portfolio of graphic works Vulcanus. Atlas (fully exposed here) in which Kantor portrays himself in the first engraving entitled Self-portrait between Lenin and Putin (2010). The artist, with an admirable hand and acute, biting irony, re-examines in this work the history of the 20th century to the present day, paying particular attention to the events of the Russian Revolution and the First World War. The subjects of his engravings are the protagonists of history, from Lenin to Stalin and to Trotsky, from Churchill through to Roosevelt, and the intellectuals from Tolstoy to Cechov, Mayakovsky and Akmatova. The artist critiques the famous figures of history with implacable severity while showing compassion for their victims: the ordinary people. His criticism is not reserved solely for the ghosts of communism, but also for the scaremongers of capitalism. Among the recent works, the exhibition features Portrait of Marx (2011) and Waiting Room (2011-2012).
Each period has its specific geography. For the Red Period this is Moscow. For the New Empire period it is the cities to which Kantor has travelled, Berlin, London, Paris and so on. In recent years, Kantor has spent ever more time on an island just off the French coast, Ile de Ré. The central image in his paintings is Atlantis sinking into the ocean, as described by Plato.
The exhibition staged at the Fondazione Stelline following its presentation at the Russian Museum of St. Petersburg is accompanied by a comprehensive catalogue (Palace Edition; pp.192; 30,5x30 cm) with a preface by Camillo Fornasieri, an introductory essay by Eric Hobsbawm and texts by the curators Alexandr Borovsky and Cristina Barbano, the writers Vittorio Hosle, Ulrike Göschenen, Alexander Zinoviev and the artist himself. The colour reproductions illustrate the principal nucleus of Kantor's painting oeuvre and the works from the Vulcanus series.
The exhibition is promoted and organized by the Fondazione Stelline in partnership with the Russian Museum of St. Petersburg important and support of the Actual Realism Collection Foundation with the patronage of the Region of Lombardy, the Province of Milan and the City Council of Milan.
For the duration of the exhibition every Thursday at 6.30 PM, free guided tours for adults by Ad Artem.
Maxim Kantor (Moscow, 1957) is a Russian contemporary painter, engraver and writer, son of the intellectual and philosopher Karl Kantor with whom he always enjoyed a profoundly close relationship of exchange and dialogue. His works may be seen at the British Museum in London, the Städel Museum in Frankfurt, the Tretjakov Gallery in Moscow, the South Australia Gallery in Adelaide and many other museums. The artist, author of five literary works, some of which currently being translated into Italian and English, diverse theatrical pieces and three volumes of essays, contributes regularly to the British online magazine Open Democracy, the Parisian monthly Le Monde Diplomatique and the Moscow newspapers Novaya Gazeta, Rossiiskaja Gazeta and Expert. Kantor is a member of the Senior Council of Oxford University’s St. Antony’s College, Wolfson College and Pembroke College. He lives and works between the Ile de Ré (France), Oxford, Berlin and Moscow.
Maxim Kantor presented the Vulcanus Atlas series last year at the Galerie Nierendorf in Berlin and more recently at the Musée du Montparnasse in Paris (6 April - 6 May 2012), at the Ashmolean Museum of Art and Archaeology in Oxford (on the occasion of the international Symposium to Discuss and Respond to the Global Crisis he promoted with the support of the Chair of International Relations of the University of Oxford, 12 – 13 May 2012) and at the Russian Museum in St. Petersburg (20 June – 23 July 2012).
Opening: Thursday 25 October, 6.30 P.M.
----
Fondazione Stelline
corso Magenta, 61 – Milano
Orario da martedì a domenica: 10-20; lunedì chiuso
Aperture straordinarie: 1 novembre; 7, 8 e 26 dicembre 2012, 1 e 6 gennaio 2013
Biglietteria Euro 6,00 intero. Euro 4,50 Ridotto, Euro 3 scuole
Visite guidate gratuite | ogni giovedì alle 18.30
prenotazione obbligatoria (da pagare a parte il costo del biglietto)
a cura di Alexandr Borovsky e Cristina Barbano
Dal 26 ottobre 2012 la Fondazione Stelline di Milano, in collaborazione con il Museo di Stato Russo di San Pietroburgo, presenta per la prima volta in Italia in maniera completa ed esaustiva l’opera di Maxim Kantor, pittore e scrittore di origine russa.
Il cuore dell’esposizione, a cura di Alexandr Borovsky e Cristina Barbano, è il portfolio Vulcanus. Atlas realizzato nel 2010, a cui fanno da cornice un nucleo di venti dipinti rappresentavi dell’intera attività pittorica di Kantor (1980-2012).
L’opera di Maxim Kantor è conosciuta in Italia, dove l’artista ha esposto in tre precedenti occasioni. Nel 1988 presso Studio Marconi Milano, all’interno della mostra collettiva “Artisti Sovietici Contemporanei”; nel 1997 alla XLVII Biennale di Venezia, con la mostra “Criminal Chronicle”, a cui fu completamente dedicato il Padiglione Russo e nel 2005 alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia.
Tuttavia le numerose mostre tenute dall’artista a partire dalla fine degli anni Ottanta in diverse città in Europa e negli Stati Uniti, oltre a quelle italiane appena citate, sono sempre state dedicate a un particolare periodo del suo lavoro o ad una singola serie grafica.
Questa mostra, che occuperà entrambe le Gallery della Fondazione Stelline, si differenzia invece dalle precedenti in quanto accosta al portfolio Vulcanus, realizzato nel 2010, un nucleo di venti dipinti, alcuni di grandi dimensioni, rappresentativi dell’intera attività pittorica di Kantor (1980-2012).
Maxim Kantor (Mosca 1957) è pittore, incisore e scrittore russo contemporaneo, figlio dell’intellettuale e filosofo Karl Kantor, scomparso nel 2008, con il quale ha sempre avuto un profondo rapporto di vicinanza, di scambio, di confronto. La sua produzione artistica si divide in tre periodi principali.
IL PERIODO ROSSO (Periodo Sovietico, 1980-fine anni Novanta). Dipinti che rappresentano case, prigioni, lager, ospedali, metropolitane, ma anche e soprattutto uomini che, pur oppressi da un regime disumanizzante, conservano “umanità” nel senso più ampio e più profondo del termine. I colori preferiti sono il giallo, il rosso e l’arancione. Lo stile di quegli anni è definito di “resistenza” ed è spesso brutale. L'eroe più ricorrente è il padre ed il simbolo più importante Giobbe. Sono presenti in mostra opere significative di questo primo periodo, come Stato (1991) e La mia famiglia (1996 – 1997).
IL NUOVO IMPERO (Fine anni Novanta – 2008). La caduta del comunismo, alla fine degli anni Ottanta, rappresenta per Kantor la possibilità di viaggiare per il mondo, di abitare in altre città come Berlino, Londra, Parigi.
Inizia un'epoca di grandi speranze, caratterizzata anche dalla perdita di orientamento. La Russia crolla, ma anche l'Europa attraversa una profonda crisi. L’opera riassuntiva di questi dieci anni è il portfolio di litografie Metropolis, del 2001-2003, ma anche quadri intensi come La Torre rossa (2005) e Requiem per un terrorista (2003-2004), che si possono ammirare in mostra.
ATLANDIDE (Dal 2008 a oggi). Negli ultimi anni la consapevolezza della fine di un certo “ciclo storico”, non solo in Russia, è diventata evidente. Il mondo è entrato in una crisi profonda, non solo politica, ma anche intellettuale.
Il compendio del lavoro di questo periodo si ritrova nell'ultimo portfolio grafico Vulcanus (esposto integralmente in mostra), dove Kantor si ritrae nella prima incisione con il titolo Autoritratto tra Lenin e Putin (2010). In esso Kantor con segno mirabile, acuto e con ironia sferzante ripropone la storia del XX secolo fino ai nostri giorni, con particolare attenzione agli eventi legati alla Rivoluzione Russa e alla Prima Guerra Mondiale. I soggetti delle sue incisioni sono i protagonisti della storia, da Lenin, a Stalin, a Trotsky da Churchill a Roosvelt, e gli intellettuali da Tolstoy a Cecov, a Majakovskij, all’Achmatova. L’artista critica i personaggi famosi della storia con implacabile severità e mostra compassione per le vittime: la gente comune. La sua critica non è solo nei confronti dei fantasmi del comunismo, ma anche degli spaventapasseri del capitalismo. In mostra, tra le opere recenti, anche Ritratto di Marx (2011) e Sala d'aspetto (2011-2012).
Ogni periodo ha una propria geografia. Per il Periodo Rosso è Mosca. Per il periodo del Nuovo Impero sono le città in cui ha viaggiato, Berlino, Londra, Parigi ecc. Negli ultimi anni Kantor passa sempre più tempo in un'isola vicino alla costa della Francia, l'Ile de Ré. L’immagine centrale nelle sue opere pittoriche è Atlantide che si inabissa nell'oceano, come racconta Platone.
La mostra, alla Fondazione Stelline dopo la tappa al Museo di Stato di San Pietroburgo, è accompagnata da un ricco catalogo (Palace Edition; pagg. 192; 30,5x30 cm), con prefazione di Camillo Fornasieri, un saggio introduttivo di Eric Hobsbawm e testi dei curatori Alexandr Borovsky e Cristina Barbano, degli autori Vittorio Hosle, Ulrike Göschenen, Alexander Zinoviev e dell’artista. Le immagini a colori illustrano il nucleo principale della produzione pittorica di Kantor e le opere della serie Vulcanus.
L’esposizione è promossa e organizzata dalla Fondazione Stelline in collaborazione con il Museo di Stato Russo di San Pietroburgo, il supporto della Fondazione Russa Actual Realism Collection e con il patrocinio della Regione Lombardia, della Provincia di Milano e del Comune di Milano.
Maxim Kantor (Mosca, 1957), pittore, incisore e scrittore russo, è il figlio dell’intellettuale e filosofo Karl Kantor, con il quale ha sempre avuto un profondo rapporto di vicinanza, scambio, confronto. Sue opere sono esposte al British Museum di Londra, allo Städel Museum di Francoforte, alla Galleria Tretjakov di Mosca, alla South Australia Gallery di Adelaide e in numerosi altri musei. Autore di cinque opere letterarie, alcune in corso di traduzione in italiano e inglese, di diverse pièce teatrali e di tre raccolte di saggi, l’artista collabora costantemente con il giornale inglese online “Open Democracy”, col mensile parigino “Le Monde Diplomatique”, e con i giornali moscoviti “Novaya Gazeta”, “Rossiiskaja Gazeta” ed “Expert”. Kantor è membro del Senior Council del St. Antony College, del Wolfson College, del Pembroke College dell’Università di Oxford. Vive tra l’Île de Ré (Francia), Oxford, Berlino e Mosca.
Maxim Kantor ha presentato la serie Vulcanus. Atlas lo scorso anno a Berlino alla Galerie Nierendorf; recentemente al Musée du Montparnasse di Parigi (6 aprile – 6 maggio 2012), all’Ashmolean Museum of Art and Archaeology di Oxford (in occasione della Conferenza Internazionale sul tema “Come rispondere alla crisi globale” da lui promossa con il sostegno della Cattedra di Politica Mondiale dell’Università di Oxford, 12-13 maggio 2012), e al Museo di Stato di San Pietroburgo (20 giugno – 23 luglio 2012).
Settembre, 2012
Per tutta la durata della mostra, ogni giovedì alle 18,30, visite guidate gratuite per adulti a cura di Ad Artem.
Per informazioni sull’artista www.maximkantor.com
Immagine: Maxim Kantor,Stato, 1991, 230x320 cm, Olio su tela, Collezione privata
Servizi didattici
PLAY ART a cura di AD ARTEM
T. +39 026597728 / info@adartem.it / www.adartem.it
Ufficio stampa mostra: Studio Pozzi - Alessandra Pozzi T. +39 0276003912 Cell +39 338 5965789 pozzicomunicazione@gmail.com
Ufficio stampa Fondazione Stelline: CLP Relazioni Pubbliche T. +39 0236755700 press1@clponline.it
Fondazione Stelline: Alessandra Klimciuk T. +39 02.45462437 press@stelline.it
Vernice stampa: giovedì 25 ottobre dalle 12 alle 14.30. Saranno presenti i curatori e l’artista
Inaugurazione: giovedì 25 ottobre ore 18.30
----english
From 26 October 2012, the Stelline Foundation of Milan, in partnership with the Russian Museum of St. Petersburg, will exhibit for the first time in Italy an important selection of the works of the Russian painter and writer Maxim Kantor.
The core of the exhibition curated by Alexandr Borovsky and Cristina Barbano is the Vulcanus. Atlas portfolio, realised in 2010, which is accompanied by a group of twenty paintings representative of Kantor's entire painting oeuvre (1980-2012).
The work of Maxim Kantor is already known in Italy, where the artist has exhibited on three previous occasions. In 1988 at Studio Marconi in Milan, in the context of the group show Contemporary Soviet Artists, in 1997 at the XLVII Venice Biennale with the exhibition Criminal Chronicle to which the Russian pavilion was entirely devoted, and in 2005 at the Fondazione Querini Stampalia in Venice.
However, the numerous exhibitions held by the artist from the late 1980s in various cities in Europe and the United States, as well as the Italian shows already mentioned, have always been devoted to a particular period in his career or to a single series of graphic works.
This exhibition, which will occupy both floors of the Fondazione Stelline's Gallery, is instead different in that it flanks the portfolio Vulcanus, realised in 2010, with a group of 20 paintings, some of them very large, representative of Kantor’s entire painting oeuvre (1980-2012).
Maxim Kantor (Moscow, 1957) is a Russian contemporary painter, engraver and writer, son of the intellectual and philosopher Karl Kantor, who passed away in 2008, with whom he always enjoyed a profoundly close relationship of exchange and dialogue. His artistic production may be divided into three main periods.
THE RED PERIOD (Soviet Period, 1980-late 1990s). Paintings representing houses, prisons, camps, hospitals and underground railways, but also and above all men who, while oppressed by a dehumanising regime, retain “humanity” in the broadest and most profound sense of the term. His favourite colours are yellow, red and orange. The style of those years is defined as one of “resistance” and is often brutal. The most frequently recurring hero is his father, the most important symbol that of Job. The exhibition features important works from this first period such as State (1991) and My Family (1996-97).
THE NEW EMPIRE (Late 1990s-2008). The fall of communism in the late 1980s represented for Kantor an opportunity to travel the world, to live in other cities such as Berlin, London and Paris.
This was the beginning of an era of high hopes, but also one characterised by a loss of orientation. Russia crumbled, but Europe too was suffering a profound crisis. The work summarizing these 10 years is the portfolio of lithographs Metropolis, from 2001-2003, but also intense paintings such as Red Tower (2005) and Requiem for a Terrorist (2003-2004) both on show in the exhibition.
ATLANTIS (from 2008 to the present). In recent years an awareness of the end of a certain “historical cycle”, not only in Russia, has become evident. The world has entered a deep political and intellectual crisis.
A digest of the work from this period is to be found in the last portfolio of graphic works Vulcanus. Atlas (fully exposed here) in which Kantor portrays himself in the first engraving entitled Self-portrait between Lenin and Putin (2010). The artist, with an admirable hand and acute, biting irony, re-examines in this work the history of the 20th century to the present day, paying particular attention to the events of the Russian Revolution and the First World War. The subjects of his engravings are the protagonists of history, from Lenin to Stalin and to Trotsky, from Churchill through to Roosevelt, and the intellectuals from Tolstoy to Cechov, Mayakovsky and Akmatova. The artist critiques the famous figures of history with implacable severity while showing compassion for their victims: the ordinary people. His criticism is not reserved solely for the ghosts of communism, but also for the scaremongers of capitalism. Among the recent works, the exhibition features Portrait of Marx (2011) and Waiting Room (2011-2012).
Each period has its specific geography. For the Red Period this is Moscow. For the New Empire period it is the cities to which Kantor has travelled, Berlin, London, Paris and so on. In recent years, Kantor has spent ever more time on an island just off the French coast, Ile de Ré. The central image in his paintings is Atlantis sinking into the ocean, as described by Plato.
The exhibition staged at the Fondazione Stelline following its presentation at the Russian Museum of St. Petersburg is accompanied by a comprehensive catalogue (Palace Edition; pp.192; 30,5x30 cm) with a preface by Camillo Fornasieri, an introductory essay by Eric Hobsbawm and texts by the curators Alexandr Borovsky and Cristina Barbano, the writers Vittorio Hosle, Ulrike Göschenen, Alexander Zinoviev and the artist himself. The colour reproductions illustrate the principal nucleus of Kantor's painting oeuvre and the works from the Vulcanus series.
The exhibition is promoted and organized by the Fondazione Stelline in partnership with the Russian Museum of St. Petersburg important and support of the Actual Realism Collection Foundation with the patronage of the Region of Lombardy, the Province of Milan and the City Council of Milan.
For the duration of the exhibition every Thursday at 6.30 PM, free guided tours for adults by Ad Artem.
Maxim Kantor (Moscow, 1957) is a Russian contemporary painter, engraver and writer, son of the intellectual and philosopher Karl Kantor with whom he always enjoyed a profoundly close relationship of exchange and dialogue. His works may be seen at the British Museum in London, the Städel Museum in Frankfurt, the Tretjakov Gallery in Moscow, the South Australia Gallery in Adelaide and many other museums. The artist, author of five literary works, some of which currently being translated into Italian and English, diverse theatrical pieces and three volumes of essays, contributes regularly to the British online magazine Open Democracy, the Parisian monthly Le Monde Diplomatique and the Moscow newspapers Novaya Gazeta, Rossiiskaja Gazeta and Expert. Kantor is a member of the Senior Council of Oxford University’s St. Antony’s College, Wolfson College and Pembroke College. He lives and works between the Ile de Ré (France), Oxford, Berlin and Moscow.
Maxim Kantor presented the Vulcanus Atlas series last year at the Galerie Nierendorf in Berlin and more recently at the Musée du Montparnasse in Paris (6 April - 6 May 2012), at the Ashmolean Museum of Art and Archaeology in Oxford (on the occasion of the international Symposium to Discuss and Respond to the Global Crisis he promoted with the support of the Chair of International Relations of the University of Oxford, 12 – 13 May 2012) and at the Russian Museum in St. Petersburg (20 June – 23 July 2012).
Opening: Thursday 25 October, 6.30 P.M.
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Fondazione Stelline
corso Magenta, 61 – Milano
Orario da martedì a domenica: 10-20; lunedì chiuso
Aperture straordinarie: 1 novembre; 7, 8 e 26 dicembre 2012, 1 e 6 gennaio 2013
Biglietteria Euro 6,00 intero. Euro 4,50 Ridotto, Euro 3 scuole
Visite guidate gratuite | ogni giovedì alle 18.30
prenotazione obbligatoria (da pagare a parte il costo del biglietto)
Fonte: www.undo.net
Segnala:
Amalia Di Lanno