domenica 2 dicembre 2012

Le opere giovanili di Cindy Sherman in scena a Merano Arte 2013






Cindy Sherman protagonista di Merano Arte dal 1° febbraio al 26 maggio 2013. In mostra una cinquantina di lavori realizzati dall’artista americana tra il 1975 e il 1977 a Buffalo, agli albori della sua carriera, quando era poco più che ventenne.



Curata da Gabriele Schor, in collaborazione con la Collezione Verbund di Vienna, la mostra – unica tappa italiana dopo Vienna e Ginevra - presenta 50 opere che la fotografa e regista americana realizzò tra il 1975 e il 1977 a Buffalo, agli albori della sua carriera, quando era poco più che ventenne.

I lavori proposti a Merano, infatti, appartengono al periodo di formazione di Cindy Sherman avvenuto alla State University of New York di Buffalo, quando decise di abbandonare gli studi sulla pittura, per dedicarsi completamente alla fotografia. Qui produsse un ampio corpus di opere che sono le fondamenta su cui costruì il suo percorso creativo, e che anticipano la famosa serie Untitled Film stills che creò a New York, tra il 1977 e il 1980. In questa fase, Cindy Sherman venne influenzata dalle forme artistiche che emersero a cavallo tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta, come il video, la fotografia, l’installazione, la performance, l’arte concettuale, la Body art.

I lavori giovanili di Cindy Sherman si possono dividere in tre fasi. Nella prima, l’artista americana si focalizzò sul ritratto: utilizzando varie tipologie di trucchi e diverse espressioni facciali, nel 1975 realizzò un’ampia serie di autoritratti che, mostrando il suo volto in trasformazione, illustrano lo sviluppo di una ragazza in una giovane donna.

Nella seconda fase, utilizzò il proprio corpo e lo coinvolse nel processo di mutazione attraverso una serie di diverse espressioni facciali, gesti, posture, travestimenti, acconciature e trucchi, per poi ritrarre se stessa in varie pose, ruoli e identità e ritagliando le varie figure.

Nella terza fase, le figure ritagliate interagivano tra loro, come nelle serie A play of Selves, Bus Riders e Murder Mystery, tutte del 1976. In A play of Selves, 244 figure e 72 scene compongono un’intricata rappresentazione teatrale in quattro atti. Attraverso differenti caratteri (come la Pazzia, il Desiderio, la Vanità, l’Agonia, l’Amore ideale) Cindy Sherman illustra l’universo emotivo di una donna, nella sua molteplicità e ambivalenza.

Così, in Murder Mystery, con oltre 200 ritagli e 80 scene, si costruisce un dramma criminale i cui esiti risultano incerti e nel quale interpreta vari ruoli come il marito geloso, il maggiordomo, la madre, il detective e altro.

Solo in queste opere giovanili, nelle quali usava se stessa come unico modello, si può ottenere un’immagine intima di Cindy Sherman, mentre nella totalità del suo lavoro, iniziato con Untitled Film Stills, l’artista non concede quasi mai, o per nulla, questa possibilità. Non a caso, era solita iniziare una serie con una fotografia che chiamava That’s me (Questa sono io).



Cindy Sherman - That’s me  That’s not me

1 febbraio – 26 maggio 2013

Merano Arte

Edificio Cassa di Risparmio

 Via Portici 163 - Merano

Orari: da martedì a domenica, ore 10.00 – 18.00

Ingresso: € 5,00 intero – € 4,00 ridotto

Info:   Tel. +39 0473 212643 


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