Paul
Klee e l'Italia / Paul Klee and Italy
9 ottobre 2012 - 27 gennaio 2013 / October 9, 2012 - January 27, 2013
GNAM Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea
Viale delle Belle Arti 131 - 00197 Roma
La
Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea annuncia una grande mostra
sul rapporto di Paul Klee (1879 – 1940) con l’Italia.
Attraverso un articolato percorso che conta circa cento opere,
sia di Klee sia di altri artisti stranieri ed italiani (Kandinsky,
Moholy Nagy, Max Bill, Albers, Licini, Soldati, Perilli, Novelli ecc.),
la mostra Paul Klee e l'Italia analizza l’influenza della
cultura e dei paesaggi del nostro paese sul lavoro dell’artista
rapportandosi alle varie fasi della sua biografia artistica dagli inizi
al periodo Bauhaus e agli ultimi anni solitari a Berna.
9 ottobre 2012 - 27 gennaio 2013 / October 9, 2012 - January 27, 2013
GNAM Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea
Viale delle Belle Arti 131 - 00197 Roma
La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea annuncia una grande mostra sul rapporto di Paul Klee (1879 – 1940) con l’Italia.
Attraverso un articolato percorso che conta circa cento opere, sia di Klee sia di altri artisti stranieri ed italiani (Kandinsky, Moholy Nagy, Max Bill, Albers, Licini, Soldati, Perilli, Novelli ecc.), la mostra Paul Klee e l'Italia analizza l’influenza della cultura e dei paesaggi del nostro paese sul lavoro dell’artista rapportandosi alle varie fasi della sua biografia artistica dagli inizi al periodo Bauhaus e agli ultimi anni solitari a Berna.
Klee, nato
in Svizzera ma cittadino tedesco, amava i paesi che si affacciavano sul bacino
del Mediterraneo, spesso mèta dei suoi viaggi di studio e delle sue vacanze. La
critica ha già da tempo individuato nel viaggio a Tunisi del 1914 e in quello
in Egitto nell’inverno 1928-1929 due soggiorni significativi del percorso
creativo dell'artista, momenti ispiratori di svolte artistiche e di riflessioni
teoriche. Questa mostra intende approfondire, invece, lo studio dei molti
viaggi compiuti dall’artista in Italia, sottolineando la grande influenza che
essi hanno avuto sulla sua opera.
Paul Klee
viene in Italia sei volte, a cominciare dal lungo viaggio di studio tra l’ottobre 1901 e il maggio
1902, nello spirito del classico grand tour di formazione, con Goethe e
Burckhard come guide spirituali e numi tutelari. Roma, Napoli e Firenze sono le
tre tappe principali di questo primo viaggio di apprendistato artistico,
povero di risultati creativi, ma ricco di pensieri che saranno sviluppati negli
anni successivi.
Klee ritorna nel nostro paese dapprima visitando la Sicilia, nel 1924 (Mazzarò) e nel 1931, poi l’isola d’Elba (Costruzione portuale) nel 1926, Viareggio nel 1930 e, infine, nel 1932 Venezia. Durante questi viaggi visita anche Milano, Genova, Padova, Firenze, Ravenna, Pisa, l’amata Napoli e tutte le principali città siciliane. Ognuna di queste tappe gli ispira nuovi spunti di studio e in alcuni casi anche svolte stilistiche, come la fase pointilliste suggeritagli dalla visione dei mosaici bizantini di Ravenna (Croci e colonne, 1931).
Klee ritorna nel nostro paese dapprima visitando la Sicilia, nel 1924 (Mazzarò) e nel 1931, poi l’isola d’Elba (Costruzione portuale) nel 1926, Viareggio nel 1930 e, infine, nel 1932 Venezia. Durante questi viaggi visita anche Milano, Genova, Padova, Firenze, Ravenna, Pisa, l’amata Napoli e tutte le principali città siciliane. Ognuna di queste tappe gli ispira nuovi spunti di studio e in alcuni casi anche svolte stilistiche, come la fase pointilliste suggeritagli dalla visione dei mosaici bizantini di Ravenna (Croci e colonne, 1931).
Non meno
significativo per il suo percorso creativo è l’incontro con il futurismo che
Klee apprezzava pur non conoscendone gli artisti. Elementi dell’estetica
futurista, come la centralità del tema architettonico e il dinamismo delle
forme, vengono analizzati e rielaborati da Klee in funzione del proprio
linguaggio astratto (Astratto-guerresco, 1914 e Composizione urbana
con finestre gialle, 1919).
Nei quattro
decenni di attività artistica Klee ha così sviluppato quattro approcci
differenti all’Italia. C’è la fase di studio dell’arte classica nei primi anni
del Novecento, c’è il confronto con il futurismo negli anni Dieci, ci sono le
vacanze durante gli anni Venti, quando il ruolo di insegnante al Bauhaus gli
consente dei regolari viaggi all’estero, c’è infine la ricreazione nostalgica
di quel Sud mediterraneo, che la sclerodermia insorta nel 1935 gli impedirà di
raggiungere ancora una volta.
La fortuna critica dell'artista in Italia, che prende il via soprattutto dalla sua partecipazione alle Biennali di Venezia, e le tante suggestioni e derivazioni della sua opera riscontrabili in molti artisti italiani, fanno di Klee uno degli artisti più interessanti nello scambio poetico-culturale-formale europeo del Novecento.
La fortuna critica dell'artista in Italia, che prende il via soprattutto dalla sua partecipazione alle Biennali di Venezia, e le tante suggestioni e derivazioni della sua opera riscontrabili in molti artisti italiani, fanno di Klee uno degli artisti più interessanti nello scambio poetico-culturale-formale europeo del Novecento.
Il percorso
espositivo si articola in 4 sezioni:
1 - I viaggi in Italia 1901 -1932
2 - Tra espressionismo e futurismo. La battaglia delle avanguardie la prima guerra mondiale. 1914 – 1923
3 - Gli anni della nostalgia. L’opera tarda, 1934 – 1940
4 - L’Italia e Klee. Klee e l’Italia
1 - I viaggi in Italia 1901 -1932
2 - Tra espressionismo e futurismo. La battaglia delle avanguardie la prima guerra mondiale. 1914 – 1923
3 - Gli anni della nostalgia. L’opera tarda, 1934 – 1940
4 - L’Italia e Klee. Klee e l’Italia
Quattro sono
i punti che riassumono l’Italia nella visione di Klee: natura, architettura,
classicità e musica, ossia le
fonti della sua arte, le basi tanto dei processi creativi quanto degli sviluppi
propriamente tematici della sua opera. Tuttavia, per Klee l’Italia
rappresentava soprattutto la visione della classicità, e questo spiega i suoi
due viaggi in Sicilia. Non potendo recarsi in Grecia, studiò attentamente la
Magna Grecia alla luce del suo amore per la letteratura classica e per il mito,
che si manifesterà prepotentemente nell’ultima fase creativa, dominata da un
senso tragico dell’esistenza. Anche la sua passione per la musica trova delle
dirette connessioni con l’Italia. Affascinato dal melodramma, già durante il
primo viaggio del 1901-1902, il giovane aspirante artista annota regolarmente
nel suo diario tutte le rappresentazioni teatrali e operistiche e i concerti
cui ha modo di assistere, commentandone esecuzione e regia scenica.
Non meno
interessante del percorso che presenta la visione dell’Italia nell’opera di
Klee è il percorso inverso, quello della ricezione di Klee in Italia. Conosciuto soprattutto attraverso
le Biennali veneziane, che hanno esposto capolavori della sua produzione ( tra
i quali Superscacco o Festa notturna), Klee è sicuramente tra gli
artisti più amati del mondo tedesco e numerose, significative testimonianze di
questo interesse hanno contraddistinto la cultura italiana del Novecento.
Artisti come Melotti, Licini, Novelli – tutti presenti nella collezione
permanente della Gnam -, e critici come Argan, Ponente, Dorfles hanno
contribuito in modo determinante a far conoscere Klee in Italia, supportando la
vivace attività di gallerie a Milano, Torino, Bologna, che hanno permesso la
circolazione costante delle sue opere e la creazione di importanti nuclei
collezionistici dei suoi lavori.
Fonte: http://www.romeguide.it
Segnala:
Amalia Di Lanno