
CORPO  ELETTRONICO
Una grande mostra con sedici realtà  artistiche italiane che si muovono tra video, cinema digitale e processi  installativi. Corpo Elettronico svelerà   immaginari che coniugano arte e scienza, tecnologia e realtà,  sperimentazione e  documento, approfondendo linguaggi e tematiche di  rilevante attualità e  complessa natura concettuale. 
STORIA  E POSIZIONAMENTO DEL VIDEO
  La vera storia del video  comincia dopo il 1965, anno fatidico in cui  la Sony lancia sul mercato  statunitense il “portapak”  (videoregistratore portatile con telecamera),  diffuso poi in tutto il  mondo a partire dal 1967. Due gli artisti che riescono  subito ad  appropriarsene: Nam June Paik, grazie a una sovvenzione della   Fondazione Rockfeller, e Les Levine. I primi video realizzati dai due  sono emblematici  perché indicano le differenti direzioni su cui si  avvierà poi il video: pura  sperimentazione linguistica o ricerca  linguistica abbinata a preoccupazioni  documentarie. Il video, che  ancora oggi, a circa cinquant’anni dalla sua  nascita, fa discutere e  divide le opinioni tanto dei teorici quanto degli  stessi operatori, è  un medium particolare, poliedrico per natura, impossibile  da definire  in termini univoci. Nato dall’incrocio di scienza, tecnologia e   comunicazione, è un mezzo di potere ma anche di resistenza al potere;  incarna  uno strumento di controllo ma produce anche informazione; è un  “processo” ma è  anche un “prodotto”; designa uno strumento ma anche  delle pratiche tra loro  diversificate; si avvale di materiali  instabili, soggetti a rapido decadimento,  e si basa su tecnologie in
  continua evoluzione che  impongono un progressivo avvicendamento di  mezzi. Effimero e riproducibile per  costituzione, il video rappresenta  una sfida alle istituzioni dell’arte, poiché  resiste alle catalogazioni  degli storici, sfugge ai canoni museali, si sottrae  ai normali criteri  di valutazione del mercato. Rimane un corpo imprendibile e  mutante per  sua attitudine genetica.
VIDEOARTE  ITALIANA TRA MATERIA, SEGNO E SOGNO
  La mostra in oggetto affronta  molteplici aspetti linguistici e  tematici, mescolando esponenti storici della  sperimentazione italiana  con artisti più giovani che hanno scelto il video  quale medium  espressivo. Corpo  Elettronico. Arte elettronica italiana fra materia, segno e sogno è  un  evento unico nel suo genere, un tentativo di sintesi storica che  indaga le  valenze linguistiche e strutturali del mezzo, la relazione  tra il linguaggio  video e i materiali reali, le molteplici possibilità  tematiche, narrative e  sensoriali che lo strumento narrativo offre. Si  passerà da proiezioni  monocanale e complesse installazioni interattive,  attraversando spazi  espositivi che saranno tappe dinamiche di una vera  immersione espositiva. 
LO SPAZIO
  Il Complesso Monumentale del San Giovanni, dopo  consistenti lavori di  restauro, è stato di recente restituito alla città di  Catanzaro e  rappresenta un cuore nodale della zona storica. La riapertura  ufficiale  è avvenuta nel febbraio 2010 in occasione della mostra “La Costante   Csomologica”, primo evento espositivo della neonata Fondazione Rocco  Guglielmo.  Ad un anno da quella riuscita apertura, il San Giovanni  diventa oggi il luogo  ideale per una mostra sulla videoarte. Due piani e  una molteplicità di stanze  dalle dimensioni variabili, un percorso per  zone delimitate in cui lasciarsi  trasportare dal flusso immaginifico,  vivendo ogni artista come singolo  frangente immersivo, dentro universi  visuali che diventano immaginari dai  molteplici confini.
IL LIBRO
  Un importante volume di circa 200 pagine, curato  da Andrea La Porta e  Gianluca Marziani per l’editore Giampaolo Prearo, verrà  presentato in  occasione dell’apertura della mostra. Al suo interno
  saranno raccolti i contributi critici dei  principali teorici che si  sono occupati di videoarte in Italia. Gli interventi,  oltre a quelli  dei due curatori, vedranno la presenza di Bruno  Di Marino, Sandra  Lischi,
  Dacia Palmerino, Gianni Romano, Valentina  Valentini. 
MULTIMEDIALITA’  E DIDATTICA
  Particolare attenzione verrà riservata alla  fruizione dei lavori coi loro contenuti, offrendo modalità ideonee di consumo  delle opere esposte. Una mostra  è certamente una narrazione  particolare, ma il modo in cui la si presenta è  oggi importante quanto i  segni che la contrassegnano. Ancor più pertinente se  la mostra  documenta le tendenze artistiche contemporanee della videoarte, in   questo caso con un focus specifico sul territorio italiano. Si potrà  visitare  il sito della mostra, contribuendo alla discussione su ciascun  artista attraverso  i propri social network o coi tradizionali  commenti. Ci saranno postazioni  multimediali, libri e cataloghi da  sfogliare in una zona del percorso  espositivo. Su smartphone e  strumenti portatili si potranno scaricare diversi  contenuti  supplementari, oltre ad avere una serie di link che aggiungeranno   preziosi informazioni per il fruitore curioso.
La mostra è un progetto  della Fondazione Rocco Guglielmo
  In collaborazione con  Fondazione Mimmo Rotella, Catanzaro.
  Facebook: Fondazione  Rocco Guglielmo
  e-mail: info@fondazioneroccoguglielmo.it
informazioni e  materiale fotografico
  Fondazione Rocco  Guglielmo Tel. 328 124 33 33
Fonte: http://www.fondazioneroccoguglielmo.it
Segnala:Amalia Di Lanno