GarageZero propone un nuovo appuntamento con il contemporaneo, celebrando la Street art nello spazio occupato di via dei Treviri, l’innovativo spazio museale offerto al quartiere e al pubblico. Diamond inaugura la poetica urbana con la sua personale rassegna Fear & Desire, un percorso che attraverso le armi e le immagini femminili, narra i risultati dell’imposizione mass mediatica e del potere politico. Una denuncia verso i contenuti che questa società diffonde con la violenza e il terrore.
Diamond oggi è un artista internazionale e istituzionale, ma la sua creatività prende forma sulla strada e negli anni ha trovato asilo in numerosi spazi autogestiti, su muri assegnati o conquistati nella città. Diamond ha aderito dal principio al programma di GarageZero, il primo museo occupato della città di Roma che vuole contribuire al rilancio e allo sviluppo della cultura nella capitale. Un progetto che mira a valorizzare tutti quei luoghi disseminati nella metropoli per ospitare diversi linguaggi artistici. La Street art si affianca per sua natura a questa iniziativa, con la volontà di creare un nuovo polo culturale.
La mostra sarà articolata in due fasi, In e Out.
IN: Diamond allestirà lo spazio GarageZero con dei poster di grandi dimensioni, in questo modo l’opera entra nello spazio istituzionale.
OUT: in un secondo momento, le opere di Diamond saranno donate alla strada e messe a disposizione di un pubblico più vasto, composto dal cittadino qualunque.
L’azione Out verrà documentata e riportata sul sito ufficiale di GarageZero. In questo modo Diamond offre la possibilità di vivere da vicino il contenuto primo della poetica urbana, diffondere l’arte dentro e fuori i circuiti a lei prescritti e così riuscire ad arrivare ovunque, anche nei posti lontani dai centri culturali e fungere da servizio per tutti i cittadini.
Fear & Desire inaugurerà il 2 dicembre, per info e visite contattare l’ufficio stampa.
Diamond
Nato a Roma nel 1977, l’innata propensione per il disegno lo conduce ancora adolescente sulla strada, dove con una tag diversa da quella di oggi, inizia a mettere a fuoco gli obiettivi artistici da perseguire: diffondere la sua arte dentro e fuori il circuito espositivo tradizionale e convenzionale. Diamond ha condotto i suoi studi presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Dal ’93 è attivo nel panorama del Writing con un segno stilistico elegante e provocatorio al contempo.
Nel 1998 autentica il suo passaggio dal Writing alla Street art. Diamond è tra i primi a operare questo cambiamento epocale, portando un frammento d’arte sia sui manifesti sia sui muri della città. Lo stencil è solo una delle tecniche che usa per esprimere le sue esigenze fondamentali: dar spazio al corpo e tramite esso esprimere tutte le emozioni della vita, da quelle forti e indimenticabili alle più effimere. Entrare nel vivo del lavoro di questo artista è estremamente complesso, poiché vasta e articolata è la sua produzione, nella quale si alternano spray e pennello, marker e Bic, matita e inchiostro giapponese.
I soggetti tracciano minuziosamente le emozioni delle persone che animano la società attuale, queste narrazioni dal tono antropologico e antropomorfico sono divise in diversi raggi di ricerca. La parola d’ordine è Identikit, inteso come messa a punto della società che anima questo mondo.
L’intenzionalità non è solo disegnare dei caratteri comuni, ma rappresentarli all’interno di una quotidianità, l’elemento prediletto da Diamond, che ama descrivere il suo e quindi il nostro mondo, senza mai fossilizzarsi su una singola emozione, ma cercando di narrarle tutte, con un occhio di riguardo proprio per quelle che vorrebbero restare nell’ombra.
GarageZero
In un momento in cui le forme artistiche sono state di fatto abbandonate dalle istituzioni, GarageZero si propone come il luogo per riavvicinare l’arte al territorio. Di fatto GarageZero è uno spazio recuperato al degrado, un vecchio garage abbandonato, nel quartiere del Quadraro, che negli anni ha assunto diverse funzionalità: da zona di incontro per adolescenti dove sperimentare le prime pratiche di relazione, a deposito della refurtiva della mala vita, poi dimora di migranti e infine discarica. Successivamente un incendio sembrava avere messo definitivamente fine a questa realtà, ma da quelle ceneri nel 2008 è stata realizzata una palestra popolare attualmente funzionante e nella restante parte si è dato vita, oggi, a una galleria d’arte contemporanea. Un progetto che trae ispirazione dal P.S.1 di New York, un vecchio asilo abbandonato in cui verso l’inizio degli anni settanta una visionaria Alanna Heiss ha dato vita a uno spazio espositivo e uno studio per artisti. Così GarageZero diventa un luogo recuperato al degrado e restituito al territorio, senza nessun controllo statale, il museo diventa pubblico e il cittadino si riappropria dell’arte. Esperimento metropolitano, vuole essere occasione di incontro, di crescita sociale, culturale ed economica, che assume ancora più significato in un momento come questo plagiato da una crisi economica senza precedenti e da amministrazioni inette che hanno deciso di chiudere le porte all’arte. Garage Zero intende dar fiato a tutte quei modelli creativi della capitale per arrivare a strutturare un sistema alternativo ma credibile per l’esposizione artistica, che sia dinamico e aperto, capace di riflettere le contemporaneità e quelle che verranno, fuori dalle logiche del profitto e del mercato convenzionale. Il progetto si propone come mezzo per contribuire al lancio e alla definizione concreta di un vero e proprio piano di sviluppo della cultura nella città di Roma, puntando alla valorizzazione di tutti quei luoghi disseminati nella metropoli che possano ospitare arte e cultura.
www.garagezero.eu
Fonte: www.equilibriarte.net
Amalia Di Lanno