Il 15 dicembre alle ore 18.00 l’Archivio Luciano Caruso e TAB | Take Away Bibliographies propongono un webinar di presentazione di percorsi esplorativi e interpretativi delle fonti digitali e fisiche dell’archivio rivolto a educator*, archivist*, artist* e curios*
Negli spazi dell’Archivio Luciano Caruso nel centro storico di Firenze un piccolo gruppo di persone ha partecipato ad un esperimento. L’attività è la prima proposta al pubblico del progetto ABITARE L’ARCHIVIO, esito della collaborazione tra l’associazione Archivio Luciano Caruso, che promuove e valorizza dal 2013 l’opera poetica, verbo-visiva e critica del poeta visivo e artista Luciano Caruso, e TAB | Take Away Bibliographies, un giovane progetto di editoria indipendente e ricerca dedicato alla creazione, raccolta e condivisione di bibliografie multimediali in formato fanzine.
Con ABITARE L’ARCHIVIO i metodi adottati da TAB per promuovere la ricerca bibliografica in contesti di apprendimento informale entrano nello spazio fisico e digitale dell’Archivio Luciano Caruso: documenti, opere, libri e cartografie dei principali nuclei e raccolte dell’archivio possono essere osservate, maneggiate, lette, vissute da coloro che prendono parte alle attività. I laboratori e workshop ideati per ABITARE L’ARCHIVIO sono stati progettati ed ispirati in particolare dall’opera di Luciano Caruso Continuum n.4 / Stupiditàdel 1970 e dall’etimologia del termine stupidità, che trova radice nel verbo latino stupēre, teso ad indicare una condizione indotta da stupore: un’emozione positiva che dopo un primo stordimento prepara il terreno alla conoscenza.
L’esperimento - Stupor
Guidati da una fanzine e un archivista, il 10 dicembre i partecipanti all’esperimento sono stati coinvolti nella scoperta e nell'esplorazione degli spazi e delle fonti digitali e non dell’Archivio Luciano Caruso. A partire dalle libere associazioni tra lo stimolo iniziale fornito dalla fanzine attorno all’opera Continuum n.4 / Stupidità e le risonanze con lo spazio e le fonti, ogni partecipante ha scelto, maneggiato, letto ed osservato alcuni artefatti mettendo in atto una strategia di conoscenza spaziale, aptica e cognitiva dell’Archivio.
ABITARE L'ARCHIVIO - Webinar
L’attività del 10 dicembre, Stupor, è stato un primo test di una delle tre differenti tipologie di attività, ideate per altrettante tipologie di pubblico. Il 15 dicembre alle ore 18.00 alle ore 19.00 l’Archivio Luciano Caruso e TAB propongono infatti un webinar di presentazione dei tre percorsi esplorativi e interpretativi delle fonti digitali e fisiche dell’archivio co-progettate insieme per il progetto ABITARE L’ARCHIVIO pensati rispettivamente per un pubblico scolastico, in particolare per la scuola primaria; quello universitario e di alta formazione in ambito artistico e creativo; infine quello per persone dai 16 anni in su. Gli esiti dell’esperimento di questa ultima tipologia di attività - quello che si è tenuto il 10 dicembre - saranno presentati durante il webinar.
Educator*, archivist*, artist*, curios* e interessat* sono invitat* a partecipare per scoprire le prospettive di coinvolgimento di ricercatori e ricercatrici non professionist* nella fruizione sperimentale di patrimonio archivistico.
Per l’occasione sarà presentato anche il nuovo sito dell’Archivio Luciano Caruso archiviolucianocaruso.org, con l’obiettivo di far conoscere questo nuovo spazio digitale di catalogazione e inventariazione digitale.
Il progetto è stato reso possibile grazie al Bando della Regione Toscana Toscanaincontemporanea21.
L’associazione Archivio Luciano Caruso Onlus promuove e valorizza dal 2013 l’opera poetica, verbo-visiva e critica di L. Caruso (1944-2002) e di coloro che ne hanno condiviso le ricerche. Tra i nuclei più importanti la biblioteca d’autore di Luciano Caruso vanta testi su avanguardie storiche e neoavanguardie in particolare futurismo, lettrismo, situazionismo, sperimentazione verbo visiva, libri d’artista. L’Archivio promuove la fruizione del suo patrimonio con la catalogazione e l’inventariazione digitale. Progetta, anche in sinergia con altre istituzioni, convegni, mostre, borse di ricerca e laboratori didattici.
Attraverso la realizzazione di workshop e fanzine, TAB mira a diffondere, promuovere e favorire le pratiche di ricerca, a partire da quella bibliografica, per rivalutare la capacità di agire, individuale e collettiva, nei processi di apprendimento informale fuori dall'accademia. Le bibliografie sono spesso utilizzate in ambito accademico come giustificazioni scientifiche a sostegno della tesi sostenuta, la risemantizzazione di una delle attività di ricerca più comuni diviene strumento per stimolare riflessione e dibattito. TAB ha collaborato e collabora con artiste e artisti, ricercatrici e ricercatori, attiviste ed attivisti, istituzioni culturali ed enti del terzo settore.
contatti
TAB
IG e FB: @tab_zine
takeawaybibliographies@gmail.com
Archivio Luciano Caruso
IG e FB @archivio_luciano_caruso
archiviolucianocaruso@gmail.com
Altre info su TAB
I passaggi necessari alla realizzazione di una TAB zine possono essere sviluppati, ogni volta, come una pratica a sé stante: il processo decisionale può variare secondo il contesto, il numero di persone e lo specifico pubblico con cui stiamo lavorando, con l’obiettivo di rendere TAB una piattaforma di creazione e condivisione di conoscenza e informazioni quanto più aperto e inclusivo. Questo approccio, ha aperto la strada alla realizzazione di vere e proprie attività laboratoriali di lavoro sulle fonti, come la pratica proposta all’archivio Primo Moroni (Cox 18, Milano - 2019) “Cos’ho in tasca” nel contesto di Nobody’s Business - una piattaforma di ricerca aperta ad artisti, teorici, curatori e organizzatori locali e internazionali, per lo scambio di pratiche nell’ambito della performing art - al laboratorio di (co)decostruzione Facilities co-prodotto con Codesign Toscana per la Scuola Popolare di Villa Romana (Firenze - 2020) e la pubblicazione per il festival di confronto tra arte e scienza CLEPTOCRAZIA, Villa Romana (Firenze - 2021)
A settembre 2021 (dal 13 al 18), TAB è stato parte di CLEPTOCRAZIA, un festival di confronto tra arte e scienza svoltosi a Villa Romana curato da Valeria D’Ambrosio. Attraverso un ciclo di proiezioni e incontri tra artisti/e internazionali e scienziati/e il festival ha approfondito le radici dell’attuale crisi ambientale dovuta a una forma di gestione socio-economica del pianeta di stampo capitalistica, patriarcale e colonialistica. TAB Take Away Bibliographies ha realizzato, collaborando con gli ospiti, artisti/artiste e scienziati/scienziate del festival in veste di contributor, un prodotto editoriale di approfondimento comprendente sei zines, una per ciascuna dei sei temi delle serate (Cambiamento Climatico, Decrescita e Green Economy, Energia nucleare e impatto della radioattività sulla natura, Estrattivismo e sovrasfruttamento delle risorse terrestri, Inquinamento e sfruttamento degli oceani, Epidemie e pandemie). + raccoglitore.
L’Archivio Luciano Caruso– fondato nel 2013 con lo scopo di conservare, ordinare, valorizzare e rendere disponibile on line il proprio patrimonio – ha dato vita, negli anni, a numerose iniziative, anche in collaborazione con altri organismi culturali, divenendo in poco tempo una realtà di spicco nel tessuto culturale fiorentino. I suoi fondi sono entrati a far parte di reti documentarie importanti: la biblioteca è registrata nell’Anagrafe nazionale delle Biblioteche Italiane e, con la mediazione del Sistema Documentario Integrato dell’Area Fiorentina, partecipa all’implementazione del Servizio Bibliotecario Nazionale promosso dal MiBACT. Dal 2015 L’Archivio collabora alla formazione degli allievi della Scuola di Archivistica e diplomatica dell’Archivio di Stato di Firenze con seminari biennali. È stato coinvolto nel Censimento degli archivi d’arte contemporanea in Toscana promosso dalla Regione e dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana in partnership con il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci e con la collaborazione di Senzacornice; ha partecipato a Verba Picta, mettendo a disposizione la propria esperienza e il materiale conservato. Da questa sinergia si sono originati poi altri studi, come l’edizione, da parte del Mart di Rovereto, del carteggio tra Caruso e Stelio Maria Martini. Rilevante infine il contributo della società SCAFI che ha finanziato una borsa di ricerca su Caruso e l’avanguardia napoletana del secondo Novecento.
Nel 2019 l’archivio ha organizzato in collaborazione con il Centro Pecci una giornata di studi e ha in programma con il Museo Novecento di Firenze un secondo progetto espositivo dedicato a Caruso. La valorizzazione del patrimonio culturale conservato nell’Archivio Caruso è legata anche alla creazione di un nuovo sito web e di un programma per navigare e ricercare on line tra i materiali dell’archivio grazie al finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio.
Tra i progetti svolti in collaborazione con altre istituzioni si segnala la serata di poesia sonora a cura dell’Archivio presso Villa Romana nell’ambito del progetto Scuola Popolare, con l’ascolto di testi tratti dall’Archivio, in parte registrati e in parte declamati da Antonio Petrocelli (Firenze, 9 settembre 2020). L’Archivio inoltre è partner del progetto regionale del Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte, Spettacolo dell’Università degli Studi di Firenze, in collaborazione con il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, per il censimento, la descrizione e la digitalizzazione dei materiali relativi ai più significativi eventi, opere, artisti e luoghi dell’arte contemporanea in Toscana dal 1980 al 2000.
Ha collaborato con il Museo MACRO di Roma nelle ricerche per la mostra Diaconia. La scrittura e l’arte.
Mostra a cura di Lisa Andreani, in collaborazione con la Collezione Maramotti. (Roma 15 luglio – 24 ottobre 2021).
Infine con l’istituto Italiano di Cultura ad Amsterdam, l’Archivio Luciano Caruso sta realizzato Declamazione Futurista, testi futuristi scelti e interpretati da Antonio Petrocelli.