venerdì 29 gennaio 2021

Ilaria Feoli - Ivan Piano: è l’ora del nostro morire


Venerdì 29 gennaio 2021 alle ore 17:00 presso Lineadarte Officina Creativa si inaugura la mostra Ilaria Feoli - Ivan Piano: è l’ora del nostro morire. curata da Agata Petralia con un testo critico in catalogo di Pippo Pappalardo. 

Dal testo critico in catalogo di Pippo Pappalardo (critico fotografico e storico della fotografia): “…Nella circostanza, la stretta collaborazione tra i due artisti sfocia nella redazione di «sette momenti poetici» e di «sette spazi visivi» tra loro intimamente connessi sia sotto il profilo del linguaggio artistico utilizzato sia sul piano emotivo. A collegare i due piani, il letterario ed il fotografico, è la materializzazione di una sequenza che muove da un istante di leggerezza, quasi coreografica, e conclude in una scenica presenza drammatica. E se i versi enunciano e spiegano, le immagini cercano un ancoraggio che sembra risolversi in un teatro dell’assurdo assai simile a quello di Jean Genet. È la scena, quindi, e la sua conseguente rappresentazione, a risolvere le volutamente «ambigue oscurità» delle «sette poesie» e salvare gli esiti drammaticamente passionali delle immagini. Una scena sulla quale, ricordiamolo, vivono il verso e la figura: quindi, agiscono, stanno in azione, vivono dentro un’emozione.”

Durante l’esposizione sarà in mostra anche la raccolta poetica dei due fotografi, dal titolo Tremitante Chapeau, curata dalla casa editrice Meligrana Editore. Il testo poetico si delinea come filo conduttore alla mostra bi personale di Ilaria Feoli e Ivan Piano presso lo spazio espositivo Lineadarte Officina Creativa di Giovanna Donnarumma e Gennaro Ippolito.

Ilaria Feoli è nata ad Avellino nel 1995. Le principali mostre collettive sono nel 2017 Paratissima (ristorante L’Etto di Napoli, Italia); nel 2018 Woman - #spazioFotocopia (galleria Magazzini Fotografici di Napoli, Italia), Festival IJ STO CCA (Sala Consilina di Avellino, Italia), Festival Balconica (città di Futani, Italia); nel 2019 MYSELF (galleria MicroLive di Milano, Italia), 1° Premio al Premio Gianluigi Parpani “‟Il Mondo in Tasca””per Carte de Visite contemporanea(Museo della Stampa e Stampa d’Arte Andrea Schiavidi Lodi, Italia), 5ª Biennale del Libro d’Artista (Sala della Biblioteca del Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore di Napoli, Italia), IV edizione di Photo Patagonia Festival Internacional de Fotografía Analógica y Procesos Alternativos (Complejo Cultural Santa Cruz di Río Gallegos, Argentina), Anemoni (Biblioteca dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, Italia), menzione speciale ex aequo al concorso fotografico Confini (Fondazione Circolo Artistico Politecnico di Napoli, Italia); nel 2020 Sine die (Palazzo della Cultura di Catania, Italia), Il piacere nei libri l’eros dagli ex libris ai libri d’artista (Lineadarte Officina Creativa di Napoli, Italia), Premio Gianluigi Parpani “‟Il Mondo in Tasca””per Carte de Visite contemporanea(Gruppo Fotografico Progetto Immagine di Lodi, Italia). Alcuni suoi scatti sono stati pubblicati su: Apologie Magazine (Francia), Peculiars Magazine (Belgio), CLIC-HE' Webmagazine di Fotografia e Realtà Visuale (Italia), ClickMagazine (Italia) e ZEUSI - linguaggi contemporanei di sempre (Italia). Tra le pubblicazioni vi sono: Tremitante Chapeau (Italia). 

Ivan Piano è nato a Napoli nel 1975. Le principali mostre personali sono nel 2017 The Sleep Of Reason Produces Monsters (Italia); nel 2016 Premio Napoli (Italia); nel 2014 Decay & Sublime (Italia); nel 2006 Metamorphosis Factory (Italia); nel 2001 Ivan Piano (Italia). Le principali mostre collettive sono nel 2020 Exposición Internacional de Fotografía Estenopeica (Columbia), Estenopeica sin Fronteras (Messico); nel 2019 Photo Patagonia IV Festival Internacional de Fotografía Analógica y Procesos Alternativos (Argentina), Premio Gianluigi Parpani ‟Il Mondo in Tasca”per Carte de Visite contemporanea (Italia); nel 2018 L’incisionecome commento sociale (Grecia), FOF Segundo Festival Oeste Fotográfico (Argentina), Wunderkammer der Natur (Germania); nel 2017 DEVELOPING Italian Sperimental Photography up to now (Germania), Symbiose (Belgio); nel 2016 FLASHBACK Fotografia italiana di sperimentazione 1960-2016 (Italia); nel 2013 55° Biennale di Venezia (Italia); nel 2011 54° Biennale di Venezia (Italia), Biennale di Video Fotografia Contemporanea di Alessandria (Italia); nel 2010 Intimate Travel (Italia); nel 2008 The Polaroid (Italia), Biennale di Video Fotografia Contemporanea di Alessandria (Italia); nel 2003 XIV Quadriennale di Roma (Italia); nel 2001 X Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo (Italia); nel 1998 Tracce Punto Due (Italia). È stato pubblicato su alcune riviste quali Arte; Arte e Critica; ClickMagazine; Flash Art; Frattura Scomposta; Image Mag; Private; Segno; Witty Mag; ZEUSI - linguaggi contemporanei di sempre e alcuni volumi quali DONI - Authors from Campania; Il corpo solitario. L’autoscatto nella fotografia contemporanea; NANOWRITERS MEET POLAROIDERS; Tremitante Chapeau. 

Ilaria Feoli - Ivan Piano: è l’ora del nostro morire. 
a cura di Agata Petralia 

Lineadarte Officina Creativa
Via San Paolo 31, 80138, Napoli
www.lineadarte-officinacreativa.org
info@lineadarte-officinacreativa.org
dal 29 gennaio al 26 febbraio 2021
lunedì - venerdì, 16:00 - 19:00
infoline: 3275849181- 3342839785

Per garantire un’adeguata sicurezza all’ingresso verrà rilevata la temperatura corporea. Non sarà consentito l’accesso in caso di temperatura corporea superiore a 37,5°C. Per tutta la durata della mostra sarà obbligatorio l’uso della mascherina.

PROSSIMAMENTE, l’Arte sostiene il Cinema, il Cinema sostiene l’Arte


Virginia Zanetti - I pilastri della terra - Sabbiuno
Uno dei manifesti per Prossimamente




PROSSIMAMENTE
l’Arte sostiene il Cinema, il Cinema sostiene l’Arte

Lo spettacolo dell'arte come esperienza collettiva in una “mostra diffusa”che attraversa la Puglia nei luoghi della settima arte. 

dal 30 gennaio 2021 fino alla riapertura delle sale cinematografiche


Opere di: Mariantonietta Bagliato | Elena Bellantoni | Valerio Berruti | Silvia Celeste Calcagno | Pierluca Cetera | Matheus Chiaratti | Piero Chiariello | Michele Chiossi | Guillermina De Gennaro | Maurizio Di Feo | Elisa Filomena | Andrea Francolino | Nunzio Fucci | Giovanni Gaggia | Claudia Giannuli | Eva Hide | Andi Kacziba | Massimo Pastore | Jasmine Pignatelli | Antonella Raio | Cosimo Terlizzi | Filippo Tolentino | Nicola Vinci | Virginia Zanetti | Claudio Zorzi | Emiliano Zucchini


Le sale cinematografiche: 
Bari, Santo Spirito|IL PICCOLO - 2 espositori
Bari|CINEMA ESEDRA - 3 espositori
Bari |CINEMA SPLENDOR - 1 espositore
Bari |ANCHECINEMA - 1 espositore 
Santeramo in Colle (BA)|PIXEL CINEMA - 9 espositori
Mola di Bari (BA) |METROPOLIS MULTICINE - 7 espositori
Bitonto (BA)|CINETEATRO COVIELLO - 3 espositori
Barletta (BT) |CINEMA OPERA - 3 espositori
San Giorgio Ionico (TA) |CASABLANCA MULTISALA - 12 espositori
Lecce |DB D'ESSAI - 9 espositori

Un progetto di:Pierluca Cetera, Maurizio Di Feo, Jasmine Pignatelli

“Prossimamente” è una mostra diffusa che attraversa la Puglia nei luoghi della settima arte. 26 artisti espongono attraverso la formula del “manifesto” all’interno dei 50 espositori su strada che le sale cinematografiche (chiuse per i decreti a tutela della salute pubblica), mettono a disposizione di ciascun artista. 

26 artisti si misurano con quello che per eccellenza è tra i più importanti mezzi di comunicazione: il manifesto(140x100 cm), storicamente utilizzato per informare e comunicare messaggi, sogni, desideri. 

La mostra è un esperimento espositivo che mette in scena le forme resilienti dell’arte in un invito aperto ai passanti a vivere l’arte come esperienza collettiva.

“Prossimamente”, termine usato nel gergo cinematografico, allude alla speranza di un futuro migliore, che permetta a noi tutti di rituffarci nel magico mondo del cinema e delle Arti tutte.

Nutrimento del nostro progresso e dell’elevazione umana e morale le Arti appaiono oggi, nel pieno di una planetaria emergenza sanitaria, come le grandi dimenticate o peggio, rimosse dalle priorità e dalle necessità degli individui. La pandemia e relativi dpcm hanno svuotato i luoghi dell'arte, dai teatri ai cinema, dalle sale da concerto ai musei. Nonostante le limitazioni, gli artisti e gli operatori culturali hanno manifestato innovative e creative forme di resilienzae mai si sono abbandonati alla resa. 

Le sale cinematografiche sperimentano con questo progetto la volontà di aprire i propri spazi all’arte contemporanea, per continuare a intrattenere il pubblico, per continuare a offrire un momento di svago, ma anche per sugellare un inedito scambio culturale nelle inusuali location fuori dal sistema delle gallerie e dei musei.

In attesa delle riaperture delle sale cinematografiche, riaccendere simbolicamente le luci degli espositori e in essi mescolare opere e forme d’arte è il nuovo rito artistico e collettivoper custodire e proteggere l’identità culturale e i luoghi del pensiero. 

Anche nella loro assenza, i luoghi della cultura, non sono mai stati così presenti.
Si immagina un giorno in cui ogni forma d’arte tornerà più viva che mai. 
Quando ci rivedremo? Presto.Prossimamente!

“Prossimamente” aderisce a una campagna di raccolta fondiBARI SOLIDALEper l’emergenza Covid-19 istituito dal Comune di Bari. Con una donazione si potrà prenotare un manifesto della misura 130x90 cm, tra quelli messi a disposizione dagli artisti. La raccolta fondi è gestita dall’Aps Cellule Creative di Bari. Tutte le info sul sito dell’evento.

L’evento culturale ha il patrocinio del Comune di Baried è realizzato con il sostegno di Cellule Creative APSe Misia Artedi Bari, Isorropia Home Gallerye Art In Gallerydi Milano, con il contributo di Antonicelli Metalmeccanicadi Gioia del Colle e la collaborazione di Mediatipo srldi Modugno.

 


Tutte le informazioni su:
http://prossimamentearte.wixsite.com/kino
www.comune.bari.it/web/servizi-alla-persona/bari-solidale-fondi-raccolti
Contatti:prossimamente.arte@gmail.com - cellulecreativeaps@gmail.com

PROSSIMAMENTE
Un progetto di: Pierluca Cetera, Maurizio Di Feo, Jasmine Pignatelli

Con il Patrocinio del Comune di Bari
Con il sostegno di:
Cellule Creative APS eMisia Arte – Bari
Isorropia Home Gallery – Milano
Art In Galleriy – Milano
Con la collaborazione di: Mediatipo srl– Modugno (BA)
Con il contributo di: Antonicelli Metalmeccanica– Gioia del Colle (BA)

 

mercoledì 27 gennaio 2021

Giulio Catelli - Doppio Ritratto

Giulio Catelli, Divanetto 2020, olio su tela 60x50 cm

La galleria Richter Fine Art apre la nuova stagione espositiva con la personale di Giulio Catelli Doppio Ritratto, in mostra da giovedì 11 febbraio 2021.

L’artista presenta una nuova serie di dipinti in cui è frequente la presenza di due figure: persone fisiche da un lato e oggetti connessi e in dialogo tra loro dall’altro, quasi a dar vita a un controcanto reciproco. 

Volendo accostare la pittura alla vita stessa, Giulio Catelli compone un itinerario di ambienti e affetti. Non si tratta infatti solamente di contrapposizioni o ripetizioni, ma un vero e proprio diario visuale interiore in cui modelli e iconografie sono rivisitati in una tensione alla spontaneità e alla leggerezza.

“Il perché del titolo che dà vita alla mostra è molto semplice – spiega l’artista – tutto ha inizio da un quadro, non grande, in cui mi sono autoritratto con Andrea, il mio compagno. Mi sembra un raggiungimento e ho creduto giusto partire da questo dipinto. Mi interessa l’idea di riuscire a trasferire gli affetti e il vissuto dentro la pittura.”

Ed è proprio il vissuto particolare di quest’ultimo anno ad essere protagonista. Rispetto ai lavori esposti nel 2019, sempre alla Richter Fine Art, lo sguardo del pittore si sposta dalla scena urbana agli interni, uno spostamento naturale, visti i lunghi periodi che da marzo 2020 tutti trascorriamo nelle nostre case. Il divanetto allestito all’ingresso, la fantasia del tessuto con i cammelli, il tappeto dalle righe rosse inchiodato al muro come spalliera. L’arredamento e i dettagli, diventano un paesaggio vero e proprio, i cuscini modulano l’andamento di fossi e alture, caratterizzati al punto da diventare i personaggi di una storia familiare. 

“Nel mio lavoro ho capito che sono presenti diversi umori o anime, - afferma Catelli - che è giusto assecondare e approfondire”. 

Giulio Catelli (Roma 1982). Tra le mostre recenti si ricordano: Crafting difference,Georgian House 23 Welbeck Street, a cura di Brian Kennedy, Londra 2021; Mistici, sensuali, contemplativi,a cura di Nicola Nitido, Metodo Milano, Milano 2020; Le altre opere. Artisti che collezionano artisti, a cura di Lucilla Catania e Daniela Perego Museo Carlo Bilotti, Roma2020; Fiore aperto / fiore chiuso, con M. Bongiovanni, Galleria Richter, Roma2019; Selvatico [quattordici]/ atlante dei margini, delle superfici e dei frammenti, a cura di M. Fabbri, Museo Civico di San Rocco, Fusignano (Ra) 2019; Spiriti in Fermento a cura di E. Mandarà e S. Falzone, Galleria Civica d’Arte di Palazzo Moncada, (Ct); Antonio Mercadante, un critico irregolare in mostra. Paesaggi umani, a cura di W. Angelelli, F. Bottari, S. Petrocchi, Accademia di Belle Arti di Roma, Roma 2019; Cats love birds, con A. Finocchiaro, Mars, Milano 2019; Quotidiano emozionale a cura di M. Silenzi, con un contributo di M. Auteri, Galleria Centofiorini, Civitanova Marche (Mc) 2018; Birds, a cura di E. Mitrovic, L’Officina e Galleria Ghelfi, Vicenza 2018; Landina 2018, esperienze di Pittura en plein air , a cura di L. Boisi, Museo Tornielli, Ameno (NO) 2018.


Vademecum:
Titolo: Doppio Ritratto
Artisti: Giulio Catelli
galleria Richter Fine Art, vicolo del Curato, 3 – Roma
Durata mostra: 11 febbraio – 26 marzo
Opening day: giovedì 11 febbraio dalle 16 alle 19
Orari: dalle 13.00 alle 19.00 dal lunedì al sabato - preferibilmente su appuntamento.
Sito internet: http://www.galleriarichter.com/
Email:info@galleriarichter.com
Fb account: Galleria Richter Fine Art

Ufficio Stampa: Chiara Ciucci Giuliani mob. +39 3929173661 | email: chiaracgiuliani@gmail.com

martedì 26 gennaio 2021

Il giardino dei bisbigli intervento d’arte urbana di Ezia Mitolo

Ezia Mitolo, Il giardino dei bisbigli, sculture di carta e materiali di recupero, telo in cellophane, luci, audio, dimensioni ambientali, 2021. Courtesy dell’artista

Il giardino dei bisbigli intervento d’arte urbana dell’artista Ezia Mitolo sulla soglia di Mercato Nuovo a Porta Napoli Taranto. 

SABATO 30 & DOMENICA 31 GENNAIO 2021
L’intervento sarà visibile transitando in via Mercato Nuovo dalle 18.00 alle 21.00. 
Nel rispetto delle norme anti Covid il pubblico è invitato a non sostare nelle adiacenze.

Il 30 e 31 gennaio 2021 sarà accesa l’installazione dell’artista Ezia Mitolo dal titolo Il giardino dei bisbigli nuovo progetto inedito, omaggio a Taranto e al comparto urbano di Porta Napoli che dal 2019 ha preso ad animarsi con le attività dello spazio Mercato Nuovo, momentaneamente chiuso in ottemperanza al susseguirsi dei DPCM di questa stagione.

Mercato Nuovo, gestito dall’Associazione culturale Musicasetta, è hub culturale, luogo d’incontro dove condividere cultura e rinnovate forme di socialità in una zona periferica della città che si estende tra l’area industriale e i Due Mari: partendo dalla riqualificazione di un ex magazzino per il deposito merci, lo spazio oggi accoglie un grande palcoscenico e un'area living con una proposta che si lega alla musica contemporanea, alle arti visive e performative.

Inteso come intervento d’arte urbana incentrato sulle relazioni, Il giardino dei bisbigli si inserisce nel solco dei progetti installativi che da anni l’artista realizza site specific in contesti istituzionali e informali pubblici e privati, quali dispositivi relazionali che si attivano con la partecipazione del pubblico. Nato da una riflessione sulla propria dimensione personale in tempo di isolamento, laddove non può esserci interazione, e sulla percezione del dentro/fuori nel nostro universo fisico ed emozionale, si costituisce come installazione di un bizzarro e brulicante giardino, il primo “giardino” di Porta Napoli che può crescere, fiorire, trasformarsi con la cura e l’attenzione collettiva.

Via Mercato Nuovo, 30 Taranto musicasetta.taranto@gmail.com Ricreando una scena al chiuso, popolata di sculture mobili proiettate verso l’esterno, si presenta come immagine viva e sonante di un interno animato, vetrina luminosa verso la strada in questo periodo deserta. Si tratta di una composizione di figure antropomorfe ispirate al mondo vegetale e animale, disposte dietro uno schermo fluttuante che ne restituisce le singolari ombre: un dialogo tra corpi in metamorfosi che attengono al vocabolario di forme e al portato di senso delle tante opere di Ezia Mitolo.

In linea con l’identità propria del luogo, Porta Napoli, da sempre crocevia di scambi e relazioni, e fedele al suo fare artistico profondamente legato alla materia e l’interattività, l’opera mantiene una vocazione analogica e di contatto fisico con lo spazio che la ospita; costituita di carta e materiali di recupero, luce, sonorità tangibili e parole sussurrate, si allontana volutamente dalla faccia digitale che delle persone, delle esperienze e delle città viviamo in questi mesi aridi di contatti. La visione d’insieme, a distanza dai soggetti, appare infatti come uno scorcio rigoglioso e germogliante dove le parti innestate tra loro si relazionano, evocando un ideale ecosistema. Tutto è in equilibrio tra il dentro e il fuori, un auspicio per la città nel suo rinnovato legame con la natura.

Il giardino è quindi oltre il telo impalpabile, e se ne percepisce la presenza, la vitalità e il movimento proprio attraverso le proiezioni, come a rappresentare un riflesso della nostra vita interiore affollata di ombre, ognuno nel proprio universo mobile. Il giardino, curato e illuminato, viene a rianimare lo spirito vivace del posto per cui è pensato, mostrandoci che c’è linfa anche se tutto è fermo e a basso volume.

Il giardino dei bisbigli in questi giorni in cui essere prudenti, è un’opera sulla soglia, soglia che separa e allo stesso tempo collega. All’arte è concesso di oltrepassarla e di aprire la porta, facendo in modo che si immagini al di dentro.

Incorniciato nel portone d’ingresso, sotto l’arco centrale di via Mercato Nuovo 30, l’intervento sarà visibile transitando negli orari di apertura consentiti (18.00-21.00). Il pubblico è invitato a non sostare nelle adiacenze, ma a fruire dell’opera e a viverne gli stimoli come se fosse un ulteriore punto panoramico di Taranto.

Segnale che Mercato Nuovo continua così a programmare proposte, valorizzando il patrimonio materiale e immateriale di Taranto. Al passo con l’arte contemporanea, il primo appuntamento del nuovo anno è con la nota artista Ezia Mitolo, tra le più virtuose della città.





PROFILO ARTISTA
Scultrice di formazione, è stata allieva dei maestri Francesco Somaini e Nicola Carrino all’Accademia delle Belle Arti di Bari, ottenendo sin dagli inizi della sua carriera numerosi riconoscimenti: selezionata per il Corso Superiore di Disegno nel 1989, e successivamente nel 1994, è a colloquio con la grande scuola alla Fondazione Antonio Ratti di Como dove studia con Arnulf Rainer, George Baselitz, Karel Appel e Anish Kapoor, premiata in entrambe le edizioni. Nel 1998 invitata alla rassegna d’arte contemporanea Art&Maggio Arena Puglia, ottiene il Primo Premio Sezione Giovani e realizza la sua prima personale a Milano, dove si trasferisce a vivere. Negli anni partecipa a mostre in gallerie private anche all’estero, come ad Alberta in Canada, e a numerosi eventi in istituzioni e musei, tra gli altri presso la Fondazione Bevilacqua La Masa a Venezia in occasione della 46^ Biennale d'Arte e poi nel Palazzo Reale di Napoli per la XIV Quadriennale di Roma. Dal 2003 sposta il suo studio a Roma, approfondendo la ricerca artistica e sperimentando nuove tecniche multimediali, spaziando dalle installazioni scultoree al disegno, dalla fotografia al video, alla video- performance, fino a progetti d’interazione con il pubblico. Così avvia la collaborazione con la rivista Drome Magazine e prende parte a diversi eventi multimediali come Download.fr/it a Roma e a Parigi. Aderisce ai progetti degli artisti Pablo Echaurren & Alexander Jakhnagiev e successivamente di Casaluce-Geiger esponendo all’Atelier Augarten, Galerie Belvedere di Vienna e anni dopo, a Praga. Contemporaneamente si dedica a Laboratori Didattici sperimentali nell’ambito scolastico, e in rassegne e festival, sui temi del corpo e dell’identità. Nel 2007 si specializza all’Accademia delle Belle Arti di Macerata e sceglie di tornare in Puglia, a Taranto, contribuendo con la sua attività d’artista alla sensibilizzazione sociale riguardo ai problemi ambientali della città. Qui nel 2009 progetta per gli scrittori Niccolò Ammaniti, Marco Mancassola e il fumettista Gipi installazioni scenografiche nel Teatro Bellarmino per la rassegna letteraria Penne a Sonagli. Tra il 2011 e il 2014 è presente a Edimburgo per l’Edinburgh Art Festival e le due collettive M&P + Apulian Aliens. Foreign Bodies e Italia Moderna - New Culture In The Flat promosse dall’Istituto Italiano di Cultura. Negli stessi anni attiva le collaborazioni con la Festa del Cinema del Reale di Specchia e con diverse gallerie della rete pugliese, continuando a realizzare importanti esposizioni. Nel 2015 e 2016 è presente in fiere d’arte a Bologna e Torino ed espone presso il Museo Archeologico MArTa che le dedica un focus sul suo lavoro. Nel 2016 inoltre entra a far parte dell’Archivio Italiano dell’Autoritratto Fotografico Musinf di Senigallia. Oltre ad altre numerose partecipazioni, nel 2017 allestisce due personali e torna ad Edimburgo per Italia Moderna - Reload 017. Nel 2018 firma un’opera in permanenza al MAAM-Museo dell'Altro e dell'Altrove di Metropoliz a Roma, ed espone presso la Biblioteca Vallicelliana e nelle Scuderie Aldobrandini e Mura del Valadier di Frascati. Nel dicembre del 2018 è pubblicato da Edita Casa Editrice & Libraria il suo primo libro di poesie e disegni FRANGE.disegni parlati in edizione limitata con interventi d’autore. Nel 2019, è pubblicata la seconda edizione e nello stesso anno è inoltre ospitata a Los Angeles, Santa Monica nell’Arena 1 Gallery per la collettiva Between Two Seas, Italian Contemporary Artist from Apulia, un progetto del MAAAC di Cisternino. Nello stesso anno espone al Pan, Palazzo delle Arti di Napoli per l’Artperforming Festival e nel Museo Nuova Era di Bari, realizza la prima mostra personale del progetto editoriale Frange.Disegni parlati. Nel 2020 è invitata a Roma a partecipare a “VITA D’ARTISTA “un mese di incontri e opening call sul tema: “È ancora possibile vivere d’arte oggi?” ospite della galleria Incinque Open Art Monti.

Progetto di
Ezia Mitolo

Promosso da
Associazione Musicasetta
Via Mercato Nuovo, 30 Taranto

A cura di
Cristina Principale

Graphic Design
Cosimo Nesca

Via Mercato Nuovo, 30 Taranto
musicasetta.taranto@gmail.com


lunedì 25 gennaio 2021

LAS.fair, una nuova manifestazione rivolta agli artisti emergenti

LAS.fair, una nuova manifestazione rivolta agli artisti emergenti
Fino al 7 febbraio 2021 è possibile inviare le domande di partecipazione: www.lasfair.com

La città di Pescara è nota per il suo singolare apporto nel mondo dell’arte contemporanea, soprattutto a partire dagli anni ’70, e grazie all’impegno e all’ingegno di numerose personalità che si sono affermate nel panorama delle arti e del mecenatismo. 

Da questo orizzonte culturale, vivace e propulsivo, nasce LAS.fair, una nuova manifestazione d’arte contemporanea rivolta agli artisti emergentiche si terrà il 28, 29 e 30 maggio 2021 presso l’Aurum– iconica architettura a ridosso della Pineta Dannunziana – e on line sul sito www.lasfair.com.

Fino al 7 febbraio 2021alla pagina https://lasfair.com/iscrizione/artisti e collettivi di artisti potranno sottoporre la domanda di partecipazione all’evento.

Le candidature sono riservate agli artisti emergenti che lavorano con la fotografia, le arti visive, la grafica e l’illustrazione. 

Saranno ammessi alla manifestazione:

- 50 artisti all’interno degli spazi espositivi dell’Aurum

- 25 artisti nella fiera digitale

- 25 artisti per l’e-commerce: questi ultimi avranno la possibilità di mettere in vendita un massimo di 3 opere all’interno dello spazio virtuale del sito www.lasfair.com

Per garantire la qualità delle opere presentate, la selezione sarà valutata da un team curatorialecomposto da Alberto Dambruoso, storico dell’arte e curatore indipendente, direttore artistico LAS.fair; Giuliana Benassi, curatrice indipendente e storica dell’arte; Valentino Catricalà, studioso, curatore e critico d’arte; Manuela De Leonardis, storica dell’arte, giornalista e curatrice indipendente; Maria Chiara Valacchi, critica d’arte e curatrice indipendente.

Scarica il regolamento di partecipazione

LAS.fair
Tre sale espositive attrezzate per un totale di oltre 1000 mq, un auditorium da 70 posti per ospitare talk con esperti e protagonisti del mondo dell'arte contemporanea e attività come workshop e masterclass. L’obiettivo di LAS.fair è quello di offrire ai giovani artisti l’opportunità di presentare fisicamente i loro lavori in un contesto aperto e stimolante, ma anche di favorire momenti di incontro, discussione, scambio e crescita che diano vita a sinergie, collaborazioni, nuove opportunità e progetti. Un movimento creativo, dunque, che si propone di contribuire al tessuto culturale e artistico della città, con l’inevitabile proposito di affermarsi, nel lungo periodo, come una realtà significativa nel panorama dell’arte contemporanea del nostro paese.

Contestualmente alla fiera verrà organizzato anche un ricco programma di eventi collaterali in presenza e on line che andrà a costituire un vero e proprio festival, coinvolgendo artisti di rilevanza nazionale e internazionale, ma anche realtà impegnate nella ricerca e nella promozione, nell’ottica della costruzione di un grande network per l’arte contemporanea.

Scopo della manifestazione è inoltre richiamare l’interesse dei visitatori, dei galleristi e dei collezionisti d’arte contemporanea sulla produzione dei giovani artisti e sull’attività delle realtà culturali che si occupano della loro valorizzazione.

LAS.fair è ideata e organizzata dall’associazione culturale Limite Arti Sicure di Pescara, fondata da Federica Di Ninni, architetto, e Francesca De Salvia, restauratrice e storica dell’arte.


TEAM CURATORIALE
Alberto Dambruoso –direttore artistico LAS.fair
Storico dell’arte, professore di storia dell’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Foggia, critico e curatore indipendente. Si è laureato in Storia dell’arte contemporanea alla Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali della Tuscia di Viterbo e ha ottenuto l’abilitazione all’insegnamento di Storia dell’arte presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Specializzato nell’arte italiana degli anni Sessanta con un particolare interesse verso il gruppo romano della “Scuola di Piazza del Popolo”, Dambruoso ha curato diverse mostre monografiche e collettive degli artisti che hanno dato vita a quel fervido periodo creativo per l’arte italiana del secondo Dopoguerra, in alcune occasioni insieme al Prof. Maurizio Calvesi, colui che tra i primi scrisse delle novità linguistiche nelle opere degli artisti della “Scuola”, tra i quali Schifano, Festa, Angeli, Fioroni, Ceroli, Pascali, contribuendo con saggi, testi, inviti a mostre e a Biennali di Venezia, alla loro fortuna critica. Dambruoso sta inoltre conducendo un progetto di ricerca (assegnatogli dal Professor Calvesi) che prevede la realizzazione del nuovo catalogo generale dell’opera di Umberto Boccioni. Nel 2010 ha creato “I Martedì Critici”, una serie di incontri-dibattito a cadenza settimanale con i maggiori artisti del panorama artistico nazionale ospitati in luoghi istituzionali italiani.

Giuliana Benassi –curatrice 
Curatrice indipendente e storica dell'arte, si è laureata in Storia dell'Arte presso l’Università di Pisa. La sua ricerca curatoriale è incentrata sui progetti espositivi con opere site-specific che rileggono spazi non convenzionali. Insegna storia dell'arte contemporanea all'Istituto Pantheon di Roma ed è Art Advisor presso l’American Academy in Rome. È co-fondatrice del progetto “There is no place like home” con il quale ha ricevuto il Premio Artribune per l’arte contemporanea nel 2017. È curatrice della residenza artistica "Ritratto a mano" e scrive per le riviste d’arte italiane Segno ed Exibart. Ha collaborato con diverse istituzioni e associazioni, tra le quali: Museo Laboratorio della Mente, Roma; Istituto Svizzero, Roma; artQ13, Roma; Fondazione Lac o Le Mon, Lecce; MAMbo, Bologna; Follemente Festival, Teramo; Istituto Italiano di Cultura, Londra.

Valentino Catricalà–curatore 
(Ph.D) Studioso, curatore d’arte contemporanea. Si è specializzato nell'analisi del rapporto degli artisti con le tecnologie e con i media. È direttore della SODA Gallery di Manchester e lecturer presso la Manchester Metropolitan University. È inoltre direttore della sezione Arte della Maker Faire – The European Edition e art consultant per il Sony CS Lab di Parigi. È stato fondatore e direttore del Media Art Festival di Roma (MAXXI) e coordinatore dei programmi Arte della Fondazione Mondo Digitale. Su questi temi è dottore di ricerca presso l’Università degli Studi Roma Tre ed è stato Part-Time Post Doc Research Fellow nella stessa Università. Ha svolto ricerche presso ZKM – Karlsruhe, Tate Modern, University of Dundee. Ha curato mostre in musei e istituzioni, fra i quali: Minnesota Street Project (San Francisco), Ermitage (San Pietroburgo), Palazzo delle Esposizioni (Roma), MAXXI (Roma), Museo Riso (Palermo), Media Center (New York), Fondazione Stelline (Milano), IIC – Nuova Delhi (India), Manchester Metropolitan University, Ca’ Foscari (Venezia), Centrale Idrodinamica (Trieste), Museo Centrale Montemartini (Roma). È autore dei libri Media Art. Prospettive delle arti verso il XXI secolo. Storie, teorie, preservazione(Mimesis, 2016), Art and Technology in the Third Millennium (Electa, 2020) e The Artist as Inventor(Rowman & Littlefield, Londra 2021).

Manuela De Leonardis – curatrice 
Storica dell’arte, giornalista e curatrice indipendente. Scrive di fotografia e di arti visive per il quotidiano nazionale Il Manifesto e i supplementi Alias, Alias Domenica e L’ExtraTerrestre; collabora anche con le testate art a part of cult(ure), Il Fotografo, Exibart. Con Postcart Edizioni ha pubblicato i libri A tu per tu con i grandi fotografi - Vol. I(2011); A tu per tu con grandi fotografi e videoartisti - Vol. II(2012); A tu per tu con gli artisti che usano la fotografia - Vol. III(2013); A tu per tu. Fotografi a confronto - Vol. IV(2017) e con Danilo Montanari Editore Jack Sal. Chrom/A (2019). Dal 2002 ha curato numerose mostre di fotografia sia in Italia che all’estero. Nel 2011 è stata coordinatrice della mostra “Africa: See you, See me” (a cura di Awam Ampka, New York University), Officine Fotografiche, Roma. Dal 2015 è membro di giuria del Premio Marco Bastianelli per l’editoria fotografica italiana e dal 2016 è nel comitato scientifico del festival Castelnuovo Fotografia, Castelnuovo di Porto.

Maria Chiara Valacchi–curatrice 
Critica d’arte e curatrice indipendente. Nel 2010 ha fondato a Milano lo spazio non-profit Cabinet, progetto focalizzato sulla formula del double show e sulla scena artistica mid-career. Dallo stesso anno co-cura inoltre la programmazione di Studiolo, galleria milanese rivolta alla ricerca e al supporto della scena emergente italiana e oltreconfine. Nel 2014 fonda Paint!, piattaforma online dedicata alla pittura contemporanea, la prima ad utilizzare il contributo redazionale diretto di soli pittori internazionali. Collabora regolarmente con la rivista internazionale Artforum e scrive, e ha scritto, articoli monografici e interviste per il Corriere della Sera, il Fatto Quotidiano, Flash Art, Arte e Critica, Muse, Inside, Arte Mondadori e Playboy. Tra gli ultimi progetti, la collaborazione con l’artista americano Ryan Mendoza, in seno al progetto dedicato a Rosa Parks, presso il chiostro della Villa Reale di Napoli, la direzione della sezione “Talk” di Art Verona 2020 e la scrittura del primo libro dedicato all’opera pittorica di Pierpaolo Calzolari pubblicato da Magonza editore.


AURUM. Ai primi del ‘900 l’Amministrazione Comunale di Pescara iniziò a intuire l’importanza della valorizzazione della zona della Pineta. Fu il poeta Gabriele D’Annunzio a coniare la parola “Kursaal” per l’embrione della futura architettura dell’Aurum. Il 14 agosto 1910 il nuovo edificio, progettato come luogo di aggregazione e ricreazione, venne ufficialmente inaugurato. Negli anni successivi, perdendo il suo ruolo di ritrovo raffinato ed esclusivo, venne acquistato dalla famiglia Pomilio di Francavilla, che vi trasferì la propria attività artigianale di distilleria. Anche in quella circostanza, fu sempre D’Annunzio a sancirne il nome: Aurum, come l’oro. Successivamente, per far fronte alla crescita dell’azienda, il complesso subì un ampliamento che si sviluppò attorno al Kursaal. Negli anni settanta la distilleria venne trasferita e l’edificio visse un lungo periodo di abbandono, rischiando anche la demolizione. Nel 1995 ospitò la storica edizione di “Fuori Uso”, manifestazione artistica di carattere internazionale ideata dal gallerista pescarese Cesare Manzo, che consisteva nel recupero temporaneo di aree o edifici dismessi trasformati in luoghi d’arte dove fosse possibile ammirare le opere di grandi artisti contemporanei. Nel 2003 l’Aurum venne ristrutturato sotto la supervisione della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per l’Abruzzo. Oggi l’Aurum è un centro polifunzionale di moderna concezione, polo culturale simbolo della città di Pescara.



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The Beginning The End di Daniela Comani


“Ero una vecchia che pescava da sola su una barca a vela nella Corrente del Golfo ed erano ottantaquattro giorni ormai che non prendevo un pesce.”

“Una mattina, destandomi da sogni inquieti, mi trovai mutata in un insetto mostruoso.”

Questi i nuovi incipit di Il vecchio e il mare di Hemingway e La metamorfosi di Kafka tratti dalla versione italiana inedita del lavoro The Beginning The End di Daniela Comani.

Realizzato nel 2020 con materiale catalogato dal 2014, The Beginning The End è un progetto che raccoglie una collezione di 424 citazioni tratte dalla narrativa classica, contemporanea e di genere. 
Il lavoro si sviluppa attraverso la stesura di un libro diviso in due parti simmetriche, L'inizio e La fine, che si incontrano nell'esatta metà del volume stesso. Comani ha raccolto la prima e l'ultima frase di 212 romanzi: L'inizio segue la struttura di un collage e dà vita a una nuova storia data dagli incipit dei testi ordinati seguendo un senso logico di narrazione; La fine, invece, diventa una storia di coincidenze nata dalla sequenza di tutte le corrispettive ultime frasi. In alcuni casi, l'artista ha scelto di ricorrere a un artifizio, adattando cioè la citazione e portando la frase in prima persona, come atto di appropriazione.

Il progetto The Beginning The End si inserisce nell'indagine sul genere attraverso i meccanismi di appropriazione e citazione che Daniela Comani porta avanti dagli inizi della sua ricerca, a cui appartengono opere quali, tra le altre, Novità Editoriali, My Film History, Coverversionen, Sono stata io. Diario 1900-1999.

La mostra segna l’uscita del nuovo artist book The Beginning The End / L'inizio La fine, edizione Monroe Books, Berlino, disponibile nella versione italiana.

The Beginning The End / L'inizio La fine si potrà visitare fino al 20 febbraio 2021, da martedì a sabato, dalle 15.30 alle 19.30, mattina, lunedì e festivi su appuntamento. È obbligatorio l'uso della mascherina e la sanificazione delle mani all'ingresso.


 


Daniela Comani (Bologna, 1965) vive e lavora a Berlino. Storia, identità, genere e linguaggio sono i temi del suo lavoro multimediale. Vincitrice di premi e borse di studio, ha all’attivo numerose collettive e personali in Italia e all’estero. Nel 2011 partecipa alla Biennale di Venezia per il Padiglione di San Marino. Le sue opere sono presenti, tra l’altro, nelle collezioni permanenti di MAMbo, Bologna; Farnesina, Roma; Kupferstichkabinett Musei Statali, Berlino; Museo on the Seam, Gerusalemme; Musée Les Abattoirs, Toulouse; Academy of Motion Picture Arts and Sciences, Los Angeles. Tra i libri pubblicati si ricordano le pubblicazioni con Corraini, Revolver, Edition Patrick Frey, Archive Books, Humboldt Books.

The Beginning The End di Daniela Comani
fino al 20 febbraio 2021

Galleria Studio G7
Via Val D'Aposa 4A - Bologna
ORARI: da martedì a sabato 15.30 - 19.30. Mattina, lunedì e festivi per appuntamento
T. +39 051 2960371
info@galleriastudiog7.it

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venerdì 22 gennaio 2021

Mimmo Paladino - I dormienti

Mimmo Paladino, I Dormienti (dettaglio) I Ph. Gino Di Paolo

Imperturbabili uomini eterni realizzati in terracotta accostando frammenti provenienti dalla stessa matrice ma combinati diversamente, ognuno con il colore unico dell'argilla utilizzata: I Dormienti di Mimmo Paladino nascono alla fine degli anni Novanta, quando l’artista li espone per la prima volta a Poggibonsi (1998) nell’ambito della mostra Arte all’Arte. Nel 2000 si decide di fonderli in bronzo per l’installazione permanente della Fonte delle Fate sempre a Poggibonsi. Altri Dormienti e Coccodrilli in terracotta sono stati realizzati per la grande mostra negli spazi sotterranei della Roundhouse di Londra (1999), in dialogo con un impianto sonoro appositamente ideato dal musicista, compositore e produttore britannico Brian Eno.

A vent’anni di distanza, l’artista ne cura personalmente un nuovo allestimento inedito, un unicum irripetibile pensato per la prima esposizione a Milano, negli spazi di Cardi Gallery dal 22 febbraio al 30 aprile 2021.

"Desideriamo inaugurare questo nuovo anno con una mostra importante e ambiziosa – spiega Nicolò Cardi – In un momento particolare come quello di oggi continuiamo a produrre concretamente contenuti di altissima qualità, così da stimolare una nuova progettualità per il sistema dell'arte e dare un segno di fiducia al mondo della cultura."

Nella penombra del grande open space della galleria milanese, l’artista dispone 32 sculture secondo una nuova costruzione concettuale, rimodulando il tono dell’installazione con solennità. Le composizioni musicali di Brian Eno anche questa volta liberano I Dormienti dalla pesantezza del sonno o dall’evanescenza del sogno, restituendo loro un soffio vitale e una serena concretezza.

"Ricorre in Paladino l’idea di assemblare delle forme come se fossero moduli – dichiara Demetrio Paparoni, autore del volume che accompagna la mostra. “Non va dimenticato che l'artista ha in più occasioni manifestato l’attitudine a realizzare opere concepite come un insieme di frammenti archiviati nel suo immaginario visivo. È questa attitudine che lo ha portato a realizzare dei lavori insieme a Sol Le Witt, Alighiero Boetti e non ultimo Brian Eno, artisti che hanno sempre lavorato con un concetto di modulo e di ripetizione differente".

I corpi de I Dormienti – in cui molti hanno visto un’ispirazione ai resti degli abitanti di Pompei e Ercolano, ma che in realtà fanno riferimento ai disegni di Henry Moore dei ricoveri di guerra inglesi durante la Seconda Guerra Mondiale – sono accompagnati al primo piano dello spazio dalla grande opera inedita Sunday Mornin' Comin' Down composta da 100 disegni realizzati nel corso del 2020. Anche quest’opera, così come I Dormienti, è emblematica del modo in cui l'artista concepisce il lavoro, un puzzle nel quale i frammenti convergono in un unicum monumentale, una “finestra panoramica” sulle immagini che popolano il mondo dell'artista alla ricerca di un equilibrio naturale tra intimismo e memoria collettiva.

In occasione della mostra sarà pubblicato un libro con testo introduttivo di Demetrio Paparoni.

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ENG below

CARDI GALLERY| Milan

presents

MIMMO PALADINO
I DORMIENTI
[THE SLEEPERS]

February 22nd – April 30th, 2021
Cardi Gallery, Corso di Porta Nuova 38, Milan - Italy

Milan January 21st, 2021 – Unperturbed eternal men, made of terracotta made by juxtaposing fragments coming from the same matrix but combined differently, each with the unique color of the clay used: I Dormienti [The Sleepers] by Mimmo Paladino were born in the late Nineties, when the artist first exhibited them in Poggibonsi (1998) as part of the Arte all'Arte exhibition. In 2000 he decided to cast them in bronze for the permanent installation into the Fonte delle Fate (Poggibonsi). Other terracotta Sleepers and Crocodiles were created for the great exhibition in the underground rooms of the Roundhouse in London (1999), in dialogue with a sound system specifically designed by the British musician, composer, and producer Brian Eno.

Twenty years later, the artist personally curates a new set-up, an unpublished one, an unrepeatable unicum designed for the first exhibition in Milan, in the spaces of Cardi Gallery from 22nd February to 30th April 2021.

"We wish to inaugurate this new year with an important and ambitious exhibition – explains Nicolò Cardi –. In a particular moment like today we continue to concretely produce high quality contents, so as to stimulate a new planning for the art system and give a sign of trust in the world of culture."

In the dim light of the large open space of the Milanese gallery, the artist arranges 32 sculptures according to a new conceptual construction, re-modulating the tone of the installation with solemnity. Once again, Brian Eno's musical compositions free I Dormienti from the heaviness of sleep or from the evanescence of dreams, restoring them a vital breath and a serene concreteness.

“The idea of assembling shapes as if they were modules recurs in Paladino" states Demetrio Paparoni, author of the volume accompanying the exhibition. "It should not be forgotten that the artist has on several occasions manifested an aptitude for creating works conceived as a set of fragments archived in his visual imagination. It is this attitude that led him to create artworks together with Sol Le Witt, Alighiero Boetti, and, last but not least, Brian Eno, artists who have always worked with a different concept of module and repetition”.

The bodies of I Dormienti – in which many have seen a reference to the remains of the inhabitants of Pompeii and Herculaneum, but which actually refer to Henry Moore's drawings representing the British war shelters during World War II – are accompanied to the first floor of the gallery from the great unpublished work Sunday Mornin 'Comin' Down, composed of 100 drawings made during 2020. This work, like I Dormienti as well, is emblematic of the way of working of the artist; as a puzzle where the fragments converge in a monumental unicum, a “picture window” on the images that inhabit the artist's world in search of a natural balance between intimism and collective memory.

On the occasion of the exhibition, a book will be published with an introduction by Demetrio Paparoni.


CARDI GALLERY | Milano
MIMMO PALADINO
I DORMIENTI
22 febbraio - 30 aprile 2021


Cardi Gallery | Milan
corso di Porta Nuova 38 | 20121 Milan IT
T. +39 0245478189 | E. mail@cardigallery.com

Cardi Gallery | London
22 Grafton Street | W1S 4EX London UK
T. +44 2034099633 | E. mail@cardigallery.com


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mercoledì 20 gennaio 2021

Beatrice Pediconi - Nude


z2o Sara Zanin è lieta di presentare Nude, la terza personale in galleria di Beatrice Pediconi, a cura di Cecilia Canziani. 

Pediconi (Roma, 1972 - vive e lavora a New York) è un’artista multimediale la cui ricerca è da anni legata a una pratica interdisciplinarecheattraversa medium tradizionaliper approdare a inedite soluzioni formali ed espressive. Nella mostra Nude, che segna il suo ritorno in Italia dopo cinque anni, Pediconi presenta in anteprima un ampio corpusdi lavori che riflette sullo statuto di fotografia, a partire dalla sua decostruzione.

Untitled agisce come il testimone di un processo di cui resta solo un’impronta, come testimonianza di una perdita: un gesto che riflette sull’assenza di memoria storica e sul distacco personale. Il disegno è dunque il risultato di una migrazione, e la sua traccia volatile e minimale resta in bianco, come l’ultimo ed unico testimone di una storia. Untitleddiventa quindi il mezzo per lasciare un segno come prova della nostra esistenza.” BP

Con Untitled, Pediconi apre la propria ricerca a un’investigazione del segno attraverso una serie di disegni su carta realizzati mediante la tecnica dell’emulsion lift, ovvero impiegando strisce di emulsioni fotografiche sottratte da lavori precedentemente realizzati. Attraverso poi l’utilizzo dei pennelli o direttamente, con le proprie mani, l’artista muove l’emulsione, che a questo punto del processo ha assunto la consistenza di un velo di seta, per posizionarla sulla carta, all’interno di una vasca piena d’acqua. 

L’acqua, come elemento primario, diviene il tramite mediante cui catturare un flusso di immagini segniche originate dal gesto fatto imprimere sulla carta. Questi stessi segni, marcatori di uno spazio vuoto, divengono la testimonianza di una traccia, memoria di un passato trasformato e sublimato, ma anche sequenza di un racconto intimo in cui il ricordo, messo a nudo, accoglie su di sé le vestigia di un’esistenza che si rivela in tutta la sua fragilità. 

Perdita, mutazione, frammento, traccia: i lavori presentati in mostra raccontano di un percorso, sia personale che collettivo, in cui l’ineffabilità del ricordo e del passato ci riporta all’essenza delle cose. Le opere, come enunciati di un gesto, descrivono, ad un tempo, il movimento e la sua inafferrabilità, sospese in un limbo imprevedibile che le riporta a chi osserva nel bagliore di un lampo. 




INFO
Beatrice Pediconi - Nude
A cura di Cecilia Canziani

apertura mostra
venerdì 5 febbraio 2021

Date mostra
5 febbraio – 27 marzo 2021

Z2O Sara Zanin Gallery
Via della Vetrina 21 – 00186 Roma

Orari di apertura
da lunedì a sabato 13-19 (o su appuntamento)

T. 06-70452261
www.z2ogalleria.it
info@z2ogalleria.it

Ufficio stampa mostra
Sara Zolla
press@sarazolla.com
T. 346-8457982

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martedì 19 gennaio 2021

Double Fantasy. Milica Ćirović / Ola Czuba


Un letto che tra le lenzuola trattiene visioni, poster alle pareti, un vecchio televisore. Schermi come specchi. Lo spettro di un’identità multiforme abita le stanze di Casa Vuota che diventa orizzonte di delizie e tormenti, raccogliendo le testimonianze di una erratica ricerca interiore attraverso il lavoro incrociato di due artiste. Lo spazio espositivo domestico di via Maia 12 a Roma ospita dal 19 gennaio al 7 marzo 2021 la mostra Double Fantasy di Milica Ćirović (Belgrado, Serbia, 1984) e Ola Czuba (Lodz, Polonia, 1984), curata da Gaia Bobò. Un progetto unitario pensato e realizzato dalle artiste per abitare lo spazio del Quadraro in un dialogo serrato tra le opere, le poetiche e le stanze consunte dell’appartamento.

La presentazione al pubblico è prevista martedì 19 gennaio dalle ore 17 alle 21 e per partecipare è necessario prenotarsi al numero di telefono 3928918793, all’email vuotacasa@gmail.comoppure scrivendo alle pagine Instagram e Facebook di Casa Vuota. Dopo l’inaugurazione, la mostra è visitabile su appuntamento.

Double Fantasy riprende il titolo dall’album del 1980 di John Lennon e Yoko Ono e si articola in una scenografia intima e conturbante che connota l’arredo domestico come un terreno di contraddizioni e fragilità, attivato dall’indagine attorno a tematiche femministe e di genere. “Milica Ćirović e Ola Czuba restituiscono a Casa Vuota la sua qualità originaria di spazio abitato e abitabile, lavorando con sguardo prismatico sul tema della ricerca identitaria”, spiegano Sabino de Nichilo e Francesco Paolo Del Re, direttori artistici dello spazio espositivo.

Il percorso della mostra è segnato dalla giustapposizione di opere che spaziano dal video alla fotografia e all’installazione, evocando atmosfere oniriche e delicati atti di rivoluzione. Un continuo rovesciamento di ruoli e punti di vista è unaspinta propulsiva che, suggeriscono Ćirović e Czuba, si origina dai meandri più intimi del vissuto: dalla libertà sessuale all’autoerotismo, dal rifiuto della necessità di una definizione di genere alla crisi della cultura patriarcale.

“Milica Ćirović – scrive la curatrice Gaia Bobò – pone al centro della sua indagine il proprio corpo come luogo di esplorazione di diversi generi, contesti sociali e ruoli di potere. L’immagine è uno strumento in cui i confini di genere sfumano, dove l’individuo trovase stesso come propria unità di misura e siriscoprenello spazio lirico della propria pelle. Il tema della fluidità di genere, comune a entrambe le ricerche, si esplicita nella pratica di Ola Czuba attraverso il ribaltamento dei ruoli e confini tradizionali, ipotizzando una rinnovata condizione di apertura. L’artista rivela il pesodegli stigmi culturali ereditati dal passato scovandone i nascondigli, e invitando lo sguardo ad affilarsi per riconoscere le insidie di questa eredità”.


Milica Ćirović (Belgrado, Serbia, 1984) si è diplomata nel 2017 all’Accademia di Belle Arti di Roma, la città dove vive. Nella sua arte usa il suo corpo per mettere in discussione i problemi di identità, genere e sessualità attraverso l’uso della fotografia e del video. È stata vincitrice della V edizione del Premio ORA, selezionata per il Premio YICCA nel 2019 e finalista nella sezione fotografia del concorso internazionale per il Premio COMBAT nel 2014. Nel 2015 espone a Codice Italia Academy, progetto organizzato nell’ambito del programma del Padiglione Italia 2015 in occasione della 56. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, nella sezione dedicata agli artisti emergenti delle accademie italiane curata da Vincenzo Trione nello storico Palazzo Grimani. Nel 2019 ha esposto il suo lavoro all’Accademia Ungherese di Roma nell’ambito della mostra Uno, nessuno e centomila, curata da Maja Daina Titonel. Durante il suo percorso artistico è stata selezionata per laboratori dove ha lavorato con artisti come Antoni Muntadas e Antonio Biasiucci. Nel 2020 è stata invitata a fare la parte della giuria del Premio Yicca.

Ola Czuba (Lodz, Polonia, 1984), vive e lavora a Roma. È diplomata in Arti Multimediali e Tecnologiche all’Accademia di Belle Arti di Roma. Lavora con video, performance e installazione. Le principali mostre collettive a cui è stata invitata sono Silenzio per Favorecurata da Adina Pugliese alla Fondazione Aria di Pescara, Quattro artisti al castellocurata da Cecilia Casorati al Castello di Santa Severa, Paesaggi Elettronici, selezione video di Teresa Macrì, Gabriele Simongini, Lea Mattarella e Federica Pirani al Museo d’Arte Contemporanea MACRO di Roma, Control Reversalcurata da Marta Silvi e Carla Capodimonti al Palazzo Candiotti di Foligno, Mapping the Towncurata da Claudio Libero Pisano e Francesca Lilli al Museo Pietro Canonica di Roma, Ieri, Oggi, Domanicurata dall’Accademia di Belle Arti di Roma presso le Scuderie Aldobrandini di Frascati, M/AAV, Manifesti: Appunti per un’Autonomia della Visionecurata da Spazio Y all’interno di Manifesta 12 presso Palazzo Savona a Palermo;TENT Academy Awards, selezione video di Pier Paolo Pancotto, Rossana Miele e Chiara Agnello, presso lo Stichting Centrum Beeldende Kunst di Rotterdam.

Gaia Bobò (Noto, 1995) è una critica d’arte e curatrice indipendente laureata in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, con un master in Management per le Risorse Artistiche e Culturali presso l’Università IULM. Tra le mostre recentemente curate si ricordano A Word that Troublesalla Temple University di Roma, Controverso. Arte per Fraintenditoridi Lamberto Pignotti alla Galleria CONTACT artecontemporanea di Roma, Fino a quidi Daniele Spanò e Sparkling mattersdi Matteo Nasini al Museo archeologico di Formello - Art Forum Würth Capena, ICH. Intangible cultural Heritagealla HFBK Gallery di Amburgo e Prometeodi Dario Coletti al Centro Filarmonico di Savoca (ME). Scrive per exibart, Artribune e Filosofia in Movimento; ha inoltre scritto per le riviste Inside Art e Rivista Segno.

INFORMAZIONI TECNICHE:
TITOLO DELLA MOSTRA: Double Fantasy
ARTISTI: Milica Ćirović / Ola Czuba
A CURA DI: Gaia Bobò
LUOGO: Casa Vuota – Roma, via Maia 12, int. 4A
QUANDO: dal 19 gennaio al 7 marzo 2021
ORARI: visitabile su appuntamento
VERNISSAGE: martedì 19 gennaio 2021, dalle 17 alle 21 (su prenotazione)
INFORMAZIONI: cell. 392.8918793 | email vuotacasa@gmail.com| INGRESSO GRATUITO