domenica 22 novembre 2020

PAESAGGI UMANI/POSTCARD

 




Comunicato Stampa

 

PAESAGGI UMANI/ POSTCARD

Collettiva d'arte -

Adelfia (Bari) –

A cura di Associazione Alauda

presso Ex Gil, via Conte Sabini 12, Adelfia (BA)

dal 13 dicembre 2020 al 7 gennaio 2021 – opening streaming 13 dicembre ore 19.00
sulla pagina facebook @Alauda

Mostra on line e su prenotazione obbligatoria limitata

 

 

Il 13 dicembre 2020 alle ore 19.00, in diretta streaming, sarà presentata la mostra “Paesaggi Umani/ postcard”, quarta edizione delle collettive artistiche del mese di dicembre a cura di Alauda, associazione per le arti e la cultura, con sede ad Adelfia, Bari.

 

La diretta, chiusa al pubblico dal vivo, sarà una vera e propria apertura della mostra “on-line”, che vedrà le organizzatrici Jara Marzulli, Iula Marzulli, Grazia Salierno e Nicoletta Tangorra, impegnate nell'illustrare le opere delle tante artiste e dei tanti artisti che hanno partecipato da tutta Italia e oltre.

 

“Paesaggi Umani/ postcard” è una iniziativa che invita alla creazione di opere su piccolo formato e, nel caso specifico, nel formato cartolina postale. Il pubblico si troverà a curiosare tra cartoline d'arte incentrate sull'essere umano e le sue relazioni con la società, la storia passata e presente, personale e collettiva, le relazioni con l'ambiente e con il presente.

 

In un momento storico che ci vede in estrema difficoltà, la collettiva vuole lanciare un forte segno di resistenza della cultura e dell'arte. Arte capace di essere ponte tra le persone, arte capace di reinventare e trasformare la sofferenza e la distanza e arte come fonte di conoscenza e crescita di una società rispettosa e civile.

 

Le tecniche presenti in mostra vanno dalla grafica alla pittura, dall'acquerello alla fotografia, dalla scultura alla tecnica digitale. La collettiva ospita circa 70 artiste/i tra nomi consolidati e riconosciuti e opere di giovanissime e giovanissimi artisti provenienti da differenti parti d'Italia. 

 

In collettiva:

Salvatore Alessi, Elvezia Allari, Katia Baldelli, Paky Bruno, Massimo Casalini, Angela Cascini, Adina Georgiana Catucci, Massimo Cellamare, Veronica Ciccarrese, Caterina Codato, Anna Colombo, Alessandro Colucci, Andreina Cristino, Franco Cortese, Cristina Davoli, Mario De Gabriele, Francesca Di Ciaula, Leonardo Di Domenico, Luca Di Napoli, Ilaria Gonnelli, Giovanni De Serio, Pietro De Scisciolo, Michele Di Pinto, Maria Lucia Dinota, Valeria Di Ponio, Sergio Illuminato, Grazia Lamberti, Collettivo Ma, Cristina Mangini, Jara Rosaria Marzulli, Carla Massimetti, Alessia Moschini, Laura Muolo, Massimo Nardi, Arnaldo Negri, Tania Palazzi, Daria Petrilli, Sebastiano Plutino, Sara Principi, Angela Regina, Salvo Rivolo, Loredana Romero, Alessandro Ronchetti, Giuseppe Marco Rossetti, Camelia Rostom, Grazia Salierno, Caterina Scandurra, Cinzia Scarpa, Annalisa Schettino, Giuliana Schirinzi, Enrico Serraglini, Domenico Sforza, Tina Sgrò, Monia Strada, Samantha Torrisi, Tania Tullo, Mariella Valerio, Claudia Venuto, Francesca Vesentini, Erika Visconti,  Indira Yakovenko, Cristina Zappatini, Arianna Cafarchia, Laura Zerbib, Antonella Zito.

 

La mostra sarà allestita presso la struttura comunale Ex Gil di Adelfia, via Conte Sabini, 12
e sarà visitabile solo su prenotazione, rispettando tutte le normative vigenti.

Le opere saranno sempre visionabili sui social: pagine facebook @Paesaggiumanipostcard e @Alauda,  Instagram: @alaudassociazione e sul sito www.spazioalauda.wordpress.com.

Per prenotazioni: +39 3495627533  - alauda.ala@gmail.com

 

venerdì 20 novembre 2020

Lisetta Carmi. Voci allegre nel buio Fotografie in Sardegna 1962-1976

Il MAN Museo d’Arte Provincia di Nuoro presenta da venerdì 4 dicembre 2020 a domenica 7 marzo 2021 una grande antologica dedicata a Lisetta Carmi (Genova, 1924), una delle più significative protagoniste della fotografia italiana del secondo dopoguerra.
La mostra, a cura di Luigi Fassi e Giovanni Battista Martini, si inserisce nell’ambito

La rassegna porta alla luce un capitolo inedito della fotografia di Lisetta Carmi, quello dedicato alla Sardegna, riunendo centinaia di scatti in bianco e nero realizzati tra il 1962 e il 1976 durante numerosi e ripetuti soggiorni nell’isola. Completa il percorso espositivo una serie inedita di diapositive a colori che ritraggono i paesaggi dell’entroterra sardo, con boschi, fiumi e laghi colti nella loro dimensione più arcana ed evocativa.

Due sezioni della mostra sono poi dedicate alla serie de I Travestiti (1965-1971) e agli operai del porto di Genova (1964). La prima è l'esito degli anni di frequentazione dedicati da Lisetta Carmi alla comunità dei travestiti di Genova, relegata ai margini della società, condividendo con empatia un quotidiano che contrappone alla marginalizzazione sociale momenti di vita in comune. La seconda è l'esito di un servizio fotografico del 1964 sui lavoratori del porto del capoluogo ligure, realizzato con l'obiettivo di denunciare le durissime condizioni del lavoro.

La mostra è accompagnata da un ampio catalogo monografico edito da Marsilio e corredato da saggi critici di Etienne Bernard, Nicoletta Leonardi, Giovanni Battista Martini e Luigi Fassi.

Da venerdì 04 dicembre 2020 a domenica 07 marzo 2021, il MAN di Nuoro presenta inoltre il progetto espositivo D’oro e verderame, una selezione di opere tratte dalla collezione permanente del museo a cura di Luigi Fassi ed Emanuela Manca.

CONTATTI PER LA STAMPA
PCM Studio di Paola C. Manfredi
Via Carlo Farini, 70 - 20159 Milanowww.paolamanfredi.com | press@paolamanfredi.comT. +39 02 36769480

INFORMAZIONI PRATICHE

Lisetta Carmi. Voce allegre nel buio Fotografie in Sardegna 1962-1976
a cura di Luigi Fassi e Giovanni Martini

Da venerdì 4 dicembre 2020 a domenica 7 marzo 2021

Open day: venerdì 4 dicembre 2020 dalle ore 10 alle 19.00

MAN Museo d’Arte Provincia di Nuoro
via Sebastiano Satta 27, Nuoro
www.museoman.it | info@museoman.it
T. +39 0784 252110
Orari 10:00 – 20:00 | lunedì chiuso.
Biglietti intero 5 euro; ridotto 3 euro (dai 18 ai 25 anni); gratuito under 18 e prima domenica del mese.

NOTE BIOGRAFICHE

Lisetta Carmi (Genova, 1924) nasce da una famiglia borghese di origini ebraiche e sarà per questo costretta all'esilio in Svizzera in tenera età. Dopo un lungo periodo dedicato alla musica e al pianoforte, Carmi abbandona la carriera di pianista per dedicarsi alla fotografia come mezzo di impegno politico e di personale ricerca interiore. Autodidatta, impara le basi del mestiere lavorando per tre anni come fotografa di scena al teatro Duse, nella sua città, quindi compie una serie di reportage, come quello sui lavoratori del porto di Genova. Il suo impegno nella fotografia prosegue compiendo numerosi viaggi in Israele tra il 1958 e il 1967, quindi in America Latina nel 1969, per spostarsi poi in Oriente, visitando l'Afghanistan, il Pakistan, l'India e il Nepal. Tra il 1962 e il 1974 si reca con frequenza in Sardegna, documentando con i suoi scatti la vita sociale dell'isola, in particolar modo in Barbagia.


Nel 1972 è pubblicato il volume I travestiti, che provoca un certo scandalo. In uno dei viaggi in Oriente conosce Babaji, un incontro che segna una svolta radicale nella sua vita e la porta nel 1979 a fondare l'ashram Bhole Baba a Cisternino in Puglia, dove si dedica alla pratica e alla divulgazione degli insegnamenti del suo maestro.

MAN | Museo d’Arte Provincia di Nuoro
Il MAN apre al pubblico nel 1999 all’interno di un edificio degli anni Venti situato nel centro storico di Nuoro. Il primo nucleo della collezione nasce dall’accorpamento di alcune raccolte pubbliche (Provincia, Comune,Ente provinciale per il turismo, Camera di commercio).
L’idea di una pinacoteca provinciale trova presto sviluppo in un progetto museale aggiornato in cui al lavoro di ricerca e conservazione si affianca un’intensa attività espositiva e laboratoriale. La collezione si arricchiscedi nuove acquisizioni e l’attività si estende al contesto territoriale. Nel 2004 il museo acquisisce autonomia gestionale ed entra a fare parte di Amaci, l’Associazione Nazionale dei Musei d’Arte Contemporanea. Nel 2013 il MAN ottiene il riconoscimento regionale come museo d’eccellenza.

pubblica: 

mercoledì 18 novembre 2020

Chiara Fumai. Poems I Will Never Release, 2007–2017

CHIARA FUMAI, THE BOOK OF EVIL SPIRITS, 2015
FILM STILL. COURTESY THE CHURCH OF CHIARA FUMAI

In December, 2020, the Centre d’Art Contemporain Genève will proudly inaugurate Poems I Will Never Release, the first retrospective of the oeuvre of Chiara Fumai (b. Rome, 1978–d. Bari, 2017). The exhibition is curated by Francesco Urbano Ragazzi and Milovan Farronato in collaboration with Andrea Bellini.

Three years after the artist’s untimely death, a group of institutions has gathered around her estate in order to deepen her legacy and transmit her extraordinary work to a broader public. The exhibition will travel for the next two years, making available its decisive investigation of a creative personality who markedly developed the languages of performance art and feminist aesthetics for the twenty-first century.

Poems I Will Never Release gathers together an almost complete selection of artworks that translates and elaborates into material form the elusive performances that Chiara Fumai herself intentionally and consistently declined to document.

Ever refusing to be victimized, minoritized, or diminished as a female artist, Fumai adopted the vocabulary of threat, offence, revolt, vandalism, violence, and boredom to produce uncomfortable situations, collages, environments, and actions in order to foster her ideals of anarchist feminism. Playing an ironical game of “true fiction” and using the techniques of remixing and channeling, Chiara Fumai’s performative pieces evoke female figures who, with their courage and anger, left their mark on human history just before being excluded or forgotten. These include Annie Jones, the “bearded lady” who toured with P.T. Barnum; Zalumma Agra, who posed as a “Circassian beauty” in one of Barnum’s displays; the German terrorist Ulrike Meinhof; the illiterate Italian spiritualist and medium Eusapia Palladino; the philosopher and socialist revolutionary Rosa Luxemburg; the feminist writer Carla Lonzi; and many other personalities. This remarkable and peculiar gallery of portraits included a few male characters as well, like the illusionist Harry Houdini. Not to be forgotten is Nico Fumai, the first of Chiara Fumai’s fictional personas and unique in having a biographical origin. With him, Fumai not only imagined a new profession—that of a singer—for her father but also used her interest in 1980s Italo Disco as a strategy for interpreting a specific historical era as well as bringing together a number of different fields of research.

Two domestic spaces that marked Fumai’s career will be also exhibited. The first one is The Moral Exhibition House, an environmental installation being recreated for the first time since its display at documenta 13 in Kassel (2012). The house is a space of feminist insurrection disguised as the domestic location of a freak show. The second installation—a house museum—reproduces a room of the Milan apartment where the artist lived crucial years of her adult life. The environment, an ironical self-celebration Fumai planned for a future retrospective, now contains a selection of stage clothes, props, books, and vinyl records. All these research documents come from the artist’s archive, a portion of which was secured in Bari by The Church of Chiara Fumai (the organization charged with preserving the artist’s memory and estate) and a portion of which was donated to the Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea in Turin.

As when Chiara Fumai received the Furla Art Award in 2013, the present retrospective will feature I Did Not Say or Mean “Warning”, a work that channels the spirit of an anonymous woman guiding the viewer through the historical art collection of the Querini Stampalia Foundation in Venice. It will display Fumai’s fictional propaganda for Valerie Solanas’s S.C.U.M. Manifesto, mirroring the first campaign of Italian politician Silvio Berlusconi (Chiara Fumai reads Valerie Solanas). It will also include The Book of Evil Spirits (2015), a video installation produced for CONTOUR 7 – A Moving Image Biennale in which the artist documented a series of séances held by Eusapia Palladino and retrospectively rewrote the story of Palladino’s live acts. Wall drawings will further represent Fumai’s interest in mediumistic experiences and black magic, including This Last Line Can Not Be Translated, which was produced by the artist for the Premio New York, which she won in 2017 and which was posthumously presented at the 58th Venice Biennale in 2019.

With its wide selection of artworks and documents, this retrospective tries to capture what Chiara Fumai loved to call her “unwork,” a ten-year performative production that goes well beyond the performances for which she was best known. The exhibition title is drawn from an unfinished sculpture, the artist’s last self-portrait: a puppet in a t-shirt with the motto Poems I Will Never Release. While the phrase might seem melancholy—evoking what might have been had the artist lived longer—it actually states a matter of fact. Fumai based her work on performing words written by others. She herself never composed poems; instead, she channeled the words of others, women who needed revenge and historical recognition. This retrospective is not only dedicated to Chiara Fumai but to those who came before her.

This exhibition will be presented at Centro Pecci, Prato (March 2021), La Loge, Brussel (September 2021) and La Casa Encendida, Madrid (2022).

A first major monograph of Chiara Fumai’s work will accompany the retrospective. The volume, published by Nero Editions, will include essays by Irene Aristizabal, Andrea Bellini, Federico Campagna, Milovan Farronato, Gabriel Lester and Raimundas Malašauskas, Chus Martinez, Mara Montanaro, Cristiana Perrella and Marcello Bellan, Francesco Urbano Ragazzi, and Giovanna Zapperi. The publication is supported by the Italian Council program (7th Edition, 2019) for promoting Italian contemporary art in the world by the Directorate/General for Contemporary Creativity of the Italian Ministry of Cultural Heritage and Activities and Tourism.

Centre d’Art Contemporain Genève
Chiara Fumai. Poems I Will Never Release, 2007–2017
Curated by Francesco Urbano Ragazzi and Milovan Farronato in collaboration with Andrea Bellini
4 November 2020 – 28 February 2021

SPECIAL GUEST VISIT WITH DR. MARC J. RATCLIFF, REBECCA SAUVIN AND NIC ULMI
3 December 2020

A project co-produced by Centre d’Art Contemporain Genève and Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato in partnership with La Casa Encendida, Madrid, La loge, Brussels and The Church of Chiara Fumai

giovedì 12 novembre 2020

PINO, un film su Pino Pascali


Roma, estate 1968. Pino Pascali, all'apice di un fulminante percorso artistico, muore giovanissimo in un incidente in motocicletta. Con lui scompare uno dei protagonisti di una straordinaria stagione creativa dell'arte italiana e internazionale. Cinquant'anni dopo il Museo Pascali di Polignano a Mare, terra d'origine di Pino, compra ed espone la sua opera Cinque Bachi da Setola e un Bozzolo. Il racconto del ritorno nei luoghi delle proprie origini è l'occasione per una riflessione su Pascali in una dimensione narrativa in cui spazio e tempo si piegano e si cancellano.

Quando il Museo Pascali mi ha chiesto di documentare la storica acquisizione dell'opera di Pino Cinque bachi da setola ed un bozzolo, la proposta è stata di allargare gli orizzonti del racconto e provare a evocare possibili contenuti “altri” (quello del ritorno alle proprie origini/radici ad esempio). Spinto dall'intensità (e dalla luminosa chiarezza) delle opere e della vita di Pino, nel mettere in dialogo musica, immagini, voci e suoni i numi tutelari sono stati Arthur Rimbaud, Chris Marker ed Alain Resnais, che ci hanno ricordato come l'esplorazione creativa sia aperta a infinite possibilità di direzione e bellezza. Avendo scelto la strada del racconto per immagini fotografiche, ho avuto la fortuna di essere affiancato da alcuni eccezionali compagni di viaggio: Pascali innanzitutto, le cui straordinarie (e poco note) fotografie ci hanno permesso di entrare nel suo sguardo. E soprattutto Pino Musi, sempre riconoscibile per stile ed esiti proprio in quanto ricercatore del senso profondo dell'immagine. Le sue fotografie originali scandiscono la narrazione del film in una dimensione che trascende la ricerca del “momento decisivo”. Il meraviglioso repertorio fotografico di Claudio Abate, Elisabetta Catalano, Ugo Mulas ha saputo restituirci un'immagine vivida di Pino e di quella stagione creativa di cui il gallerista Fabio Sargentini è stato demiurgo, e per noi complice di qualità insuperabile. I film di Luca Maria Patella ed Alfredo Leonardi, gli illuminati testi critici e poetici compulsati e rielaborati nel racconto vocale delle nostre tre narratrici: Suzanne Vega, Alma Jodorowsky e Monica Guerritore. In una sintesi che cerca di attraversare spazio e tempo trasportandoci in qualche modo in prossimità della breve e intensa vicenda umana e artistica di Pino Pascali. (Walter Fasano). 

PINO è una produzione Passo Uno per Regione Puglia, Fondazione Pino Pascali (www.museopinopascali.it) e Apulia Film Commission. Il progetto è nato nel 2018, nell'ambito del progetto #Pascali2018, nel 50. anniversario dalla scomparsa dell’artista, in occasione dell’acquisizione da parte del Museo di Polignano a Mare dell'opera “Cinque bachi da setola e un bozzolo" (1968).

Opera finanziata nell'ambito del progetto "Pascali 2018, l'arte contemporanea tra innovazione e sviluppo sociale". DGR N.2083/2017




PINO
un film di
Walter Fasano

con le voci di
Suzanne Vega, Alma Jodorowsky, Monica Guerritore e Michele Riondino

38. Torino Film Festival
Italiana.doc
(www.torinofilmfest.org)

Ufficio stampa
Gabriele Barcaro
340 5538425
press@gabrielebarcaro.it


Per Fondazione Pino Pascali
press@museopinopascali.it
+39 3201122513


lunedì 2 novembre 2020

RE:HUMANISM ART PRIZE 2 - Call for artists


Al via RE:HUMANISM ART PRIZE 2
La II edizione del progetto incentrato sulle relazioni fra arte contemporanea e Intelligenza Artificiale

Call for artists
27 ottobre 2020 – 12 gennaio 2021

Mostra
maggio 2021
MAXXI – Museo nazionale delle Arti del XXI secolo

Le trasformazioni dei concetti di Corpo e Identità nell’era dell’Intelligenza Artificialee le implicazioni politiche che ne conseguono, le nuove modalità di produzione della conoscenza e i cambiamenti introdotti dalla robotica e dal machine learning, la definizione di un approccio antropologico all’AIe le visioni sul futuro del nostro Pianeta: sono queste le attualissime aree racchiuse dal tema “Re:define the boundaries”al centro della seconda edizione di Re:Humanism, l’art prize incentrato sulle relazioni fra arte contemporanea e Intelligenza Artificiale.

Il progetto, nato nel 2018 in risposta alla sempre crescente esigenza di riflettere sullo stato del progresso tecnologico con particolare riferimento all’Intelligenza Artificiale,è ideato e realizzato dall’associazione culturale Re:Humanism. Curato dalla storica dell’arte e curatrice Daniela Cotimbo, Re:Humanism 2 si articola in una call for artists internazionalee in una grande mostra,in programma nel mese di maggio 2021al MAXXI – Museo nazionale delle Arti del XXI secolo,che presenterà al pubblico le opere dei dieci artisti finalisti, oltre ad ospitare workshop e talk con i grandi guru dell’AI provenienti da tutto il mondo.

La call si apre martedì 27 ottobre 2020ed è rivolta agli artisti professionisti di tutte le età e provenienze geografiche che potranno partecipare gratuitamente presentando i propri progetti entro le ore 12 del 12 gennaio 2021. I vincitori verranno annunciati entro il 31 gennaio 2021sul sito www.re-humanism.com

I progetti verranno selezionati da una giuria composta dagli organizzatori e da esperti di arte contemporanea e nuove tecnologie, che assegnerà ai primi tre classificati un premio monetario, oltre a un contributo economico per la realizzazione del progetto. Novità di questa edizione è il Premio Digitalive di Romaeuropadestinato a un progetto performativo che verrà prodotto e presentato in occasione dell’edizione 2021 del Festival. Tutte le opere scelte, inoltre, verranno pubblicate in un catalogo edito da Kappabit.

In giuria siederanno: Alfredo Adamo, CEO di Alan Advantage; le curatrici, storiche e critiche d’arte Daniela Cotimbo, Federica Patti e Ilaria Gianni; il curatore e storico dell’arte Valentino Catricalà, l’artista Lorem e Michael Mondria,managing director a Ars Electronica;il ricercatore Mauro Martino, fondatore e direttore del Visual Artificial Intelligence Lab all'IBM Research; il docente di Filosofia e Etica dell’Informazione all’Università di OxfordLuciano Floridie Trond Wuellner, Product Director di Google.