domenica 30 giugno 2019

Alessandro Giannì | L’apocalisse dell’ora


Alessandro Giannì  raccoglie dal web e dei social network diversi frammenti estetici con l’intento di dare loro nuova vita. All’interno della sua ricerca è sempre presente una rigorosa “economia dell’immagine” dove la pratica analogica del dipingere si fonde con l’uso dei nuovi media, di internet e più in generale della cultura digitale, investigando le connessioni tra questo universo, altri possibili mondi paralleli e la dimensione onirico-introspettiva dell’essere umano. Nella sua pratica artistica, Giannì cerca di innescare cortocircuiti utilizzando i simboli della storia dell’arte per creare paesaggi altri, nuovi immaginari non riconducibili a un’epoca definita. 


Alessandro Giannì | Nato a Roma nel 1989, ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Roma. 
Dal 2013 ha esposto in varie istituzioni in Italia e all’estero, tra cui: Museo MAXXI, Museo MACRO, La Casa delle Armi e l’Istituto Svizzero (Roma); l’Istituto Svizzero (Milano), il Museo D’Inverno (Siena), la Biennale del Cinema di Venezia, il Kühlhaus Berlin (Berlino); l’American University Katzen Arts Center (Washington DC); Villa Firenze, la residenza dell’Ambasciatore Italiano negli stati Uniti (Washington DC). Nel 2014 ha preso parte al Movimento ÑEWPRESSIONISM fondato dall’artista greco Miltso Manetas che include anche gli artisti Jon Raffman, Amalia Ulman, Petra Coltright, Robert Montgomery, Harm van den Dorpel, Sylvie Fleury, Olivier Mosset. Nel 2015 ha curato una serie di mostre indipendenti insieme ad altri artisti romani della sua generazione, all’interno della Città dell’Altra Economia (Roma). Nel 2016, come direttore artistico, ha partecipato a Ovalis, progetto di Enrico Ghezzi ed Emiliano Montanari; in quest’occasione alcuni dei suoi lavori sono stati esposti all’interno della 73. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.


• SCHEDA INFORMATIVA
Titolo mostra: L’apocalisse dell’ora
Artista: Alessandro Giannì
Curatore: Lorenzo Gigotti
Sede:AlbumArte - Via Flaminia 122, Roma

Apertura al pubblico fino al 19 luglio 2019 - ingresso gratuito
Orario di apertura estivo:dal lunedì al venerdì dalle 15.00 alle 19.00


• UFFICIO STAMPA E INFORMAZIONI ALBUMARTE
+39 0624402941 | info@albumarte.org| valentinafiore@albumarte.org| www.albumarte.org

pubblica:

sabato 29 giugno 2019

PRESENT ID_Presentazione opere dello scambio internazionale di artisti

Opera di Cristina Mangini


Venerdì 28 giugno c. a. presso il Carpet Apartment, in via Herculanea, 45 – Campobasso, sono state presentate le opere dello scambio internazionale degli artisti, giunto al termine, organizzato da ARATRO – Galleria Gino Marotta, ARATRO laboratorio d’arte contemporanea dell’Università del Molise. Al progetto denominato Interreg MONET – Culture in Motion nelle reti dei musei dell’Adriatico, Interreg IPA Programma CBC Italia-Albania-Montenegro, partecipano il Ministero della Cultura del Montenegro, il Museo Pino Pascali di Polignano a Mare e ARATRO laboratorio d’arte contemporanea dell’Università del Molise dall’Italia, la Galleria Nazionale d’Arte di Tirana e il Museo della fotografia di Marubi dall’Albania. Inoltre, l’evento ha visto la partecipazione di istituzioni culturali montenegrine incluse nel progetto: Centro di Arte Contemporanea di Podgorica e il Museo Marittimo di Kotor. 

Il progetto MONET prevede nello specifico: creazione di una rete museale sul territorio (Montenegro, Albania, Regione Puglia e Regione Molise), la creazione del modello comune Museum Pass; un programma di scambio per giovani artisti che si tradurranno in una mostra collettiva; un progetto di formazione per artisti finalizzato alla creazione di merchandising museale che riflettano il legame tra culture diverse; l’ideazione e sviluppo di nuove capacità nel campo della gestione museale e l’acquisizione di nuove attrezzature per i musei per consentire una migliore accessibilità delle collezioni utilizzando le moderne tecnologie.

La videoartista montenegrina Sara_Stijovic, le due artiste visive italiane Cristina_Mangini (Puglia) e Valeria Vallone (Molise), lo scrittore albanese Andreas Dushi hanno vissuto il Molise per due settimane, conosciuto tradizioni e rituali, metabolizzato l’autenticità dei nostri luoghi. L’operazione culturale ha previsto, mediante un costante scambio di idee e confronti serrati, la realizzazione di quattro opere d’arte dedicate al Molise. Le opere saranno presentate in anteprima nel Capoluogo molisano all’interno dello storico palazzo del centro in cui gli artisti hanno risieduto durante la loro permanenza a Campobasso; l’androne del palazzo, un’antica sala a volte, un atrio e un garage saranno gli ambienti non convenzionali in cui istallazioni, dipinti, poesie visive e un documentario saranno esposti.

L’arte contemporanea, intesa come forma espressiva che rappresenta l’estro e le intuizioni degli artisti attuali, descrive e riproduce il nostro quotidiano; in particolare nella realizzazione di interventi sul territorio, l’arte coinvolge l’ambiente e la comunità circostante per favorire una reale consapevolezza nella società locale del proprio territorio di riferimento, variabile necessaria per preservare e innovare il patrimonio di cui essa dispone.

I lavori realizzati in Molise faranno parte di una grande mostra collettiva che si realizzerà nel 2019 in sette grandi musei del Montenegro, Albania e Italia (Molise e Puglia).


PRESENT ID

ARATRO – Galleria Gino Marotta, ARATRO

Presentazione opere dello scambio internazionale di artisti
Andreas Dushi /Cristina Mangini / Sara Stijlovic / Valeria Vallone


PRESENT ID
A cura di Lorenzo Canova e Piernicola Maria Di Iorio



giovedì 27 giugno 2019

Biennale del libro d’artista V^ edizione


La Biennale del libro d’artista è una manifestazione curata e ideata da Gennaro Ippolito e Giovanna Donnarumma , promossa da Lineadarte Officina Creativa in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli, per la promozione e divulgazione del media libro d’artista, si propone di far emergere quella che è oggi la pratica del libro d’artista in ambito nazionale ed internazionale. 
Presenti alla manifestazione oltre 400 ARTISTI , provenienti dai cinque continenti. 
Attualmente la Biennale del Libro d’artista è la più importante manifestazione del genere in Italia .
In esposizione: mail art, fanzine, unique, libri oggetto, libri muti, poesia visiva, ebook multimediali e non , taccuini d’artista, box d’artista. Arte libera per una libera manifestazione , che ha scelto come palcoscenico la città di Napoli , anche per questa V edizione . 
In questa edizione saranno ospiti il libro collettivo “ONDA SONORA” a cura di Ruggero Maggi.
©Archivio Internazionale ”TACCUINI D’ARTISTA” di Donato Di Poce Grupo Gralha Azul

Artisti ospiti Mail Art Project TRENTATRE PIU’ 5 Edizione a cura di Antonio Conte.
I giovani allievi dell'Accademia delle Belle Arti di Napoli del corso “ Tecnologia della carta e dei materiali” diretto dalla professoressa Nicca Iovinella. 



PROGRAMMA
05 LUGLIO
Apertura dell’esposizione ORE 16.30
interverranno: 
Giovanna Donnarumma, Gennaro Ippolito, 
Calogero Barba, Ruggero Maggi

performance di 
Ina Ripari 
“La baccante”

Lucia Longo
“I monologhi di Eco”

Presentazione del Catalogo della V edizione
12 LUGLIO
"Giocare con i libri" ORE 10.00
Gioielli letterari di Anna Maria Scocozza 
Imparare una nuova tecnica creativa che invita a guardare gli “scarti” in un'ottica di" rinascita creativa", ed a realizzare originali bijoux di design contemporaneo ed ecosostenibile.
I Gioielli letterari sono realizzati con le pagine di vecchi libri che, con semplici piegature, tagli, attorcigliamento della carta, diventano originali monili (orecchini, spille, ecc.).
Un approccio mentale divertente e facile, che introduce anche alla filatura della carta, altrimenti destinata al macero (quotidiani, riviste, volantini ecc.).

PRESSO 
Lineadarte Officina Creativa | Via San Paolo ai Tribunali 31 Napoli


20 LUGLIO
ORE 17
intervento critico/poetico di Donato Di Poce (Poeta e Critico d’Arte) che illustrerà il progetto del suo ©Archivio Internazionale Taccuini d’Artista e Poetry Box con lettura di alcuni testi poetici.

performance di 
Ina Ripari 
Mariano Bellarosa


ARTISTI PROTAGONISTI
Artisti della Biennale del libro d'artista
_guroga | Abbondi Paola | Abenante Arianna | Adamo Flora | Agostini Laura |Alarcón Echenique Felipe | Anastasiou Ioannis | Antolini Pietro | Ardillo Letizia |Argentino Monica | Argiolas Andreina | Aspide Aurora | Assenza Valentina | BacciGraziani Lido | Baldassarre Raffaella | Baldassini Paola | Balzano Ciro | BarbaCalogero | Barba Vincenzo | Barna Fabiola | Basso Marcella | Battaglia Xante | Bertulli Elisabetta | Bevilacqua Marco | Bologna Tiziana | Bonanno Giovanni |Bongiovanni Daniele | Bornancin Gloria | Bossi Cecilia | Bracati Domenico |Branella Isabella | Bucci Rossana | Buggio Annunziata | Buratti Marina | CaccavaleAlfonso | Calì Marzia | Cammarella Maria Vittoria | Capacchione Annamaria |Capiluppi Silvia | Caporaso Angela | Carbone Antonio | Carotenuto Umberto |Cavicchini Sofia | Cecere Rosaria | Cenci Fabiola | Cerella Patrizia | CerretoRossella | Charif Khalil | Charif Jane | Chionna Daniela | Ciaffi Isabella | CiprianiElettra | Claudia Umpierrez | Cobàs ( Carchini ) Mario | Cognigni Anna Maria |Contardi Sara | Conte Antonio | Coppola Anna | Correnti Enzo | Courto Laurence |Cozza Maria Rosaria | Credidio Maria | Cutolo Anna Maria | Cuzzocrea Antonella |D’Alessandro Bruna | D’Antonio Antonio | Desogus Marina | Di Caterino Domenico | Di Martino Maurizio | Di Miceli Lucia | Diotallevi Marcello | Di pasquale Simona |Di Trani Gabriella | Dokudowicz Majka | Donnarumma Giovanna | Emily Joe | Ermilli (Compagnia dello Zukkero) Alessandra | Esposito Maurizio | Farina Cinzia | Farinelli Riccardo | Feleppa Federica | Feoli Ilaria | Ferraro Ivana | FestaFrancesco | Fidentea Piera | Filizzola Giuseppina | Minedi Gabi + Patrizio Maria |Galassi Ivo | Gallo Francesco | Gancie Rosalie | Giacobbe Luca | Giunta Salvatore |Graziani Lido Mario | Grimaldi Maria Priya | Grittani Dora | Groccia Giuseppina Irene | Guarino Carla | Gubinelli Paolo | Iannello Giuse | Ippolito Gennaro |Jandolo Benedetta | Khalil Charif | Lambitelli Paola | Landucci Beatrice | LavagniniGloria Veronica | Leonardi Silvana | Liccardo Stefania | Liuzzi Oronzo | Lo RussoCinzia | Longo Lucia | Lopez Muro Maya | Lovati Veronica | Maggi Ruggero | MahaCaetano | Maione Giuseppe | Maisto Alessandra | Mammina Sergio | ManciniFernanda | Manna Maria | Marsigliotti Emanuele | Martone Giordano | MasoniAnna Maria | Mastrogiacomo Pasquale | Matrone Francesco | Meisner Judith |Menerella Clara | Michelotti Monica | Micocci Roberta | Mingaleev (Мингалеев) Marat (Марат) | Mitrano Annalisa | Molinari Mauro | Molinari Patrizia |Montagnani Gianremo alias MORE | Monti Alessandro | Morell Francis | MoroAlbino | Nery Maria | Pacifico Maya | Pál Csaba | Paljocha Joanna | Panella Franco | Paoli Linda | Parentela Claudio | Patrikiou Stefania Anastasia | Patti Enzo |Pellarin Sandro | Piano Ivan | Pollidori Teresa | Pompeu Chica | Pompeu deCamargo Francisca Paula | Presotto Nadia | Prota - Giurleo Antonella | PruontoDario | Puzzo Luciano | Quintavalle Rebecca | Raft Franquilandia | Renna Nicola |Riggi Giuseppina | Ripandelli Giulia | Ripari Ina | Rocchia Églantine | RomanoMario | Romitelli Maria Teresa | Romualdo Luciano | Ruggiero Giovanni |Saedaway Maha | Sala Silvia | Sansone Gino (Luigi) | Sark Paul | SassanelliAntonella | Saviano Agostino | Scala Roberto | Scocozza Anna Maria |Scognamiglio Marina | Serafini Eugenia | Sforza Antonella | Soccol Ermínia Marasca | Soriato Luciana | Sormani Antonio | Springborn Radina | Stilo Sofia |Storto Ivana | Tafolla Rodríguez Albertina | Tarabusi Ginevra | Tornaghi Micaela | Treno Luigi |Tsitsela Katerina | Tufano Ilia (Ersilia) | Turrini Stefano | Ugolini Livia | Urso Ivana | Vallini Diana Isa | Van Wichelen Nancy | Vanacore Romana | Vanacore Vittorio |Vargas Marize | Vecchio Sonia | Vianello Claudia | Vitiello Raffaella | VivianoMarilù | Xaxa Odile | Zaffarano Gaia Lucrezia | Zampieri Oriano

Artisti progetto ONDA SONORA di Ruggero Maggi
Lorenzo Alagio | Salvatore Anelli | Francesco Aprile | Franco Ballabeni |Calogero Barba - Vincenzo Barba - Giuseppina Riggi | Piergiorgio Baroldi | Vittore Baroni |Carla Bertola – Alberto Vitacchio | Rovena Bocci | Mariella Bogliacino - Fernando Montà |Giovanni Bonanno | Silvia Capiluppi | Bruno Cassaglia | Pino Chimenti | Natale Cuciniello |Giampietro Cudin | Teo De Palma | Concetta De Pasquale | Adolfina De Stefani - Antonello Mantovani |Giuseppe Denti | Anna Maria Di Ciommo | Franco Di Pede | Marcello Diotallevi |Rita Esposito - Daniele Galdiero | Gretel Fehr | Giuseppe Filardi | Alessandra Finzi |Claudio Grandinetti | Paolo Gubinelli | Peter Hide 311065 – Isabella Rigamonti | Franca Lanni |Alfonso Lentini | Silvia Lepore | Livia Liverani | Ruggero Maggi |Gianfranco Maggio - Monica Scardecchia | Loredana Manciati | Ruggero Marrani |Maria Grazia Martina | Fabrizio Martinelli | Gianni Marussi | Lorenzo Menguzzato | Lucia Paese |Pupi Perati | Marisa Pezzoli | Tiziana Priori – Simonetta Chierici | Antonella Prota Giurleo |Mario Quadraroli – Daniela Gorla Fossa | Carla Rigato | Marco Rizzo | Cesare Serafino | Elena Sevi |Lucia Spagnuolo | Ilaria Sperotto | Nello Teodori | Ernesto Terlizzi | Roberto Testori | topylabrys

©Archivio Internazionale ”TACCUINI D’ARTISTA” di Donato Di Poce
Alunni Scuola Media Capistrello | Antonucci Alessandro | Apostolo |Baj Marco | Barone Nino | Bencini Ennio | Boschi Anna | Casiraghy Alberto | Colnaghi Franco | Corsitto Carmela | Crisanti Giulio | De Santis Scipioni Fabio | Di Poce Donato | Dossi Fausta | Farina Cinzia |Gabriele Sergio | Gismondi Federico | Izumi Oki | Lauria Anna | Lentini Alfonso |Lorandi Tania | Magnabosco Nadia | Marra Max |Martin Monica | Mesch Maria | Miglietta Enza | Milot Mirashi Alfred |Minedi Gabi + Patrizio Maria | Orazio Gaetano | Pace Achille | Pacifico Maya | Prota Giurleo Antonella | Ragozzino Luciano | ReaMauro | Ronzoni Giovanni | Rosi Chiara | Sangermano Paolo | SantoliLeonardo | Sbarbati Stefania | Schatz Evelina | Sinisi Franco | TalòRaffaello | Tamegaya Fumiyo | Zola Betty



Grupo Gralha Azul
Araújo, Darmeli | Marasca Soccol Ermínia | Sperandio Balconi Jane | Gutierrez Luiza | Ecker Koehler Jeanete | Kronbauer Jussara Leite | Presotto Vera | Luzzatto Tania | Fogliato Lima Therezinha | Damasceno Ferreira Maria Julieta | Caruso Mara | Caetano Sirlei | Toniolo Kuhn Maria do Carmo | Bergamin Marithê 


Libro collettivo donne "Presenze"
Caporaso Angela | Bossi Cecilia | Fatone Nunzia | Mabi Col 


Libro collettivo donne "Musica divina"
Bilar Lucia| Bossi Cecilia | Carcaro Mirta | | Di Palma Renata | MabiCol | Toffolon Paola

Libro collettivo
Caccavale Alfonso | D’Antonio Antonio 

Artisti ospiti Mail Art Project TRENTATRE PIU 5 Edizione
di Antonio Conte
Bacchilega Anna | Bana Sabela | Baroni Vittore | Basin Ilya Semenenko | Baudet Richard | Beeke Lutz | Besozzi Alejandra | Biral Lucia | Bressa Carmen | Bossi Cecilia | Bulla Valeria | Caccavale Alfonso | Cazzaro Maria Teresa | Cohen Ryosuke | Colella Angelo Nge | Conte Antonio | Correnti Enzo | Brhuno Waam Mru Debenedetti | De Marchi Antonio | Di Palma Renata | Farina Cinzia | Fierens Luc | Finazzi Mimicha | Follin Maurizio | Fuhrmann Thorsten | Guerra Valentina | Guroga | Venezuela Alexandru Jakabházi | Jakabhazi Eduard | Kata Marosi | Ildiko Bir | Leti Vanna | Lentini Alfonso | Limongelli Pierpaolo | Lo Gerfo Mariano | Longo Lucia | Lopez Muro Maya | Luigetti Serse | Ma Rea | Mabi Col | Marcuse Morice | Martell Rebecca | Masiello Annamaria | Mastromauro Daniela | Meral Agar | Neri Barbara | Pennacchi Walter | Patrickt Joey | Patrone Gennaro | Paz hilada | Piroska Hoervath | Piscitelli Luca | Poclage Poul | Ripari Ina | Romualdo Luciano | Aranyi Sandor | Sassanelli Antonella| Sanseruerino Sergio | Scala Roberto | Schumacker Lars | Storto Ivana | Strada Giovanni e Renata |Untzilla Mikel | Vanfiori Eugenio | Velasco Stella Maris | Verdi Raj | Vesovic Dragana | Valle Antonio 

Biennale del libro d’artista V^ edizione 
5-20 luglio 2019
Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore - Sala della biblioteca 
VERNISSAGE VENERDI 5 LUGLIO ORE 16.30

Dal 5 luglio al 20 luglio 2019
LUOGO: Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore
INDIRIZZO: piazza S. Domenico Maggiore -Napoli
ORARI: dal lunedì al sabato dalle 10.00 alle 18:30

ENTI PROMOTORI:
LineaDarte Officina Creativa

IN COLLABORAZIONE:
Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli


martedì 25 giugno 2019

Arianna Matta - Romanticismo digitale


L'artista romana Arianna Matta è la protagonista della terza mostra nel calendario degli eventi della galleria Orizzonti Arte Contemporanea di Ostuni. Con la personale Romanticismo digitale l'artista propone una selezione di dipinti di grandi dimensioni puntando l'attenzione sul flusso del tempo, liquido, interrotto e sospeso che attraversa luoghi fermi ma vibranti, proiezione di immagini interiori. 

L'artista stessa ci parla del suo lavoro, raccontandoci quanto il trascorrere del tempo, il passato inteso come radici, siano elementi fondamentali nel suo lavoro. 

“Il tempo è per me un fattore determinate, difficile se non impossibile fissarne la memoria. Noi siamo la nostra memoria, noi siamo questo museo chimerico di forme incostanti, questo mucchio di specchi rotti– scriveva Borges – autore che amo molto e, in un certo senso, la mia pittura traduce in immagini tali parole. Anche se l'incertezza di un tempo o di uno spazio credo sia connaturata all’esistenza stessa, ogni azione umana si nutre dell’illusoria volontà del superamento della stessa. Infatti la pittura è la mia illusione, il mio prendere tempo, una specie di pacificata rassegnazione. Forse è un modo per fissare sulla tela la nostalgia attraverso una sorta di archeologia della memoria, non per testimoniare quello che è stato, ma per vivere, per andare avanti. Ricostruiamo noi stessi attraverso un puzzle di ricordi, che plasmiamo di volta in volta, per come ci fa più comodo, per come dobbiamo o riusciamo a essere in un preciso momento. Pertanto, una certa tensione nostalgica e malinconica è presente nel mio fare pittura e non potrebbe essere altrimenti. 

In riferimento a un onirismo liquido cosi definito e ravvisato nelle mie opere, alcuni amici mi fecero notare certe analogie tra il pensiero di Bauman, in merito appunto alla liquidità e il mio modo di dipingere. In realtà, non c’è un riferimento conscio e diretto, ma vivendo in questo tempo non posso che essere il frutto, oserei dire, l’anello debole, di questa vita liquida. Anello debole in quanto non mi ritengo una pittrice contemporanea, mi definirei ‘neoromantica digitale’, destinata in un certo senso a soccombere, se proprio vogliamo riferirci a Bauman. In questa vita liquida, o cambiamo pelle di continuo o siamo destinati a essere sopraffatti. Io ho deciso di tenere la mia pelle, di essere aderente a me stessa. Ed è per questo che la mia ricerca pittorica si sviluppa intorno all’esigenza di una pittura intimista. Il gesto tecnico, nella mia visione dell’arte, è fortemente legato a quello concettuale; di conseguenza la mia, è una pittura gestuale, che si nutre dell’immediatezza delle emozioni. Non realizzo disegni preparatori o bozzetti, lascio che il movimento sia naturale e svincolato dalla forma, Il mio è un ’romanticismo digitale’, vale a dire un romanticismo che si nutre delle nuove tecnologie, sviluppandole in ‘analogico’. Tendo ad evocare spazi vissuti ed emozioni strizzando l’occhio alla glitch art, come se il richiamo al ’disturbo digitale’ fosse, ad oggi, il modo più naturale per raccontare le inquietudini quotidiane”.



Romanticismo Digitale
Opere di Arianna Matta

INAUGURAZIONE in galleria DOMENICA 30 GIUGNO 2019 dalle ore 11.00 in poi
dal 30 giugno al 14 luglio 2019

GALLERIA ORIZZONTI ARTE CONTEMPORANEA 
Piazzetta Cattedrale (centro storico)
72017 Ostuni (Br)
Tel. 0831.335373 – Cell. 348.8032506
info@orizzontiarte.it
F: Orizzontiartecontemporanea

Communication Manager
Amalia Di Lanno 
info@amaliadilanno.com

SALIGIA di Andrea Chisesi


L’artista Andrea Chisesi reinterpreta vizi e virtù dal racconto del mito alla contemporaneità.

Alla Reggia di Caserta, nelle retrostanze del Settecento, la Personale di Andrea Chisesi rivisita i 7 vizi riscattando la debolezza umana.

Ospite e padrino della serata sarà lo stilista Rocco Barocco.

Da giovedì 4 luglio, nelle lussuose stanze della Reggia di Caserta, verrà inaugurata SALIGIA, la grande mostra personale dell’artista Andrea Chisesi. L’evento eccezionale, che sarà presentato alla stampa alle ore 11,00 da un lato apre i battenti della stagione estiva della Reggia, e dall’altro costituisce il punto di congiunzione tra l’ideale classico e l’arte contemporanea, con un percorso a serpentina che si svilupperà tra le stanze più ricche di fascino di questo prezioso scrigno settecentesco.

La pluralità dei linguaggi dell’arte contemporanea al confronto con l’eredità antica presente nella collezione permanente del luogo, innesca una riflessione altrettanto fertile sulle ripercussioni visive, estetiche, tecniche che si producono quando tra l’arte antica e quella contemporanea non si pone soltanto un semplice accostamento. Se l’arte di oggi reinventa il presente attraverso il passato, se è capace di rimpastarlo nel tempo della vita, allora va sempre all’arte il merito di sapere rinegoziare un patto antico, che attraverso il racconto di una memoria visiva e condivisa, sia capace di ricomporre il filo, in fondo mai spezzato, tra il passato e il presente.

Allora ecco che SALIGIA, la mostra di Andrea Chisesi che presenta un nucleo di 62 opere, molte delle quali site specific, realizzate dalla tecnica da lui stesso coniata delle “Fusioni”, costituisce il presupposto ideale di questo legame dell’antico versus il contemporaneo. Acronimo dei 7 vizi capitali, SALIGIA racconta quanto l’idea del vizio umano non sia soltanto già ampiamente connotata negativamente dal sentire comune, ma a riconferma della fragile natura umana, stabilisce come sia impensabile abbandonare una visione che incentra nella dualità vizio - virtù, la vera essenza dell’uomo e della donna. È cosi che le storie antiche come quelle di Diana e Atteone, il richiamo alle tre Grazie, i canoni formali intrappolati nel manifesto strappato, cosi come i numerosi riferimenti ai miti presenti nella Reggia, assumono un significato diverso poiché tutti insieme compongono un patrimonio universale capace di leggere i difetti umani in chiave simbolica mentre in contemporanea recano un augurio di eterna bellezza, tema non esclusivamente di matrice foscoliana e già presente nei “Matrem” di Chisesi. Non è un caso infatti, che l’inedita chiave di lettura chisesiana reinterpreta alla luce di una più ampia visione i fatti storici, mitici e letterari: narrando come dall’egoismo del conte Ugolino, all’accidiosa posa del Satiro dormiente, dall’ira di Achille, o del peccato di gola di Bacco, si giunga senza soluzione di continuità fino a una profonda rivisitazione della superbia di Adamo ed Eva, nonché all’estrema sintesi del peccato di lussuria inquadrata in un’odierna scena di film osé. È l’arte quindi, che ristabilisce i confini ripristinando i valori nella giusta collocazione. Con la forza delle sue immagini in quanto valori muti, possiede anche una componente decisamente impattante sui presupposti ideologici che guidano una società civile; Amy Winehouse oggi per Chisesi rappresenta il peccato di gola, Trump la superbia, ed ancora, legata alla nostra contemporaneità, il ritratto del Cardinal Bertone che connota meglio oggi il peccato dell’avarizia. In questi termini la poetica di Chisesi, narrata attraverso la sua personale tecnica pittorica che si declina in stratificazioni di pittura, manifesti ed immagini iconiche, contribuisce non solo a svecchiare idee consunte che oggi non trovano più spazio, ma pone domande artisticamente scomode, entrando nel vivo delle questioni attuali. 

Come è da intendersi infatti oggi l’idea di “vizio” rispetto per esempio alla visione dantesca della Commedia? A riprova di come l’arte sia l’unico strumento capace di liberare l’umanità dai preconcetti, il confronto tra canone antico e sguardo contemporaneo è quanto mai stringente con i temi presentati. La lezione d’arte di Chisesi, mai didascalica, mette davanti agli occhi le molteplici possibilità dell’arte contemporanea, la sua capacità di usare ampiamente tutti quei filtri interpretativi che possono rielaborare un’immagine classica attraverso il medium artistico.

Info
SALIGIA_ Mostra personale di Andrea Chisesi
04 luglio – 19 agosto 2019
Viale Douhet, 2/a, 81100
Reggia di Caserta
Orari: aperto tutti i giorni tranne martedì dalle 08,30 alle 19,00

Ufficio stampa e Comunicazione
Artpressagency di Anna de Fazio Siciliano 
Contatti: E. annasicilianodefazio@gmail.com - M. 349/15.05.237

giovedì 20 giugno 2019

Ai Bordi dell'identità: videoarte contemporanea dalla Fondazione Han Nefkens



Ai Bordi dell'identità: videoarte contemporanea dalla Fondazione Han Nefkens è una mostra di opere video ideata e curata da Giacomo Zaza. 

Il progetto espositivo prevede due tappe italiane: dal 20 giugno al 8 settembre 2019 al MUST - Museo Storico della Città di Lecce – con inaugurazione il 20 giugno alle ore 19:30 e dal 28 settembre al 24 novembre 2019 al MAC - Museo d’Arte Contemporanea di Lissone (MB) – con inaugurazione il 28 settembre alle ore 18:00. 
La mostra presenta opere che affrontano il tema dell’identità interculturale.

Questioni sociali, etniche e di genere invitano a una riflessione che pone l’essere umano al centro dei processi di trasformazione in atto nel mondo contemporaneo. Quindici artisti provenienti da differenti luoghi del mondo - Occidente, Americhe, Africa, Asia e Medio Oriente - propongono considerazioni sociologiche e culturali da punti di vista differenti, attraverso linguaggi narrativi eterogenei.


Le opere sono selezionate dalla collezione della Fondazione Han Nefkens di Barcellona e dal Premio de Producción de Video Arte Fundación Han Nefkens – CAC Quito 2018.

Il progetto curatoriale è stato ideato per il MAC di Lissone e sarà presentato in anteprima al MUST di Lecce grazie al supporto di UBI Banca e all'interessamento dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Lecce.

La mostra sarà documentata da un catalogo bilingue (italiano e inglese) edito da Silvana Editoriale, casa editrice internazionale, e sarà distribuito in Italia ed all’estero dalla fine di settembre 2019.

Ai Bordi dell’Identità è un evento espositivo che testimonia quanto la ricerca artistica contemporanea sia coinvolta nel dibattito culturale e sociale riguardante le condizioni dell’esistenza nel mondo globalizzato. Gli artisti coinvolti presentano riflessioni da punti di vista personali e culturali talvolta molto distanti tra loro, con strategie narrative ed espressive dissimili e variegate. Da questo excursus di video-racconti si ricava l’urgenza di porre l’essere umano al centro di un’indagine che coinvolge i processi d’identificazione e di appartenenza, d’individuazione delle differenze, di riconoscimento dell’alterità. Essere ai bordi, come suggerisce il titolo della collettiva, allude a quella condizione di fluidità in cui la definizione individuale si realizza attraverso rapporti di confronto e negoziazione con il prossimo o il diverso. I video in mostra indicano, in una prospettiva positivistica, la direzione dell’interculturalità come matrice costruttiva del percorso di emancipazione dell’uomo, percorso perennemente in divenire.

La tematica dell’oppressione delle donne nei territori di guerra dell’ISIS è affrontata con sguardo documentaristico dal video di Erkan Özgen (Derik, Turchia, 1971) Purple Muslin (2018). Shirin Neshat (Qazvin, Iran, 1957) in Tooba (2002) propone, attraverso l’allegoria di un albero, la risoluzione delle tensioni tra uomini e donne grazie alla dimensione trascendente e spirituale. Maya Watanabe (Lima, Perù, 1983) nel video Liminal (2019) si sofferma sui genocidi avvenuti in Perù, occupandosi del lutto non solo come dolore personale, ma anche come esperienza della collettività. Arash Nassiri (Teheran, 1986) in Tehran-geles (2014) ci palesa, sovrapponendo in maniera surreale le città di Teheran e Los Angeles, le urgenze che muovono migliaia di persone alla migrazione. Sempre sulle dinamiche migratorie si soffermano Ramin Haerizadeh (Tehran, 1975), Rokni Haerizadeh (Tehran, 1978), Hesam Rahmanian (Knoxville, 1980) con From Sea to Dawn (2016-2017); il video è un collage di immagini tratte dai media e rielaborate con interventi pittorici che rimanda all’odissea del viaggio. Bárbara Sánchez Barroso (Lleida, Spagna, 1987) in Paradise (2017) sovrappone le registrazioni vocali di un migrante ad immagini dalla valenza simbolica: l’uomo è disposto a pagare con la perdita delle proprie certezze valoriali in favore della speranza di una libertà individuale. Il tema della libertà è affrontato anche da Zwelethu Mthethwa (Durban, Sudafrica, 1960) in Flex (2002) attraverso la metafora dello sforzo e della fisicità, mentre l’utopia comunista sovietica è l’argomento del video intimo e biografico Disappearance of a Tribe (2005) di Deimantas Narkevičius (Utena, Lituania, 1964). Questioni sociali sono i soggetti dei lavori di Araya Rasdjarmrearnsook (Trad, Thailandia, 1957) Village Kid Singing (2004), sulla condizione della sieropositività in Thailandia, e di Gabriel Mascaro (Recife, Brasile, 1983) EBB AND FLOW (A Onda Trás o Vento Leva) (2012), sulla disabilità fisica nella società brasiliana.


Un approfondimento della videoarte latinoamericana è proposto da una selezione di opere tratte dall’edizione 2018 del Premio de Producción de Video Arte Fundación Han Nefkens - CAC Quito 2018. Cinque artisti di nazionalità o di origine latinoamericana testimoniano la vivacità di questo background culturale. Adrian Balseca (Quito, Ecuador, 1989) in Mar Cerrado (2016) costruisce una riflessione sullo sfruttamento delle risorse estrattive comparandole alle icone patriottiche e monumentali dell’Ecuador. Javier Castro (La Habana, Cuba, 1984) con La Edad de Oro (2012) smonta la retorica dell’universalità dei valori umani riportando le fantasiose e ingenue risposte dei bambini cubani alla domanda su cosa vorrebbero fare da grandi. Anche Jonathas de Andrade (Maceió, Alagoas, Brasile, 1982) interviene sui cambiamenti dei valori sociali condivisi, nel video O Levante (2014) l’artista organizza una corsa di cavalli a scopi cinematografici per aggirare il divieto imposto nella città di Racife di far circolare animali rurali. D’impatto autoreferenziale è il lavoro di Luis Gómez Armenteros (La Habana, Cuba, 1968), in Life from the spinig washing machine (2012) una sequenza stop-motion di immagini del proprio volto creano una alterazione visionaria in cui la distinzione tra finzione e realtà diviene impercettibile. Beatriz Santiago Muñoz (San Juan, Porto Rico, 1972) in Otros Usos (2014) analizza gli effetti del postcolonialismo sul paesaggio dei territori caraibici.


Ramin Haerizadeh, Rokni Haerizadeh, Hesam Rahmanian / Gabriel Mascaro / Zwelethu Mthethwa / Deimantas Narkevičius / Arash Nassiri / Shirin Neshat / Erkan Özgen / Araya Rasdjarmrearnsook / Bárbara Sánchez Barroso / Maya Watanabe 

Adrián Balseca / Javier Castro / Jonathas de Andrade / Luis Gómez Armenteros / Beatriz Santiago Muñoz

La mostra di videoarte Ai bordi dell’identità, a cura di Giacomo Zaza, sarà al MUST di Lecce dal 20 giugno al 8 settembre 2019 e al MAC di Lissone (MB) dal 28 settembre al 24 novembre 2019.
Il progetto espositivo è incentrato su questioni d’identità culturale, sociale e di genere

pubblica:

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INFINITE TIME — MATERA MOSTRA D’ ARTE CONTEMPORANEA DI PITTURA SCULTURA FOTOGRAFIA INSTALLAZIONE A CURA DI MASSIMO NARDI IN COLLABORAZIONE CON FERRARA ART GALLERY



INFINITE TIME — MATERA
Mostra d’ Arte Contemporanea di
PITTURA SCULTURA FOTOGRAFIA INSTALLAZIONE
a cura di Massimo Nardi
In collaborazione con Ferrara Art Gallery
Via Stigliano.50 Matera
Presentazione e testo critico di Michela Laporta
Con il Patrocinio del Comune di Matera 2019 
OPEN FUTURE
vernissage 1 luglio 2019 ore 20:00
ESPONGONO
LUIGI BASILE, ANGELO CORTESE, FRANCO CORTESE, GIUSEPPE DE SARIO , PIETRO DE SCISCIOLO, LETIZIA GATTI, ANTONIO GIANNINI, PASQUALE GUASTAMACCHIA, ANTONIO LAURELLI, WALTER LOPARCO, ROBERTO MONTEMURRO , MASSIMO NARDI, ANGELA REGINA, MIRYAM RISOLA, FRANCESCO SIANI, ROBERTO SIBILANO, CLAUDIA VENUTO
INFINITE TIME è la metafora di un tempo infinito che sconfina nell’indefinito.
Una dimensione senza termine simile all’accogliente abbraccio della sperimentazione e della ricerca. 
Terreno in cui far confluire e convergere i diversi codici, tecniche e medium espressivi che compongono il fitto e complesso linguaggio dell’arte contemporanea, dalla pittura alla scultura, dall’installazione fino alla fotografia. Una collettiva che riunisce la produzione di 17 artisti, selezionati dal curatore Massimo Nardi per creare un percorso eterogeneo ma coerente, in cui vengono indagate tematiche esistenziali e universali rappresentate dalle arti occidentali, quanto da quelle orientali. Un richiamo al modello del Nastro di Mobius, a quel concetto di “nastro senza fine” che si risolve in un lineare equilibrio delle due facce opposte, e contrapposte. La stessa armonia la si ritrova in questo progetto espositivo, in cui la personalità di ogni artista è ben riconoscibile attraverso la propria individualità, ognuna di queste pronta a entrare in dialogo con il suggestivo ambiente della Galleria di Enzo Ferrara di Matera.

Ufficio stampa
Il Sito dell’Arte

mercoledì 19 giugno 2019

Cipro e Italia, nuove date per 'Introspective' di Keziat


Il terzo ciclo espositivo Introspective di Keziat proseguealla conquista di nuovi spazi culturali e interdisciplinari. Dopo Johannesburg (Sudafrica) presso il prestigioso The Centre for the Less Good Ideadi William Kentridge e la personale a cura di Mary J. Sollway presso la galleria Via Umbriaa Washington Dc (USA), una nuova personale vedrà l’artista al Kimonos Art Center di Paphos (Cipro) in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Nicosia. In esposizione le ultime opere realizzate con la biro, strumento identificativo di Keziat. Il segno lasciato dall’inchiostro, ossessivo e intricato, rievoca l’idea del pensiero che si forma nella nostra mente, del ricordo offuscato, del sogno che riaffiora in superficie svelando in maniera surreale la realtà contemporanea. In occasione del finissage (11 luglio 2019) Keziat si esibirà nella performance Music for your eyescon il violinista Luca Ciarla.

Subito dopo la personale a Cipro, l’artista tornerà in Italia, questa volta al Macro Museo di arte contemporanea, precisamente nella Sala Media con un progetto centrato sul disegno, la video arte e l’installazione: In_visible. Illusioni ottiche e percettive della realtà distorta in tutti gli aspetti del quotidiano. Un mondo fluido, irreale e perennemente in movimento quello di Keziat, che genera sensazioni, percezioni, ricordi, visioni possedute da un’energia primitiva. Il progetto è principalmente installativo e site specificin cui disegni su tela e video proiezioni su superfici in trasparenza dialogano tra loro e diventano veicoli attraverso cui le emozioni si muovono.

In_visible ovvero "nel visibile” non è che una narrazione senza sosta del nostro spazio intimo, dell’interiorità, disordinata, folle, nostalgica, stravolta e talvolta schiava delle strutture sociali e tecnologiche che ci rendono omologati. In_visible è quindi un invito a riappropriarsi di tutto ciò che non si vede con gli occhi ma che bisogna sentire educando e allenando ogni giorno il nostro senso più profondo.

Durante i giorni di esposizione del progetto In_visible Keziat darà vita a un'opera in loco, interagendo con altri artisti e con il pubblico che diverrà parte integrante della performance.


                              

Scheda tecnica:
KIMONOS ART CENTER | Paphos, Cipro
Keziat |Introspective
Opening 2 luglio 2019 ore 20:00
2 – 11 luglio 2019
Finissage 11 luglio 2019 ore 20.00: Performance Music for your eyes
con Luca Ciarla

MACRO, Museo di arte contemporanea Roma

Keziat| In_visible
Opening 16 luglio 2019
16– 21 luglio 2019

Artist Keziat
www.keziat.net

communication manager Amalia Di Lanno
www.amaliadilanno.com - info@amaliadilanno.com



martedì 18 giugno 2019

Patrizia Riccioli | Noi



La pittura della Riccioli rivela l’essenza del “NOI”, il vivere insieme sotto lo stesso tetto, la casa, l’abitazione del vivere civile, ma lontani, conosciuti e insieme sconosciuti, con un linguaggio volutamente deformante, ma attento al suo comporsi e al suo equilibrio, spesso necessitato dalla sua poetica, il vivere civile, che ne è la sua guida. Le sue opere negano il senso dell’atmosfera e la persistenza dello spazio prospettico. Ѐ “una pittura bidimensionale che si affida ai valori della linea e del piano, ma soprattutto ai valori dei moti dell’animo”. La semplificazione dell’immagine, l’espressione delle passioni profonde, ma elementari, che si manifestano entro la ritmica robusta dei contorni, attraverso un segno netto e preciso, preclude, con un grafismo che si fa stile, ad un’architettura civile, che non si esaurisce nel singolo quadro, ma nell’insieme della sua produzione, esprimendo con essa una coerenza morale. Ciò che determina il valore estetico di questa pittura, è la necessità formativa che trova la sua conclusione esterna nel suo stesso formarsi. Essa esprime se’ stessa. Essa esprime un puro atto mentale, una diversa attitudine nei confronti della realtà. Va tenuto presente che il valore dell’opera della Riccioli non si esaurisce nel singolo quadro, ma nell’insieme della sua produzione. Per altro, questi dipinti sembrano proseguire un solo discorso, indicando, accanto alla componente estetica, anche una coerenza morale, stilisticamente legata alle esperienze dell’avanguardia. Ecco, per la Riccioli l’equilibrio nella sua pittura è essenziale come nella vita. Basta rileggere l’entrata e l’uscita dal quadro in alcuni dei suoi lavori, per capire come la libertà pittorica va’ sempre dove il significato vuole. Così la Riccioli, da’, dell’opera sua, un significato originale, che è la libertà e l’invenzione, che sono sempre nuove in tutto il suo lavoro.
Salvatore Vendittelli

Patrizia Riccioli | 'Noi'
a cura di Salvatore Vendittelli
Inaugurazione venerdì 14 giugno, ore 18.30
Fino al 15 luglio 2019

C/O Museo Nuova Era
Strada dei Gesuiti 13, 70122 Bari

Orari di apertura
Martedì - Sabato ore 17.30 / 20.30




Tenere il punto di Renzo Marasca



Sabato 22 giugno alle ore 18.30 il terzo appuntamento della nuova stagione espositiva del TOMAV - Torre di Moresco Centro Arti Visive con Tenere il punto, personale di Renzo Marasca a cura di Milena Becci.

La caratteristica torre eptagonale è sede del Centro Arti Visive e dalla fine del 2010 ospita, con la direzione artistica di Andrea Giusti, proposte artistiche e culturali che si presentano sui quattro piani della costruzione risalente al XII secolo e ubicata nel centro storico del piccolo borgo marchigiano di Moresco. Sabato 22 giugnoquesta peculiare struttura architettonica accoglie il progetto site-specificdi Renzo Marasca, artista nato a Jesi (AN) che dal 2015 vive e lavora a Lisbona dov’è approdato a seguito di numerose esperienze vissute a livello internazionale. Tenere il puntoè nata da una profonda relazione, sempre esistita e naturalmente empatica, con la propria terra d’origine. Lo studio del paesaggio circostante, noto all’artista, diviene registrazione segnica e cromatica rapportandosi con la verticalità della torre. Centrale all’interno della programmazione del TOMAV, questa personale è simbolo di un amore che si trasforma e si imprime sulla tela con il passare del tempo e con i mutamenti dell’esistenza individuale e del vissuto della collettività.

Renzo Marasca realizza piccole tele, carte veline e sottili linee di ferro modellate con le mani che entrano in relazione con lo spazio interno in un rimando poetico con la natura della valle dell’Aso. Tenere il puntosignifica trovare una posizione precisa,affermare la necessità, urgente ed attuale, di pensare per suggestioni e di riappropriarsi di quell’aspetto tipicamente umano che alberga nell’immaginazione, dichiara Marasca. È un percorso politico e poetico sull’idea di libertà. La torre è uno scrigno che contiene qualcosa di prezioso e fragile, qualcosa che deve essere preservato e che ha a che fare con la memoria del sapere. Le opere, anch’esse preziose e fragili, suggeriscono allo spettatore un’apertura verso l’esterno, verso l’altro. Lo sguardo sulla linea dell’orizzonte è attraversato dalla verticalità dell’architettura e dalle opere che cercano di tenere il punto. Il foro circolare chiuso da un vetro, apice della cupola all’ultimo piano, è di per sé idea di libertà rafforzata dal paesaggio mentale ritratto sulla tela. Quella di Renzo Marasca è una presa di posizione specifica che lega l’interno della struttura e l’esterno del paesaggio con ed attraverso la profondità dell’artista e di ogni essere umano.

Un suono proveniente da altre terre invade l’ultimo piano del TOMAV come un ricordo lontano o come un richiamo che giunge da Cabo da Roca, estrema punta del continente europeo, luogo che il poeta portoghese Luís Vaz de Camões definìAqui...Onde a terra se acaba e o mar começa…(Qui…dove la terra finisce e il mare comincia…).

Tenere il punto, personale di Renzo Marasca a cura di Milena Becci, inaugura sabato 22 giugno alle ore 18.30 e sarà visitabile fino al 21 luglio, da venerdì a domenica dalle ore 18 alle ore 20.

In occasione dell’opening verrà servito un aperitivo offerto dalla Cantina CASTRUM MORISCI di Moresco (www.castrummorisci.it).

BIOGRAFIA
Renzo Marasca (Jesi, Ancona) vive e lavora a Lisbona dal 2015.
Dopo il diploma di laurea in Restauro di opere pittoriche, Marasca decide di continuare gli studi di ricerca individualmente. Ha sviluppato la sua conoscenza della pittura in residenze presso il Piramidón Centre d'Art Contemporani a Barcellona (2014) e alla LA54 di Berlino (2012). Ha ricevuto vari riconoscimenti tra cui il premio ORA, Venezia (2013), il Premio Celeste, Milano (2009) e il Premio Morlotti, Milano (2004). Le principali mostre dell'artista includono: From Night to Dawn, Galeria Belo Galsterer, Lisbona (2019); artista invitato nella selezione del Premio Internazionale G.B. Salvi, Italia (2018); Piccola Scala, Istituto Italiano di Cultura, Lisbona (2018); Eutopia - L'Europa come corpo complesso, Fusion Art Gallery, Torino (2016); Ideologie der Nature, Corpo 6 Galerie, Berlino (2013); Blasius / Litzkow / Marasca, S & G Galeries, Berlino (2010). Le opere di Marasca fanno parte della collezione pubblica dell'ambasciata italiana nella Repubblica di San Marino e del Museo d'arte italiano Bengasi, in Libia.



Titolo: Tenere il punto
Artista: Renzo Marasca
A cura di: Milena Becci
Inaugurazione: sabato 22 giugno 2019 ore 18.30
Luogo: TOMAV- Torre di Moresco Centro Arti Visive - Piazza Castello, Moresco (FM)
Direzione Artistica: Andrea Giusti
Durata: dal 22 giugno al 21 luglio 2019
Orari di apertura: da venerdì a domenicaore 18-20
Patrocinio: Comune di Moresco- Assessorato alla Cultura - Pro Loco di Moresco
Graphic Design : Monica Simoni
Sponsor: Cantina CASTRUM MORISCI

Info:
Tel_0734 259983 / Cell_351 5199570
Web site_www.comune.moresco.fm.it
E-mail_tomav@libero.it
Facebook_www.facebook.com/TorreMorescoCentroArtiVisive/


lunedì 17 giugno 2019

FotograficaMONTI – 2019

Stefano Esposito - LA TV CHE VIVE NELLA REALTA'

La rassegna FotograficaMONTI, curata da Barbara Martusciello, propone mostre – da aprile a luglio 2019 e da fine settembre del 2019 in poi – ogni quindici giorni circa, coinvolgendo fotografi e artisti che si esprimono con la fotografia ognuno in modo diverso, permettendo confronti interessanti, talvolta inconsueti, e un’ideale, ampia panoramica di stili e poetiche differenti nel segno di un linguaggio visivo duttile e di impatto comunicativo sempre molto intenso. Dopo il parallelismo tra Fabio De Benedettis e Fabrizio Borelli, la personale a tema di Guido Laudani, successive mostre in programma di Michelangelo Arizzi, Daniele Cametti Aspri, Alessandro Cidda, Joseph De Felici, Stefano Esposito, Ferdinando Gatta, Dino Ignani, Aurora Maletik, Maria Grazia Mormando, Claudio Orlandi, Massimo Scognamiglio, Paolo Torella, Franz Gustincich e altri, tra i primi autori coinvolti nella manifestazione, è la volta del confronto tra Stefano Esposito e Fabio Gasparri.

Sulla televisione è il titolo della doppia personale, in cui i due autori trattano il tema della Televisione intesa sia come straordinario luogo di effetti sperimentali, in ricordo dell’uso pionieristico, in Italia, di Lucio Fontana, ad esempio, oppure come immenso archivio di immagini, quindi di storie e di vita, come ben sapeva e mostrava Mario Schifano. Due padri putativi acclarati hanno idealmente dato fuoco a una miccia che Esposito e Gasparri hanno mantenuto accesa.

Per quanto riguarda la ricerca di Fabio Gasparri, la raccolta quasi enciclopedica di alcuni frame di film e trasmissioni passate in Tv, selezionati ad hoc, fermati, o rimontati sincopati per creare nuovi racconti, oppure in un singolo fermo-immagine, sono tutti riproposti in fotografie in esemplare unico – che fanno parte della serie Camera True Eye – sovvertendo e ribaltando le regole tipiche del linguaggio televisivo, ovvero il movimento, la ripetitività e riproducibilità.

Stefano Esposito – con tre serie: Television Set, Zapping e La Tv che vive dalla realtà – palesa sfuggenti, a tratti misteriose immagini astratte, tra luce e buio, nate da disturbi di sintonizzazione di un flusso televisivo fatto di pixel, non ancora digitale, con molte potenziali, duttili possibilità creative. 

“Trovo la televisione molto educativa: appena qualcuno l'accende vado in un altra stanza a leggere un libro”affermava con caustico acume Groucho Marx; noi aggiungiamo “o a tradurne gli input in opere d’arte”

In entrambe le riflessioni degli artisti, la Tv non è né buona né cattiva maestra ma un linguaggio e un eterno presente per immagini, notizie e narrazioni liquide da conoscere senza farsi usare ma da sapere adoperare: anche a fini artistici, quindi non utilitaristici, dove forma e contenuto coincidono. Ciò non è sempre vero per la realtà televisiva. Ma questa è… un’altra puntata…

AntiGallery, Piazza degli Zingari, 3 Roma
FotograficaMONTI – 2019
Rassegna di mostre fotografiche | A cura di Barbara Martusciello

Opening: giovedì 20 giugno ore 18.30
#3 - STEFANO ESPOSITO vs FABIO GASPARRI – Sulla televisione

Da giovedì 20 giugno ore 18.30 e fino a martedì 9 luglio; orari: lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato h 18:30–03:00; domenica h 18:00- 02:00 




sabato 15 giugno 2019

Omar Galliani - Leonardesca


Omar Galliani rende omaggio a Leonardo Da Vinci nelle nobili stanze del Castello svevo di Bari. Nel cinquecentesimo anniversario della scomparsa di una delle figure più rappresentative del Rinascimento, la grande tradizione del disegno italiano rivive nelle opere di Omar Galliani, artista apprezzato a livello internazionale per la sua capacità di portare la tecnica classica dello “sfumato” ad una dimensione monumentale.

L’esposizione, intitolata Leonardesca, è promossa dalla Direzione del Polo museale della Puglia e dalla Fondazione Musicale Vincenzo Maria Valente in partnership con Exprivia/Italtel, Via Della Spiga Milano, Indeco spa, con il supporto di Accademia di Belle Arti di Brera, Fondazione Puglia, Giuseppe Saverio Poli, Banca Popolare di Puglia e Basilicata, Università degli Studi di Bari, Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale.

«Leonardesca – scrive Mariastella Margozzi – non solo perché omaggio al grande genio del Rinascimento di cui quest’anno ricorre il cinquecentenario della morte, ma leonardesca nel senso che da Leonardo da Vinci Galliani ha tratto da sempre l’ispirazione per il suo sapiente stile disegnativo e per l’uso iper-naturalistico dello “sfumato”. L’esercizio del disegno e il suo essere protagonista assoluto dell’opera è, nell’itinerario creativo di Galliani, la trasposizione nella contemporaneità dello svelamento della natura nella “progettazione” dell’immagine artistica. È lo stesso percorso indicato da Leonardo che ha indirizzato la sua arte, che quindi si mantiene legata con radici profonde nel grembo della storia dell’arte italiana e ne continua a rappresentare in sintesi stilistica l’essenza, la misura (nel senso dell’equilibrio) e la necessità di esprimere l’anima del mondo».

«La mostra – spiega Omar Galliani – muove da un volto, da sembianze immaginarie e da qualche nota storica che da Milano ci porta a Bari, al Castello Svevo. È il volto giovanile di Bona Sforza, tramandato attraverso idealità leonardesche, a cui si sono sovrapposti nel tempo diversi possibili lineamenti, transitati poi in altrettante note opere del genio vinciano. Cercare un volto nella moltitudine potrebbe essere attività di un detective o di un difficile identikit, nel mio caso invece la ricerca è puramente ideale ed enfatica. Le opere che esporrò a Bari appartengono a diversi periodi del mio lavoro e hanno in comune un volto, quello femminile».



GRANDE DISEGNO ITALIANO
Il percorso espositivo, che si snoderà nella Sala Federico II, nella Sala Normanna e nella Sala Bona Sforza, comprenderà circa venticinque opere, tra grandi tavole e lavori su carta. In un lungo corridoio del maniero sarà allestita la più imponente tavola mai realizzata in punta di grafite, “Grande Disegno Italiano”, presentata nel 2005 all’Archivio di Stato di Torino insieme ad un disegno originale di Leonardo Da Vinci. Otto opere inedite ricostruiranno, inoltre, l’identikit di Bona Sforza, che si svilupperà attorno ad un unico soggetto, scandagliato in diverse posture del volto e della nuca. Sarà infine proposta una ricognizione attraverso alcuni lavori giovanili del Maestro, realizzati a partire da dettagli di volti o di disegni tratti da noti quaderni leonardeschi.


LEONARDESCA
Nella Sala Normanna, infine, Via Della Spiga Milano, noto marchio della moda italiana che lo scorso 13 aprile 2019 ha sfilato all’Hotel Excelsior di Roma in occasione della trentesima edizione del Galà delle Margherite, presenterà alcuni pregiati capi sartoriali, firmati da Omar Galliani e realizzati dalla maison milanese su tessuti morbidi ed eleganti, tra arte e sartorialità.

La serata sarà aperta dai discorsi inaugurali di Antonio Felice Uricchio (Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Bari), Mariastella Margozzi (Direttore del Polo museale della Puglia), Rocco Nanna (Presidente della Fondazione Musicale Vincenzo Maria Valente), che illustrerà la cartella di grafiche realizzate in onore di Berenice, e Omar Galliani (artista).

Seguirà l’intervento musicale dell’Ensemble dell’Orchestra della Fondazione Musicale Vincenzo Maria Valentecomposto dei fratelli Carabellese (Giuseppe, Daniela e Francesca, rispettivamente al violoncello, violino e viola) e dal pianista Pietro Laera, che eseguiranno brani di Astor Piazzolla, Ennio Morricone e Gioacchino Puccini.

Verrà quindi presentata in anteprima mondiale la Capsule collection di Via Della Spiga Milano ispirata alle opere esposte.

Sarà possibile partecipare all’opening accreditandosi gratuitamente al seguente indirizzo: pm-pug.ufficioeventi@beniculturali.it.

La Mostra che apre sabato 15 giugno 2019 sarà visitabile fino al 9 settembre 2019 con lo stesso biglietto di entrata al Castello e con le medesime modalità di accesso: da mercoledì a lunedì con orario ore 8.30-19.30 (chiusura biglietteria ore 18.30), chiuso il martedì.

Il Catalogo, edito da Corsiero editore, presenta testi critici di Nadia Stefanel e di Mariastella Margozzi e un ricco apparato iconografico.

Per informazioni:
e-mail: pm-pug.castellosvevo@beniculturali.it

venerdì 14 giugno 2019

Chengdu Services alla Florence Design Week 2019



La città cinese di Chengdu conquista la Florence Design Week mostrando all’Italia i propri migliori lavori contemporanei su varie categorie di design, come quello creativo e industriale. A Firenze nascono nuovi partenariati Italia-Cina per il mercato culturale del design e si aprono nuove frontiere commerciali in Europa. 5 le imprese premiate, 2 gli artisti e 4 i nuovi contratti firmati fra enti di Chengdu e l’Italia.

Fino al 15 giugnonell’ambito della Florence Design Week, la delegazione di Chengdu, composta dall’Ufficio del Commercio della Città e di una decina d’imprese e istituti di cultura e creatività, ha organizzato un’esposizione e una conferenza sul tema “Servizi di Chengdu” e “Creatività di Chengdu”. La delegazione cinese, che ha come obiettivi promuovere discussioni nell’ambito dell’arte, della ricerca e sviluppo del design, a Firenze ha mostrato prodotti e promosso visite di scambio tra artisti, secondo una modalità di cooperazione culturale-commerciale, ma anche e soprattutto guardando alle interessanti risorse industriali che offre l’Italia per lo sviluppo stesso di Chengdu, incontrando alcuni responsabili di vari enti italiani, fra i quali istituti artistici come la Numeroventi e Iaspis. Infine, con l’obiettivo di allargare gli spazi di collaborazione verso l’Europa, Chengdu Services sta avviando una serie di eventi di promozione economica e commerciale anche in Svezia, sicché da aprire più strade per l’integrazione delle risorse industriali internazionali di ottima qualità.

Chengdu ha una storia lunga e millenaria. È una città culturale con profonde risorse interne, e uno snodo di collegamento per enti internazionali provenienti da tutto il mondo. È inoltre il centro di comunicazione con l’estero grazie agli intensi flussi di commercio internazionale, oltre che un’affascinante città stimata per la sua grande vivibilità. Il viaggio dei Servizi di Chengdu in Italia e la sua presenza alla Florence Design Week, significa rafforzare ulteriormente le cooperazioni tra Italia e Chengdu (Italia – Cina) attraverso la stipulazione di nuovi accordi e contratti. Alla Florence Design Week Chengdu sta, infatti, mostrando, i migliori lavori contemporanei su varie categorie di design, come il design creativo, industriale, e le differenti espressioni in differenti tipologie di prodotti, attirando professionisti e compratori internazionali da tutto il mondo. Si tratta di una piattaforma di alto livello, importante per l’avvio di un dialogo fra Chengdu e l’Italia, ovvero, fra due mercati del design, ma anche verso l’Europa. Il design creativo, non solo è portatore di nuove energie ai “Servizi di Chengdu” e alla piattaforma “Creatività di Chengdu”, ma auspica diventare un nuovo canale e un nuovo strumento di comunicazione tra Chengdu e il mondo e viceversa.



5 Imprese e 2 artisti ricevono il premio - 4 Enti firmano il contratto

Il giorno 8 giugno, la grandiosa cerimonia di apertura della Florence Design Week e quella di premiazione si sono svolte presso Palazzo Medici. A presiederla: il Presidente del Consiglio Regionale della Toscana d’Italia Eugenio Giani, il Responsabile Generale per l’organizzazione della Florence Design Week Alessandro Pumpo, il Presidente dell’Associazione artistica-culturale MUSIWA d’Italia Francesco Chimientie altri rappresentanti del governo e degli enti locali. Infine: Yang Li, Presidente dell’Associazione degli artisti e letterari folcloristici di Chengdu al taglio del nastro. Presenti, inoltre, la delegazione del viaggio all’estero di “Servizi di Chengdu” e i rappresentanti dei vari settori in Italia, più di 300 designer e direttori dei vari enti e aziende del design provenienti da tutto il mondo. Eugenio Giani ha affermato: la delegazione di Chengdu ha portato una fresca brezza alla Florence Design Week, e ha introdotto nuove vitalità. Secondo Alessandro Pumpo, l’esposizione di Chengdu ha presentato alla Florence Design Week elementi della Cultura di Tianfu e della città di Chengdu che splendono agli occhi degli italiani.

La premiazione. Sono 5 i membri della delegazione di Chengdu ad essere stati premiati:la Lifang International Digital Technologies Co., Ltd., il Centro di Ricerca di Estetica di Vita della Provincia di Sichuan(Sichuan Life Aesthetic Association), la Chengdu Nongyuan Culture and Art Promotion Co., Ltd., Chengdu Dantang Culture Promotion Co., Ltd., infine, il marchio Bampo, che si sono aggiudicati il Premio Design Firenze per le Aziende. Il grande maestro nel ricamo di stile Shu, Bai Hua, vincitrice del premio d’oro del Golden Panda Design Award, e Wang Shanshanhanno, invece, ottenuto il Premio Design Firenze come artisti individuali.

Durante l’evento, l’Associazione del Commercio di Abbigliamenti di Chengdu (Chengdu Association of Trade in Services), la Chengdu Nongyuan Culture and Art Promotion Co., Ltd. e il marchio Bampo hanno quindi presentato al pubblico possibili temi sullo sviluppo futuro del mercato artistico-culturale, su quello del mercato cinese della pelletteria e dei vari trend di design, mostrando come le aziende di Chengdu, con differenti modalità, sono portatrici, oltre che della cultura di Tianfu, di capacità progettuali inedite e caratteristiche di Chengdu stessa. Oltre a ciò, in questi giorni, è anche emerso che, a rendere Chengdu particolare, è anche la sua grande capacità di accogliere diversi elementi e integrarli a sé, sicché da renderla un fertile terreno pronto a ricevere l'arrivo di enti del design internazionali e di imprese di commercio culturale.

Hanno firmato con successo accordi cooperativi strategici diventando partner: Yang Li, Presidente dell’Associazione degli artisti e letterari folcloristici di Chengdu, la Presidente del consiglio degli amministratori di Nongyuan, la Commissione di Organizzazione della Florence Design Week, il Direttore generale di Pelletteria Viviani e l’amministratore delegato di Bampo, Huang Lang, il Responsabile dell’Associazione Liberi Professionisti Artigiani Toscani e il co-fondatore della Chengdu Wuyu Industry Design Co., Ltd., Liu Cheng, Presidente dell’Associazione degli Artisti Cinesi in ItaliaTang Binge il Direttore generale della Sichuan Menggongfang Shu Embroidery Co., Ltd. Bai Hua.

Chengdu è anche chiamata “la Città della Ginestra”, e la ginestra è il fiore di Chengdu; Firenze in italiano significa anche “la città del fiore. Per porre i propri sinceri ringraziamenti, la delegazione di Chengdu ha regalato al presidente della giunta regionale Eugenio Giani la ginestra in cera, un’arte che è un patrimonio culturale immateriale, augurandosi che la ginestra possa diventare il testimone dello sviluppo prospero del commercio culturale e della cooperazione profonda tra i due paesi.


    
La delegazione di Chengdu Services alla Florence Design Week

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