venerdì 28 settembre 2018

Concorso Home Revolution Prize


HOME REVOLUTION PRIZE

La partecipazione è totalmente gratuita. Il concorso prevede la selezione di opere suddivise in due sezioni ARTI VISIVE e DESIGN per la realizzazione di un evento espositivo, l'assegnazione di nr. 2 premi in denaro e di nr. 2 premi speciali.

La mostra delle opere finaliste, durante la cui inaugurazione avverrà la proclamazione e consegna dei premi in palio, si svolgerà a Gravina in Puglia presso il complesso fieristico dal 31 ottobre al 4 novembre 2018.

Il tema per entrambe le sezioni è COME BACK HOME (Ritorno a casa): casa intesa come spazio intimo o condiviso all’interno del quale la nostra vita si  svolge, evolve, confronta e manifesta quotidianamente. 

Le opere della sezione ARTI VISIVE dovranno quindi elaborare questi concetti attraverso un approccio tecnico, stilistico e contenutistico in linea con la tematica proposta. 
Per la sezione DESIGN lo stesso tema chiede di trovare soluzioni realistiche e sostenibili che migliorino la vita di tutti giorni.

Area Fiera/Via Fazzatoia 50, 70024 Gravina in Puglia BA

Area Amministrativa

E-mail: info@fieralamiacasa.it


info : +39 338 960 8241



Segnala Michele Giangrande

MIMMO PALADINO. MATHEMATICA



Bari, Pinacoteca Metropolitana “Corrado Giaquinto” presentazione cartella MIMMO PALADINO MATHEMATICA

sabato 13 ottobre 2018 ore 17:30, presso la Pinacoteca di Bari, sarà presentata al pubblico la cartella “MIMMO PALADINO MATHEMATICA”

Alla presentazione interverranno: Clara Gelao e da Enzo Di Martino .

L’esposizione è costituita da sei incisioni a colori realizzate da Mimmo Paladino (cm 30 x 40,8 su carta “Arches” di cm 56 x 76). Le sei incisioni, in origine, sono raccolte in una cartella, accompagnata da un testo di Enzo Di Martino dal titolo Mathematica (editrice Art of this Century, New York, 2001), donata dal critico d’arte alla Pinacoteca Metropolitana di Bari nel 2018. La raffigurazione di sei misteriose figure di Matematici, immobili, solenni e indecifrabili, abbigliati con vesti sontuose, sacerdotali; le forme e i numeri che adornano le loro figure, appaiono simbolicamente sacrali. La donazione è stata offerta «a testimonianza della stima e dell’amicizia nei confronti di Clara Gelao», che il 30 settembre lascerà la direzione della Pinacoteca per raggiunti limiti di età. Per un Ente artistico di livello nazionale quale è la Pinacoteca di Bari, questa donazione è di grande importanza perché va ad arricchire in modo significativo la collezione di disegni e grafiche di autori contemporanei italiani con sei incisioni di un artista prestigioso come Mimmo Paladino.

L’esposizione resterà aperta sino al 18 novembre 2018

Pinacoteca Metropolitana “Corrado Giaquinto”
Via Spalato, 19/Lungomare Nazario Sauro, 27 (IV piano) 70121 Bari
Tel. 080/ 5412420-2-4-6-7
infotel: 080/5412420-2-4-6-7


Alla Pinacoteca metropolitana di Bari si può arrivare in treno (dalla stazione 10/15 minuti a piedi), in aereo (30 minuti per giungere in centro città col taxi o col terminal), pullmann provenienti da varie destinazioni. Diversi autobus cittadini si fermano dinanzi all’ex Palazzo della Provincia.
Se si giunge in auto, è consigliabile lasciare la vettura nel grande parcheggio comunale “Pane e Pomodoro”, ubicato nel tratto sud del Lungomare, e di lì prendere la navetta B, che si ferma all’altezza del Palazzo della Regione, distante pochi metri dal Palazzo dell’ex Provincia dove, al IV piano, ha sede la Pinacoteca. Il parcheggio per 24 h e la navetta costano € 1,00.


giovedì 27 settembre 2018

Hidetoshi Nagasawa. AMICIZIA SENZA GRAVITÀ


La mostra-omaggio a Hidetoshi Nagasawa, l’artista giapponese ma italiano d’adozione recentemente scomparso, che La Nuova Pesa inaugura giovedì 4 ottobre, intende, attraverso le parole stesse di Simona Marchini, “celebrare un incontro sottile e profondo tra due persone” che ebbe inizio oltre un decennio fa, precisamente nel 2005, anno in cui Simona Marchini invitò l’allora giovanissimo critico d’arte Giacomo Zaza a curare la doppia personale Araki – Nagasawa.
Seguirono altre collaborazioni, quali la mostra Ombra d’Angelo al Monastero delle Lucrezie nell’ambito del Todi Arte Festival 2007, fino alla più recente, lo scorso anno, in occasione della mostra Trame d’autore presso l’Auditorium di Roma nell’ambito della XII edizione della Festa del Cinema.
Ovviamente si tratta di date che scandiscono soltanto un percorso professionale ma che poco ci informano di altre corrispondenze, più ineffabili, stabilitesi tra due persone che si riconoscono al di là del ruolo artista-mecenate.
Non a caso il titolo della mostra, Amicizia senza gravità, intende alludere sia alla specificità del lavoro di Nagasawa, la cui sospensione e assenza di peso sembrano sfidare la legge fisica di gravità, sia a quella che dovrebbe essere la condizione dell’amicizia: la non obbedienza alla meccanica e alla dinamica della pesantezza, dunque della gravità, nella relazione.
Nell’occasione sarà riproposta la grande installazione del 2005 Struttura di odore e, per gentile concessione di Andrea Alibrandi, Galleria Il Ponte, Firenze, la scultura Vecchio pino, 1985, già presentata nel 2017 in occasione della mostra Trame d’autore.
Testo critico di Giacomo Zaza


LA NUOVA PESA
centro per l’arte contemporanea
Opening: Giovedì 4 Ottobre, ore 19.00

La Nuova Pesa Centro per l'Arte Contemporanea
Via del Corso, 530 00186 Roma Tel. 063610892

Orario della galleria
Dal lunedì al venerdì ore 10.30 – 13.30 e 16 – 19.30

mercoledì 26 settembre 2018

Pollock e la Scuola di New York


Anticonformismo, introspezione psicologica e sperimentazione: arriva a Roma l’action painting di Pollock e dei più grandi rappresentanti della Scuola di New York.

Dal 10 ottobre l’Ala Brasini del Vittoriano accoglie uno dei nuclei più preziosi della collezione del Whitney Museum di New York: Jackson Pollock, Mark Rothko, Willem de Kooning, Franz Kline e molti altri rappresentati della Scuola di New York irrompono a Roma con tutta l’energia e quel carattere di rottura che fece di loro eterni e indimenticabili “Irascibili”.


Anticonformismo, introspezione psicologica e sperimentazione sono le tre linee guida che accompagnano lo spettatore della mostra POLLOCK e la Scuola di New York.
Attraverso circa 50 capolavori – tra cui il celebre Number 27, la grande tela di Pollock lunga oltre 3m resa iconica dal magistrale equilibrio fra le pennellate di nero e la fusione dei colori più chiari – colori vividi, armonia delle forme, soggetti e rappresentazioni astratte immergono gli osservatori in un contesto artistico magnifico: l’espressionismo astratto.

Sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, con il patrocinio della Regione Lazio e del Roma Capitale – Assessorato alla crescita culturale, la mostra è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con The Whitney Museum of America Art, New York e curata da David Breslin, Carrie Springer con Luca Beatrice.



Dal 10 Ottobre 2018 al 24 febbraio 2019
Pollock e la Scuola di New York
Complesso del Vittoriano - Ala Brasini
a cura di Luca Beatrice

COMPLESSO DEL VITTORIANO
ALA BRASINI
Via di San Pietro in Carcere,
00186, Roma
+ 39 06 678 0664


AROUND MYSELF


Muratcentoventidue Artecontemporanea

Around Myself
Parisa Ghaderi, Claudia Maina, Sissa Micheli, Muriel Montini, Margarida Paiva

Gli stati d’animo rappresentano una caratteristica degli esseri umani: gioia, tristezza, rabbia, armonia, paura, sono tutte emozioni cui non ci si può sottrarre e che spesso sfuggono al nostro controllo.
La mostra propone un originale percorso nei territori intricati dell’animo, raccontato da cinque artiste di varie nazionalità, che tentano di svelare i lati oscuri, enigmatici e autentici delle emozioni che appartengono all’individuo.

Parisa Ghaderi è un'artista e cineasta iraniana che vive negli Stati Uniti dal 2009. Il suo lavoro è stato esposto a livello nazionale e internazionale. Spazia dalla progettazione grafica alla fotografia fino all'installazione e alla lavorazione dei metalli. Come donna iraniana che vive negli Stati Uniti, riflette sulla sua esperienza e s’interroga sull'identità e sui problemi delle donne. Molti dei suoi lavori riguardano il passaggio dall'Iran agli Stati Uniti e il modo in cui la sua identità è cambiata. Attraverso di essi espone aspetti delle sue battaglie personali sollevando domande e cercando di trovare delle risposte. Si pone spesso di fronte a situazioni con cui non riesce a confrontarsi nella vita reale, come la perdita di una persona amata o la distanza emotiva.
In "Take care", esplora il rifiuto dell’evidenza quando avviene una perdita e come rendere presente un’assenza. Questo pezzo è ispirato a una citazione di Emily Dickinson "La distanza e la morte sono la stessa cosa, quando te ne sei andato, te ne sei andato".Utilizza la tecnica del Cinemagraph, in cui le fotografie sono combinate con un movimento minimo e ripetuto e il grado di azione è quasi impercettibile per accentuare l'atemporalità della perdita .
La ricerca espressiva di Sissa Micheli, artista altoatesina, viennese d’adozione, si muove tra l’immagine fissa e quella mobile dosando con rigore installazioni, video e foto. I suoi interventi si concretano in un assemblaggio simultaneo di foto, video e suoni.

Sissa Micheli padroneggia per sottigliezza e capacità di suggestione lo storytelling. I suoi sono studi poetici di passioni elementari, tormenti quotidiani, intimi, talvolta d’impressionante intensità emotiva. Il suo è un mondo complesso di forte qualità cinematografica, dove realtà e finzione sono complici nella costruzione della struttura di un dramma psicologico.
A volte autobiografico, a volte basato sull'esperienza di qualcun altro, come riportata da un giornale, queste narrazioni di disagio e intimità sono frammenti autonomi di una vita sul limite di un esaurimento nervoso, minacciata da un evento spesso tragico, inaspettato, precario nel suo dispiegarsi, come una serie di traumi dell'infanzia, attraverso gli anni formativi e la maturità, fino ai pericoli di una vecchiaia futura.
In un processo delicato e appena visibile di sublimazione, Micheli iconizza le matrici delle relazioni umane di base, fornendo così lo spettatore di un dizionario di "emozioni ricevute" che, pur universalizzate, mantengono la loro sincerità e incredibilmente, una potente autenticità.
L'artista presenta una serie di fotografie dal titolo "Yesterday's Tomorrows" in cui i protagonisti sono una valigia bianca, una lampada volante, una giovane donna in una situazioni insolita - che salta e vola sul letto fluttuando nell'aria, e risvegliando la casa dalla sua inerzia. A questo punto, l'osservatore è coinvolto nel mezzo di una storia immaginaria che si svela attraverso un mondo d’immagini, già viste, tratte da film e dalla fiction televisiva.

Claudia Maina è un'artista milanese che si è laureata in Scultura e in Arti Interattive e Performative all’Accademia di Belle Arti di Brera. Utilizza il disegno, la scultura, l’installazione e il video. Il suo lavoro indaga il rapporto tra corpo e ambiente. Il corpo è messo in relazione alle dimensioni spaziali, temporali e sonore nelle quali vive. A partire dai concetti di ripetizione e abitudine, la ricerca si sposta su come questi agiscano nella quotidianità, influenzando la nostra psiche e il modo di abitare gli spazi. La dimensione fisica quotidiana è confrontata costantemente con quella emotiva, legata alla percezione del nostro corpo: ne nasce una definizione dello spazio che viene costruita con una ricerca formale in continuo slittamento tra equilibrio e ossessione. Le interessa analizzare come il tempo viene percepito e studiare il corpo come luogo di memoria temporale, anello di congiunzione tra passato e futuro.
I suoi BedBugs Castle sono edifici immaginari di breve durata, come case di carte, dove sono stati collocati piccoli bedbug-men. Sono una metafora dell'impossibilità di relazioni umane o di un'afasia comunicativa all'interno della loro fredda sospensione senza tempo. Le sue architetture improbabili costruite da bicchieri appoggiati l'uno sull'altro in una struttura dall'equilibrio assai precario, pronte a cadere e poi a risorgere, come un gioco senza fine, mostrano una mancanza di connessione tra gli individui. 

Muriel Montini vive e lavora a Parigi. Ha studiato cinema e dal 2000, ha realizzato diversi film proiettati in importanti istituzioni internazionali e festival . 
Il suo lavoro oscilla tra fiction, documentario e cinema sperimentale. L’artista considera tutti i suoi film come finzione, anche se non s’inseriscono in una linearità narrativa. La storia rimane comunque ciò che le interessa maggiormente. Come un musicista, lavora sulla ripetizione, le variazioni, fino alla nota minimalista di "Alice", un video del 2009, la cui realizzazione si basa sull'idea di raccontare una storia con una sola parola. Nella finzione, lascia sempre spazio all'improvvisazione e mette lo spettatore il più possibile in uno stato di acume sensoriale e riflessivo: contrariamente alla chiusura prospettica dei film d’intrattenimento, i suoi lavori presentano una struttura narrativa aperta all’interpretazione dello spettatore, spetta a lui fare il suo video, proiettato in questa ricomposizione imperfetta del mondo, anch’egli, deve lavorare per ricostruire l'universo che gli viene proposto.
In Chambres (Ou Changrin) , del 2007, in una stanza d'albergo, una donna dorme, fuma sigarette e qualche volta inizia un dialogo. Ma non c'è risposta. ..

Margarida Paiva è una giovane e apprezzata videoartista portoghese, che vive e lavora a Oslo, il cui curriculum vanta numerose partecipazioni a mostre e festival internazionali.
Le sue opere video sono costituite da storie astratte in un approccio narrativo non sequenziale ma fatto di frammenti d’immagini e parole, i personaggi sono soprattutto donne e i temi presentano spesso un elemento di ansia e solitudine. Il trauma della perdita, l’isolamento e la memoria sono motivi ricorrenti in questi film. L’artista esplora gli stati più riposti della mente facendo scorrere in un unico piano temporale pensieri, emozioni, ricordi.
Erase (2009), il video che presenta in questa mostra, è una poesia per immagini che tocca temi quali la perdita e lo smarrimento. Riflette sul concetto di non-belonging, di non appartenenza, il sentirsi come un fantasma e la difficoltà a comunicare con gli altri . 

Sede
Via G. Murat 122/b – Bari
Inaugurazione 
Sabato 13 Ottobre, 2018, ore 19.00 

Periodo
13 ottobre – 30 novembre 2018

Orario di apertura 
Lunedì ,martedì e mercoledì solo su appuntamento
Dal giovedì al sabato, dalle 17.30 alle 20.30
Info
3348714094 – 392.5985840
info@muratcentoventidue.com


ENGLISH below

La galleria aderisce alla quattordicesima Giornata del Contemporaneo indetta da AMACI.
Parisa Ghaderi (b.1983, Tehran, Iran), is a visual artist and filmmaker who earned her BA in Visual Communications from Art & Architecture University (Tehran, Iran) in 2006, and her MFA in Art and Design from the University of Michigan (USA) in 2014. She moved to the U.S. in 2009. Her work has been exhibited nationally and internationally including South Asian Women Collective (Shirin Gallery, NY), the 6th International Media Arts Award (Queensland, Australia), ExperimentoBio, (Spain), A Woman house or a Roaming House? (A.I.R. Gallery, NY), Fadjr International Visual Arts Festival (Tehran, Iran), and the Red bull House of Art (Detroit, MI). Her work is featured in The Huffington Post, The Brooklyn Rail, Video Focus (France), Nineteen Sixty Nine (University of California, Berkeley), the Michigan Daily, Unite Women (online), and the Visual ARTBEAT Magazine (Austria). Ghaderi has made four short films: "Still", "Broken Glass", "The ones who loved me are gone", and "One way". Her short film "Still" has been screened at Women's Independent Film Festival, Santa Monica, California, The International Film Festival for Documentary, Short, and Comedy, Indonesia, and CINEWEST, Sydney, Australia. "Still" won the International Award of Merit Winners, from the International Film Festival for Documentary, Short, and Comedy, Indonesia. "Broken Glass" was screened at Lady's First International Film Festival, Cork city, Ireland. "The ones who loved me are gone" was the winner of The Berlin Flash Film Festival, Berlin, Germany, in 2017.

Claudia Maina is a Milano-based artist. She was born in Arona (No) in 1976. In 2004 she gradueted in Sculptur at the Academy of Fine Art in Milan, where she completed her master in Interactive and Performative Art in 2008.
Solo shows and video festivals: VEDUTE MULTIPLE (Multiple Views), in collaboration with EconomART di Amy – D Arte Spazio Gallery, Studio LOMBARDDCA, Milan; PIUME E FINESTRE (Feathers & Windows), Galerie Territoires Partagés, Marseille; La Trilogia Esistenziale_Omaggio a Michelangelo Antonioni (The existential Trilogy. A tribute to Michelangelo Antonioni) GAS Gallery; CORPI DOCILI, (Tamed Bodies) Gestalt Gallery, Pietrasanta; Claudia Maina Nac cultural association Novara; MM15*2005 a+m Bookstore, Milan. IDENTITÁ E VIOLENZA (identity & Violence) – Dialoghi tra videoarte e sociologia (dialogue between Video art and sociology),_Bergamo; Oblíqua / Mostra Internacional de Videoarte & Cinema Experimental, Appleton Square, Lisbon; CÓDEC Festival_Festival/Muestra de Vídeo Y Creaciones Sonora, México; Videovision, Video Exhibition, Galleria Nuvole, Palermo; The Scientist_International Videoart Festival in Ferrara; Experimental Texture, BAC!2010: TIME 11.0 Edition of Barcelona Art Contemporary Festival; From body to City. Five word for artist’s videos, Verona; 
Group shows: ARCHIVI APERTI IN CITTADELLA. Cittadella degli Archivi, Milan; Open the boxes 2, Gagliardi Art System _Torino; Imbalance and Insecurity, Amy-d Arte Spazio Gallery; Contamination, Museo Civico Polironiano San Benedetto Po (Mn); Novara Art Prize Palazzo Bellini, Oleggio (No); Look At Festival, Ex-Manifattura Tabacchi, Lucca; External Memory, Care/of in Milan.
Prize: Finalist Premio Ora ; Finalist Premio Pasinetti _Mario Cosua video Art Prize; Selected in Combat Prize, Livorno. Finalist Corto Dams Festival, Montà (CN); Prize at Opera Prima Competition, Urbino.
In 2014 she partecipates at the recidency curated by La Napoul Art Foundation, Mandelieu- La Napoule, France. http://www.claudiamaina.it

Sissa Micheli was born in 1975 in Brunico in Italy. From 2000 to 2002 she studied at the Schule für künstlerische Photographie in Vienna under the direction of Friedl Kubelka and completed her diploma studies between 2002 and 2007 at the Vienna Academy of Fine Arts with Professor Franz Graf, Professor Gunther Damisch and Professor Matthias Herrmann, graduating with honours. Sissa Micheli was awarded several prizes and grants, including the Vienna Academy prize and the Premio Pagine Bianche d'Autore, Milan, in 2008, the London and Paris studio scholarship by the BKA in 2009 and 2013, and the Austrian state grant for artistic photography in 2015. In 2016 she was awarded the “Artist of the Year” prize by the South Tyrol Artists’ Association and the HGV. Her work has been shown in numerous national and international individual and group exhibitions and is represented in public and private collections. Sissa Micheli lives and works in Vienna.

Muriel Montini lives in Paris where she currently works on different projects. She studied cinema in Paris VIII university. Since 2000, she has made several films that oscillate between fiction, documentary and experimental. They've been screened in different international institutions (Musée du Jeu de Paume Paris, Anthology Film Archives New York...) and festivals (Hamburg International Short Film Festival, FID de Marseille, Rencontres Paris–Berlin, European Media Art Festival Osnabrueck...)..In 2014, she won two prizes at Szcezcin European film festival. Among her last exhibition: 2018-Dame of the Hour International Women's Day exhibition Bath (Angleterre);Paratissima Bologna Art Fair "Animali Notturni" Bologne (Italie);Bienal Internacional de Video y Cine Contemporáneo Mexicali (Mexique);One-Off Moving Image Festival Valencia (Espagne);Exposition "Le trouble-fête" MPAA Broussais Paris (France);Artist as a digital archivist University of Oslo (Norvège) – Kamloops Art gallery (Canada) – Ideas Block LT Vilnius (Lithuanie);Digital Graffiti Alys Beach (USA); OGA Videoart Exhibition Rome (Italie);FILE Media Art Electronic Language International Festival Exhibition Sao Paulo (Brésil);FONLAD Water Museum, Art Web Center Coimbra (Portugal);2017-International Short Silent Film Celebration Haïfa (Israël) ;11th International Cukurova Art Festival - Altin Oran Art Gallery Adana (Turquie);FUSE Ättiksfabriken Art Space Royal College of Music Stockholm (Suède);Contemporary Visions (curator Roberto Ronca) (Italie, Espagne, Bulgarie, Angleterre, République tchèque);Festival International de Creatividad, Innovación y Cultura Digital Espacio Center Canaries (Espagne)
Margarida Paiva was born in Coimbra, Portugal in 1975. In 2001 she moved to Norway and lives currently in Oslo. In 2007, she completed her Master degree at the Oslo National Academy of the Arts, and has earlier studied at the Faculty of Fine Arts in Porto and Art Academy in Trondheim. Among her solo shows: Untitled Stories, Lab.65 Contemporary Art Gallery, Porto, Portugal; Every Story Is Imperfect, Oslo Intercultural Museum, Norway; Erase, Muratcentoventidue Contemporary Art Gallery, Bari. Among her group shows and video festivals: Migrating Stories, Screen City Biennial, Stavanger, Norway; Stereo. Not Mono, F15 Contemporary Art Gallery, Moss, Norway; Stories and Desires From Who Sleeps, Camara Oscura Contemporary Art Gallery, Madrid, Spain; Debaixo da Película, Image Museum, Braga, Portugal; KINO DER KUNST, International Art Film Festival, Munich, Germany; The 30th Documentary Film and Video Festival, Kassel, Germany; Videoformes, XXIIe Intern. Video Art and Media Festival, Clermont-Ferrand , France; COURTisane, Short Film, Video and New Media Festival, Ghent; Belgium; European Media Art Festival, Osnabrück, Germany; Under Surveillance, Oeiras Image Festival, Lisbon, Portugal.
Her short film Every Story Is Imperfect (2012) has been awarded at FOKUS 2014, Nikolaj Kunsthal, Copenhagen, Denmark.


lunedì 24 settembre 2018

Marco Milia. Waterway


Venerdì 28 settembre dalle ore 11 presso il Chiostro di San Francesco di Acquapendente VT si apre “Waterway”, evento spin-off di UV - Urban Vision Festival 2018 concepito come una giornata di studio e di riflessione dedicata ai temi della tutela ambientale, come la salvaguardia delle acque e il riuso di materiali di scarto (Plastic Free), e all'arte contemporanea, quale veicolo di valorizzazione eriqualificazione urbanistica.

L'evento è mutuato dall'opera site specific “Waterway” che Marco Milia (Roma, 1976) ha realizzato negli spazi del Chiostro nel mese di luglio in occasione di UV Contemporary Art Projects e in permanenza fino a dicembre. Il tema sviluppato nel lavoro di Milìa è quello dell’acqua come elemento in movimento che dà vita. Si tratta di una suggestiva installazione aerea composta da numerosi elementi circolari in policarbonato azzurro, diversi per diametro, che si intersecano e si moltiplicano nello spazio quale rimando ai tanti corsi d'acqua e fonti che caratterizzano il paese di Acquapendente, creando così una forte interconnessione con la storia e la morfologia del luogo. 

L'etimologia della parola acqua si ricollega alla radice indoeuropea ak- = piegare. La stessa radice è presente nel sanscrito ak-na = piegato. Milia ha utilizzato il policarbonato che si piega per creare molecole, bolle di ossigeno e forme circolari. Altro elemento che contraddistingue l’opera è infatti la forma del cerchio che rappresenta il femminile, raffigura un ciclo completo e la perfezione ciclica, ma anche il Sole. Il cerchio è il simbolo perfetto della totalità e la sua forma esprime pienezza e armonia. 

La giornata sarà scandita da dibattiti, incontri, visite guidate, workshop con gli studenti delle scuole e un talk con l'artista Marco Milia e il curatore Davide Sarchioni.

Conclude l'evento il progetto “Light on Water”, spettacolo di proiezioni luminose e musica curato da MothLab.

“Waterway” è organizzato da Urban Vision Festival 2018 e OAM Officina Arti Mestieri Acquapendente, in collaborazione con Associazione Pro-Loco Acquapendente e MothLab, con il patrocinio di Regione Lazio e Comune di Acquapendente.


Programma:
· ore 11.00 / 13.00 Incontro con le scuole per parlare in chiave ecologica dei temi che hanno ispirato l’artista Milìa nella realizzazione di “Water Way”: l’acqua come elemento che caratterizza il territorio acquesiano, la sua tutela e il suo utilizzo consapevole; l’importanza del riciclo delle materie plastiche e l’impatto ambientale della plastica a livello locale e globale. Infine il riutilizzo dei materiali in ambito artistico.
· ore 14.00 / 16.00 workshop dedicato agli studenti finalizzato alla realizzazione di manufatti artistici ad alto contenuto sostenibile realizzati con plastica riciclata di diversa provenienza, fattura e consistenza
· ore 16.00 / 18.30 Tour per le vie di Acquapendente e visita ai maggiori luoghi di interesse storici, artistici, nonché delle location dei vari interventi di Urban Vision Festival 2018
· ore 18.30 / 19.00 Talk con Marco Milia e Davide Sarchioni sull'opera “Waterway” e il ruolo che il materiale da utilizzare per l’opera riveste nel veicolare precisi messaggi al pubblico. 
· ore 19.00 / 19.30 proiezione del trailer del video “Waterway” di Marco Milia con la regia di Fabio Ventura
· ore 19.30 Apericena Plastic Free 
· ore 21.30 Light on Water - spettacolo di proiezioni luminose e musica curato da MothLab 


WATERWAY
Marco Milia

venerdì 28 settembre 2018

artisti
Marco Milia

location
Chiostro di San Francesco, Acquapendente VT

organizzazione
Urban Vision Festival

OAM Officina Arti Mestieri Acquapendente

in collaborazione con
Associazione Pro-Loco Acquapendente
MothLab

con il patrocinio di
Regione Lazio
Comune di Acquapendente

si ringrazia
Marco Milia
Luca Bernabei
Architetto Chiara Carrarini
Lara Mazzuoli
Isaco Praxolu
Davide Sarchioni
Angelo Vitali

info:
urbanvisionfestival@gmail.com
#urbanvisionfestival

pubblica:


FANGO. Adalberto Abbate/ Jota Castro/ Mario Consiglio/ Sandro Mele/ Calixto Ramirez



Venerdì 28 settembre 2018 si inaugura allo Spazio Rivoluzione (piazza della Rivoluzione, 9) “FANGO”, esposizione indipendente, con opere di Jota Castro, Mario Consiglio, Sandro Mele, Adalberto Abbate e Calixto Ramirez.

L’immagine torbida e viscosa del fango - che travolge, distrugge e ricrea – rappresenta una ricerca comune centrata su tematiche di respiro globale, in cui politica, impegno collettivo e resistenza individuale si uniscono a violente denunce e a disincantate illusioni. Il fango, con la sua energia distruttrice, spazza via quel velo di ipocrisia che assopisce l’agire sociale, facendo cadere in pezzi indifferenze e confortanti castelli di sabbia.

Il fango, visto come elemento disturbante, come sostanza da epurare, è legato a doppio filo con il nostro desiderio di controllo e di sterilizzazione ambientale, portandoci a considerare lo scarto come un ingombrante residuo. Tornare al fango, al limus originario, significa riappropriarsi di una potente libertà creatrice, allontanarsi da un falso senso di pudore e dall’imposizione di rigidi schemi.

“Il fango si è sostituito al sangue, ci circola dentro diventandone parte ed impantana ogni entusiasmo e resistenza. È il fango che ricopre i paesaggi, le memorie collettive e le verità. È il fango della corruzione, dei voti di scambio, dei rapporti tra mafie, dell’economia e della politica, della violenza e degli appalti truccati. È quel fango che smotta e fa cadere il cemento impoverito dei ponti, delle abitazioni, delle scuole e delle autostrade. È il fango che impantana il giornalismo e la cultura di rottura. L’unica possibile reazione è il non cedere alle trame del potere e alle false architetture del sapere. Bisogna fare del fango la sola cronaca della distruzione” (Adalberto Abbate).


BIO
Adalberto Abbate è nato a Palermo nel 1975 dove vive e lavora. Dal 1998 ad oggi ha esposto in diversi centri d’arte contemporanea internazionali quali il Musée Historique et des Porcelaines de Nyon, il Museo Mart di Rovereto, il Museo Riso d’arte contemporanea di Palermo, il Museum für Kommunikation di Bern, la Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano, la Fondazione Brodbeck di Catania, i Cantieri Culturali della Zisa di Palermo, l’Ausstellungsraum Klingental di Basel, il Museo GAM di Palermo, il VAF-Stiftung di Frankfurt, il Museo Mandralisca di Cefalù, il Museo Palazzo Lucarini Contemporary di Trevi, il Künstlerverein Malkasten di Düsseldorf, il Grimmuseum di Berlino, lo Spazio Rivoluzione di Palermo. Del 2012 è la personale UTOPIES, DES MONDES IMAGINAIRES VUS À LA LOUPE, al Centre Pompidou di Parigi (2012).

Jota Castro (Yurimaguas, Perù, 1965) vive e lavora in Belgio. Nel corso della sua carriera artistica ha preso parte a svariate collettive in Israele, Danimarca, Stati Uniti, Spagna, Paesi Bassi, Irlanda, Turchia, Russia, Repubblica Ceca, Albania, Messico, Germania e Italia (54ª e 53ª Biennale di Venezia; MACRO di Roma; Castello di Barletta; Palazzo della Ragione di Milano). Nel 2004 è vincitore del premio Biennale Gwandju (Corea). Tra le sue personali: SACROSANCTUM (Palermo, 2015), WORKING TOGETHER (Brussels, 2014), DE VIDA NO SE PUEDE VIVIR (Santiago de Chile, 2014), GEMÜTLICHKEIT (Napoli, 2013), JOTA CASTRO (Olanda, 2012), AUSTERITY ÜBER ALLES! (Berlino, 2012), MEMENTO MORI (Napoli, 2011), LOW COST TOUR - SECOND STOP (Melbourne, Australia, 2010); LOW COST TOUR (Santiago, Chile, 2010), LOW COST (Madrid, 200), LA PALABRA DE LOS MUDOS (Lima, Perù, 2008), VOLTA SHOW (NY, USA, 2008), SLEEP TIGHT, ELAINE LEVY PROJECT (Bruxelles, 2008), ENJOY YOUR TRAVEL (Napoli, 2007); NO MORE NO LESS (Madrid, 2006), REAR WINDOW (Helsinki, 2006), JOTA CASTRO (Melbourne, Australia, 2006), BORN TO BE ALIVE. ELAINE LEVY PROJECT (Bruxelles, 2006), EXPOSITION UNIVERSELLE 2 (Charleroi, Belgio, 2005), EXPOSITION UNIVERSELLE 1 (Parigi, 2005), TAKING PART (Paesi Bassi, 2005), INTRODUCTION TO JOTA CASTRO (Melbourne, Australia, 2005), BOUC-ÉMISSAIRE (Parigi, 2004), MOTHERFUCKERS NEVER DIE (Brescia, 2003), LOVE HOTEL (Parigi, 2003), ET SI C'ÉTAIT À REFAIRE (Parigi, 2002).

Mario Consiglio (Maglie, 1968) vive a Perugia. Ha esposto in numerosi contesti pubblici e privati, in Italia e all’estero. Tra questi: Oratorio San Mercurio (Palermo), Grimmuseum (Berlino), Trolley Gallery (Londra), Palazzo Bricherasio (Torino), Museo Pecci (Prato), Galeria Villena (L’Havana, Cuba), Studio Visconti(Milano), MACRO (Roma), Fondazione Sandretto (Torino), Gran Central Terminal (New York), Art in Perpetuity Trust (Londra), Istituto Britannico (Roma), Spiral Hall (Tokyo), Art Basel – Professional Day (Basilea), 798 Art District (Pechino, Cina), Gay Palace (Rotterdam), Palazzo della Penna (Perugia), Galleria Eva Menzio (Torino), Prague Biennal (Praga), Palazzo Lucarini Trevi (Perugia), Palazzo Reale (Napoli), Fondazione Zappettini (Milano), Villa Elisabeth (Berlino), Padiglione Italiano, Expo 98 (Lisbona), Gallery MC (New York), Padiglione Esprit Nouveau (Bologna), Palazzo Morelli Fine Art (Todi, Perugia), Flash Art Museum (Trevi, Perugia), Rare Ofiice (Berlino), Fondazione Querini Stampalia (Venezia), White Spider Col Condesa (Città del Messico), Nolias Gallery (Londra), Martina Re Gallery (Miami), Galleria Seno (Milano), Galleria Astuni (Pietrasanta), Breed Art Studios (Amsterdam), Studio La Città (Verona), Galleria Carbone (Torino).

Sandro Mele è nato a Melendugno (Lecce) nel 1970. vive e lavora a Roma, dove ha collaborato con l’artista Fabio Mauri. Tra le mostre personali: SACROSANCTUM (Oratorio San Mercurio, Palermo, 2015) THE AMERICAN BROTHERS (Venezia, Galleria Michela Rizzo, 2013), LUCHA (Roma, Fondazione Volume!, 2010), CAMPO ARGENTINO (Roma, Galleria L’Union, 2006). Tra le mostre collettive: WONDERMORE (Roma, MAXXI, 2018), LA FINE DEL NUOVO CAP. XIII (Zagabria – HDLU, Mestrovic Pavilion,2017), EVIDENCE OF ABSENCES (MoREMuseum of refused and unrealised art projects, 2016), LAVOROWORKVORE (Buttrio, SPAC - Spazio Pubblico per l’Arte Contemporanea, 2013), VIDEO ARTE ITALIANA 2004‐2012 (Buenos Aires, Museo d’Arte Moderna, 2012), GAP GENERAZIONI A CONFRONTO (Roma, MAXXI B.A.S.E., 2012), NON TUTTO È IN VENDITA (Bologna, via Farini 33, 2011), HEAR ME OUT (Genazzano, Castello Colonna, 2011), ENTE COMUNALE DI CONSUMO (Genazzano, Castello Colonna, 2010), IL CAOS (Isola di San Servolo, evento collaterale alla Biennale d’Arte di Venezia, 2009), MEDITERRANEAN (Roma, Palazzo Rospigliosi, 2009).

Calixto Ramírez (Reynosa, Messico, 1980), allievo di Jannis Kounellis, si laurea in Arti Plastiche e Visuali a La Esmeralda di Città del Messico nel 2008. Dal 2013 vive e lavora in Italia. Dal 2008 ha esposto in prestigiosi centri in America e in Europa. Tra le sue personali CUARTO PASO (Milano, 2018) One potato, two potato (Labico, 2017) OPERA VIVA BARRIERA DI MILANO (Torino, 2017), CUATRO PASOS/MILANO (Milano, 2017), UNA SOLA MOLTITUDINE (Roma, 2016), CUATRO PASOS/TRISTE (Trieste, 2016), SACROSANCTUM # 15 (Palermo, 2016), CUATRO PASOS/NAPOLI (Napoli, 2016), DONDE EL CAMPO ME HA LLEVADO (Vienna, 2016), MANCA (Città del Messico, 2016), SACROSANCTUM (Palermo, 2015) BODY,CITY AND DUST (Croazia, 2015), A TRAVÉS (Città del Messico, 2014), PATRICIA (Marsiglia, 2014), ANTES DE ENTRAR PERMITA SALIR (Città del Messico, 2012), DE IDA Y VUELTA: UN PASEO POR LAS ARTES PLÁSTICAS Y VISUALES (Città del Messico, 2012) e TIME & SPACE OF CALIXTO RAMÍREZ (Texas, USA, 2012).


Artisti: Adalberto Abbate, Jota Castro, Mario Consiglio, Sandro Mele, Calixto Ramirez
a cura di: Adalberto Abbate
Inaugurazione: venerdi 28 settembre 2018, h 18:00
Esposizione: dal 28 settembre - al 28 novembre 2018
Orari di apertura: per appuntamento cell. +39 3282699409
tutti i venerdì dalle 16:00 alle 19:00
Testi: Adalberto Abbate e Luisa Montaperto


Spazio Rivoluzione
piazza Rivoluzione, 9
Palermo (Pa), Sicilia, Italia

pubblica:


ANTONIO DE LUCA - un posto per sognare forte


UN POSTO PER SOGNARE FORTE non è lo slogan di una fabbrica di materassi. Non è la pubblicità di una clinica che cura le malattie del sonno. È la mostra fotografica che Antonio De Lucapresenta a Mantova, alla Casa di Rigoletto, dal 6 ottobre al 4 novembre p.v.Si tratta di una riscrittura della legge del caos, il tentativo di mettere il guinzaglio all’imponderabile. Come in una piece teatrale basata sull’improvvisazione l’autore trasforma in gag ogni accadimento, distorcendo, sovrapponendo, rettificando ma, soprattutto, attendendo che il tempo e il caso/caos facciano il loro corso. E’ l’estremo tentativo, fallito, di dimostrare l’oggettività della fotografia, ma è anche -e soprattutto- un modo di “andare oltre” i parametri consueti. Una proposta impegnativa, provocatoria, da maneggiare con cura. Una maratona che non si può affrontare senza un allenamento consapevole e mirato… Non sarà pertanto superfluo un breve training prima di affrontare l’impatto ultracerebrale con un posto per sognare forte: 1) staccare le pagine pubblicitarie di un rotocalco; 2) ritagliate e separate la parte visiva dal testo; 3) mescolate i due gruppi così ottenuti; 4) abbinate uno slogan ad una fotografia, pescando alla cieca dai due gruppetti; 5) cercate di influenzare gli abbinamenti concentrandovi “forte”

Antonio De Luca, artista multimediale, è nato a Montagnareale (ME) nel 1956. Vive e lavora a Milano. Professionista dal 1980 ha lavorato e pubblicato per numerose case editrici, tra le quali Rizzoli, Mondadori, Rusconi, Condè Nast, Elle Japon, Madame, Figarò, Cairo editore, ecc… Ha inoltre realizzato video pubblicitari, cataloghi, calendari, pubblicazioni per BGS, HDMWE, Saatchi&Saatchi, Fiat immagine, Lancia, Alfa Romeo, Blue imp., Azzurra, Sbernadori Del Conte, Ricordi, BMG, Iveco, Pirella &G, Red Cell, Penno advertising, Olivetti, MPIO, Nadler e Larimer, Fiona Swarovsky, Nomen Italia, Albert Leclerc design, Collistar, Air Europe, Champion, Edwin jeans, Intermezzo ecc… Ha partecipato a numerose mostre, tra le quali: CRONACHE VERE a cura di Alessandro Riva, Milano, spazio Consolo, 1997; DESTRA, spazio Enzo Nocera, Milano; SULLA TV, spazio San Fedele, Milano; SKULL, Wannabee Gallery e spazio Revel, Milano; MALE DI MIELE, Wannabee Gallery, Milano; CELESTE PRIZE exhibition, Berlino; RODI ART EXHIBITION; LO SCHERMO DI SCIPIO, mostra personale a cura di Alessandro Riva, Wannabee Gallery, Milano; RITRATTI ITALIANI, a cura di Vittorio Sgarbi, Galleria d’Arte Moderna Aroldo Bonzagni, Cento (FE) e Fondazione Durini, Milano; ALL IN TWILIGHT, mostra personale a cura di Ivan Quaroni, Nur Gallery, Ars Prima, Milano; FEAR, a cura di Cristina Gilda Artese, Nur Gallery, Ars Prima, Colonia Art Fair; Ha vinto l’ARTDONKEYPRIZE (sezione fotografia) nel 2011 con l’opera “Era mio padre”. È stato presente alla 54 BIENNALE DI VENEZIA al PADIGLIONE ITALIA (ARSENALE) con l’opera “240 perché i mendicanti vivono ancora, Apokalips” a cura di Giacomo Maria Prati, grattacielo Pirelli, Milano, 2012; POP DESIGN TOUR a cura di Alessandro Riva, ArteAccessibile, Milano, 2013; ALIENS LE FORME ALIENANTI DEL CONTEMPORANEO progetto di Sergio Curtacci, Palazzo Pirola, Gorgonzola, 2013; IL VOLTO DELL'ANIMA a Cura di Bruno Bandini, Sale dell'Accademia complesso monumentale del Broletto, Novara, 2014; SUPERHEROES 2.0, Gestalt Gallery, Pietrasanta e Forte dei Marmi, 2014; KEITH HARING, JEAN MICHEL BASQUIAT e POP UP REVOLUTION a cura di Achille Bonito Oliva, Electronic Art Caffè presso MDM Museo Portocervo e Art Gallery gruppo Art&Co, Parma, 2014; ALIENS LE FORME ALIENANTI DEL CONTEMPORANEO, progetto di Frattura Scomposta C.A.Magazine, Casa di Ludovico Ariosto, Ferrara, 2014; FUTURO CLASSICO a cura di Silvia Fabbri, Fondazione Mazzullo, Palazzo duchi Di Stefano, Taormina, 2015; DEATH STATI DI LIBERO ARBITRIO organizzata da Qualcosa di ROSSO; TAG … EMATICI Installazione di Raffaella Formenti e Video di Antonio De Luca, Palazzo Guinigi, Lucca, 2016; THE LAST SUPPER BEFORE HOLIDAYS video anteprima con Paola Turroni, galleria Sabrina Raffaghello Contemporary Art, Milano, 2016; SWEET HOME LE PALLE EN ORBITE video per Albert Leclerc, spazio Yves Trudeau, Festival Orford musique, Montreal, 2017.

Scheda della mostra
titolo: Antonio De Luca – Un posto per sognare forte
a cura: di Carlo Micheli
sede: Casa di Rigoletto, Piazza Sordello 23, Mantova 
date: 7 ottobre – 4 novembre 2018
inaugurazione: Sabato 6 ottobre 2018 ore 18.30
orari: tutti i giorni dalle 9 alle 18 
info al pubblico: tel. 0376288208, info@infopointmantova.it
organizzazione: Comune di Mantova – Ufficio Mostre


Francesco Vaccaro. NIENT’ALTRO CHE STORIA


Venerdì 28 settembre dalle ore 18 alle 21 si inaugura a Napoli, nelle sale della Biblioteca della Società di Storia Patria, al Maschio Angioino, la mostra personale di Francesco Vaccaro intitolata: “Nient’altro che storia” a cura di Alessandra Pacelli, in collaborazione con lo Studio Trisorio, con il Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee.


La mostra nasce dalla suggestione ricevuta dall’artista nel corso della sua prima visita alla biblioteca, con la scoperta del suo patrimonio librario, in assonanza con i temi del suo lavoro.


Il titolo della mostra “Nient’altro che storia” rievoca il titolo di un libro di Giuseppe Galasso e queste parole, insieme a un bottone di una camicia dello storico napoletano, sono l’incipit e l’essenza dell’intero percorso espositivo. 
Il video “Che tu sia per me il coltello” indaga il fare della scrittura come strumento ed effetto di scarnificazione e smottamenti di terreni interiori. Opere di piccole dimensioni si susseguono nelle librerie della sala grande: titoli di romanzi minori del Novecento, stralci di diari, ritratti fotografici, frammenti di immagini e testi cuciono trame narrative impreviste in dialogo con i volumi della biblioteca. L’installazione “Dalla finestra ti vedo” è un omaggio ai protagonisti della letteratura italiana del Novecento.
Chiude il percorso della mostra e ne scandisce il ritmo l’opera “Non è dato sapere con le parole”, realizzata con palette elettromeccaniche utilizzate nelle stazioni ferroviarie per indicare le destinazioni dei treni. Due fotografie documentano il restauro delle finestre della biblioteca, per garantire ai libri protezione dagli agenti atmosferici. L’intervento, voluto dall’artista, è stato realizzato grazie al sostegno di un imprenditore napoletano.
Durante la mostra è possibile iscriversi alla Società Napoletana di Storia Patria, istituzione di alta cultura, senza scopo di lucro, che raccoglie, custodisce e rende fruibili le fonti per la storia di Napoli e del Mezzogiorno.

La mostra, accompagnata da un catalogo con un testo di Alessandra Pacelli, resterà in corso fino al 3 novembre nei giorni di normale apertura della biblioteca.



Francesco Vaccaro (Crotone, 1968), dal 2016 vive e lavora a Napoli. La sua ricerca è incentrata su temi quali la memoria, l'identità e la scrittura; utilizza video, pittura, fotografia, installazione. Ha esposto in spazi pubblici e privati: nel 2013 ha presentato l’installazione “Dalla finestra ti vedo”, a cura di Federica Pirani, presso la Galleria Comunale d'Arte Moderna di Roma. Nello stesso anno ha esposto un video per la mostra collettiva “Nell'acqua capisco”, a cura di Lea Mattarella e Claudio Libero Pisano, evento collaterale della 55a Biennale di Venezia. Del 2014 è la mostra “Tutti i caffè che ho preso senza di te”, a cura di Olga Gambari, presso la galleria Opere Scelte, Torino. I suoi video sono stati presentati in numerosi festival internazionali: Festa del Cinema di Roma, Festival Artecinema di Napoli, Festival Internazionale del Film sull'Arte di Montréal.


Sede espositiva: 
Biblioteca della Società Napoletana di Storia Patria
Maschio Angioino, Via Vittorio Emanuele III, 310, 80133 – Napoli
Ingresso libero

Orari:
martedì e mercoledì ore 11 - 18

Aperture straordinarie:
sabato 29 settembre
giovedì 11 - venerdì 12 - sabato 13 ottobre
venerdì 2 - sabato 3 novembre

venerdì 21 settembre 2018

Mare Motus. Dalla Puglia al mondo tra antico e contemporaneo

Studio Azzurro, Il nuotatore (va troppo spesso ad Heidelberg), 1984

In occasione della manifestazione Red Bull – Cliff Diving, il campionato mondiale di tuffi dalle grandi altezze, con finale a Polignano a Mare, la Fondazione Pino Pascali e Pugliapromozione presentano la mostra Mare Motus. Dalla Puglia al mondo tra antico e contemporaneo, che inaugurerà a Polignano a Mare il 21 settembre 2018 alle ore 19 (fino al 3 novembre 2018).

Il mare, elemento essenziale nella vita dell’uomo, ha affascinato intere generazioni di artisti diventando protagonista della scena artistica dai graffiti rupestri all’arte moderna e contemporanea. Dei quattro elementi quello liquido è sicuramente uno dei più fecondi dal punto di vista dell’ispirazione artistica, sia per le sue caratteristiche di trasparenza e fluidità, sia per il forte significato simbolico che da sempre gli è stato attribuito. Il mare è sinonimo di potenza, di forza, di libertà, di nostalgia; è in grado di stupire, di commuovere, di impaurire. Per questa molteplicità di forme e sensazioni, il mare è fonte di inesauribili interpretazioni e rappresentazioni.

La mostra “Mare Motus” propone un dialogo tra l’arte contemporanea e l’arte antica, i linguaggi attuali si mescolano con la storia e in tal modo il passato dà forza al presente. La Fondazione Pino Pascali ospiterà un’opera storica e celebre Studio Azzurro dal titolo Il nuotatore (va troppo spesso ad Heidelberg), realizzata dal collettivo nel 1984. Ventiquattro monitor, tredici programmi video e in fase di ripresa dodici videocamere fissate sul bordo di una piscina, a pelo d’acqua. La rappresentazione del nuotatore e delle sue bracciate, sui 24 monitor si alternano anche piccoli micro-eventi imprevisti, come una donna nuda o una palla, sulle note avvolgenti della suite di Peter Gordon. Le immagini fluide, scorrono da uno schermo all’altro, avvolte da un alone di luce azzurrina fredda ed ammaliante, a tratti estraniante. A sinistra, un altro schermo inquadra un orologio che segna il tempo a grandi intervalli.

Raffaele Fiorella, “Paesaggi Liquidi”, 2018


Posizionati frontalmente agli schermi di Studio Azzurro vi saranno in mostra alcuni preziosi reperti archeologici provenienti dal Museo Ribezzo di Brindisi e dal Museo Castromediano di Lecce.

I vasi, le anfore e i manufatti domestici raccontano la storia del nostro lontano passato attraverso immagini vivide di mitologie senza tempo. Anfore rinvenute nei nostri mari, vasellame con rappresentazioni suggestive ed evocative, testimoni muti di un dialogo che scavalca i secoli.

All’esterno della Fondazione, sulle pareti a strapiombo sul mare, l’artista Raffaele Fiorella, nato a Barletta nel 1979, presenterà nell’ambito della serata inaugurale della mostra, il mapping Paesaggi Liquidi. L’opera consiste nella proiezione in loop di un video di 15 minuti: tema centrale ed elemento conduttore è l’acqua, intesa come metafora di nuova vita, nascita e rinascita. Una chiara allusione al liquido amniotico e a ciò che contiene. La facciata del Museo si trasformerà così in una sorta di carillon che mette in scena un mondo onirico, surreale, fuso con quello reale, composto da brevi animazioni 2D e 3D ed elementi fotografici legati al tema, interconnessi tra loro.

L’iniziativa si inscrive nel più ampio programma di promozione e valorizzazione turistica del territorio, e considera altamente efficaci i linguaggi dell’arte contemporanea per un target colto, esigente, e capace di influenzare le tendenze, anche internazionali, sui motivi di viaggio. La collaborazione tra la fondazione Pino Pascali e l’Agenzia regionale del turismo Pugliapromozione è finanziata dal Por Puglia FESR-FSE 2014-2020 – asse VI Tutela dell’ambiente e promozione delle risorse naturali e culturali – azione 6.8 Interventi per il riposizionamento competitivo delle destinazioni turistiche.

Mare Motus – dalla Puglia al Mondo tra antico e contemporaneo
#archeologia, #installazioni #video, #mapping
Promosso da Fondazione Pino Pascali e Pugliapromozione
Opening: 21 settembre alle ore 19

Fino al 3 novembre 2018
Fondazione Pino Pascali
VIA PARCO DEL LAURO 119 - 70044 POLIGNANO A MARE (BA) - PH: +39 080 4249534 

press: Santa Nastro +39 3928928522 press@museopinopascali.it
Instagram @fondazionepinopascali



#WeAreinPuglia #PugliaEvents


pubblica: 

giovedì 20 settembre 2018

Painting Now 2


Johanna Unzueta, June - July 2016 NY/Santiago, 2016


Preview 20 settembre 2018 ore 18.30
21 settembre - 10 novembre 2018

Romain Bernini, Liselotte Höhs, Nick Hornby, Genti Korini, Marcelo Moscheta, Lisi Raskin, Roee Rosen, Marta Sforni, Veronica Smirnoff, Johanna Unzueta, Gal Weinstein


Riccardo Crespi presenta Painting Now 2, una mostra collettiva che prosegue l’indagine sulla pittura contemporanea, a tre anni di distanza rispetto al primo episodio in galleriaPrendendo le mosse dalla mostra precedente, senza la pretesa di poter essere esaustiva, la collettiva intende mostrare, attraverso la pittura - che mai come in questo momento sta vivendo una stagione tanto ricca e proteiforme - alcune delle tendenze dell’arte contemporanea.


La genesi della mostra si basa sulla scelta di alcuni nomi interessanti sul panorama internazionale, lasciando gli artisti liberi di proporre una o più opere che esprimano al meglio la loro pratica artistica. Inoltre, la ricerca pittorica è spesso presentata in contrapposizione al dominio tecnologico smaterializzante che porta le forme della creatività e dell’espressione dell’animo umano verso nuove frontiere e strutture estetiche che a loro volta influenzano la stessa pittura contemporanea, con nuovi surrealismi.

Dopo essere stata associata ad una prassi la più tradizionale e aver vissuto una lunga stagione di marginalizzazione, la pittura può ora essere usata come un mezzo per esprimere nuovi significati, parimenti alla concezione che Judith Butler applica a talune parole offensive in Excitable Speech (1997): si può produrre un'azione politica verso un'estetica, non solo cancellandola, ma anche caricandola di nuovi valori. Essa può essere spunto, nelle opere di Nick Hornby, per riflettere sulla gloriosa storia e critica dell’arte, oppure può trasformarsi, per Johanna Unzueta, in una ricerca della tridimensionalità dell’oggetto pittorico e delle sue implicazioni con i manufatti tradizionali e l’astrazione geometrica in America Latina, così come potrebbe costituire una sorta di ‘ritorno all’ordine’ del dipinto contro lo strapotere del digitale nelle paradossali architetture di Genti Korini.

Romain Bernini, nato a Parigi nel 1979, vive e lavora a Parigi.
Liselotte Höhs, nata a Vienna, vive e lavora a Venezia.
Nick Hornby, nato nel 1980, vive e lavora a Londra.
Genti Korini, nato a Tirana nel 1979, vive e lavora a Tirana.
Marcelo Moscheta, nato a São José do Rio Preto nel 1976, vive e lavora a Campinas, Brasile
Lisi Raskin, nata a Miami nel 1974, vive e lavora tra Brooklyn, New York, e Providence, Rhode Island.
Roee Rosen, nato a Rehovot, Israele, nel 1963, vive e lavora in Israele.
Marta Sforni, nata a Milano nel 1966, vive e lavora tra Berlino e Venezia.
Veronica Smirnoff, nata a Mosca nel 1979, vive e lavora tra Londra e Mosca.
Johanna Unzueta, nata a Santiago del Cile nel 1974, vive e lavora a New York.
Gal Weinstein, nato a Ramat Gan nel 1970, vive e lavora a Tel Aviv.

Via Mellerio 1
Milano, MI 20123
Italy

mercoledì 19 settembre 2018

LuBeC 2018: Patrimonio Culturale, risorsa d’Europa


LuBeC 2018: Patrimonio Culturale, risorsa d’Europa

Il 4 e 5 ottobre 2018 al Real Collegio di Lucca si rinnova l'appuntamento con LuBeC – Lucca Beni Culturali, la rassegna dedicata al mondo dei Beni Culturali dell'Innovazione Tecnologica di settore e dello sviluppo legato alla cultura.

Tema di questa XIV edizione è “Patrimonio Culturale, risorsa d'Europa”, per una riflessione sui temi dell'Anno Europeo del Patrimonio Culturale in un'ottica di dialogo ed integrazione interculturale.
LuBeC 2018 è un momento di incontro e riflessione su temi cardine della filiera beni culturali-tecnologia-turismo, a cominciare dalla gestione e valorizzazione dell'eredità culturale, fino al dialogo con l’innovazione tecnologica, ma anche imprese culturali e creative, new media, industria e terzo settore.

Molti i laboratori, seminari frontali, talk, convegni e presentazioni in programma, tenuti dai principali esponenti del settore.


La partecipazione è gratuita, l’iscrizione necessaria su www.lubec.it