venerdì 30 maggio 2014

UROBORO - james lee byars encounters leon battista alberti

29 maggio 2014
“uroboro” - james lee byars encounters leon battista alberti
a cura di alberto salvadori

30 maggio - 8 novembre 2014
inaugurazione 29 maggio, ore 19.00

L’uroboro, dal greco οὐροβόρος, è la figura del serpente che si morde la coda, congiungendosi e ricreandosi continuamente, sino a formare un cerchio perfetto. associato allo gnosticismo, all’ermetismo, all’alchimia il simbolo dell’uroboro rappresenta la natura dualistica delle cose e rivela come gli opposti non siano in conflitto tra loro, bensì al contrario contribuiscano entrambi allo sviluppo dell’armonia spirituale. il tempietto rucellai di leon battista alberti - uno dei più sofisticati intellettuali del rinascimento - è stato definito da gabriele morolli un ouroboro poietico: un oggetto in grado di generare creatività spirituale. siamo di fronte a una perfetta macchina concettuale che assume in sé le ricerche materiali - legate alla cultura archeologica\antiquaria dei grandi artisti del rinascimento - e quelle spirituali, da rintracciarsi nella cultura neoplatonica fiorentina di stampo esoterico del ‘400. volendo individuare un artista contemporaneo che abbia prodotto opere con le stesse caratteristiche, non possiamo che considerare il lavoro di james lee byars, artista che ha sempre fuggito qualsiasi forma di classificazione per sentirsi libero di coniugare in sé gli opposti, lo yin e lo yang, il bianco e il nero, il giorno e la notte, rendendoli complementari uno all’altro, come elementi dello stesso pensiero.
La non appartenenza a una categoria, la dimensione intellettuale e spirituale della loro ricerca fanno sì che leon battista alberti e james lee byars - in epoche e contesti diversi - occupino posizioni originali e autonome, sfuggendo ad ogni categoria di riferimento, ponendo al centro del loro percorso l’elevazione dell’intelletto come strumento per il raggiungimento della trascendenza. astrologia, astronomia, matematica, un sincretismo intellettuale che li ha portati a secoli di distanza ad essere vicini a culture altre, lontane. il flusso cosmologico che in entrambi ha disegnato forme e concetti; oggetti e decorazioni che possono essere letti come talismani dal potere autentico in grado di catturare gli influssi divini e astrali per ricondurli alle opere prodotte dall’uomo, siano esse architetture, sculture o testi letterari, dalle grande forza evocativa.
L’idea albertiana ci mostra come l'iconoclastia platonica lasci il posto alla valorizzazione dell'immagine, quale specchio della bellezza divina, e come il rinascimento colmi la frattura tra realtà e invenzione con regole di composizione e prospettiva.
In questa scia trova la sua posizione the head of plato modellata da byars con i volumi di una sfera perfetta. la scultura in marmo bianco, appartiene al corpus di lavori dedicati alla primigenia passione dell’artista americano per le questioni filosofiche. tra rinascimento e classicismo in alberti, e minimalismo in byars si manifesta in questo incontro\dialogo l'individualità dell'artista, che infonde nella propria creazione quell'idea destinata a dare ordine e senso.
Un elemento neoplatonico continua a essere presente, in entrambi gli artisti, a distanza di secoli: la poetica incentrata sullo scintillio della luce, sia essa quella diretta del sole o quella riflessa della luna, dei marmi pregiati, puri, bianchissimi, come quello usato da byars o quello di carrara usato da alberti, e dei metalli preziosi. forme essenziali, geometricamente perfette, in grado di restituire la trascendenza del pensiero piuttosto che il precetto, fosse esso quello della scolastica medievale nell’italiano o quello dogmatico del dettato minimalista americano in byars, sono il risultato che sta di fronte a noi nella cappella rucellai al museo marino marini di firenze, dove il tempietto albertiano dialoga con la purissima materia della scultura di byars.
La rappresentazione, la forza fenomenologica e la soprannaturalità dell’opera sono al centro dell’interesse di entrambi gli artisti. nel de statua alberti compie un passaggio fondamentale per l’arte tutta: eleva la scultura a una dimensione intellettuale per la prima volta nella storia. definisce anche che l’arte prodotta dall’uomo nasce dalle forme presenti in natura permettendogli, attraverso la ricerca empirica della legge della mezza misura, di realizzare in sé stesso l’armonia aritmetica, divina e universale quale fine ultimo della propria formazione etica e intellettuale. byars procede in parallelo empiricamente dalla pratica della performance, come atto di panteismo naturalistico del corpo, per arrivare alla produzione di sculture che condensano la passata ricerca e l’allora attuale dimensione spirituale e intellettuale.

www.museomarinomarini.it


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amalia di Lanno

giovedì 29 maggio 2014

Mimmo Rotella. Décollages e retro d’affiches

 Mimmo Rotella, Divertitevi a dare, 1959-60, décollage su tela, cm 110x100, collezione privata


Comunicato stampa
Milano, aprile 2014

Mimmo Rotella.
Décollages e retro d’affiches
Palazzo Reale, Milano
13 giugno – 31 agosto 2014

Dal 13 giugno 2014 Palazzo Reale presenta la mostra “Mimmo Rotella. Décollages e retro d’affiches”, curata da Germano Celant, promossa e prodotta da Comune di Milano - Cultura, Palazzo Reale, Mimmo Rotella Institute e Fondazione Mimmo Rotella. L’esposizione nel modo in cui è stata concepita, costituisce una prima puntuale ricognizione sull’attività iniziale di Mimmo Rotella (Catanzaro, 1918 - Milano, 2006), artista poliedrico e noto per l’invenzione del décollage, forma artistica da lui ideata e realizzata a partire dai primi anni Cinquanta.
La mostra – in cui sono presenti circa centosessanta opere - si focalizza sul periodo che si estende dal 1953, anno delle prime sperimentazioni sul manifesto lacerato, per arrivare al 1964 quando Rotella partecipa alla XXXII Biennale di Venezia. Un momento specifico di massima ricerca a livello mondiale che si avvale di importanti prestiti da collezioni pubbliche e private, nazionali e internazionali, tra cui il Museo del Novecento di Milano, MACRO di Roma, Carré d’Art-Musée d’art contemporain di Nîmes e Musée National d’art moderne - Centre Pompidou di Parigi, Tate Modern, Londra, Mart - Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea, Roma.
Per contestualizzare l’opera di Rotella all’interno del panorama artistico internazionale dell’epoca e comprendere il suo contributo e la sua originalità, vengono esposti alcuni lavori che si confrontano con quelli di altri grandi protagonisti dell’arte moderna e contemporanea, europei e americani, quali Filippo Tommaso Marinetti, Enrico Prampolini, Kurt Schwitters, Hannah Höch, Jean Fautrier, Alberto Burri, Lucio Fontana, Piero Manzoni, Jacques Mahé de la Villeglé, Raymond Hains, Andy Warhol e Michelangelo Pistoletto.
Il percorso dell’esposizione analizza alcuni momenti fondanti dell'inizio della carriera dell’artista. A Roma, dove si trasferisce subito dopo il rientro in Italia dalla residenza alla Kansas City University del 1952, Rotella stabilisce un dialogo sia con la generazione precedente sia con i suoi coetanei. È in questo ambito che ricorre a un simbolo del rinato contesto urbano: il manifesto pubblicitario.
La sua sperimentazione lo porta a rimodulare il poster in ogni modo possibile: quale unità di partenza per lo studio dell’aspetto materico che esso assume a contatto con la tela grezza, quale particella elementare per la costruzione di un immaginario astratto e quale studio della forma che va a costituirsi sul retro del manifesto, tramite l’azione di colle e ruggini.
Seguendo il percorso della carriera di Rotella sono individuati e presentati in mostra quei lavori realizzati a ridosso degli anni Sessanta, momento in cui intesse i primi rapporti con la Francia - tramite il Nouveau Réalisme - e gli Stati Uniti, dove già nel 1961 partecipa presso il Museum of Modern Art a New York a “The Art of Assemblage”. Sempre più attivo tra Roma e Parigi, Rotella ha modo di lavorare a stretto contatto con gli artisti della Pop Art e di aprire i suoi orizzonti sul contesto americano, esperienza che culmina nel 1962 con la personale alla Galleria Bonino di Buenos Aires e con la partecipazione a “New Realists”, presso la galleria Sidney Janis a New York.

SCHEDA INFORMATIVA
Titolo
“Mimmo Rotella. Décollages e retro d’affiches”
Sede
Milano, Palazzo Reale – Primo Piano
Promossa e prodotta da Comune di Milano - Cultura, Palazzo Reale, Mimmo Rotella Institute e Fondazione Mimmo Rotella.
A cura di
Germano Celant

Periodo
13 giugno 2014 – 31 agosto 2014
Orari
Martedì, mercoledì, venerdì, domenica dalle 9.30 alle 19.30.
Giovedì e sabato dalle 9.30 alle 22.30; lunedì dalle 14.30 alle 19.30.
Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura.
Biglietti con audioguide gratuite per tutti i visitatori
Intero € 11,00
Ridotto € 9,50 per visitatori da 6 a 26 anni e over 65, portatori di handicap, titolari di apposite convenzioni,gruppi di almeno 15 persone (dal lunedì al venerdì).
Ridotto speciale € 5,50 per scuole, gruppi del Touring Club e FAI. Monitoraggio incluso.
Gratuito comprensivo di audioguida per minori di 6 anni, un accompagnatore per gruppo, due accompagnatori per classe scolastica, un accompagnatore per disabile, dipendenti della Soprintendenza ai Beni Architettonici di Milano, giornalisti, tesserati ICOM, guide turistiche.

Catalogo
Skira.

Ufficio stampa
CLP Relazioni Pubbliche
Marta Paini
tel. 02 36 755 700
Comunicato stampa e immagini su www.clponline.it
Ufficio stampa Comune di Milano
Elena Conenna
tel. 02 88 453 31

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amalia di Lanno

Synchrodogs. Naturally occurring


Spazio Punch
presenta
Synchrodogs. Naturally occurring

inaugurazione venerdì 30 maggio ore 18.30
31 maggio – 3 agosto 2014
da giovedì a domenica 16 – 20
dal 5 al 7 giugno, in occasione dell'apertura di Fundamentals Biennale Architettura 2014, ore 12 – 20

un progetto di
Augusto Maurandi, Lucia Veronesi, Saul Marcadent

Synchrodogs è un duo artistico fotografico formato da Tania Shcheglova (Ucraina, 1989) e Roman Noven (Russia, 1984) attivo dal 2008 e attualmente di stanza a Lutsk.
Le loro immagini sono state presentate in mostre personali e collettive a Londra, Los Angeles, New York, Mosca, Melbourne, Parigi e in riviste internazionali come Harper's Bazaar, Vice, L'Imparfaite, The British Journal of Photography.
Accanto alla ricerca artistica e alle numerose collaborazioni con brand e stilisti (Masha Reva, Kenzo, Sheriff & Cherry), Synchrodogs è impegnato in ambito sociale e politico. Oltre ad alcuni lavori commissionati come la serie sulle attiviste Femen per Dazed & Confused, la coppia ha denunciato aspramente, attraverso i canali web e social network, le condizioni attuali del proprio paese, all'alba della rivolta sfociata a Novembre.

Naturally occurring, primo solo show in Italia, combina due serie fotografiche recenti – Reverie sleep e Animalism, Naturalism – focalizzate, rispettivamente, sulla dimensione del sogno e sulla relazione con l'universo naturale. In entrambi i progetti il set è un paesaggio incontaminato mentre il soggetto ritratto, rigorosamente femminile e di frequente Tania stessa, tenta di mimetizzarsi o astrarsi grazie ad ascamotage artificiali: tute attillate, applicazioni sulla pelle nuda, polveri colorate.
In occasione della personale Spazio Punch ospita una selezione di libri di Éditions du LIC, casa editrice indipendente fondata dal collettivo scandinavo lifeiscarbon e specializzata in pubblicazioni fotografiche. Tra le altre, Byzantine, libro d'artista di Synchrodogs prodotto in edizione limitata e numerata di 460 copie.

Con il contributo di:
32 Via Dei Birrai
Lamba Gallery Padova

Spazio Punch
Giudecca 800/o, Venezia
t. 349 5927812
t. 348 8909065
info@spaziopunch.com

fermata vaporetto
Giudecca Palanca

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Spazio Punch
presents
Synchrodogs. Naturally occurring

opening Friday 30 May 6.30 pm
31 May – 3 August 2014

from Thursday to Sunday 4 – 8 pm
from 5th to 7th June during the opening of Fundamentals - Biennale Architettura 2014, 12 am – 20 pm
free entry

a project by
Augusto Maurandi, Lucia Veronesi, Saul Marcadent

Synchrodogs is an art/photography duo comprising Tania Shcheglova (Ukraine, 1989) and Roman Noven (Russia, 1984), active since 2008 and currently based in Lutsk.
Their images have been presented in solo and collective exhibitions in London, Los Angeles, New York, Moscow, Melbourne, Paris and have appeared in international magazines such as Harper's Bazaar, Vice, L'Imparfaite, The British Journal of Photography.
Beyond their artistic research and numerous collaborations with brands and fashion designers (Masha Reva, Kenzo, Sheriff & Cherry), Synchrodogs are socially and politically committed. The duo has spoken out on web and social networks against the present condition of their home-country, at the beginning of November riot through a series of commissioned artworks, such the series on FEMEN activists for Dazeed & Confused.

Naturally occurring, their first solo show in Italy, combines their two recent photographic series – Reverie sleep e Animalism, Naturalism – whose main focus is the dimension of dream and the relationship with natural world respectively. In both art projects the location is an uncontaminated landscape, while the subject – rigorously feminine and often Tania herself – tries to hide or draws apart thanks to artificial tricks: tight overalls, layers over bare skin, colourful dust.
In occasion of their solo show, Spazio Punch hosts a selection of books by Éditions du LIC, an independent publishing house founded by the Swedish art collective lifeiscarbon and specialized in photography publications. Among the others, Byzantine, artist book by Synchrodogs, limited to 460 numbered copies.

Supported by:
32 Via Dei Birrai
Lamba Gallery Padova

Spazio Punch
Giudecca 800/o, Venice
t. +39 349 5927812
t. +39 348 8909065
info@spaziopunch.com

boat stop
Giudecca Palanca


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amalia di Lanno

Roberto Pugliese - Concerto per natura morta



L'artista Roberto Pugliese con la mostra "Concerto per natura morta" si interroga sulla relazione suono/spazio, con un'installazione che coinvolge lo spettatore in un’esperienza percettiva plurisensoriale. Per la prima volta il museo accoglie un progetto di arte contemporanea nelle sue sale, una prosecuzione del percorso che vede il MUSE aperto alla contaminazione tra saperi.

Nell'estate 2014 è il legno il vero protagonista degli allestimenti del museo, sia nella dimensione pratica del costruire e fare impresa, che in quella poetica della rappresentazione artistica.
La mostra "Concerto per natura morta", realizzato da Studio la Città e curata da Valerio Dehò e Olimpia Eberspacher, prevede l'installazione di13 tronchi cavi di castagno, giunti alla fine del loro ciclo vitale e sospesi a diverse altezze, in posizione orizzontale.
All'interno di ciascun tronco è posizionato un trasduttore tattile: un apparecchio elettronico che consente la propagazione del suono mediante il contatto diretto con la superficie sulla quale è adagiato.
In questo modo il suono viene amplificato e modificato dal volume e dalla forma del tronco stesso.

I suoni riprodotti dall' installazione provengono dai luoghi in cui i tronchi sono stati prelevati e sono stati captati sia tramite registratori, sia con l'aiuto di accellerometri, microfoni a contatto ed altri dispositivi atti alla registrazione di attività soniche fuori dalla portata dell'orecchio umano. Queste sonorità sono state successivamente elaborate in digitale mediante software realizzati ad hoc ed in seguito assemblate compositivamente.

Le piante adoperate erano già morte per cause inerenti lo sviluppo del bosco che popolavano. L'artista ha creato così dei diffusori naturali in grado di trasmettere suoni elaborati, a partire proprio da rumori e fre­quenze generate meccanicamente dall'operazio­ne di preparazione dei tronchi stessi. Si può dire che il "Concerto per natura morta" rivitalizzi gli alberi e che la musica diventi la loro nuova linfa.
Valerio Dehò, 2014

​Roberto Pugliese ( Napoli,1982) vive attualmente a Bologna.
Mostre personali più recenti: Concerto per Natura Morta, presso Studio la Città di Verona; Emergenze Acustiche, Tenuta dello Scompiglio di Capannori - Lucca; Echi Liquidi, TRA - Treviso Ricerca Arte di Treviso;Gervasuti Mix, omaggio a Cage pressp Fondazione Gervasuti di Venezia eAritmetiche Architetture Sonore, presso Studio la Città a Verona. Principali mostre collettive: Los Maquinistas presso il Centro Arte Complutense di Madrid, Noise (evento collaterale alla 55° Biennale di Venezia) a Venezia;Digital Life 2013, presso il Macro Testaccio a Roma, Ghostbusters,Charlottenburg Museum di Copenaghen e Sount Art. Sound as a Medium of Art presso lo ZKM - Center for Art and Media di Karlsruhe.
Trento
via Calepina, 14
0461 270311 FAX 0461 270322
ROBERTO PUGLIESE
dal 28/5/2014 al 1/9/2014
mar-ven 10-18, sab-dom 10-19

info:

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SUPRANATURA - un film di Dem e Seth Morley

L’Ass. Cult. La Scatola Blu in collaborazione con l’Ass. Culturale ARTcore presenta

“SUPRANATURA”
un film di Dem e Seth Morley

GIOVEDI 05 GIUGNO ore 19.00
presso la galleria di arte contemporanea ARTcore (via De Giosa 48, Bari)

Prima della proiezione del film il critico LUIGI ABIUSI converserà con i due autori (Dem e Seth Morley).

ESSENDO I POSTI LIMITATI È POSSIBILE PRENOTARE I BIGLIETTI INVIANDO UNA MAIL AL SEGUENTE INDIRIZZO: lascatolablu@gmail.com
(costo del biglietto: 5,00 euro)

“SUPRANATURA”

Madre Natura rivela se stessa e l’uomo attraverso la macchina da presa di Dem e Seth Morley. Ogni sequenza è un quadro in cui la natura, protagonista ora violata, ora viva e rigogliosa, diventa padrona della schermo. Sogno e realtà si mescolano in una dimensione superna per raccontare un anno di storia di Italia e il percorso spirituale di un uomo, lo stesso Dem, che sembra volersi ricongiungere con la natura e diventare natura egli stesso.

È un percorso, quello di “Supra Natura”, che esplora ciò che è dimenticato o ignorato per ricercare l’equilibrio, oggi troppo spesso infranto, tra uomo e ambiente.

Il linguaggio visivo e cinematografico, che si sostituiscono a quello verbale, accompagnano lo spettatore verso una consapevolezza nuova dell’esistenza. Profetica, nell’incipit del film, la citazione di una frase dell’Epistola 106 n.2 di San Bernardo Di Chiaravalle: «Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce t’insegneranno cose che nessun maestro ti dirà».

Ad arricchire questo viaggio c'è l'originale ed ipnotico tessuto sonoro di Comaneci, Larva 108, Aquarius Omega, Corpoparassita, Ayarkhaan e Garaliya.



BIOGRAFIA

DEM è un artista sperimentale in continua esplorazione. La ricerca degli ultimi anni lo ha condotto alla realizzazione di un film e alla creazione d'installazioni composte esclusivamente da materiali naturali.
Oltre alla produzione nelle fabbriche abbandonate e nei boschi, scelti come sfondo per i suoi lavori, DEM vanta varie pubblicazioni ed esperienze espositive, come la personale alla Oro Gallery di Goteborg e la partecipazione alla mostre Street Art, Sweet Art al PAC di Milano, Nomadaz alla Scion Installation di Los Angeles e CCTV all'Apostrophe Gallery di Hong Kong.


SETH MORLEY ovvero Claudio Cecconi è un regista indipendente italiano, montatore, fotografo e fondatore di LOGO VIDEO e YOU ARE GOD FILM PROD.

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Martedì Critici al MACRO: Marco Colazzo



A cura di Alberto Dambruoso e Guglielmo Gigliotti

con la collaborazione di Sara De Chiara, Maria Elisa Giorgi, Alessandra Gattuso, Federica Peligra e Alessandra Mazziotta


Martedì 3 giugno 2014 alle ore 19.00 press la Sala Cinema del Museo Macro

Ospite del nono appuntamento stagionale dei Martedì Critici al MACRO sarà Marco Colazzo.

L’incontro, che seguirà l’ormai consueta formula dell’intervista pubblica condotta da Alberto Dambruoso e Guglielmo Gigliotti, si svolgerà presso la Sala Cinema del Macro.

Nato a Roma nel 1963, Colazzo emerge sulla scena artistica della Capitale e poi in tutt'Italia agli inizi degli anni Novanta, con mostre personali realizzate in alcune tra le maggiori gallerie italiane come L'Attico di Sargentini e la Galleria Alfonso Artiaco. La pittura di Colazzo, su carta o su tela, vive di un rapporto dialettico tra primo piano e fondo; l'artista sfuma il confine netto che li separa, creando un gioco tra la bidimensionalità del pattern decorativo che viene sovrapposto a profondità sfumate, oppure tra la leggerezza pastosa di pennellate colorate che emergono in superficie, rompendo sfondi monocromi e piatti. Questo rapporto è particolarmente evidente nella serie Me medesimo, in cui parti frammentarie del corpo o del viso, singole o ripetute, sono disperse sulla superficie pittorica e ad essa integrate. Nelle opere figurative, come le serie Puppets o Audiofonovisivi, Colazzo ha sviluppato un repertorio di soggetti fantastici - maschere, burattini, robot, fantocci, giocattoli - che, realizzati con gusto realistico e illustrativo, sono sospesi su fondali pittorici astratti. Con questo contrasto, la formalità della pittura sembra accompagnare un'indagine sull'interiorità umana, sulla sua espressione più diretta e il filtro che il soggetto ha frapposto per affrontare il mondo esterno.


Tra le principali mostre personali di Marco Colazzo ricordiamo: Doppio monologo, Galleria Eralov, Roma, 1991; Personale, Galleria Alfonso Artiaco, Pozzuoli e Marco Colazzo. Ritratti unici, Galleria La Nuova Pesa, Roma, 1994; le mostre presso L'Attico, Roma, 1997 e Francesco Pantaleone Arte Contemporanea, Palermo, 2005; Orti, Numerouno Arte Contemporanea, Trento, 2008; Audiofonovisivi, Galleria Liliana Maniero, Roma, 2009. Tra le principali mostre collettive: Giovani artisti IV, Palazzo delle Esposizioni, Roma, 1992; Equinozio d'Autunno, Castello di Rivara, 1994; La passeggiata, École Régionale des Beaux-Arts de Rennes, Rennes, 1994; XII Esposizione Nazionale Quadriennale d’Arte, Palazzo delle Esposizioni e Ala Mazzoniana, Roma, 1996; Modernità-Progetto 2000, Palazzo Bricherasio, Torino, 1996; La festa dell'arte, ex Mattatoio, Roma, 1998; Futurama, Museo Pecci, Prato, 2000; Arte Italiana per il XXI Secolo, Ministero degli Affari Esteri, Roma, 2004; XV Esposizione Nazionale Quadriennale d’Arte, Palazzo delle Esposizioni, Roma, 2008; Impresa Pittura, CIAC, Genazzano, 2010; Under Italian Eyes, Horizon One-Mahmoud Khalil Museum, Il Cairo, 2010. Nel 2011 ha partecipato al Padiglione italiano della 54. Biennale di Venezia.


Organizzazione: MACRO Museo d'Arte Contemporanea Roma e Associazione Culturale I Martedì Critici
Sede: MACRO, Sala Cinema, via Nizza 138, Roma
Orari: 19.00 - 21.00
Ingresso: libero


ASSOCIAZIONE CULTURALE I MARTEDI CRITICI
Tel. +39 339 7535051
info@imartedicritici.it

INFO
Museo MACRO
tel. +39 06 67 10 70 400
Ufficio Stampa MACRO
Tel. +39 06 67 10 70 443
stampa.macro@comune.roma.it


Con il contributo di:

SPEDART

ZéTEMA


Media partner:
ARTRIBUNE

Equipéco
Riprese video:
Studio Ray


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Ai Weiwei

                                                     
 Ai Weiwei_Forever, 2013. Stainless steel.Duo, 146.5 x 167.5 cm



Lisson Gallery
Ai Weiwei
23 May – 19 July 2014

For his third solo exhibition with Lisson Gallery, Ai Weiwei has created a monumental new installation of bicycles as part of an ongoing series, ‘Forever’, as well as a number of hand-carved, domestic-scale copies – in various materials including wood, stainless steel and crystal – of some highly personal objects. These include: a marble recreation of his father’s armchair; two sets of humble cosmetics bottles fashioned from jade; various handmade facsimiles of coat-hangers and pairs of handcuffs; as well as the window handles taken from Beijing taxis, which appear to be readymades, only remade in clear glass.
Although some of the sculptures in this show relate to his secret detention of 2011 – during which he spent 81 days accompanied only by his interrogators and the scant furnishings of his cell – the overall impression is of Ai’s life as it was before and currently is in Beijing, confined as he is to his native China. The formative influence and example of Marcel Duchamp, as an artistic hero of Ai’s discovered during his period living in New York from 1983–93, also looms large.
A ghostly, carved-marble gas mask, like a deaths-head emerging from a tomb, relates to the perpetual pollution experienced in the Chinese capital city, while the massing of bicycles also addresses a stereotypical national symbol in an uncompromising and unconventional way. Ai’s groupings of stainless-steel bikes – here configured in different modular shapes and layers of geometrically stacked structures – refer to the famous ‘Forever’ brand of bicycles that have been mass-manufactured in Shanghai since 1940. Once ubiquitous, this classic marque and indeed the perceived profusion of pushbikes on Beijing streets are now steadily dying out, to be replaced by smog-emitting cars on clogged highways and six-lane ring roads. The transparent Taxi Window Crank pieces are further examples of a surreal political system that insists on removing such mundane items from public life for fear that protesters would transmit their leaflets through car windows during sensitive times.
Ai is also showing four major works in the newly refurbished Chapel at the Yorkshire Sculpture Park (24 May–2 November). He is the subject of two other international solo exhibitions, in Berlin at the Martin-Gropius-Bau (‘Evidence’, until 7 July) and in New York, where his touring show: ‘Ai Weiwei: According to What’ ends on 10 August.

29 Bell Street
London
Opening Times:
Monday - Friday: 10:00am - 6:00pm Saturday: 11:00am - 5:00pm

info:  www.lissongallery.com/

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Museo Fotografia Politecnico Bari: I Fotografi di Strada: un anno di attività tra street photography e straight photography



IL LABORATORIO del Museo della Fotografia del Politecnico di Bari

Presenta:

ANTONIO VOLPE
"I Fotografi di Strada: un anno di attività tra street photography e straight photography"

GIOVEDI' 29 MAGGIO 2014 ore 18.00 AULA MAGNA ATTILIO ALTO - Campus Politecnico Via E. Orabona, 4 70125 BARI Ingresso Libero

Interviene:
Pio Meledandri Direttore del Museo Fotografia - Politecnico di Bari -

Comunicato stampa:

Antonio Volpe si avvicina alla fotografia nell’adolescenza con le prime significative esperienze di attivismo studentesco, quando avverte la necessità di documentare quegli avvenimenti che percepisce subito come unici e straordinari.
E’ tra i promotori della giovane associazione Fotografi di Strada, nata con lo scopo d’impegnarsi nella ripresa fotografica dell’ambiente urbano. In quest’attività, gli associati cercano di spaziare dalla street photography alla straight photography (fotografia diretta); ispirandosi, nel primo caso, al lavoro di maestri come Henri Cartier-Bresson, Robert Doisneau o Elliott Erwitt e nel secondo caso a Walker Evans, Lewis Hine o Paul Strand.
L’intervento traccerà non solo la storia di questa giovane associazione, le attuali attività e le prospettive, ma anche lo “spirito” che ne ha animato la nascita.
Tutto ha inizio nella primavera del 2012, quando Giuseppe Di Bari, oggi presidente dell’associazione, crea una pagina Facebook dal nome “Fotografi di strada”, con cui intende aprire a tutti uno spazio libero nel quale condividere i propri scatti.
Il numero sorprendente di adesioni gli suggerisce di proporre un luogo d’incontro, non più virtuale, in cui conoscersi e riconoscersi. Un gruppo di persone, quasi tutte sconosciute le une alle altre, si ritrovano sulla scalinata dell’Ex Palazzo delle Poste di Bari in una soleggiata mattina di settembre. La passione per la fotografia le porta in seguito a impegnarsi nella costruzione di un’associazione che non solo promuova le attività di quel primo nucleo di fotografi, ma sia luogo di confronto per coloro che nella fotografia vedono uno strumento di indagine sociale o impegno artistico.
Il 2 novembre di quello stesso anno, diciassette fotografi tengono a battesimo l’associazione culturale “Fotografi di Strada” e lanciano l’iniziativa di una mostra collettiva, solo per associati, sul tema La strada. La mostra viene allestita nella Galleria del Catapano e vede la presenza di oltre cento fotografi che nel frattempo hanno aderito.
Oggi gli associati sono poco meno di trecento e i frequentatori della pagina Facebook sono oltre seimila.

Bari, maggio 2014 Museo della Fotografia


Museo Fotografia Politecnico di Bari, Via G. Amendola 126/B 70126 Bari 3667859680 3293174796 080/5962135 080/5963415

museofotografia@poliba.it; meledandri@poliba.it;




ricevo e pubblico:
amalia di Lanno

Maia Flore - Imagine France


Maia Flore
INSTITUT FRANCAIS MILANO (EX CENTRE CULTUREL FRANCAIS), MILANO


Imagine France. Per realizzare questa serie di fotografie, Flore ha percorso le strade francesi fra luglio e settembre 2013 visitando 25 siti culturali e cercando di rendere ognuno vivo e sorprendente.


COMUNICATO STAMPA

Offrire uno sguardo originale e insolito sul patrimonio francese: è questo l’obiettivo della mostra ImagineFrance che girerà il mondo per 3 anni.

Ogni anno migliaia di visitatori internazionali partono alla scoperta dei monumenti, musei e festival che compongono l’offerta culturale francese. La sua straordinaria ricchezza e varietà costituisce una delle principali motivazioni di un viaggio in Francia.

La forte interazione che esiste tra i settori del turismo e della cultura è oggi riconosciuta da tutti, e uno alimenta l’altra, soprattutto in termini di attrattività.
In questo contesto, offrire un’immagine sempre nuova del patrimonio è essenziale per fidelizzare i visitatori e conquistare nuove clientele.

E’ per questo che Atout France* e l’Institut Français puntano oggi a proporre un nuovo sguardo, poetico e insolito sui castelli, i musei e i monumenti francesi.
Facendo appello al talento dell’artista-fotografa Maia Flore, organizzano la mostra ImagineFrance che presenta siti ed eventi culturali con uno sguardo nuovo. Un evento itinerante che girerà per il mondo per 3 anni e, nel 2014, farà una prima tappa in Italia, quindi negli Stati Uniti***.

Per realizzare questa serie di fotografie, Maia Flore ha percorso le strade francesi fra luglio e settembre 2013 per visitare 25 siti culturali e li ha quindi presentati in funzione dell’ispirazione che ogni sito le ha suscitato. La sua idea di fondo è stata creare un personaggio che si è appropriato di ogni luogo, per renderlo vivo e sorprendente. Insieme protagonista e spettatore, questo personaggio ricorrente anima e innova i luoghi del patrimonio visitati.

ImagineFrance è dunque un’esperienza inedita che immergerà gli spettatori di tutto il mondo in una dimensione forse già conosciuta ma sempre presentata in modo sorprendente, grazie al talento dell’artista.
Un invito a venire a scoprire o riscoprire la straordinaria ricchezza del patrimonio francese.

L’esposizione si svolgerà a Milano (dal 27 maggio all’ 8 giugno 2014). Parallelamente, si terrà a New York alla Galleria Emmanuel Fremin dall’ 8 al 29 maggio 2014.

** Il Cluster « Turismo e Cultura » di Atout France ha assunto l’iniziativa di questo progetto. Riunisce 58 professionisti del turismo e della cultura.

Inaugurazione: mercoledì 28 maggio, ore 18.30

Institut Francais Milano (ex Centre Culturel Francais)
corso Magenta, 63 - Milano
Orari: da martedì a venerdì 14-19 – sabato 10.30-12.30
Ingresso libero


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amalia di Lanno

mercoledì 28 maggio 2014

AMALASSUNTA COLLAUDI - Dieci artisti e Licini


AMALASSUNTA COLLAUDI
Dieci artisti e Licini
a cura di Christian Caliandro


Galleria d’Arte Contemporanea “Osvaldo Licini”, Ascoli Piceno // 6 luglio – 28 settembre
Inaugurazione: 6 luglio 2014
Il progetto espositivo Amalassunta Collaudi. Osvaldo Licini & dieci artisti, concepito e studiato da Christian Caliandro appositamente per la Galleria d’Arte Contemporanea “Osvaldo Licini” di Ascoli Piceno nell’ambito di Arte in Centro, è orientato a mettere in dialogo artisti nazionali e internazionali con la figura originale del pittore marchigiano. Questo dialogo si svilupperà attraverso un percorso espositivo che, riconfigurando la disposizione e l’allestimento dei dipinti di Licini all’interno della Galleria, costruirà un racconto visivo, una narrazione per immagini fatta di richiami, di rimandi, di suggestioni e di intrecci. Le produzioni artistiche contemporanee stabiliranno dunque una relazione
intima, profonda con le fasi della ricerca liciniana, alimentando nuove prospettive attraverso cui guardare a essa.
Il progetto si fonda sull’idea che i “collaudi” del titolo siano di carattere biunivoco: se gli artisti giovani e mid-career – appartenenti dunque a diverse generazioni, ambiti di formazione, declinazioni stilistiche: ma accomunati da una sensibilità pronunciata per il segno e le sue possibilità espressive – si mettono alla prova con questa figura pioneristica, l’opera di Licini viene collaudata creativamente in questo presente e riproposta in tutta la sua acuta attualità. Amalassunta Collaudi riunisce le opere degli artisti americani Michael Bevilacqua, Carl D’Alvia e Patte Loper, e degli italiani Paola Angelini, Christian Schwarzwald, Marco Strappato, Cristiano Tassinari, Giuseppe Teofilo, Eugenio Tibaldi, Gian Maria Tosatti.

Christian Caliandro (1979) è critico e storico dell’arte contemporanea ed esperto di politiche culturali. È membro del comitato scientifico di Symbola Fondazione per le Qualità italiane. Nel 2006 ha vinto la prima edizione del Premio MAXXI-Darc per la critica d’arte contemporanea italiana. Ha pubblicato La trasformazione delle immagini. L’inizio del postmoderno tra arte, cinema e teoria, 1977-’83 (Mondadori Electa 2008), Italia Reloaded. Ripartire con la cultura (Il Mulino 2011, con Pier Luigi Sacco) e Italia Revolution. Rinascere con la cultura (Bompiani 2013). Cura su “Artribune” le rubriche Inpratica e Cinema; collabora inoltre regolarmente con “minima&moralia”, “alfabeta2”, “doppiozero”. Ha curato mostre personali (tra cui quelle degli artisti Michael Bevilacqua, Pesce Khete, Ward Shelley, Nina Surel, Antonio De Pascale) e collettive, tra cui The Idea of Realism // L’idea del realismo (2013), e Concrete Ghost // Fantasma concreto (2014) entrambe parte del progetto “Cinque Mostre” presso l’American Academy in Rome.

EVENTO FB:

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amalia di Lanno

MOSTRA “ALLUSIONI” di Magdalena Asteri



Sabato 31 Maggio, alle ore 19:00, sarà inaugurata una personale dell’Artista greca Magdalena Asteri dal titolo “Allusioni” presso la Galleria 54 Arte Contemporanea, via Baccarini, 54 – Molfetta (Ba). Nella rassegna sono presenti dodici opere “tra oli ed acrilici su tela, che rappresentano paesaggi dai colori accesi, dai contrappunti caldi di rossi, arancio, verdi ed azzurri, al limite dell’astrazione. L’ artista, attraverso l’uso di un linguaggio che possiamo definire solare, scompone l’ispirazione naturalistica di partenza e la ricompone in una tensione fattiva che dà forma geometrica allo slancio coloristico. Il risultato è una pittura che cerca di interpretare la sorpresa permanente della natura nelle ragioni strutturali della forma, tra l’immediatezza della percezione visiva ed il passaggio ad altri equilibri formali” (come da catalogo). Saranno presenti Michele e Susanna Vitulano, un nutrito numero d’artisti, estimatori e collezionisti. SCHEDA INFORMATIVA MOSTRA: “Allusioni”, Magdalena Asteri SEDE: Galleria 54 Arte Contemporanea, via Baccarini, 54 – Molfetta (Ba) INAUGURAZIONE: Sabato 31 Maggio 2014 ORARI MOSTRA: tutti i giorni 18.00 – 21. 00 – la mattina solo su prenotazione. Domenica e Lunedì chiuso. DURATA DELLA MOSTRA: 31 Maggio – 28 Giugno 2014 INFORMAZIONI: Tel. +39 080 3348982; 335 7920658. Sito: www.arte54.it. E-mail: info@arte54.it

Ingresso libero.
pubblica:
Massimo Nardi

L’Arte per la Natura - Quando l’estetica diventa etica

 
“L’Arte per la Natura”
Quando l’estetica diventa etica
Sintesi della mostra


Sedi espositive:

-Torre Guaceto, Riserva Naturale Torre Guaceto
-Castello Dentice di Frasso, Carovigno

Artisti:

-16 artisti pugliesi

Dario Agrimi, Miki Carone, Daniela Corbascio, Claudio Cusatelli, Guillermina De Gennaro, Giulio De Mitri, Raffaele Fiorella, Michele Giangrande, Claudia Giannuli, Iginio Iurilli, Christian Loretti, Pierpaolo Miccolis, Giampiero Milella, Massimo Ruiu, Francesco Schiavulli, Tarshito.


Opere:
-N.40 opere suddivise tra:
- Riserva naturale di Torre Guaceto (all’interno e all’esterno della Torre di avvistamento del 1500)
- Castello Carovigno (sale al primo piano, cortile sterno)

Durata della mostra
- Torre Guaceto: 8 Giugno / 7 Settembre 2014
- Castello di Carovigno: dal 8 Giugno / 7 Settembre 2014

Orari della mostra
- Torre Guaceto: informazioni per la visita tel 0831 989885

- Castello di Carovigno: tutti i giorni dalle ore 17 alle 20

Domenica e festivi ore 10-13 e 17-20
Lunedì chiuso
Luglio e Agosto - Sabato aperto sino alle ore 23
Per informazioni tel 0831 997228

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Mostra promossa da: Regione Puglia
Mostra a cura di: Fondazione Museo Pino Pascali - Polignano a Mare (Bari)
Direzione Artistica: Rosalba Branà
Ideazione progettuale, Direzione Esecutiva e Comunicazione: Eliana Trentalancia – Art&Co
Organizzazione Logistica: Loredana Calvani

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IL PROGETTO

Il progetto di rilancio nazionale e internazionale di Torre Guaceto al quale stanno lavorando il Presidente Mariella Milani e il Consiglio di Amministrazione prevede, fra l’altro, una serie di servizi atti a garantire una migliore fruizione turistica ed una destagionalizzazione delle iniziative della Riserva.
In quest’ottica sarà realizzata una nuova segnaletica in grado di informare, sensibilizzare e guidare il visitatore attraverso un percorso che segnali i luoghi e i lidi più suggestivi e una “Via della Natura”, arredata con “sedute meditative” che inducano il visitatore ad una riflessione sui temi legati alla natura e alla salvaguardia dell’ambiente.
L’obiettivo è quello di sensibilizzare il pubblico a “vivere” la Riserva con un maggior rispetto e senso di appartenenza. Oltre alle spiagge, uniche per la loro bellezza e frequentatissime durante la stagione balneare, la Riserva offre luoghi e scorci che possono essere trasformati in un vero e proprio “salotto della natura” destinato ad un turismo internazionale durante tutto l’anno.
In attesa di poter realizzare un programma articolato e globale, è nata l’idea di creare un primo appuntamento culturale basato sul binomio arte-natura.
Inoltre, potendo contare sulla disponibilità del Comune di Carovigno per una location come lo spettacolare Castello Dentice di Frasso, si è pensato di creare una sorta di fil rouge, allargando i confini della Riserva. Un mix di Arte Contemporanea, Natura e Storia, per valorizzare uno straordinario pezzo di Puglia.

Una sfida che Rosalba Branà, Direttrice della Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare, ha colto con entusiasmo.

Sedi della Mostra la Torre d’avvistamento del 1531 della Riserva e il Castello del XIV secolo di Carovigno.


“L’Arte per la Natura”
MOSTRA d’ARTE CONTEMPORANEA

Nel fragile tessuto geo-fisico territoriale in cui viviamo, la mostra di arte contemporanea intende proporsi come esempio di sostenibilità ambientale declinata in chiave artistica.
Oggi siamo giunti ad una maggiore consapevolezza riguardo le relazioni arte-natura e, tenendo conto della complessità di un contesto nel quale la dimensione storico-culturale e il substrato naturale sono inestricabilmente connessi, la mostra sarà un ulteriore occasione per rafforzare il binomio ARTE e NATURA.
Il percorso espositivo si snoderà tra la torre di avvistamento della Riserva di Torre Guaceto e il suggestivo Castello Dentice di Frasso di Carovigno.
L’arte contemporanea dialogherà e si confronterà con la Natura e la Storia del nostro territorio, creando un percorso artistico che offrirà una nuova visione della bellezza naturalistica e culturale dei luoghi e uno spunto per riflettere sui pericoli che tali bellezze corrono a causa dei danni che provoca costantemente l’uomo.
Sono 16 gli artisti pugliesi selezionati: Dario Agrimi, Miki Carone, Daniela Corbascio, Claudio Cusatelli, Guillermina De Gennaro, Giulio De Mitri, Raffaele Fiorella, Michele Giangrande, Claudia Giannuli, Iginio Iurilli, Christian Loretti, Pierpaolo Miccolis, Giampiero Milella, Massimo Ruiu, Francesco Schiavulli, Tarshito.
Tra loro artisti di fama nazionale e internazionale, che vantano partecipazioni a importanti mostre in Italia e all’estero, altri sono giovani ed emergenti ma con un back ground ben strutturato.
Sono 40 le opere che dialogheranno con la natura e la storia, rileggendo questi luoghi attraverso installazioni, sculture, opere site specific, create appositamente per il luogo. “L’Arte per la Natura” è destinata a coloro che amano la bellezza in tutte le sue forme ed espressioni. Un messaggio trasversale per chi vive la natura in modo lirico e contemplativo, chi la guarda attraverso il linguaggio dell’arte e chi invece è impegnato nel mondo etico-sociale.

Obiettivo finale: rafforzare il legame con la Puglia e con le sue tradizioni, richiamando l’attenzione di stampa, personaggi del mondo della cultura e dei visitatori sulla necessità di difendere un pezzo di patrimonio naturale e storico del nostro paese.

ricevo e pubblico:
amalia di Lanno