lunedì 31 gennaio 2011

TRA LUMINOSITA' E TRASLUCENZA

Luminosità e traslucenza arricchiscono STARCH, lo spazio espositivo di Archi Off Light, evento collaterale di Art First, fiera e mercato d'arte moderna e contemporanea di Bologna.
Le fotografie delle architetture del capoluogo emiliano di Beatrice Serpieri realizzate attraverso una scomposizione di immagine e di luce e stampate su grandi pannelli in metacrilato traslucente, si articolano come interior design costituendo una “Arch – Aenigma”.
I neon di Donatella Schilirò studiati nel loro flusso luminoso e cromatico in rapporto comunicante col supporto si sviluppano in linee e circoli infiniti sotto i quali si nasconde una scritta, parola chiave dell'elaborazione delle sue opere. Protagonista visiva è “OPAΩ”, io vedo, la cui installazione si conforma in un'orbita oculare, ove l'ellissi si contrappone al quadrato che riflessi nello specchio sovrastante ci conducono all'interno di un viaggio mentale verso un incommensurabile universo.

STARCH
Strada Maggiore, 31 Bologna
Prosegue su appuntamento fino al 9 febbraio
tel. 051.6569706
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Adriana Cristina Rota

sabato 29 gennaio 2011

LA VILLE DANS LE MIROIR | La città nello specchio




Personale di Marco Longo


Inaugurazione: 27 gennaio 2011 alle h.18,30
Location: LA CONTEMPORANEA – StudioArtGallery – ArteArchitetturaInteriorDesign
Via della Rocca, 36/b – 10123 Torino
www.lacontemporaneatorino.com
Periodo: dal 27 gennaio al 19 marzo 2010
Orari: feriali 15.30 19.30; domenica e festivi su appuntamento
Ingresso: gratuito
Organizzazione: La Contemporanea Studio Art Gallery – Torino
Con la collaborazione di MC2 Gallery Contemporary Art di Milano
Info: +39.011.0746769 – +39.335.6233779
info@lacontemporaneatorino.com

OGGETTO:

Inizia il 2011 e LA CONTEMPORANEA Studio Art Gallery si prepara ad inaugurare giovedì 27 Gennaio alle h.18;30 la prima esposizione del nuovo anno, dal titolo LA VILLE DANS LE MIROIR La città nello specchio.
In onore della città che ospita la sua sede, questa personale è dedicata all’ artista torinese Marco Longo, il quale ha sviluppato il proprio talento artistico nella capitale sabauda dov’ è cresciuto.
Si ritorna alla pittura in senso stretto e ai paesaggi urbani che già in passato hanno caratterizzato molte delle mostre organizzate, ancora una volta con l’intento di mantenere quel fil rouge che lega l’attività espositiva a quella principale di Studio di Architettura.


LA VILLE DANS LE MIROIR La città nello specchio
Personale di Marco Longo


LA VILLE DANS LE MIROIR conta 15 opere realizzate con colori ad olio su tavola , 15 dipinti in cui il torinese Marco Longo esprime attraverso il linguaggio pittorico il lirismo legato a immagini paesaggistiche che si fanno espressione di una sensibilità e di un talento degni di nota.
La produzione artistica di Longo celebra il fascino dell’ambiente urbano che si riflette con malinconica grazia in superfici d’acqua o nelle vetrate delle architetture stesse. Angoli di città simili a ritagli di riserbo, pozzanghere come scampoli di solitudine, quelli che ritrae sono scorci di natura che abbandona la forza dei suoi colori reali a favore di più discrete sfumature che abbracciano tutta la gamma dei grigi, senza tralasciare note di blu cobalto,
i bruni e le tinte seppia.
Sono scenari che abdicano al ruolo di protagonisti per restituirci una realtà “altra”, come in un gioco di specchi, in un’altalenarsi elegante e timido tra ciò che esiste e ciò che si osserva.

Il riflesso arriva vibrante come un’onda a sfiorare le nostre intime nostalgie, offrendoci il piacere languido di un mondo che sfuma la sua estetica e lascia ricostruire i suoi confini al nostro sguardo.
La precisione del gesto pittorico rende le immagini raffigurate di una perfezione quasi fotografica, al limite dell’iperrealismo, realizzando una sequenza romantica di alta precisione e delicato coinvolgimento oltre che tecnicamente apprezzabile anche dall’interlocutore meno preparato.

A completare l’esposizione l’installazione dell’artista Mihailo Beli Karanovic , unico elemento “umano” ad essere inserito in questa danza coreografica di paesaggi urbani, coerente con la tematica della mostra per il suo specchiarsi “contemporaneo” . Ferro, legno, stracci, carta a costituire l’anima di un “Narciso” dei nostri tempi, il cui riflettersi è un vano tentativo di immolare sull’altare eterno della Bellezza un’immagine destinata , come l’acqua stagnante nella portiera dell’auto, a morire di sè stessa.




A CURA DI: Cristiana PECILE (architetto, gallerista) - Marzia Altaira GRAZZINI (architetto, gallerista)

TESTI CRITICI: Nicoletta PECILE – Cristiana PECILE

UFFICIO STAMPA: Nicoletta PECILE - tel. +39.011.0746769 +39.339.7496818 - n.pecile@lacontemporaneatorino.com

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Nicoletta Pecile

AI MAGAZZINI DELLA LUPA DI TUSCANIA FRANCO FARINA PRESENTA “IL PAESE DELLA MEMORIA”


Sabato 5 febbraio alle ore 19.00 ai Magazzini della Lupa di Tuscania presentazione del libro:”Il paese della memoria” (Ediesse, Roma) di Franco Farina. L’autore ne discuterà con il giornalista e scrittore Maurizio Gregorini. Letture di Vincenza Fava, poetessa e attrice. Le microstorie del vino, di una fotografia familiare, dell’amicizia in un quartiere del paese sono un affondo nella memoria. Nel richiamo di avvenimenti e di turbamenti, i racconti si distendono nella quiete dei ricordi e nel lento vortice del pensiero, del tempo e dello spazio di tutta una comunità locale. In questo doppio registro narrativo l’autore nasconde un gioco sottilmente ineffabile. Infatti il linguaggio delle memorie per gradi viene estromesso, asciugato e il lettore all’improvviso si ritrova in bilico nel presente del Paese. Senza passato e senza futuro. Solo di fronte alla tecnica, ai simulacri della verità e smagrito della cittadinanza del lavoro così come oggi è nel destino di moltitudini di persone. Nel corrente esilio dal tempo, l’autore indica la speranza di un imminente inizio in cui le persone colme di memoria e di diritti danno avvio alla propria esperienza temporale, l’unica ad avere dignità di narrazione. Un libro insolito in cui la contaminazione di più linguaggi apre nuovi significati del mondo e porge la fiducia della parola per il futuro nonostante le soverchianti retoriche del consumo e la perfezione del nulla della tecnica. Franco Farina è nato a Frascati, in provincia di Roma, dove risiede. Laureato in Sociologia e in Filosofia, dopo una breve esperienza confederale è stato dirigente sindacale della FILCEA-CGIL (1979-2004), prima nella Segreteria regionale del Lazio (1979-1989) e poi nella Segreteria nazionale di categoria dei lavoratori chimici (1996-2004). È stato direttore di Formula, rivista bimestrale della categoria, dal 1991 al 2004. È responsabile del Coordinamento agro-industria, innovazione e politiche sindacali presso la Fondazione Metes (FLAI-CGIL), e direttore di AE, rivista quadrimestrale della stessa Fondazione. Ha pubblicato per Ediesse Persona e lavoro (Roma, 2005) e Della produttività (Roma, seconda edizione 2008). Ingresso libero. Per info: magazzinidellalupa@libero.it , http://www.ediesseonline.it/ , cell.3395764400

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Vincenza Fava

venerdì 28 gennaio 2011

ARSKEY


fino al 31 gennaio a Bologna presso lo Stand 32 Pad. 18 (ARSKEY)

WIP EDIZIONI




venerdì 28 gennaio alle ore 18.00
presso la Biblioteca Provinciale dei Frati Cappuccini
Auditorium "P. Ferdinando Maggiore"
Str. Torre Tresca, 2 - S. Fara (BA)
Presentazione del libro di Michele Cecere ripensando Il mestiere di vento.
Intervengono:
Silvia Godelli, Assessore al Mediterraneo Regione Puglia
Eugenio Scardaccione, Preside Scuola I.I.S.S. Tommaso Fiore - Modugno
Pier Giorgio Taneburgo, Direttore Biblioteca S. Fara
Sarà presente l'Autore.

Interventi musicali del gruppo Historicanti.

Vi aspetto numerosi!

Stefano Ruocco
Responsabile WIP Edizioni

SINE FABULA Chiara Sorgato




GALLERIA PERLINI ARTE / Padova
5 – 25 FEBBRAIO 2011
La Galleria Perlini Arte inaugura la sua nuova sede a Padova con la personale Sine fabula della giovane pittrice Chiara Sorgato, testimoniando così la sua attenzione per le ultime tendenze dell’arte contemporanea.
La mostra, curata da Carlo Sala, presenta una dozzina di lavori recenti perlopiù inediti, che l’autrice ha realizzato proseguendo il filone di ricerca che lega uomo e paesaggio.
Dal titolo dell’esposizione, è possibile comprendere come la Sorgato nelle sue raffigurazioni non abbia mai l’intento di creare una narrazione compiuta. Osservando le opere vediamo vari frammenti di realtà che si incasellano tra loro fondendosi in modo immaginifico.
Ogni accadimento posto in essere abbandona il suo significato originario, per ricreare uno scenario dalle tante sfaccettature. Lo spettatore è colpito da storie che sembrano rette da un non sense globale, fatto di ironia e lievità. L’artista non vuole dare una lettura univoca alle immagini proposte, e ogni fruitore si crea una propria lettura personale.
Si potrebbe supporre (a torto) che queste figure siano il frutto di una sorta di autobiografismo dell’artista, invece la differenza è netta. Semmai sono accadimenti frammentari che rimangono impressi nella sua mente. Non si può parlare di memoria, non vi è una volontà di ordinare le visioni, semmai sembrano scenari frutto dell’inconscio ricostruiti senza una ratio delineata.
Se è possibile trovare un filo comune a questi svolgimenti nei vari quadri, è la presenza costante di entità buone relazionate a cattive, ma senza mai estrinsecarsi con le sembianze classiche del protagonista e del suo antagonista. Le azioni sono celate sotto oggetti e figure simboliche, che a tratti hanno qualche richiamo iconico, ma la loro vera natura è l’essere tasselli di una mitologia personale dell’artista.
Nelle tele recenti il colore diviene sempre più fluido. Negli interni i mobili perdono la loro funzione assumendo nuove forme. Nei paesaggi, invece, la mutazione non coglie il singolo elemento, semmai è una lieve astrazione globale che agisce in termini evocativi.
In questi scenari, si assiste ad un abbandono dei fattori realistici, intesi come dettaglio pressante e fine a se stesso. Rimane comunque una grande stratificazione del dato pittorico, con dei tocchi di un virtuosismo ricercato ma attuale.
Opere che potrebbero portare e domande più che giustificate: cosa stanno facendo la bambina con il cappello e l’animaletto fantastico che le sta vicino? Perché una squadra di calcio schierata si contrappone ad un toro bianco? E’ una donna o una statua marmorea ad essere posta all’ingresso della casa? La riposta sta ad ognuno di noi, non c’è un canovaccio definitivo, lo svolgimento è ancora in corso, una conclusione forse non è prevista, le immagini sono sine fabula.



NOTE BIOGRAFICHE

Chiara Sorgato è nata a Padova nel 1985. Consegue il Diploma di I livello in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia nel 2010.

Principali mostre collettive: 2007: A ruota libera, Forte Marghera (VE), a cura dell’Accademia di Belle Arti di Venezia; Finalista al “Premio Arte/Cairo Comunications”, diploma di merito; Esercizi di stile, Galleria a+a, Venezia, a cura di Accade; Atelier F, Accademia di Belle Arti di Venezia, a cura di Carlo di Raco; 2008: Finalista al concorso Accade 2008 “Mutazioni contemporanee”; Il mio io (s)confinato, Galleria Terzo Millennio, Venezia, a cura di Rita De Martin; Devozioni domestiche, Galleria Contemporaneo, Mestre, a cura di Riccardo Caldura; 2009: Arte Fiera, Rovino, la Galleria a+a di Venezia; Esposizione collettiva di incisione, Ristorante Paradiso, Venezia, a cura dell’associazione Concilio Europeo dell’Arte; Krossing, workshop di pittura, Forte Marghera (VE), evento collaterale della 53esima Biennale d’Arte di Venezia, a cura di Jasa Mreulje, Paolo Dolzan e Carlo Di Raco; Terza classificata al “Premio La Colomba” di Venezia, mostra collettiva, Ex Casino di Commercio di Venezia; Selezione Premio Bevilacqua la Masa 93esima edizione, Venezia; 2010: Fronte del Porto, Cinema Porto Astra, Padova, a cura di Enrico Gusella; L’ora del Lupo, Palazzo Frisacco, Tolmezzo-Udine, a cura di Cora Chiavedale; Finalista al “Premio Internazionale Arte Laguna”, Vincitrice del premio speciale Galleria l’Occhio di Venezia, Menzione come migliore artista giovane (sezione Pittura), mostra collettiva presso le Tese dell’Arsenale di Venezia; Arte e Scienza, Museo Guggenheim, Venezia, a cura di Aldo Grazzi; Workshop, laboratorio aperto di pittura-disegno, Magazzini del Sale, Venezia, a cura di Carlo Di Raco e Martino Scavezzon; Bè – sotto la pelle, Magazzini del Sale, Venezia, a cura di Domitilla Musella e Accade; Canvans – alcune idee sulla pittura, Casa-Museo Cima da Conegliano, Conegliano (TV), a cura di Carlo Sala;
Principali Mostre personali: 2010: Brodolom Teme, Galleria Tenzor di Ptuj, Slovenia, a cura di Vladimir Forbici e Marika Vicari; Vivace Isteria, Galleria L’Occhio, Venezia: Imaginary Landscapes (bi-personale con S. Moras), Ex Chiesa di Badoere (TV), a cura di Carlo Sala.

Vive e lavora tra Padova e Venezia.





INFO MOSTRA:

SINE FABULA
Chiara Sorgato

Galleria Perlini Arte
Riviera San Benedetto, 56 - Padova

a cura di Carlo Sala
Catalogo in mostra

5 – 25 febbraio 2011
Vernissage: sabato 5 febbraio 2010, ore 18.30

Orario di apertura
Dal lunedì al sabato dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.30 alle ore 19.30

Contact:
Tel: +39 392 3997551
Mail: padova@perliniarte.it
Web: http://www.perliniarte.com/
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Perlini Arte

mercoledì 26 gennaio 2011

GRIMMLESS di ricci/forte


con
Anna Gualdo_Valentina Beotti_Andrea Pizzalis_Giuseppe Sartori_Anna Terio

regia
Stefano Ricci

28 gennaio 2011 SANTERAMO IN COLLE (BA) TEATRO IL SANTIMBANCO
4/6 febbraio 2011 SESTO FIORENTINO (FI) TEATRO DELLA LIMONAIA
29 marzo / 2 aprile 2011 ROMA TEATRO INDIA




Dal plastico e volatile scenario della cultura pop ai lenti giri di giostra delle tradizioni popolari che si depositano in stratificazioni inesauribili di bagagli di storie, e viceversa. Tra la vertigine e gli strepiti del discount e il sussurro persuasivo della fiaba echeggiata prima della buonanotte, ecco balenare Grimmless, nuova tappa del progetto drammaturgico e performativo dell’ensamble ricci/forte, la cui anima creativa è composta da Stefano Ricci, che firma anche la regia, e Gianni Forte, definiti dalla stampa i due enfants terribles della nuova scena italiana e invitati a presentate i loro allestimenti su prestigiosi palcoscenici internazionali.

Il progetto di Grimmless è stato selezionato nell’ambito dell’intervento “Sviluppo delle attività di teatro e danza in Puglia - Produzione di nuovi spettacoli in prima nazionale”, fra le azioni strutturali del PO FESR 2007/2013 programmate dalla Regione Puglia e affidate al Teatro Pubblico Pugliese.

L’atteso debutto di Grimmless, in prima nazionale, è annunciato il 28 gennaio 2011 in Puglia presso il Teatro Il Santimbanco di Santeramo in Colle (Ba). Tra i prossimi appuntamenti, l’opera di ricci/forte sarà al Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino (Fi) dal 4 al 6 febbraio e al Teatro India di Roma, dal 29 marzo al 2 aprile.

Sono cinque i performer in scena: Anna Gualdo, Valentina Beotti, Andrea Pizzalis, Giuseppe Sartori e Anna Terio.

Addentrandosi di un passo ancora in una fatata e ammaliante foresta di segni che sanno essere allo stesso tempo ipercontemporanei e arcani, l’incanto di Grimmless porta avanti il discorso immaginifico che impegna ricci/forte sul fronte del cortocircuito tra suggestioni letterarie e linguaggi del presente: dopo le riscritture dei classici (Ovidio con metamorpHotel, Christopher Marlowe con wunderkammer soap, Virgilio con troia’s discount, Ludovico Ariosto con 100% furioso, Aristofane con ploutos, William Shakespeare con troilo vs cressida presentato nell’ultima edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto) e remix della contemporaneità (Dennis Cooper con macadamia nut brittle, Harold Pinter con pinter’s anatomy e un prossimo progetto su Chuck Palahniuk, imitationofdeath), la grammatica pirotecnica del gruppo si confronta in questa nuova prova con l’affascinante e combustibile materia prima delle fiabe dei fratelli Grimm, caposaldo della letteratura per l’infanzia, fucina di narrazioni archetipiche prima di qualunque edulcoramento disneyano.

Se è vero che, in un modo o nell’altro, tutti noi siamo cresciuti con Grimm, i successivi e reiterati check point che disseminano il passaggio all’età adulta impongono a ciascuno la condizione di un’inevitabile fuoriuscita dalla fiaba. Si cresce senza Grimm. Grimmless, appunto. Figli di un vuoto, di una sparizione, di una sottrazione. Per continuare a tenere i piedi ben piantati tra le macerie dell’oggi sdrucciolevole, appare allora terapia necessaria guardare indietro verso quella cultura popolare, quel sentire ancestrale e fondativo, che usa la fiaba come strumento privilegiato per modulare la sua voce, per ipotizzare mappe utili ad addomesticare il mondo, per cristallizzare particelle di saperi, valori e sogni da abitare.
ricci/forte scelgono di confrontarsi con il significato originario, autentico, sorgivo, di quella dimensione pop che da sempre si caratterizza come cifra stilistica distintiva e universo culturale di riferimento del percorso di ricerca che ha decretato la popolarità della compagnia presso il grande pubblico. Evocando le cesellate decalcomanie della fiaba e sovrapponendole agli inquieti fantasmi del quotidiano, Grimmless vuole essere un termometro, uno strumento di ricognizione e registrazione delle condizioni di noi sopravvissuti sulla penisola dello Stivale dorato. Per compiere, con scientifica precisione, una disamina sulle possibilità identitarie del presente. Il rovello, la fiamma segreta che muove il preciso ingranaggio di Grimmless è l’inevitabile lacerazione di un’identità sospesa tra realtà e fiction, tra menzogna e assuefazione. Quali fiabe siamo obbligati a raccontarci oggi per anestetizzare i mostri accucciati in ogni ombra, tra allucinazioni televisive e depauperamento della fantasia?


“Fiaba come transizione infantile verso l’età adulta. Fiaba come polmone d’acciaio per sopportare, da adulti, una quotidianità più affilata delle unghie di qualunque matrigna. Fiabe per nonni e nipoti, ognuno con il proprio bagaglio di desideri, aspettative e frustrazioni pronte a spiccare il volo verso una materializzazione dei bisogni. Che non sempre avviene.
Perché le nostre giornate non sono scritte dai fratelli Grimm. Non hanno lieto fine. Non ci sono artifici abusati e fazioni manichee: buoni da una parte, cattivi dall’altra. Ci siamo noi. Fratturati. Ribaltati. Senza sconti. Grimmless. Senza Grimm, appunto.
Nessuna Cenerentola, nessun Orco. I nuovi Hansel e Gretel, i timidi Pim Pum Fracassino, gli arroganti leprotti e i coraggiosi gnomi - emorragia di archetipi che ci sfiorano ogni giorno sull’autobus - incarnano figure e mondi che si stagliano all’improvviso nella nebbia di qualunquismo caratterizzante la nostra epoca: inquietanti come fantasmi, la cui identità fisica e mentale è assorbente e dolorosamente sincopata, alla stregua degli ossessivi ritmi techno delle autoradio che aggrediscono dai finestrini in corsa.
L’evocazione di un’età dell’oro (quella in cui tutto è possibile, quella parallela e ipercontemporanea) che ci potrà dare la spinta propulsiva a trovare la pentola d’oro ai piedi dell’arcobaleno, cominciando col sollevare gli occhi dall’asfalto che abbiamo preso come riferimento per un’esistenza senza maiuscole. Materia umana, quella metamorfica del desiderio, impastata con ironia e sgomento, con quella sospensione fiabesca che richiede attitudine ludica e stupefatto distacco.
Un progetto politico sulla fantasia, quello di Grimmless, come codice per analizzare il presente. Come segreta rinascita, ribaltando le classificazioni di Bene e Male, per stanare il malessere di un’esistenza deprivata di valori, accontentata, vinta.
Rifiuto ostinato dell’economico palliativo digitale terrestre, armando la propria rabbia favolistica contro i mulini a vento del Facile: riappropriandosi di una fantasy-land, uno scudo etico (incastrato nella roccia) con il quale parare meglio i dardi dell’adulterato giorno.
Con la nostra personale grammatica, diretta e ruvida. Con il nostro cuore, aritmico e balbettante. Con i nostri perimetri, indotti dalle fiabe alle quali ci costringono gli altri. Con la nostra pupilla, che deforma e accartoccia i succedanei.
Un new realism dove forse - come Pollicino - appellare le briciole che ci riconducano fuori dall’intrico forestale dell’Assenza. Dalla neve candida, che cade e ricopre tutto raffreddando - con bonario e vellutato silenzio - ogni brace vitale.”

ricci/forte




Santeramo in Colle (Ba) – Teatro Il Santimbanco, via San Domenico Savio 21
28 gennaio 2011 – ore 21.00

Biglietto: €10
Info: http://www.teatropubblicopugliese.it/


lunedì 24 gennaio 2011

“NON SPRECARE” (Einaudi) di Antonio Galdo




Sabato 29 gennaio 2011, alle ore 18,15 presso la sala conferenze in via del Buttero n.1 a Maccarese

Biblioteca “Gino Pallotta”, Biblioteca dei Piccoli,
Comitato Fuoripista, Ecomuseo del Litorale Romano - Polo di Maccarese, Fondazione Catalano, Il Piccolo Principe, L’Albero, Maremoto, Natura 2.000

vi invitano alla presentazione del libro
“NON SPRECARE” (Einaudi) di Antonio Galdo
Sarà presente l’autore

Le Associazioni del territorio vi invitano alla presentazione del libro di Antonio Galdo “Non Sprecare” per avviare insieme una riflessione sulla salvaguardia dell’ambiente. Partiremo dall’esame di alcuni comportamenti sbagliati che compiamo nella vita di tutti i giorni che danneggiano l’ambiente alterandone gli equilibri. Spesso utilizziamo quello che serve al momento senza porci il problema del futuro: è dalla analisi di ciò che sprechiamo che potremo cominciare a modificare il nostro “stile di vita” rendendolo più equilibrato, acquisendo al contempo non solo le conoscenze ma anche quei valori e atteggiamenti più attenti nei confronti dell’ambiente in cui viviamo quali la partecipazione, il senso di comunità, il rispetto del territorio e quindi di noi stessi e degli altri.



Al termine della presentazione chi vorrà potrà concludere la serata al Centro Anziani di Maccarese (sala attigua alla nostra) e mangiare un piatto di fagioli e salsicce, dolce, frutta, acqua e vino al prezzo di 8 euro. Prenotare entro e non oltre il 26/1/11 inviando una e-mail a: asconsalvo@libero.it; o telefonando alla signora Silvana Consalvo: 339.614749


Il libro: “I nostri frigoriferi traboccano di cibo che neanche tocchiamo prima di gettarlo nella spazzatura. Afferma Antonio Galdo. Nei nostri armadi non riusciamo più ad infilare vestiti e scarpe perché sono troppi e non ci servono. Distruggiamo risorse naturali che la Terra non è più in grado di riprodurre. Di fronte allo spreco, ci arrendiamo. Per scrivere questo libro, ho incontrato padri e figli, mamme del cuore e della pancia, monaci e scienziati, uomini di fede e non credenti, mercanti e servitori dello stato, geni dell'arte e visionari del volontariato a mille dimensioni, capi di piccole comunità ed eredi di grandi imperi economici. Ho cercato di scoprire, dentro ciascuno di loro, il seme di una resistenza a ciò che sembra ineluttabile. Sono andato a vedere che cosa accade in tanti regni geografici del benessere, in Europa, in America, in Cina, e mi sono convinto che la battaglia contro lo spreco è tutta da combattere, anche con gioia, perché è una straordinaria avventura verso un nuovo stile di vita. Provate ad immaginare quale sarebbe stato l'undicesimo comandamento. Siamo diventati tutti spreconi. Terribilmente spreconi. Per i motivi piú svariati: abitudine, indifferenza, distrazione. O anche miopia e vizio. Viviamo con l'orologio sincronizzato nel tempo della società 'usa e getta' e siamo ossessionati da uno stile, ormai diventato naturale, che si traduce nella cancellazione della parola sobrietà, considerata fuori moda, e nello sperpero di cose tangibili, dalle risorse naturali al cibo, e di beni immateriali. I piú importanti, quelli che non hanno prezzo, non si trovano sul mercato, eppure ci appartengono come parte integrante della persona umana. La vita (e il suo dopo, cioè la morte), la salute, la bellezza, il tempo, le parole, il talento. La lotta contro lo spreco, che cova come un serpente dentro ciascuno di noi, è affidata allo sforzo di alcune minoranze. Magari anche di singole persone, forti e coraggiose. Sono loro che invocano e praticano il dittico "Non sprecare".
Antonio Galdo, giornalista e scrittore, é una firma del Gruppo Mondadori e in particolare delle testate Panorama e Economy. Come editorialista scrive anche per i quotidiani Il Mattino, Il Messaggero e Il Corriere Adriatico. Ha realizzato diversi programmi televisivi, come "Storia della classe dirigente in Italia" (Rai Educational), e radiofonici, tra i quali ricordiamo "I Palazzi del potere", "Fabbriche" e "Vite sprecone" per Radio 2. Ha lavorato per diversi anni per i programmi di Enzo Biagi. I suoi libri sono: Denaro Contante (Rizzoli), Intervista a Giuseppe De Rita sulla borghesia in Italia (Laterza), Guai a chi li tocca (Mondadori), Ospedale Italia (Il Saggiatore), Saranno potenti? Storia, declino e nuovi protagonisti della classe dirigente italiana (Sperling & Kupfer), Pietro Ingrao, il compagno disarmato (Sperling & Kupfer), Fabbriche (Einaudi), Non sprecare (Einaudi). Dall'ottobre 2006 al gennaio 2008 ha diretto il quotidiano L'Indipendente.
Dal 2008 cura il portale http://www.nonsprecare.it/


PRESS OFFICE DANIELA LOMBARDI
0574-32853 http://www.danielalombardi.com/

“50 pittori toscani per 50 cantanti toscani”


Inaugurazione: lunedì 31 gennaio ore 18
Luogo: Pisa - c/o Abitalia Tower Plaza Hotel – via Caduti del Lavoro 46
Durata: 31 gennaio – 27 febbraio 2011
Orario: tutti i giorni ore 9.00 – 19.00 ingresso libero
Info: 050 78 46 444 – info@abitaliatowerplaza.com
Filippo Lotti 333 3892402 filippolotti@interfree.it - Fabrizio Borghini 333 3196324 fborghini@yahoo.it
Cura mostra: Fabrizio Borghini, Filippo Lotti e Nicola Nuti
Allestimento mostra: designer Lisa Bova e Francesca Fluvi e arch. Paola Paolicchi dello Studio “Architettare” (Marco Sereni architetto) di Pisa.
Con il contributo di: Villa Gisella (top sponsor)
In collaborazione con: FirenzeArt Gallery BCC - Signa Silfi spa CSO - Scandicci Kareka (foto & fine art) FuoriLuogo - servizi per l’arte Associazione Culturale “La Ruga”
Media partner: Toscana Tv Metropoli Lady Radio Radio Bruno Toscana

PISA Dopo un tour di sette mesi approda a Pisa, per la sua ottava tappa, la mostra "50 pittori toscani per 50 cantanti toscani" e si trasferisce in un'altra splendida location, il Tower Plaza Hotel (via Caduti del Lavoro, 46) con inaugurazione lunedì 31 gennaio alle 18.
Un’esposizione originale dedicata ai cantanti toscani di musica leggera originari della Toscana o che l'hanno scelta come terra d'adozione.
A illustrare le loro storie e le loro canzoni sono stati chiamati a raccolta - dai curatori Fabrizio Borghini, Filippo Lotti e Nicola Nuti – i più importanti pittori toscani contemporanei, che li hanno omaggiati con una loro opera.
Artisti differenti per poetiche e modalità espressive, eterogenei tra loro, di generazioni differenti e di diverse provenienze e formazioni con un variegato campionario di stili e di linguaggi sono riusciti a dare vita ad un corpus di opere veramente singolare.
Ne è nata una vera e propria sinfonia pittorica tesa a celebrare le più famose ugole della nostra regione a tal punto da comporre un suggestivo e imponente "mosaico canoro".
La mostra, realizzata in collaborazione con FuoriLuogo - servizi per l’arte e con l’Associazione Culturale “La Ruga”, è stata allestita dai designer Lisa Bova e Francesca Fluvi e dell’architetto Paola Paolicchi dello Studio “Architettare” (Marco Sereni architetto) di Pisa.
Questa tappa dell’esposizione, patrocinata dal Comune e dalla Provincia di Pisa, è dedicata alla cantante pisana Petra Magoni che, partita dalla città della torre pendente, ha raggiunto le vette più alte del mondo dello spettacolo. La Magoni sarà ospite d'onore della manifestazione e nell’occasione il Sindaco di Pisa Marco Filippeschi le darà un riconoscimento dell’amministrazione comunale.
A fare da cornice musicale alla serata il cantante Riccardo Azzurri che dedicherà una canzone a ciascuno dei tanti colleghi rappresentati in mostra.
L’esposizione sarà aperta al pubblico fino al 27 febbraio 2011, con ingresso libero, tutti i giorni dalle9 alle 19. Per info: 050 78 46 444 – info@abitaliatowerplaza.com
Pittori: Luca Alinari, Giselda Benevento, Riccardo Benvenuti, Marcello Bertini, Antonio Biancalani, Tiziano Bonanni, Alain Bonnefoit, Marco Borgianni, Daniela Caciagli, Fabio Calvetti, Massimo Cantini, Mauro Capitani, Claudio Cargiolli, Stefania Catastini, Roberto Ciabani, Antonio Ciccone, Elio De Luca, Fabio De Poli, Raffaele De Rosa, Marco Dolfi, Gianni Dorigo, Alessandro Facchini, Walter Falconi, Danilo Fusi, Corrado Gai, Paolo Gennaioli, Giuliano Ghelli, Luca Giannelli, Monica Giarrè, Fabrizio Gori, Fabio Inverni, Amedeo Lanci, Laura Leonardi, Massimo Lomi, Mario Madiai, Salvatore Magazzini, Lorenzo Malfatti, Carlo Maltese, Giovanni Maranghi, Lea Monetti, Giancarlo Montuschi, Viola Mura, Sergio Nardoni, Francesco Nesi, Armando Orfeo, Nico Paladini, Gabriele Palandri (Erno), Gioni David Parra, Massimo Podestà, Antonio Possenti, Rudy Pulcinelli, Alessandro Reggioli, Elisabetta Rogai, Francesco Sammicheli, Marcello Scarselli, Marcello Scuffi, Lelia Secci, Eugenio Taccini, Giampaolo Talani, Leopoldo Terreni, Paola Vallini, Gerardo Zei.
Cantanti: Francesco De Gregori, Enrico Caruso, Andrea Bocelli, Carlo Buti, Riccardo Azzurri, Giovanna, Mario Venuti, Zucchero, Federico Fiumani, Bobo Rondelli, Stefano Sani, Mario Castelnuovo, Jessica Brando, Katyna Ranieri, Marco Masini, Povia, Bandabardò, Homo Sapiens, Paolo Vallesi, Piero Pelù, Alessandro Canino, Riccardo Del Turco, Aleandro Baldi, Renato Zero, Karima, Jovanotti, Riccardo Marasco, Odoardo Spadaio, Franco Simone, Sergio Cammariere, Caterina Bueno, Simona Bencini & Dirotta su Cuba, Nada, Silvia Querci, Francesco Guccini, Paolo Nutini, Marco Cresti, Gianna Nannini, Donatella Milani, Mauro Lusini, Irene Fornaciari, Riccardo Fogli, Dolcenera, Negrita, Don Backy, Simone Cristicchi, Sting, Toto Cutugno, Narciso Parigi, Litfiba, Pupo, Irene Grandi, Raf, Baustelle, Gian Pieretti, Gino Latilla, Stefano Palatesi, Gino Paoli, I Califfi, Petra Magoni
Titolo: “50 pittori toscani per 50 cantanti toscani”


Uff. Stampa
Fabrizio Borghini & Filippo Lotti

domenica 23 gennaio 2011

CLICK-ART mostra fotografica


Galleria del Teatro Romano


presenta

CLICK-ART mostra fotografica
29 Gennaio - 17 febbraio 2011

Espongono:

Giovanni Marinelli - Duccio Nacci - Emanuele Teobaldelli


Interverrà il critico d'arte dott.ssa Barbara Angiolini



Vernissage Sabato 29 Gennaio 2011 ore 18:00

Saranno presenti gli Artisti



Galleria del Teatro Romano

Città di Fiesole 50014 (FI)

Sede: Via Portigiani 34/36
Drawing Room: Piazza Mino 9
Tel. / Fax: +39 055 599626
Direttore Artistico: +39 333 6060636
Ufficio Stampa: +39 328 6355360
Assistente / Amministrazione: +39 333 6740215

http://www.galleriadelteatroromano.com/
info@galleriadelteatroromano.com


venerdì 21 gennaio 2011

A R T I F I C I O / T E A T R A K T Y S Pino Micol - La Nudità

Pino Micol
Il 27 gennaio, in occasione del giorno della Memoria,
Artificio presenta in prima nazionale l'interpretazione di Pino Micol del testo di Roberta Skerl
"La Nudità".
Artificio continua il percorso dedicato alla memoria,
lasciando per un attimo il flusso delle testimonianze reali,
per abbracciare una elaborazione creativa che riassume le esperienze,
la tragedia, lo stupore di fronte alla banalità del male, di un intero popolo,
il popolo ebraico.
"Di tutto quello che è successo alla mia famiglia,
a mio padre, mia madre, mia moglie Regina...
ai miei figli, Clara, Guido, Gabriele...
più di ogni altra cosa ricordo la vergogna delle nostre nudità"
Un uomo sulla cinquantina è al centro della scena, è nudo.
E con la sua nudità ci trascina in una discesa agli inferi,
dallo smarrimento difronte alle leggi razziali alla consapevolezza della Fine.
"Le razze umane esistono...
Esistono grandi razze e piccole razze...
Il concetto di razze è concetto puramente biologico...
La popolazione dell'Italia attuale è nella maggioranza di origine ariana e la sua civiltà è ariana...
Esiste ormai una pura razza italiana...
Gli ebrei non appartengono alla razza italiana....
È tempo che gli italiani si proclamino francamente razzisti...”
da "Il Manifesto della Razza" pubblicato il 14 luglio 1938 sul Giornale d'Italia.
La Nudità
di Roberta Skerl
con Pino Micol
e Massimo Di Leo
27 gennaio 2011 ore 21
A R T I F I C I O
Roma vicolo della Campanella 4



A R T I F I C I O / T E A T R A K T Y S
associazione culturale
Roma vicolo della Campanella 4 00186
info@spazioartificio.it http://www.spazioartificio.it/
Tel. +39 0696847559


Ufficio Stampa: Cecilia Riposati 392 2299666

www.spazioartificio.it info@spazioartificio.it

"Tagli e dettagli" con interpetazione poesie nella lingua dei segni

Yury Chechi
CHIUDE sabato 22 Gennaio “Tagli e Dettagli” di Anna Costantini alla Galleria La Conversazione

Per il finissage poesie interpretate nella lingua dei segni (LIS)

Sabato 22 gennaio, dalle ore 18.00, presso il Loft Entasis “La Conversazione” (Via Antonino di Giorgio, 11 a Roma - laconversazione@gmail.com / tel/fax 06 33225219), in occasione del finissage della mostra "Tagli e dettagli" dell’artista Anna Costantini, la galleria invita a una lettura di brani poetici. Testi tratti dalla produzione della stessa Costantini, di Angelo Sagnelli, già vincitore della Biennale di Poesia Lettera d’argento 2008, e di Stefania Lubrani, artista e poetessa. Le liriche saranno proposte anche nella lingua dei segni (LIS), eseguite dall'interprete Simona Cutrì.

La mostra, la cui vernice si è tenuta il 13 gennaio scorso è stata presentata dal critico Danilo Maestosi e, dal vivo, dal Maestro Ennio Calabria, di fronte ad un pubblico composto da artisti, giornalisti, critici d’arte, galleristi e un folto pubblico di amanti della pittura. Tra questi: il noto critico d’arte Carlo Fabrizio Carli, il regista Roberto Capanna, l’economista Raoul Wittemberg, il gallerista Marco Pezzali, la nota blogger-giornalista Ella Baffoni il fotoreporter Mimmo Frassineti, gli artisti Mirko Pagliacci, Ivan e Alexander Jakhnagiev.

Anna Costantini “firma emergente della scuola informale romana” (Il Messaggero) ha proposto una collezione di opere di diversi formati: “dettagli” di 30x30 cm e di cm 20x20, intitolati ciascuno Autocitazione, perché estrapolati da lavori più grandi, dipinti fin dal 2007; si tratta di pannelli di pura pasta di legno vegetale al 100%, trattati con diverse tecniche e materiali (catramina liquida lavorata alla trementina, smalti all’acqua o nitro, spry, acrilici, olii, pastelli, ecc).

“Seguendo una logica che vuole che a volte la parte, o la somma delle diverse parti, sia migliore di quella che ha generato l’input magmatico articolato e complessivo di un’opera, si è data vita ai dettagli (partendo con l’estrapolare i primi 30x30 cm nel 2009, seguiti nel 2010/2011 dai 20x20 cm), magari ritagliando un’opera non perfettamente risolta o momentaneamente perduta nei meandri della mente che vagola dietro colori e ombre, o insegue un grido rosso che rischia di trasformarsi in afasia”, afferma la stessa Costantini. “Se un dettaglio fuori posto falsava la visione del tutto, perché non cercare e ritrovare il tutto in un altro dettaglio? Isolandolo e riconvertendolo – spiega inoltre nel testo di presentazione Maestosi - Trovandogli o fornendogli un cuore o una voce nuovi se quella scheggia amputata ne avesse avuto bisogno per tornare a respirare. Già perché d'un 'operazione chirurgica c'era comunque bisogno. E di molto coraggio. Perché ci vuole molto coraggio a distruggere, distruggersi per ripartire. Rompere i giochi e rimettersi in gioco”. Così, i pannelli vengono derubati e sembrano ora perdere il loro senso: rimarranno forse per sempre indecifrabili e irrisolvibili. Ma audacemente ritrovano un proprio perché proprio nei “tagli”, “generando – afferma Simonetta Milazzo, curatrice della mostra - realizzazioni oggettuali compiute, destinate ad una nuova visione, il cui senso si rintraccia più audace ed elevato proprio in questo rinnovarsi di forme, dove tout se tient. Un marchio personale, il suo, fatto di pittura segnica e materica. Creazioni artistiche svincolate però da allettanti richiami ad altre esperienze e invece dalla caratteristica impronta drammatica, cariche di colore e capaci di imprimere un’accentuata profondità”. Nascono così le tre grandi opere che operano un passaggio da eclettiche e mobili a fisse: si tratta di quei pannelli da cui sono state sottratte le “Autocitazioni” 30x30cm, opere ora storicizzate: i pannelli ormai ridotti a maschere bucate sono andati a re-incontrarsi, a re-inventarsi e re-interpretarsi in altri “dettagli” e a omaggiare il mito dell’Araba Fenice, che risorge dalle proprie ceneri. Sono nate così: “La speranza della Fenice”, cm 220 x cm 125, “L’immortalità dell’uccello di fuoco”, cm 232x cm 115 e “La muta delle piume”, cm 120x cm 85). Chiude il ciclo un’opera mobile, che provoca i visitatori a ridefinirla sempre in altro modo: i pannelli da cui sono stati sottratte le Autocitazioni 20x20 cm sono lì, a disposizione di chi voglia suggerire o porvi mano affinché diventi un'altra o tante altre opere ancora da inventare. “I quadri sono defraudati nel profondo o solo in apparenza?”, sembra la provocazione dell’artista. “Vero è che vengono anch’essi restituiti a nuova vita – afferma ancora l’artista - I due grandi assemblaggi fissi e il lavoro mobile riportano le opere a ri-cercarsi, a re-incontrarsi, a re-inventarsi in altri dettagli, in altri punti di fuga e di stasi, con la voglia di ritrovare quel filo rosso che sembrava ormai smarrito, mancato per sempre”.

A margine di questa mostra così complessa eppure così compatta e strutturata, il dittico "Senza respiro", che ha rappresentato la Combinata Nordica per la II Esposizione d’Arte “Spirito Olimpico italiano. Educare alla contemporaneità delle culture e alla pace” (organizzata dal CONI e dalla Galleria “Il Salotto dell’Arte di Torino”, in occasione dei Giochi Olimpici invernali di Vancouver 2010 (unica opera informale selezionata), ed è stato esposto a Casa Italia in Canada (in allegato la foto del quadro e del pluricampione Yuri Chechi, davanti a quest'opera a Vancouver). L’opera è dedicata al film “Die Grosse Ekstase des Bildschnitzers Steiner”, del regista Werner Herzog. Protagonista ne è Walter Steiner, medaglia d’oro nel mondiale di volo con gli sci, nel ’72. La pellicola si chiude sui versi di una poesia di Robert Walser: “Io dovrei essere solo al mondo, io, Steiner e nessun’altra forma di vita. Niente sole, niente cultura, io nudo sopra un’alta roccia, senza tempeste, senza neve, senza banche, senza soldi, senza tempo e senza respiro. Allora di sicuro non avrei più paura”. Da questa lirica prende il titolo l’opera (dittico formato da due pannelli in pura pasta di legno vegetale al 100%, per un totale di cm 240 in h cm 85 di b).

Nella propria pratica artistica utilizza molteplici materiali, strumenti, pigmenti e supporti. Tra le sue sperimentazioni più note, la pittura su motori in moto (tra le opere più note il “Girasolodischi”, scelto come apertura di un servizio culturale, sul TG3 Nazionale, nel marzo 2008 (primi 20 secondi, in apertura: http://www.youtube.com/watch?v=snhCYJRUi0Y ). Foto delle sue opere, anche di questa specifica mostra - a firma di Mimmo Frassineti – sono presenti sul sito dell’Agenzia giornalistica fotografica italiana, www.agf-centralephoto.com.

Anna Costantini è nata a Roma nel 1970. Giornalista, a lungo responsabile dell’Area Cultura dell’Associazione Stampa Romana, come freelance e operatrice di pace ha visitato numerosi Paesi, spesso quadranti complessi di Mondo. Per citare solo alcune tra le mete toccate: l’Ulster, dove va all’apertura dell’Inquiry sulla Bloody Sunday; la Turchia, dove visita i campi profughi Kurdi; il Libano, dove si reca invece in quelli sciaguratamente noti di Sabra e Chatila. Ha al suo attivo numerose mostre in Italia e all’estero (Varsavia, Hangzhou, Londra, Berlino, Lubiana, Zamosc, Vancouver, ecc…); le sue opere sono pubblicate su numerosi cataloghi e diverse riviste. Di lei hanno scritto critici e giornalisti. Vive e lavora tra Roma, il Circeo e i Monti della Laga.

Nel Febbraio 2010 viene selezionata dalla “Galleria Studio S” di Roma, di Carmine Siniscalco (Presidente dell’A.R.G.A.M. – Associazione Romana Gallerie Arte Moderna), per il Nuovo Premio Lissone, prestigioso concorso internazionale, “che prevede la partecipazione di artisti invitati da una apposita commissione, composta volta a volta da critici o direttori di musei, che segnalano autori secondo loro meritevoli di particolare attenzione”.

video

segnala:
costanza_zero@yahoo.it

MATISSE LA SEDUZIONE DI MICHELANGELO


BRESCIA - MUSEO DI SANTA GIULIA
DALL’11 FEBBRAIO AL 12 GIUGNO 2011
LA MOSTRA
MATISSE
LA SEDUZIONE DI MICHELANGELO
Attraverso 180 opere - dipinti, sculture, disegni, incisioni, gouaches découpées - che coprono l’intera
vicenda artistica di Matisse, si analizzerà l'opera del grande artista francese da un punto di vista mai
tentato finora in un'esposizione: la relazione con l'opera di Michelangelo.
Infatti, benché Matisse abbia sempre affermato con forza la natura moderna della sua arte, come tutti i
grandi geni, studiò e analizzò a lungo l'arte antica, in particolare l'opera di Michelangelo, traendone
forza e suggestione nella sua ricerca di giungere a un'essenza assoluta della pittura.
Particolarmente affascinante sarà il confronto tra due delle opere più importanti di Matisse,
provenienti dalla National Gallery di Washington, come il grande dipinto Pianista e giocatori di dama e
la grandissima gouache découpée intitolata Venere che verrà affiancata da un disegno originale di
Michelangelo raffigurante, per l’appunto, due Veneri.
Dopo il grande successo dell’iniziativa sugli Inca che ha portato in città oltre 283.000 visitatori, anche per il
2011, Brescia si appresta a diventare una delle capitali italiane dell’arte.
Al Museo di Santa Giulia è in programma, dall’11 febbraio al 12 giugno, l’esposizione MATISSE. La
seduzione di Michelangelo che dimostrerà quanto profondo sia stato il legame intercorso tra l’artista
francese e il genio italiano del Cinquecento, che portò Matisse alla formulazione di un’arte che fosse una
semplificazione assoluta della pittura, alla luce del suo studio giovanile e poi maturo, proprio della scultura di
Michelangelo.
L’arte di Michelangelo costituì per Matisse un riferimento e una continua fonte di riflessione che gli permise di
lavorare sul perpetuo rapporto tra linea e volume, disegnando e dipingendo in maniera sculturale.
La mostra, curata da Claudia Beltramo Ceppi, coadiuvata da un comitato scientifico composto dai maggiori
esperti di Matisse, promossa dal Comune di Brescia, prodotta e organizzata da Fondazione Brescia Musei e
Artematica, col patrocinio della Regione Lombardia-Cultura e del Ministero degli Affari Esteri, presenterà 180
opere del maestro francese - dipinti, disegni, incisioni, gouaches découpées - in grado di seguire tutto il
suo itinerario creativo, dalle prime opere fauve a quelle realizzate tra il 1908 e il 1914, a quelle del periodo di
Nizza (dal 1918 in poi), fino alla parte finale della sua vita, dedicata alla scoperta poetica delle illustrazioni dei
libri e della rivista Verve e all’invenzione rivoluzionaria delle gouaches découpées. A esse, si affiancheranno
diversi calchi di alcune delle più importanti sculture di Michelangelo tra cui quelle delle Cappelle Medicee, oltre
a un importante disegno originale raffigurante due Veneri.
Il percorso espositivo proporrà capolavori di Matisse, difficilmente concessi in prestito, come la grande scultura
Lo Schiavo (Musée Matisse di Nizza), il piccolo gioiello del Brooklyn Museum di New York, un olio su tavola,
Nudo nel bosco, cui si affiancherà il bronzo Piccolo busto accovacciato (Pierre and Tana Matisse Foundation
di New York) che rappresenta quasi una citazione letterale di Michelangelo, ma ridotta alle stesse dimensioni
della figura del dipinto, attraverso quel procedimento ‘a togliere’ che Matisse aveva ben studiato nel suo
grande antesignano.
Dalla National Gallery of Australia di Canberra giungerà il grande dipinto Il ratto d’Europa, mentre dal MASP di
San Paolo del Brasile arriverà il magnifico Busto in gesso, bouquet di fiori.
Verranno inoltre esposte le serie delle Odalische (tra cui il magnifico Nudo seduto su sfondo rosso di proprietà
del Centre Pompidou di Parigi), esemplari di quella ricerca spasmodica tra tensione ed equilibrio che turbava
Matisse, e Natura morta. Interno rosso a Venezia dei Musées Royaux des Beaux-Arts de Belgique di
Bruxelles, o la serie di nudi provenienti dal Musée Matisse di Nizza.
Dal Musée Matisse di Le Cateau Cambrésis proverrà il Grande nudo seduto, la più grande scultura mai
realizzata da Matisse, e gli straordinari ed enormi pannelli di Oceania, mare e Oceania, cielo, rispettivamente
di 176x395 cm e 177x370 cm.
Il percorso continuerà con la famosa serie di Jazz, dai colori raggianti di un album aperto per la prima volta in
occasione della mostra, o un frammento autentico della vetrata della Cappella di Santa Maria del Rosario di
Vence e, tra le gouaches découpées, alcuni importanti esemplari mai esposti in precedenza per il timore che
la luce potesse danneggiare i fragilissimi colori.
Particolarmente suggestivo sarà il confronto tra due delle opere più importanti di Matisse, provenienti dalla
National Gallery di Washington, come il grande dipinto Pianista e giocatori di dama e la grandissima gouache
découpée intitolata Venere che verrà affiancata da un disegno originale di Michelangelo raffigurante, per
l’appunto, due Veneri.
Il ricordo e la presenza di Michelangelo accompagneranno il visitatore per tutta la mostra, attraverso alcuni
suggestivi calchi ottocenteschi delle opere di Michelangelo, tra cui soprattutto la statua di Ecate-Notte delle
Cappelle Medicee, a grandezza naturale.
È proprio il rapporto tra scultura e pittura a esprimere al massimo l'urgenza di Matisse di superare
continuamente i propri limiti, ed è la scultura il momento in cui egli si riallaccia più apertamente alla tradizione
che lo ha preceduto.
Michelangelo è in questo il suo maestro supremo: “Si potrebbe far rotolare una statua di Michelangelo -
affermava - dall’alto di una collina fino a far scomparire la maggior parte degli elementi di superficie: la forma
rimarrebbe comunque intatta”, e ancora: “Sono ritornato studente… Disegno la Notte, studio il Lorenzo de’
Medici: cerco di impadronirmi della concezione chiara e complessa che è alla base della costruzione di
Michelangelo.”
Del genio italiano condivise la passione sempre insoddisfatta per l'opera, mentre ne ammirò la capacità di
sperimentare, fino all'equilibrio estremo, la forza e la tensione che distorcono i corpi.
Al capolavoro michelangiolesco L’Aurora - conservato nella chiesa di San Lorenzo a Firenze - Matisse si rifà
esplicitamente nel realizzare quella statuetta del Nudo disteso che ricomparirà in tanti dipinti contemporanei. A
Michelangelo tornerà per trovare nuove soluzioni spaziali nei tormentati anni Venti.
E non a caso, la sua più sofferta scultura sarà proprio quel meraviglioso Grande nudo seduto che si riferisce
esplicitamente a Michelangelo e che Matisse trascorrerà ben sei anni a modellare e rimodellare, fino a
considerarla la sua opera più importante.
Successivamente, altri saranno i problemi che lo coinvolgeranno, ma ancora, nella serie di dipinti dal 1921 al
1940, la figura centrale, a volte dipinta, a volte solo abbozzata, assumerà una profondità spaziale e
monumentale di michelangiolesca memoria.
La conseguenza del suo intenso interrogarsi sulla plasticità dei corpi in rapporto con il loro sfondo decorativo,
troverà infine una soluzione inattesa nella geniale invenzione delle gouaches découpées, che riconcilieranno
finalmente l'elemento pittorico e quello scultoreo dell'opera in un procedimento di fusione di cui Matisse stesso
dirà: “Ritagliare a vivo nel colore mi ricorda il procedimento diretto della scultura”.
Egli giunse così al definitivo superamento dell’aspetto bidimensionale e di quello tridimensionale dell’opera
fino a creare un nuovo universo di forme colorate che di entrambe hanno mantenuto la capacità di sintesi e la
tensione.
Accompagna la mostra, un catalogo GAmm Giunti.
Brescia, dicembre 2010
MATISSE. La seduzione di Michelangelo
Brescia, Museo di Santa Giulia
11 febbraio – 12 giugno 2011
In contemporanea, al Museo di Santa Giulia, ERCOLE IL FONDATORE. Dall’Antichità al Rinascimento
Orari: lunedì – giovedì: 9.00 - 20.00; venerdì e sabato: 9.00 - 21.00; domenica: 9.00 - 20.00.
Biglietti: Intero € 14,00; ridotto € 11,00 (studenti universitari fino a 26 anni con tessera o libretto, over 60, soci TCI, soci
FAI, soci ARCI, altre categorie convenzionate); ridotto speciale € 8,00 (fino a 18 anni non compiuti); ridotto speciale
Brescia Musei € 6,00 (titolari card “Brescia Musei Desiderio”); speciale famiglia: ridotto € 11,00 per gli adulti (per nuclei
formati da 2 adulti e almeno 1 minorenne); ingresso gratuito (bambini fino a 5 anni, disabili con accompagnatore, soci
ICOM); ridotto gruppi (solo su prenotazione) € 9,00 (da 15 a 25 persone - ingresso omaggio per il capogruppo); ridotto
scuole (solo su prenotazione) € 6,00.
Catalogo: GAmm Giunti
info e prenotazioni: Numero Verde 800 775083
http://www.matissebrescia.it/ /
Uffici stampa
CLP Relazioni Pubbliche - Manuela Petrulli, tel. 02.433403; press@clponline.it
Artematica - Paola De Troia, tel. 0422.410886; press@artematica.tv
Comune di Brescia - Luca Nobilini, tel. 030.2977282; ufficiostampa@comune.brescia.it



Comunicato stampa e immagini su http://www.clponline.it/ /

LAVERONICA arte contemporanea




ARTEFIERA ART FIRST – Bologna 28/31 gennaio 2011
Pad. 18 – Stand D 25

Giovanni De Lazzari
Adelita Husni-Bey


Prossime mostre
Nomadologie(s)#3 Storie di una galleria in Viaggio
Davide Bramante, Emma Ciceri, Giovanni De Lazzari, Adelita Husni-Bey, Moira Ricci
Opening 15 febbraio – fino al 15 marzo 2011
Sala 1 – Centro Internazionale di Arte Contemporanea – Roma



Moira Ricci / Amir Yatziv
A cura di Gabi Scardi
Opening 26 febbraio – fino al 17 aprile 2011
LAVERONICA arte contemporanea – Modica

LAVERONICA arte contemporanea segnala



Giovanni De Lazzari
LA GRAMMATICA DEL CONTEMPORANEO
– group show a cura di Marinella Paderni
22 gennaio – 5 marzo 2011
Betta Frigieri Arte Contemporanea, Modena
www.associazioneculturalebettafrigieri.it

Adelita Husni-Bey
DIFETTO COME INDIZIO DEL DESIDERIO – group show a cura di Andrea Bruciati e Gino Gianuizzi
29 gennaio – 6 febbraio 2011
neon>campobase, Bologna
http://www.neoncampobase.com/

LAVERONICA arte contemporanea
via grimaldi 93 - 97015 modica
info@gallerialaveronica.it
http://www.gallerialaveronica.it/
T. +390932948803
M. +393392429308

Contemporary Italian Art: The Rome Experience 2011



Roma si pone tra le città più impegnate nell’arte contemporanea. L’interesse in questo settore è andato crescendo negli ultimi anni soprattutto nella capitale. Pubblico, privato, musei, spazi espositivi di ogni genere, antico e moderno, stratificazioni, ogni formula è sperimentata per creare interesse e porre l’attenzione ai nuovi linguaggi del contemporaneo.
Nell’esposizione è evidente quindi la versatilità, stili e linguaggi diversi, che passano per le categorie della pittura, mixed media, fotografia, design e installazioni. L’attenzione ai diversi linguaggi, la conoscenza e lo scambio con gli altri trovano modalità concrete e canali privilegiati di realizzazione proprio nei linguaggi artistici ed espressivi. Aspirare ad avviare e a promuovere, passo dopo passo, la ricerca di una ragione comune, può infatti rendere conto di nuove possibilità di confronto e di crescita culturale. Per approfondimenti sul sito della Galleria potrete trovare notizie su ogni artista.
Opere di: Carolina Barbolla, Barbara Bertoncelli, Susanna Casale, Dario Ferrante, NewIleDesign, Andrea Poggipollini, Daniela Rebecchi, Rossana Rigoldi, Mirko Roncelli, Erri Rossi, Romeo Maria Schepis, Saffo Venturi, Maurizio Yorck. A cura di Cristina Madini

La mostra sarà visitabile in Via Raffaele Cadorna, 28 Roma (Centro Storico) dal 24 gennaio al 7 febbraio 2011. Ingresso libero. Apertura dal lunedì al venerdì dalle 10:30 alle 19:00, sabato dalle 16:00 alle 19:00. Orario continuato. Rossocinabro.com
Infoline: 06-60658125


RossoCinabro
Via Raffaele Cadorna, 28
00187 Roma
tel. 0660658125
www.rossocinabro.com
rossocinabro@gmail.com


Seganala:


T.Costa


CARDI BLACK BOX ART FAIRS


Cardi Black Box, che a febbraio festeggerà i primi due anni di attività, fedele alla propria vocazione internazionale nel 2011 prenderà parte a un ampio calendario di prestigiose manifestazioni fieristiche in Italia e all’estero. Sino ad aprile 2011 sono già 7 le fiere d’arte selezionate. La galleria presenterà i lavori di artisti affermati come pure opere di giovani talenti emergenti, cui Cardi Black Box dedica una particolare attenzione con il progetto LEVEL ONE, speciali monografie presentate a rotazione in una sala dedicata negli spazi della galleria a Milano.

FIERE
Ne periodo Gennaio – Aprile 2011 Cardi Black Box sarà presente a:

Art Los Angeles, 26-30 Gennaio

Arte Fiera Bologna, 27-31 Gennaio

Arco Madrid, 16-20 Febbraio

The Armory Show New York, 2-6 Marzo

Art Dubai , 14-19 Marzo

Zona Maco Mexico City, 6-10 Aprile

Mi Art Milano, 7-10 Aprile


Per richiedere inviti e informazioni si prega di contattare:
Federica Morandi in galleria +39.0245478189 o federica@cardiblackbox.com


Ufficio stampa: Paola C. Manfredi Studio, Tel. +39 02 8723 8000, email: Press@paolamanfredi.com




CARDI BLACK BOX ART FAIRS

Cardi Black Box gallery is pleased to announce that will partecipate at the following contemporary art fairs
(period January-April 2011) :

Art Los Angeles , January 26-30

Arte Fiera Bologna, January 27-31

Arco Madrid, February 16-20

The Armory Show New York, March 2-6

Art Dubai , March 14-19

Zona Maco Mexico City, April 6-10

Mi Art Milano, April 7-10


If you like to get an invitation or informations for any of them please contact:
Federica Morandi at the gallery +39.0245478189 or federica@cardiblackbox.com

Media Relations: Paola C. Manfredi Studio, Tel. +39 02 8723 8000, email: Press@paolamanfredi.com



Paola C. Manfredi Studio
via Marco Polo 4
20124 Milano
tel. +39 02 87 23 80 00
fax +39 02 87 23 80 14
press@paolamanfredi.com

“Diabolik e dintorni”



LIVORNO. Si inaugura venerdì 28 gennaio alle ore 18 all’associazione FactoryArtDesign (via Michon, 24) la mostra di pittura di David Fedi (in arte Zeb) dal titolo “Diabolik e dintorni” curata da Massimo Fraddanni e Filippo Lotti, conosciuto ed apprezzato organizzatore di mostre d’arte ed eventi culturali, nonché mecenate e collezionista delle opere di Fedi.
Questa esposizione, fatta in collaborazione con FuoriLuogo – servizi per l’Arte e con l’associazione culturale “La Ruga”, riunisce una decina di opere che ripercorrono principalmente gli anni tra il 1997 e il 2002. Questa è anche la prima mostra personale di Fedi nella sua città, dopo la sua inspiegabile scomparsa nel maggio 2008.
«Ritorna – scrive Fabrizio Borghini– nella sua Livorno David Fedi meglio conosciuto, nella città che gli ha dato i natali, come Zeb.
Dal giorno della sua inspiegabile scomparsa, un mistero avvolge la figura di questo singolare artista che ha scelto come alter ego il personaggio di Diabolik e come forma di comunicazione più eclatante le scritte sui muri.
Nelle imprese dell'inafferrabile personaggio mascherato, David ha cercato una vita altra, da vendicatore di sé stesso e delle vittime delle ingiustizie e delle prevaricazioni, un moderno e solitario Robin Hood che combatte per una società più equa e giusta. Se Diabolik con spregiudicatezza finalizza le sue vendette ad un riscatto economico, Zeb ha avuto come obbiettivo la sensibilizzazione dei suoi “lettori” verso le vessazioni sempre più pressanti che la società globalizzata impone a tutti noi.
Il tratto comune fra lui e il personaggio creato dalla fantasia delle sorelle Giussani è rappresentato da una sorta di codice d'onore che va oltre la soglia del bene e del male e che autorizza i due a combattere, per legittima difesa, con cinismo e senza sconti una continua battaglia contro chi ammorba la società facendosi scudo con l'ipocrisia, il perbenismo, la falsità, il doppiogiochismo. Trasgrediscono entrambi contro gli usurpatori di una carica immeritata, di una posizione sociale raggiunta in maniera fraudolenta, di una collocazione gerarchica frutto di nepotismo anziché di valori meritocratici.
Se questa è la principale peculiarità dello Zeb writer, quella del suo omologo, l'artista David Fedi impegnato a raffigurare su tela le avventure di Diabolik e della fedele compagna Eva Kant, è rappresentata dalla vocazione a raccontare storie che si sviluppano - contrariamente a quelle dei fumetti che hanno come protagonista l'uomo senza identità – in senso verticale tributando un esplicito omaggio all'arte dell'amato conterraneo Modigliani e a quella di Picasso.
Artisticamente anarchico come loro, Zeb frantuma le geometrie euclidee, scompone le architetture razionali, deforma le figure canonizzate allungandone i contorni e avvolgendole in linee sinuose che contribuiscono a creare situazioni misteriose perfettamente in chiave con la sua visione del mondo che osserva, celandosi dietro la maschera di Diabolik, e scandaglia, attraverso gli occhi algidi dell'amato eroe di carta, alla ricerca delle cause del malessere quotidiano che lo attanaglia.
Questa mostra rappresenta un altro importante tassello del mosaico che l'appassionato curatore Lotti da tempo sta componendo per restituirci l'enigmatica e poliedrica personalità di Zeb la cui opera, al di là dell'interesse suscitato dalla clamorosa scomparsa dell'artista, ha bisogno di sedimentarsi per essere analizzata, studiata e apprezzata in tutta la sua interezza».
Il testo critico della mostra è stato curato da Alice Barontini che ha fatto un’analisi a tuttotondo di Fedi analizzando l’ormai famoso ciclo pittorico su Diabolik ma affrontando anche la pittura meno nota di Zeb ma che è, senza dubbio, molto interessante. «Così – scrive Barontini - succede che, in alcuni lavori non appartenenti al ciclo di Diabolik, Fedi rivisiti le opere dal collo lungo del concittadino Amedeo Modigliani o le atmosfere surreali di Paul Delvaux, allungandole, stirandole o attorcigliandole come fossero chewingum, senza però dimenticare quel rigore compositivo che mette in luce la profonda progettualità alla base dei suoi dipinti. Il risultato è un accumulo nell’opera di tutte le categorie dal chiaro sapore anni ’90: dal motivo del trasformismo al citazionismo, dall’elogio del frammento all’ironia tagliente e solo apparentemente disimpegnata che Fedi ha più volte manifestato anche nei lavori da grafitaro, realizzati sotto lo pseudonimo di Zeb. Sono tutte testimonianze della grande attualità dell’arte di Fedi. Soprattutto della sua capacità di vivere e sentire all’ennesima potenza il nostro presente, in cui l’incertezza e la crisi d’identità sembrano essere diventate il leitmotiv principale. Quel che ci resta - sembra dirci Fedi - è “smascherare”, comunicare, denunciare. Sempre. Anche se alla fine si rischia di sembrare “eroi neri” come Diabolik. Anche se, come direbbe Zeb: “È 20 anni ‘he mi sembra di parlà co’ muri”».
La mostra resterà aperta ai visitatori, ad ingresso libero, fino al 23 febbraio prossimo. Orario di apertura: dal lunedì al sabato dalle ore 9.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 20. Per info: 0586 829508, factoryartdesign@libero.it.


Artista: David Fedi - Zeb
Titolo: “Diabolik e dintorni”
A cura di: Filippo Lotti e Massimo Fraddanni
Inaugurazione: venerdì 28 gennaio 2011 ore 18.00
Luogo: Livorno - c/o FactoryArtDesign, via Michon, 24
Durata: 28 gennaio – 23 febbraio 2011
Orario: dal Lunedì al Sabato ore 9.30 – 12.30 e ore 16.00 – 20.00. Ingresso libero
Info: Massimo Fraddanni 0586 829508 factoryartdesign@libero.it
In collaborazione con: FuoriLuogo – servizi per l’Arte ׀ Associazione Culturale “La Ruga”


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Massimo Nardi

mercoledì 19 gennaio 2011

Opere d'arte dell'ultimo cinquantennio nelle collezioni private baresi


Vanessa Beecroft, VB 8, 1994

by exibart.com

Inaugurazione venerdì 21 gennaio 2011 ore 18 a cura di Lia De Venere in collaborazione con Antonella Marino Ex Convento di Santa Scolastica Bari


La mostra promossa dall'Accademia di Belle Arti di Bari, è curata da Lia De Venere in collaborazione con Antonella Marino, coordinamento di Giustina Coda, ed è stata finanziata dall'Assessorato alla Cultura della Regione Puglia nell'ambito del P.O. FERS Puglia 2007-2013- Asse IV- Linea di intervento 4.3.

Alla realizzazione dell'iniziativa ha contribuito la Provincia di Bari e ha offerto il proprio sostegno Marino Automobili dal 1953. Un ringraziamento per la collaborazione va alla Delegazione di Bari del FAI.

La mostra Il giardino segreto. Opere d'arte dell'ultimo cinquantennio nelle collezioni private baresi fa parte di un ampio progetto che ha l'obiettivo di mappare la presenza di opere d'arte contemporanea nelle collezioni private della regione.
La ricognizione effettuata su oltre una decina di collezioni ha portato all'individuazione dei lavori di 70 artisti italiani e stranieri - dipinti, sculture, foto, disegni, installazioni - che offrono una campionatura significativa di opere realizzate dagli anni 60 del Novecento a oggi da artisti appartenenti a diverse generazioni e tendenze, molti dei quali di fama internazionale e già presenti nei manuali di storia dell'arte.
E' la prima volta in Puglia che opere di proprietà privata e in numero così consistente vengono presentate in un sede pubblica e con il sostegno delle istituzioni. Le opere in mostra sono riunite in sei aree tematiche ordinate in base ad affinità linguistiche o iconografiche: Presenze: corpi, figure, apparizioni; In & Out: paesaggi, interni, territorio; La misura concettuale: segni e scritture; Objects; Natura e oltre: piante, animali, visioni astrali; Tra forma e informe: strutture e stesure.

ARTISTI
Lida Abdul, Carla Accardi, Vincenzo Agnetti, Giovanni Albanese, Carl Andre, Franco Angeli, Stefano Arienti , Arman, Gabriele Basilico, Vanessa Beecroft, Ben, Joseph Beuys, Bianco-Valente, Mel Bochner, Alighiero Boetti, Botto&Bruno, James Brown, Günther Brus, Stefano Cagol, Biagio Caldarelli, Pietro Capogrosso, Mario Ceroli, Sandro Chia, Andrea Chiesi, Mimmo Conenna, Tullio De Gennaro, Nicola De Maria, Franco Dellerba, Piero Di Terlizzi, Jan Dibbets, Jiri Georg Dokoupil, Dormice, Dubossarsky&Vinogradov, Weng Fen, Tano Festa, Fischli&Weiss, Keith Haring, Mona Hatoum, Damien Hirst, Emilio Isgrò, Jannis Kounellis, Sol LeWitt, Paolo Lunanova, Urs Lüthi, Robert Mapplethorpe, Carlo Maria Mariani, Gianmarco Montesano, Yasumasa Morimura, Giovanni Ozzola, Mimmo Paladino, Antonio Paradiso, Pino Pascali, Perino&Vele, Michelangelo Pistoletto, Piero Pizzi Cannella, Jaume Plensa, Marc Quinn, Rammelzee, Mimmo Rotella, Salvo, Tomas Saraceno, Mario Schifano, Iolanda Spagno, Giuseppe Spagnulo, Alessandra Spranzi, Giuseppe Teofilo, Joe Tilson, Marco Tirelli, David Tremlett, Michele Zaza.




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Il giardino segreto
dal 22 gennaio al 20 febbraio 2011
ex Convento di Santa Scolastica, via Venezia - Bari
Orari di apertura: tutti i giorni 17-20, domenica 11-13
Ingresso libero
Info: 080 5235786 - 080 5210484
Ufficio stampa
extrartes@gmail.com
cel 333 2700781
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Massimo Nardi

martedì 18 gennaio 2011

IN USCITA IL NUOVO LIBRO DI ROMANO BATTAGLIA "L'UOMO CHE VENDEVA IL CIELO" - ed. Rizzoli - IL MONDO DEL GRANDE SCRITTORE A 360 GRADI


NELLA SUA ULTIMA FATICA LETTERARIA IL GRANDE SCRITTORE PER LA PRIMA VOLTA PRENDE PER MANO IL LETTORE E LO ACCOMPAGNA NEL SUO MONDO DI ARTISTA A 360 GRADI: POESIA, NARRATIVA E PITTURA INTERAGISCONO, CREANDO UNA LIRICA DENSA DI PROFONDI SENTIMENTI E RIFLESSIONI.

Romano Battaglia é nato in Versilia a Marina di Pietrasanta.
In qualità di inviato speciale del Telegiornale é autore di numerosi servizi in Italia ed all'estero. E' stato compagno di Antonio Cifariello nella realizzazione del documentario della RAI sul lavoro italiano nel mondo "Dalle Ande all' Imalaya". Ha fatto parte della redazione dei telegiornali sulle tre reti RAI; ha collaborato e condotto numerosi programmi televisivi di grande successo, quali: "TV stasette", "Cronache Italiane", "TG l'una", "A Nord a Sud", "Bell' Italia" ed altre rubriche culturali.
Ha scritto trentatré libri di cui sette sono per ragazzi: "Lettere dal domani", vincitore del Premio Bancarellino 1973 e dal quale sono stati tratti un' opera teatrale, un' opera lirica ed un disco; "Il paese dei burattini" finalista alla XVIII edizione del Premio Bancarellino; "L'isola di Papagusa"; "Mi hanno rapito gli extraterrestri"; "Il giardino dei pensieri bambini" premio selezione Bancarellino 1979; "La pioppeta" facente parte della collana "I ricordi dei personaggi famosi" ed "Il canto della natura". Ha vinto con "Il pesce lucente" il Premio Internazionale Andersen per la più bella fiaba per ragazzi. E' autore anche di tre libri di poesia: "Il ragazzo di sughero", "L'uomo che piangeva al rovescio", "Tornare di sera" con il quale ha vinto il premio internazionale di Poesia Città di Piacenza.
Ha scritto volumi, quali: "Artista chi sei", "Sulla riva del mare" ed il volume documentario su Milano "La città parla". Un suo lungo racconto figura in "Racconti d'autore", un' enciclopedia dei maggiori scrittori italiani.
Altri libri di Romano Battaglia, e dai quali sono stati tratti spettacoli teatrali e radiofonici, sono quelli della serie delle "Lettere al direttore", "Nuove lettere al direttore", "Le più belle lettere al direttore" ed "Ultime lettere al direttore", un' invenzione narrativa fatta di brevi cronache ispirate alla realtà che assieme formano il ritratto di un' Italia minore rimasta per anni sconosciuta.
Seguono poi un' opera satirica "Come si fa", "Il mistero di Dino Buzzati", "Il cielo splende ancora", "Vivono fra noi", "Non l' ho detto alla TV", "Disagiate per amore" ed il romanzo "Non mi sono ucciso" vincitore del Premio Selezione Bancarella 1980.
Al nome di Battaglia é legata la grande manifestazione de "La Versiliana" che in estate si svolge a Marina di Pietrasanta.
Al "Caffè della Versiliana" sono passati i più bei nomi del mondo dello spettacolo, della cultura e della politica; ogni giorno migliaia di persone assistono agli incontri condotti da Battaglia ed intervengono con domande creando così una viva atmosfera di conversazione.
La sua carriera di giornalista della carta stampata (incominciata a diciotto anni) e poi televisiva é costellata di numerosi premi e riconoscimenti; gli sono anche stati conferiti dal Presidente della Repubblica le onoreficienze di Commendatore, Cavaliere e Grande Ufficiale della Repubblica per meriti letterari.
Gli ultimi romanzi, tutti best sellers sono: "Notte infinita" Rizzoli 1989, "Storia di Settembre" Rizzoli 1991, "Il fiume della Vita" Rizzoli 1992, "Cielochiaro" Rizzoli 1993, "Una rosa dal mare" Rizzoli 1994, "La capanna incantata" Rizzoli 1995 "Alle porte della vita" Rizzoli 1996 e "Con i tuoi occhi" Rizzoli 1997. Sono seguiti poi altri volumi di grande successo dai titoli: "Cielo", "Il silenzio del cielo", "La favola di un sogno", "La strada di Sin", "Un cuore pulito", "Silenzio", "Come è dolce sapere che esisti", "Come si fa", "Sabbia", "Incanto", "Foglie" e infine "Oltre l'amore". Tutti i libri di Romano Battaglia sono tradotti in vari paesi del mondo.

Ha vinto con i suoi libri tradotti in Germania, Giappone e Corea - numerosi premi: Premio Selezione Bancarella 1994 e Premio WWF Posidone 1993 con Cielochiaro, Premio Internazionale Cypraea 1991 con Storia di Settembre, Premio Levanto 1994 con Una rosa dal mare, Premio Badia 1996 con La capanna incantata, Premio Un libro per l'estate 1996 con Alle porte della vita. Sempre nel 1996 ha pubblicato Ho incontrato la vita in un filo d'erba. Scrive per "Il Giorno" e "La Nazione" Romano Battaglia ha una grande vocazione: la pittura. Da tutta la vita dipinge i bovi bianchi che per secoli hanno arato i campi nella sua terra di Versilia.



PRESS OFFICE DANIELA LOMBARDI www.danielalombardi.com

domenica 16 gennaio 2011

A PALAZZO RANUCCI DI TUSCANIA LA MOSTRA DI PITTURA DI STEFANIA MARCHIONNI


Appuntamento da non perdere domenica 23 gennaio alle ore 16,30 al Palazzo Ranucci di Tuscania in via della Torretta con il vernissage della mostra di pittura di Stefania Marchionni. La personale dell’artista si svolgerà in uno dei luoghi ed edifici più suggestivi della cittadina: l’elegante struttura, situata in un palazzo del Quattrocento, si presta in modo esclusivo ad ospitare la nuova personale dell’artista tuscanese, la quale, dopo aver presentato i propri lavori in varie località italiane e all’estero (da ricordare le ultime esposizioni del quadro “Sopravvivenza” alla “Energy Art Salon” nella Murphy Hill Gallery di Chicago e alla Fifty Six Gallery di Memphis), ritorna ad esporre nel proprio paese. Un amore autentico per l’arte, una spontaneità innata per il colore e le linee, è ciò che contraddistingue le opere pittoriche di Stefania Marchionni un’artista dalla straordinaria capacità di osservare la quotidianità e soprattutto la condizione umana in tutti i suoi aspetti. L’artista ritrae un’umanità immersa nelle passioni, avvinghiata alla terra, librata negli elementi naturali, annodata ai legami di sangue e alle catene delle emozioni. È possibile visitare la mostra dal 23 gennaio al 23 febbraio tutti i giorni, escluso il giovedì, dalle ore 16,30 alle ore 20.

Per info http://www.myspace.com/ /stefaniamarchionni, http://www.energyartmovement.org/ /marchionni-stefania, http://www.webalice.it/ /stefaniamarchionni.
segnala:

Vincenza Fava

WIP Edizioni




Cari lettori,

Vi segnalo due eventi importanti per questo mese:

giovedì 20 gennaio alle ore 18.30
presso la Libreria la Sapientia in via Madonna del Pozzo, 43 - Capurso (BA)
Presentazione del libro di Tamara Sessa L'anima nei piedi. Un viaggio tra i Nativi americani alla scoperta di sè.
Sarà presente l'Autrice.


venerdì 28 gennaio alle ore 18.00
presso la Biblioteca Provinciale dei Frati Cappuccini
Auditorium "P. Ferdinando Maggiore"
Str. Torre Tresca, 2 - S. Fara (BA)
Presentazione del libro di Michele Cecere ripensando Il mestiere di vento.
Intervengono:
Silvia Godelli, Assessore al Mediterraneo Regione Puglia
Eugenio Scardaccione, Preside Scuola I.I.S.S. Tommaso Fiore - Modugno
Pier Giorgio Taneburgo, Direttore Biblioteca S. Fara
Sarà presente l'Autore.

Interventi musicali del gruppo Historicanti.

Vi aspetto numerosi!

Stefano Ruocco
Responsabile WIP Edizioni

venerdì 14 gennaio 2011

Il nuovo diritto d'autore. VI edizione aggiornata al D.Lgs. 131/2010 Riforma del Codice della proprietà industriale .


IL NUOVO DIRITTO D'AUTORE. VI EDIZIONE AGGIORNATA AL D.LGS. 131/2010 RIFORMA DEL CODICE DELLA PROPRIETÀ INDUSTRIALE. OPERE MUSICALI. OPERE FIGURATIVE. FOTOGRAFIE. INTERNET. SOFTWARE. E-BOOK. BANCHE DATI. FORMAT RADIOTELEVISIVI. VI EDIZIONE
Autore: A. Sirotti Gaudenzi, Avvocato e docente universitario
Editore: Maggioli Editore
Pagine: 478
Formato: 17x24 cm
Anno: gennaio 2011
Codice ISBN: 59537
Prezzo di copertina Libro+Cd-Rom: 49,00 Euro
Prezzo archimagazine Libro+Cd-Rom (sconto del 10%): 44,10 Euro

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I nuovi mezzi di comunicazione hanno modificato l'antica disciplina della proprietà intellettuale, collocando nelle maglie del diritto fenomeni complessi che per loro natura difficilmente tollerano un preciso inquadramento.
Apprezzata da sei edizioni, quest'opera costituisce riferimento affidabile e sicuro per acquisire piena padronanza delle modalità attuative del diritto d'autore in tutte le sue configurazioni giuridiche comprese quelle relative all'utilizzo delle nuove tecnologie.
Aggiornato in base alla riforma del Codice della proprietà industriale e alla grande mole di interventi dei tribunali nazionali e comunitari, il Manuale fornisce la corretta valutazione unitaria e sistematica della materia, attraverso l'approfondimento sia degli strumenti giuridici applicabili che delle tecniche di cui si discute:

1. LA TUTELA DELLA PROPRIETÀ INTELLETTUALE
- Le Convenzioni internazionali e il riconoscimento del diritto d'autore

2. L'OGGETTO DEL DIRITTO D'AUTORE, I DIRITTI PATRIMONIALI E I DIRITTI MORALI
- Le opere di ingegno
- I diritti patrimoniali
- I diritti morali
- Diritto d'autore e problemi di diritto internazionale privato
- La S.I.A.E.

3. LA SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE
- L'Information Technology
- Una nuova direttiva per la Società dell'informazione europea
- Il contenuto della direttiva 2001/29/CE
- L'intervento del legislatore nazionale

4. L'EDITORIA ELETTRONICA
- Analisi giuridica del fenomeno
- La digitalizzazione dei libri

5. LE OPERE MUSICALI
- L'opera musicale
- Il trasferimento dei diritti

6. LE OPERE DELLE ARTI FIGURATIVE
- Le arti figurative
- Il diritto di seguito

7. LE OPERE FOTOGRAFICHE E LE FOTOGRAFIE
- La tutela di fotografie e opere fotografiche
- Le fotografie

8. I PROGRAMMI RADIOTELEVISIVI
- La tutelabilità del format radiotelevisivo
- Il titolo del programma

9. OPERE REGISTRATE SU SUPPORTO, AUDIOVISIVI, OPERE CINEMATOGRAFICHE, I DIRITTI DEI PRODUTTORI E DEGLI ARTISTI INTERPRETI ED ESECUTORI
- Le opere registrate su supporti
- I fonogrammi
- Opere cinematografiche o audiovisive
- I diritti relativi all'emissione radiofonica e televisiva
- I diritti degli artisti interpreti e degli artisti esecutori

10. IL SOFTWARE
- La tutela del software
- La tutela giuridica del software in Italia
- Licenza e forme di distribuzione del software
- Il registro per i programmi di elaboratore e il deposito del software inedito
- Le recenti modifiche alla l.d.a. e la protezione del software
- La responsabilità del produttore di software
- Il brevetto di software

11. LE BANCHE DATI E LE OPERE MULTIMEDIALI
- La banca dati
- La disciplina
- Le opere multimediali

12. LA PROPRIETÀ INTELLETTUALE IN RETE
- Internet
- Le immagini in rete
- Le opere musicali on line
- Immagini e musiche: la legge n. 2/2008
- Il nome a dominio
- Violazione delle norme di diritto d'autore o concorrenza sleale?
- P2P e scambio di materiale protetto dal diritto d'autore

13. LE MISURE TECNOLOGICHE DI PROTEZIONE
- Le misure di protezione negli USA e nell'Unione europea
- La normativa nazionale

14. I MODELLI ORNAMENTALI
- Inquadramento giuridico
- L'intervento del legislatore comunitario
- La disciplina dei modelli nel nuovo codice della proprietà industriale

15. GLI ARTISTI INTERPRETI ED ESECUTORI: I DIRITTI CONNESSI
- I diritti degli artisti interpreti e degli artisti esecutori
- La tutela dell'esecuzione dell'artista
- I diritti patrimoniali
- Altri diritti

16. STRUMENTI PROCESSUALI A TUTELA DEL DIRITTO D'AUTORE
- La tutela delle opere dell'ingegno
- Strumenti processuali di tutela
- La violazione del diritto d'autore e il risarcimento del danno


INOLTRE NEL CD-ROM ALLEGATO:
a) le formule per la gestione dei diritti d'autore in versione compilabile e stampabile:
1. Contratto di edizione per opera a stampa. 2. Contratto di edizione musicale. 3. Contratto di licenza software. 4. Note legali di un sito web. 5. Istanza ex art. 156 L.d.A. 6. Atto di citazione per la riassunzione del giudizio a seguito dell'emissione di provvedimento cautelare. 7. Memoria istruttoria.
b) la normativa nazionale e comunitaria,
c) la giurisprudenza, in forma integrale e massimata.

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Milano, BRAND NEW GALLERY
Via Farini 32, 20159 Milano
tel 02 89053083
Martedi'-Sabato
11.00-13.00; 14.30-19.00
http://www.brandnew-gallery.com/

curata da Andrew Berardini
13 gennaio – 26 febbraio 2011
Opening: 13 gennaio, 18.00-21.00.
Special performance di Joel Kyack.
Justin Beal, Jedediah Caesar, Liz Craft, Liz Glynn, Patrick Hill, Anthony James, Brian Kennon, Joel Kyack, Anthony Pearson, David Ratcliff, Kara Tanaka, Mateo Tannatt, Ryan Trecartin, Jonas Wood

“Lo spazio è ciò che abbiamo a Los Angeles, ma non nel modo che pensereste voi.
Lo spazio ha le sue attrattive, ci lascia liberi di muoverci e pensare senza i soliti ostacoli delle nevrosi sociali e l’immane sforzo emotivo che richiede il fatto di essere circondati da altra gente.
Ha i suoi svantaggi, c’è tanta gente che odia Los Angeles.

Quelli di Los Angeles sono spazi di apertura e di scambi occasionali, di opportunità definite individualmente dove stravaganti anticonformisti sono capaci di lavorare senza troppe beghe. Vi è una geologia di idee accumulate, una geologia in costante evoluzione e con poche gerarchie.

Lo spazio a Los Angeles non è i prati lussureggianti tagliati da eserciti di giardinieri immigrati o le sterminate autostrade intasate di pendolari o i sogni inconsistenti di ricchi immobiliaristi, quelli sono solo i sintomi di una malattia più diffusa. Lo spazio a Los Angeles, soprattutto per gli artisti, è uno spazio immaginifico, è uno spazio contemplativo, è uno spazio diacronico, è la libertà individuale e la solitudine della strada che si apre ogni giorno mescolata agli ingorghi del traffico, uno spazio che ha bisogno di andare avanti ma disdegna l’itinerario diretto preferendogli i percorsi tortuosi.

Come scrisse una volta Bukowski, “La distanza più breve tra 2 punti è spesso insopportabile”; abbiamo bisogno di spazio in cui perderci, di muoverci ma mai in linea retta. Questa è libertà che aiuta la monotonia dei sani principi morali ad avere un po’ di spirito, che si presta al misticismo sperimentale e alla feconda follia di alcuni. E’ uno spazio che consente all’imprevisto di accadere.

Invece di essere una mossa totalizzante per una città troppo grande per sceglierne una, la mostra presenta una selezione degli individui che fanno di Los Angeles la loro casa , una collezione eccentrica che usa lo spazio che essi trovano in quella città per i loro scopi personali.

Questa mostra preferisce le inefficienze di Los Angeles.” (Andrew Berardini)

In occasione dell’opening special performance dell’artista Joel Kyack.

In contemporanea a questa mostra, i seguenti artisti avranno mostre personali presso:
Ryan Trecartin - Istanbul Modern Museum, Istanbul
Anthony Pearson - David Kordansky Gallery, Los Angeles
Patrick Hill – Bortolami Gallery, New York
Jonas Wood - Anton Kern Gallery, New York
Kara Tanaka – Simon Preston Gallery, New York
In primavera personale di Ryan Trecartin presso il MOMA PS1, New York e personale di David Ratcliff presso il nuovo
spazio di Team Gallery a New York.



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