martedì 23 febbraio 2010

CUBER ART GALLERY - presenta SEI DONNE PER L'ARTE







Nella galleria del noto artista pugliese Umberto Colapinto in arte CUBER,
L'associazione Cuber Art Gallery con sede a Gioia del Colle (Ba), in Via Di Vittorio n° 36.
organizza :




la collettiva d'arte contemporanea




"Sei donne per l’arte"
inaugurazione il 6 marzo 2010 visitabile sino al 14 marzo.
Presenta la mostra il critico d'arte Vito Cracas,
Interverrà il Sindaco di Gioia del Colle Pietro Longo
madrina della serata Lucia Torricella
Espongono:
BITETTI, MANCO , MOSAICO, RAGNO, RENDINA , SIRIGNANO

venerdì 12 febbraio 2010

DIGITAL LIFE

3 marzo 2 maggio 2010
DIGITAL LIFE
Roma, La Pelanda
MACRO (ex Macelli)
Ingresso piazza Orazio Giustiniani 4

Anteprima per la stampa: martedì 2 marzo 2010 ore 12
Inaugurazione: martedì 2 marzo 2010 ore 19.30


Roma, 10 febbraio 2010 – Si intitola DIGITAL LIFE la grande rassegna dedicata al futuro digitale e alle contaminazioni fra tecnologia, nuovi media ed espressioni artistiche contemporanee, con cui prende avvio il prossimo 3 marzo 2010 la programmazione del nuovo spazio pubblico per l'arte e la produzione culturale contemporanea La Pelanda, restaurato per la città dal Comune di Roma nell’area dell’ex Mattatoio a Testaccio.

DIGITAL LIFE nasce da un’iniziativa della Camera di Commercio di Roma nell’ambito di un più articolato progetto focalizzato sull’innovazione tecnologica come fattore cruciale di sviluppo economico e dedicato al sostegno delle attività culturali. L’ideazione e l’organizzazione di DIGITAL LIFE è a cura della Fondazione Romaeuropa, istituzione di respiro internazionale, che proietta -in stretta continuità con i progetti Romaeuropa Webfactory e Capitale digitale, entrambi in partnership con Telecom Italia- la sua costante ricerca e monitoraggio delle diverse forme di creatività italiana ed internazionale nel nuovo orizzonte digitale, in cui trova piena realizzazione l’incontro fra tecnologia e arte. DIGITAL LIFE è realizzata con il sostegno dell’Assessorato alle politiche culturali del Comune di Roma e del Macro.

La direzione artistica di Digital Life è affidata a Richard Castelli che ha selezionato per l’evento espositivo alcuni fra gli artisti più innovativi del panorama mondiale contemporaneo: Ryuichi Sakamoto, Shiro Takatani, Jeffrey Shaw, Ulf Langheinrich, Michel Bruyère, Erwin Redl, Thomas McIntosh, Emmanuel Madan, Mikko Hynninen, Julien Maire, Christian Partos, Li Hui.

Gli artisti invitati danno vita con i loro lavori a un percorso esperienziale inedito e unitario, scandito dal susseguirsi di installazioni e proiezioni video realizzate con strumenti tecnologici di ultima generazione, capace di mettere in luce una concezione avveniristica e multisensoriale dell’opera d’arte e di suggerire nuove modalità di coinvolgimento e partecipazione del pubblico. Le opere in mostra sono tutte presentate per la prima volta in Italia, se non in anteprima europea o mondiale, o concepite site specific per lo spazio della Pelanda.

Obiettivo della mostra: accendere i riflettori sulle frontiere verso cui dirige la contemporaneità, dove tecnologia, interdisciplinarietà, polisensorialità si intersecano dando origine a nuovi modi di fruizione dell’arte.
Nell’epoca del “real time”, ovvero della simultaneità, della diretta assoluta, il futuro delle arti è indissociabile dall’uso delle nuove tecnologie, invenzioni e formati che sono destinati a modificare radicalmente il nostro rapporto con l’opera e a creare nuove esperienze partecipative e sensibili. L’uso del web, i nuovi sistemi di audiovideo in 3D e gli sviluppi in ambito cinematografico prefigurano modalità del tutto innovative nella realizzazione artistica e nella loro fruizione sempre più indirizzata verso l’immersione multisensoriale. Ricerca scientifica e tecnologia costruiscono la base per la creatività di domani, rendendo possibile un più ampio rapporto tra aziende, università, centri di ricerca e artisti. Ciò che caratterizzerà l’arte del futuro sarà la capacità di produrre una vertigine nei punti di riferimento comuni o spostamenti inaspettati rispetto alla nostra presenza nel mondo e al nostro sguardo sulle cose.

Alcune delle opere in mostra sfruttano l’innovativo sistema di proiezione e sonorizzazione AVIE: un ambiente di visualizzazione interattivo e immersivo a 360 gradi, appositamente sviluppato dall’artista Jeffrey Shaw per l’Università del South Welles (Australia), attualmente in funzione presso il cinema della stessa facoltà, alla ZKM – Zentrum für Kunst und Medientechnologie di Karlruhe e nel 2010 sarà allestita anche presso l’Università di Hong Kong. AVIE consente di mettere le più recenti tecnologie al servizio dell’ideazione artistica, esplorando un principio non solo interattivo, ma anche immersivo di partecipazione del pubblico all’evento artistico. Attraverso AVIE vengono create esperienze audiovisive tridimensionali, combinando immagini da più proiettori e suoni da diverse fonti. Inoltre, grazie a un sistema di cineprese a infrarossi, in tempo reale un software genera modelli di movimenti e posture del pubblico all’interno dell’ambiente, interagendo con esso.

Con l’opera La Dispersion du Fils, che sarà presentata a Roma in prima mondiale nella versione definitiva, Jean Michel Bruyère esplora tutte le potenzialità del sistema AVIE, proiettando su una architettura tridimensionale le immagini di oltre 500 film, per lo più inediti, messi a disposizione dagli archivi de La Fabriks, gruppo pioneristico dell’azione multimediale internazionale,fondato dallo stesso Bruyère. La Dispersion du Fils sfrutta e trasforma quasi tutto il materiale video realizzato dal gruppo performativo teatrale LFKs negli ultimi dieci anni, regalando allo spettatore la duplice possibilità di una percezione complessiva oppure scomposta dello spazio virtuale proiettato.

Nell’installazione realizzata dal musicista e compositore giapponese Ryuichi Sakamoto e dal video artista Shiro Takatani, leader del gruppo artistico Dumb Type, lo spettatore si trova in uno spazio completamente buio nel quale nove vasche di vetro contenenti acqua e nebbie artificiali sono sospese sopra la sua testa. Filmati d’archivio, spezzoni di film, immagini, effetti di luce, suoni e parole si muovono all’interno di ciascun cubo e pervadono l’ambiente. Le nove composizioni stereofoniche di Sakamoto, una per ciascun cubo, si intrecciano con il lavoro video artistico di Takatani, mentre un sofisticato sistema di sincronizzazione impedisce che una data combinazione di suoni e immagini possa ripetersi esattamente identica a se stessa.

Sempre basato sulla tecnologia AVIE, il lavoro di Ulf Langheinrich, a Roma in anteprima mondiale, immerge il visitatore in un’esperienza acquatica polisensoriale sfruttando le contaminazioni sonore e visive.

Erwin Redl coinvolge lo spettatore in una delle sue architetture ambientali costruite con la luce e gli allestimenti luminosi della serie Matrix. Il lavoro di Redl crea nello spettatore una sorta di seconda pelle, pensata come “il corrispettivo sociale dello strato ultimo del nostro corpo”.

Thomas McIntosh, Emmanuel Madan, Mikko Hynninen collaborano alla realizzazione di un’installazione scultorea, Ondulation, che utilizza il suono per produrre immagini tramite l’acqua e la luce: in una vasca rettangolare l’acqua, immobile, viene lasciata progressivamente muoversi per effetto della rifrazione delle onde sonore prodotta da una partitura musicale riprodotta da casse molto potenti direttamente sulla superficie del liquido. Ne esita una sorta di scultura onirica, in continuo divenire, realizzata con acqua, suoni ed immagini riflesse.

Julien Maire, sfruttando un sistema di proiezione sperimentale a bassissima risoluzione, presenta tre installazioni sospese tra video, fotografia e macchine come sculture.

Christian Partos utilizza per creare un’immagine i riflessi prodotti da cinquemila specchi rifrangenti opportunamente illuminati. M.O.M., titolo dell’opera, è la composizione su una parete vuota del volto della madre e alludendo anche alla tecnica utilizzata (Multi Oriented Mirror), nasconde e al contempo rivela l’oggetto al centro della rappresentazione.

Con l’utilizzo di laser rossi e specchi, Li Hui disegna un corridoio luminoso che conduce a una porta illuminata. Attraverso questa installazione spaziale, l’artista propone una riflessione concettuale attorno esperienze esistenziali di libertà e costrizione, quasi a suggerirci l’idea che molti degli obblighi che sentiamo di dover rispettare siano solo autoimposti e percepiti, quindi non reali.


La mostra è corredata da catalogo multimediale realizzato da SPQR network con testi firmati dagli artisti, consultabile su romaeuropa.net/fondazione/digitallife.


giovedì 11 febbraio 2010

KUNSTART 2010 5 – 7 MARZO




7th EDIZIONE

FIERA D’ARTE INTERNAZIONALE

BOLZANO

Bolzano ospiterà dal 5 al 7 marzo la settima edizione di KunStart, Fiera d’Arte Internazionale, una grande vetrina sul mercato dell’arte contemporanea, ma anche un interessante anello di congiunzione tra arte e industria, grazie alla presenza di settori alternativi come quello del design che vuole valorizzare l’idea di funzionalità dell’arte, coniugando l’estetica alla quotidianità. In occasione della fiera verranno presentati una serie di eventi collaterali tra cui il concorso internazionale per giovani artisti "The Glocal Rookie of the Year", promosso dalla Cassa di Risparmio di Bolzano ed "Arredo 2010", un importante evento per l’arredamento e il design. La città, che unisce tradizioni diverse nella pluralità della lingua e della cultura, rappresenta un ponte geografico che unisce i confini culturali tra l’Italia e l’Europa. Nel 2008 Bolzano ha ospitato Manifesta 7, una tra le più grandi Biennali Europee di Arte Contemporanea, per la prima volta in Italia, un interessante appuntamento itinerante nato nel 1996 a Rotterdam in Olanda. Il Trentino rappresenta oggi, una realtà importante di grande fervore culturale che annovera prestigiose fiere ed istituti museali, come il MART di Rovereto, la Galleria Civica di Trento e la Kunst Merano arte, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Merano.


Antonella Colaninno

mercoledì 10 febbraio 2010

QUADRATI MAGICI


Auger "portale 1


Matteoli "percorso giallo"


Dal 15 febbraio al 5 marzo 2010 RossoCinabro presenterà a Roma la mostra curata da Cristina Madini: ‘Quadrati magici’.
Simbolo geometrico che esprime l’orientamento dell’uomo nello spazio e nell’ambito vitale in base ad una suddivisione del mondo in parti governate da custodi soprannaturali, il numero quattro è, in un certo modo , il numero della perfezione divina; più in generale, è il numero dello sviluppo completo della manifestazione, il simbolo del mondo stabilizzato. Le età del mondo, la vita umana e i mesi lunari sono ritmati sul numero quattro, mentre le quattro fasi del movimento ciclico vengono espresse dal cerchio; la divisione con la croce di due diametri perpendicolari è la vera quadratura del cerchio. Parliamo del simbolo cristiano del gammadion, (in pratica, un quadrato che racchiude una croce) che è la sintesi di due aspetti del numero quattro: la croce raffigura Cristo circondato dai quattro Evangelisti, o dai quattro animali che ne sono emblemi.
Il quadrato ha assunto in diverse tradizioni popolari la funzione e il significato del Quadrato Magico, un mezzo per captare e mobilitare virtualmente un potere, racchiudendolo nella rappresentazione simbolica del nome o della cifra di colui che detiene naturalmente questo potere. I quadrati magici hanno affascinato l'umanità durante i secoli e fanno parte della civiltà da oltre 4.000 anni. Essi si trovano in un certo numero di culture, compresa quella dell'Egitto e dell'India, incisi sulla pietra o sul metallo vengono considerati dei talismani. L’opinione diffusa è che i quadrati magici abbiano qualità astrologiche e divine. Uno degli esempi più famosi è sicuramente il quadrato magico di tipo simmetrico che compare nell’incisione di Albrecht Dürer, Melancolia I. Si ritiene che esso sia il primo quadrato magico a comparire nell’arte occidentale. È molto simile al quadrato di Yang Hui, che fu generato in Cina circa 250 anni prima del tempo di Dürer. L’artista tedesco non spiegò mai il simbolismo contenuto in questa sua opera, ma la maggior parte degli studiosi concorda sul fatto che essa rappresenti lo stato d'animo depresso del pensatore, incapace di passare all'azione. Nel Rinascimento il temperamento malinconico era ritenuto una caratteristica del genio creativo. I quadrati magici di quarto ordine furono collegati con Giove dagli astrologi del Rinascimento credendo che combattessero la malinconia di origine saturnina.
Il quadrato come formato nelle opere è però presente solo a partire dall’arte moderna.
Con queste parole Malevic spiega la sua ricerca: ‘Il quadrato non è una forma subconscia. E’ la ragione della forma intuitiva. Il volto della nuova arte! Il primo passo della creazione pura in arte’. Come modulo geometrico perfetto, emblematico, al suo quadrato nero, parte della critica fa risalire la nascita del concettualismo.
In questa mostra, dipinti, fotografie, disegni, grafica tutti rigorosamente quadrati accompagneranno il visitatore in una girandola di opere in cui realtà e fantasia, moderno e antico si strizzano l'occhio e regaleranno momenti di viva emozione.
Opere di: Annick Solange Augier, Annamaria Biagini, Elena Candoli, Susanna Casale, Antonio Chierici, Jacqueline Domin, Lisbeth Dal Pozzo d’Annone, Marco Folchi, Giohà, Silvia Giusti, Giuffrè Giuseppe, Inihccor, Enrico Lazzini, Cristina Madini, Laura Matteoli, Laura Merola, Nino Ninotti, Luigi Perrella, Umberto Salmeri, Carlotta Schiavio
A cura di Cristina Madini
Inaugurazione: 15 febbraio 2010, ore 17.00
Via Raffaele Cadorna, 28
Tel. 06.60658125
Orari: da lunedì a venerdì dalle 12.00 alle 19.00
Ingresso: gratuito
Sito: http://www.rossocinabro.com/

Per informazioni e foto ad alta definizione:
Ufficio stampa Tomaso Costa
E-mail: rossocinabro@gmail.com